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Autore: zacra    26/02/2013    4 recensioni
salve a tutti/e questa è l'ultima produzione del mio cervello malato....
la storia è semplice, ma i personaggi non lo sono, sarà anche a causa del periodo poco felice che sto affrontando.
c'è una ragazza....ma non la classica ragazza bella perfetta, poi ci sono loro Jared e Shannon...
Genere: Erotico, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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La sera seguente Jared passò a salutare Aza, lei ebbe come la sensazione che qualcosa fosse realmente cambiato tra loro, Jared era passato dalla modalità fidanzato perfetto a quella marito scorbutico che non vede l’ora di restare solo, lei sapeva che sarebbe rimasto a New York per una ventina di giorni e sperò che quel periodo di separazione servisse ad entrambi, continuava a pensare che avessero fatto il passo più lungo della gamba e inoltre, continuava a pensare a Shannon, non riusciva a non includerlo nei suoi pensieri.
I giorni passarono Aza prese regolarmente le pillole prescritte dal medico e il dolori si attenuarono fino a passare del tutto.
Erano all’incirca una decina di giorni che Jared era partito per New York, Aza controllò l’orario e decise di provare a chiamarlo.
-          Jared?...- disse sentendo che aveva preso la chiamata ma non le rispondeva.
-          No, sono Liv ! Jared è sotto la doccia, vuoi lasciare un messaggio chiese la voce di una ragazza all’altro capo del telefono.
-          No, ti ringrazio- rispose Aza riattaccando.
Si prese alcuni minuti per radunare le idee e poi dato che pensare non stava funzionando affatto decise di prendere la macchina e uscire.
Guidò finchè non fu stanca di farlo, accostò l’auto e parcheggiò, era da qualche parte sulle colline, la vista era fantastica e lei si sentiva con i nervi a pezzi, “dovevo aspettarmelo” disse a se stessa sedendosi ad osservare il panorama.
Sentì il cellulare vibrare e rispose.
-          Ciao…- disse Jared.
-          Ciao, come sta Liv?-
-          Aza…andiamo non è come pensi-
-          Allora dimmi com’è….sai io penso che non hai saputo tenere l’uccello nelle mutande, come al solito del resto- disse lei mantenendo un tono stranamente pacato, un po’ come se si fosse rassegnata alla situazione, un po’ come se fosse grata a Jared per il fatto di averle dato una motivazione per chiudere qualsiasi cosa ci fosse tra loro.
-          È inutile che ti dica cazzate, me la sono portata a letto, ne avevo bisogno…credo dovremmo prenderci una pausa di riflessione, sono arrivato alla conclusione che abbiamo corso troppo- le disse.
-          Sai Jay anche io sono giunta ad un’importante conclusione, vaffanculo!- disse Aza chiudendo la chiamata e spegnendo il cellulare.
Jared sospirò, le aveva detto della pausa di riflessione solo perché voleva capire quanto lei ci tenesse, voleva solo che lei gli dimostrasse che quello che c’era tra loro fosse importante per entrambi e valesse la pena continuare a provare, ma lei non l’aveva fatto.
Aza prese in mano il cellulare e lo lanciò con tutta la forza che aveva, quasi volesse lanciare via tutto quello che era successo nell’ultimo anno nella sua vita, decise che non avrebbe più avuto niente a che fare con Jared e Shannon, per lei era troppo complicato il rapporto con entrambi.
Si prese alcuni giorni per se stessa e poi prese la decisione di trasferirsi a San Francisco, non poteva andare molto lontano dato che Joe abitava a Los Angeles, ma sentiva il bisogno di mettere comunque delle distanze tra lei e quello che aveva vissuto in quella città.
La sera prima della sua partenza per San Francisco era seduta sul suo divano e guardava distrattamente la tv, non avrebbe venduto la casa di Malibù, infondo le piaceva, suonarono alla porta e lei andò ad aprire convinta fosse Joe.
-          Shan…- disse interdetta quando se lo ritrovò davanti.
-          Ho dovuto incrociare Joe per caso, sulla Sunset per sapere che domani parti, mi vuoi dire che sta succedendo?- le chiese.
-          Ho bisogno di cambiare aria Shan…-
-          Andiamo Aza, non dirmi che è per via di mio fratello, è solo una pausa di riflessione, lo sai che gli piaci-
-          Se gli piaccio ha uno strano modo di dimostrarlo, comunque non è solo per lui, il mio mondo non ruota intorno ai Leto- disse secca.
-          Grazie per la puntualizzazione- rispose Shannon bruscamente.
-          Posso chiederti di andare, devo riposare- disse lei.
-          Senti, posso capire perché ce l’hai con Jared, ma io che cazzo centro?-
-          Tu….maledizione Shannon, tu centri sempre…-
-          Cosa? Che vuoi dire?-
Aza non disse nulla, Shannon si sporse verso di lei e la baciò sulle labbra, fece per allontanarsi ma Shannon la trattenne, la strinse a se e si rese presto conto di non aver mai smesso di volerla, nonostante tutto quello che si era raccontato e aveva raccontato, per lui stare con lei era sempre come la prima volta che l’aveva vista allo Chateaux quella sera, lo faceva sentire bene, si staccò da lei e posò la sua fronte su quella della ragazza.
-          Ci ho provato….Cristo se l’ho fatto…ma tu non te ne vuoi andare dalla mia testa- le disse, ammettendolo per la prima volta anche con se stesso.
-          Shan…-disse Aza, prima che lui le posasse un dito sulle labbra.
-          Non partire- le chiese chiudendo gli occhi.
-          Ma..-
-          Non partire- ripeté stringendola forte – sistemeremo tutto, ma non partire- aggiunse prendendole il viso tra le mani e guardandola.
-          Ok- rispose lei mentre Shannon faceva nuovamente incontrare le loro labbra, come se dovesse colmare la mancanza di tutto quel tempo senza di lei.
Passarono un paio di giorni, Aza non aveva disdetto l’affitto dell’appartamento,  ma non era quella la cosa che la preoccupava maggiormente, parlare con Jared lo era.
Aveva mandato a Jared una mail, il giorno precedente dicendogli che doveva parlargli e quel pomeriggio l’avrebbe fatto.
Arrivò davanti a casa di lui e suonò alla porta.
-          Entra- le disse Jared dopo aver aperto.
Aza si sedette sul divano e lui la raggiunse.
-          So di cosa vuoi parlarmi Aza. Shannon me lo ha detto-
-          Oh…-
-          Sei innamorata di lui?- le chiese.
-          Non lo so, ad essere onesta non lo so- rispose Aza sinceramente.
-          E di me?-
-          Jared…-
-          Aza, non si può stare con due persone, devi per forza amarne una più dell’altra-
-          E se le amassi entrambe ma per ragioni diverse?- disse lei.
-          Non cambia niente, devi capire chi vuoi davvero, devi scegliere Aza, devi farlo anche per rispetto mio e di Shannon.-
-          Hai ragione- ammise lei alzandosi dal divano, si abbassò e gli diede un bacio sulla fronte prima di uscire.
Si incamminò verso casa con una miriade di pensieri che le affollavano la mente, doveva decidere, di quello era certa, doveva farlo per se stessa e per loro, non era una situazione facile, soprattutto non era così bella come la facevano sembrare nei romanzi rosa, scegliere tra due persone alle quali tieni era davvero uno strazio.
Una volta arrivata a casa si lasciò andare sul letto e nascose la testa sotto uno dei cuscini, voleva solo che al suo risveglio la soluzione fosse a portata di mano.
Venne bruscamente risvegliata da un rumore di cocci, alzo la testa e vide uno dei vasi di vetro che teneva nell’ingresso sparso a terra in mille pezzi, con Lucifero che lo fissava con l’aria di chi ,non aveva assolutamente nulla a che fare col misfatto.
-          Lucifero…maledizione- disse alzandosi e andando a pulire.
Dopo aver riposto tutti i vetri nell’immondizia si sedette nuovamente sul letto e diede una rapida occhiata all’ora che si era fatta, erano le dieci di sera passate.
La sua attenzione venne catturata da Merlino che giocherellava con qualcosa di nascosto sotto il comodino, si sporse e dopo aver spostato il gatto, prese in mano la catenina che le aveva regalato Jared a Disneyland, se la rigirò tra le mani pensando e ripensando a tutto  quello che era successo nel corso di quell’anno, Shannon le aveva chiesto di restare e lei lo aveva fatto, si chiese se avrebbe fatto lo stesso se a chiederlelo fosse stato Jared, indubbiamente tra loro c’era un rapporto diverso da quello che lei aveva con Shannon, erano simili, molto simili, avevano bisogno di essere amati, capiti, erano le classiche persone che non si dovrebbero mai incontrare, perché finirebbero col desiderarsi senza restrizioni e detestare nell’altro tutto quello che in realtà odiano di se stessi.
Si lasciò andare sul letto e passò una mano sul viso per massaggiarsi le tempie, doveva capire cosa voleva, forse lo sapeva già, ma le mancava il coraggio per fare la scelta definitiva, non aveva paura dell’amore che avrebbe ricevuto, era impaurita dal fatto di poter non essere in grado di darsi a sua volta.
Sentì gli occhi riempirsi di lacrime e pianse, lo fece fino a farsi mancare il respiro, sentiva solo le lacrime scivolarle calde sul viso, le sembrava di essere lontana anni luce da tutto e tutti, il mondo sarebbe potuto implodere che lei sarebbe rimasta concentrata solo su se stessa, cercò di regolarizzare il respiro e riprendere il controllo di se, aveva la nausea tanto si era agitata.
Il suono del campanello la riportò definitivamente alla realtà, si sollevò dal letto e si asciugò frettolosamente gli occhi, si sentiva stravolta a pezzi, ma per una ragione che lei stessa non riusciva a spiegarsi stava andando ad aprire la porta.
Fece un bel sospiro e aprì senza neppure controllare chi fosse dallo spioncino.
  
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