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Autore: Allegra_    26/02/2013    6 recensioni
"Noemi, per tutti conosciuta come Noe, è una sedicenne fiorentina che ha solo un pilastro portante nella sua vita: l'amore che provano verso di lei i suoi amici ed i suoi familiari, i quali la sostengono sempre e la accompagnano in ogni sua mossa.
Ma il suo equilibrio inizierà a rompersi man mano dopo la separazione dei suoi genitori ed il suo trasferimento a Torino, città nella quale Noe imparerà cosa significa amare ed essere amata davvero."
Spero vi piaccia, mi sono impegnata davvero molto per scriverla, quindi lasciate una recensione se avete cinque minuti, ve ne sarò grata
Genere: Commedia, Fluff, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 27
Nobody Said It Was Easy

 
Era passato un mese da quella mattina.
Trenta giorni che erano bastati totalmente a rivoluzionare la mia nuova vita e l’equilibrio che credevo di aver raggiunto.
Era successo di tutto.
A partire dalla rissa tra Fra’ e Ste’ di quella stessa mattinata, continuando con le prime uscite tra me e quest’ultimo, il litigio tra Mic e Dodo, il fidanzamento di Giò e Luce, la riappacificazione tra me e Hill.
Ma sarà meglio andare con calma e raccontare tutto in maniera più precisa.

***

8 Gennaio

Lentamente abbandonai le labbra di Stefano rimanendo però avvolta nel suo dolcissimo abbraccio.
Non avevo voglia di fare parallelismi tra lui e Fra’, ma la stretta dei due era completamente diversa, nonché capace di provocare in me emozioni distinte.
Con Ste’ era tutto zuccheroso e romantico, lui era il principe azzurro che ogni ragazza desiderava, perfetto sotto ogni punto di vista.
Il suo tocco era delicato e timido, quasi come se fossi fatta di porcellana.
Fra’ invece era passionale, intenso e possessivo.
Era come un fuoco che riusciva a scaldarti anche quando fuori c’era il gelo, ma ormai ero consapevole che non avrei mai più provato quella sensazione.
Un battito di mani non troppo lontano mi risvegliò dai miei pensieri.
<< Un minuto prima dici di amarmi e quello dopo baci lui … sei davvero molto coerente, Noe >> mi schernì Francesco ironico appoggiato con le spalle alla porta dell’aula.
<< Lasciala in pace >> sbottò Ste’ lasciando scivolare via le braccia dai miei fianchi.
<< Tu sta zitto, non sai niente >> sputò velenoso quello posando il suo sguardo assassino sul ragazzo accanto a me.
<< L’hai già tradita con una sgualdrina, non pensi di stare esagerando ?? >> continuò Ste’ senza accennare a voler smorzare la tensione che si era creata.
<< Sempre meglio di lei che mi ha tradita con un deficiente come te >> ribattè Fra’ totalmente a suo agio scompigliandosi i capelli con una mano.
Deglutii sforzandomi con tutta la mia buona volontà di non trovare quel gesto tremendamente sexy.
<< Sei soltanto un bastardo >> bofonchiò a denti stretti il ragazzo accanto a me stringendo i pugni arrabbiato.
<< Sarà … ma intanto ti ricordo che lei ha scelto me >> si pavoneggiò l’altro pur rimanendo con quell’aria da duro impassibile stampata in faccia.
<< Fino a quando non ha capito che amava anche me >> continuò Ste’.
Io dal mio canto rimanevo lì a partecipare passivamente alla conversazione, non avendo la forza di prendere una posizione.
Quella situazione non mi piaceva proprio per niente.
<< Quell’anche stona un po’, non trovi ?? >> sorrise antipatico Fra’.
Non sapevo davvero come riuscisse a parlare di quell’argomento in modo talmente freddo e distaccato.
Sembrava quasi che stesse discutendo di una fiction vista in tv.
<< Comunque sia, divertitevi voi due, almeno fino a quando lei non tornerà da me >> ammiccò in mia direzione la sciandomi totalmente spiazzata.
Dovevo dire qualcosa, almeno per difendere la dignità che – nonostante non fosse proprio palese – continuavo ad avere.
<< Non tornerò da te >> mormorai a voce bassa sperando forse che non mi sentisse.
Forse davvero non riuscì ad ascoltarmi, oppure mi ignorò volutamente, perché continuò a rivolgersi a Ste’ con fare presuntuoso, come suo solito del resto.
<< Se hai bisogno di consigli su come gestirla chiedi pure, non sentirti in imbarazzo >> ammiccò ancora stavolta verso di me, facendo totalmente uscire fuori di testa l’altro ragazzo che, non capivo perché, era rimasto in silenzio fino a quel momento.
Stefano si avventò verso di lui piantandogli un pugno in pieno viso e non stupendolo per niente, visto che dopo nemmeno un secondo l’aveva giù sovrastato e aveva iniziato a riempirlo calci.
Probabilmente era in cerca di rissa fin dall’inizio e la cosa non mi avrebbe sorpresa per nulla.
Dopotutto Fra’ era sempre stato un ragazzo impulsivo e arrogante, ma non sapevo che anche Ste’ fosse capace di menare in quel modo.
Tentai di separarli con gesti e urla che si rivelarono totalmente inutili, così corsi in classe e dopo nemmeno due minuti i miei compagni erano in corridoio a mettersi tra i due.
Dodo e un gruppo di ragazzi tenevano Ste’, mentre Giò e altri mantenevano Fra’.
Mic mi abbracciò forte ed io scoppiai a piangere tra le sue braccia.
Non avevo la forza di girare a guardarli, così le chiesi di descrivermi le loro condizioni fisiche.
<< Ste’ ha un occhio nero e il labbro che sanguina, Fra’ invece ha un taglio sulla guancia e un altro sotto l’occhio … non so davvero chi stia messo peggio >> mi confessò continuando a stringermi forte per fermare l’angoscia.
 

15 Gennaio

<< Dove la porto signorina ?? >> mi sorrise Ste’ prendendomi sotto braccio.
<< Dove vuole, mio cavaliere >> risi per la prima volta dopo quasi una settimana, seguendolo mentre prendeva la via diretta al cinema.
Erano già un po’ di giorni che uscivamo insieme ed era bello oltre che divertente passare del tempo con lui.
Avevo messo le cose in chiaro da subito: avevo bisogno di chiarirmi le idee e quindi non ci sarebbe stato  nessun rapporto tra noi se non amicale, almeno per quei primi tempi, e lui aveva accettato senza obiettare.
Sentivo che quell’accordo iniziava a stargli stretto, ed ero sempre più consapevole che avrebbe voluto iniziare una storia, ma ancora non me la sentivo, troppo scossa da quello che era successo con Fra’.
Non successe nulla tra noi quella sera.
Ci limitammo a stringerci la mano durante il film dolcemente e a salutarci sulla porta di casa mia con un bacio sulla guancia, eppure sentivo che qualcosa nel nostro rapporto stava cambiando.

 
24 Gennaio

Era piuttosto freddo quel giorno,e  al contrario dei precedenti in cui il sole aveva sempre occupato un bel posto nel cielo, quella mattina non voleva proprio saperne di smetterla di giocare a nascondino.
Ero a casa mia a finire i compiti di Fisica, mentre mio padre ascoltava un piuttosto noioso telegiornale seduto accanto a me sul divano.
Ad un tratto un bussare ossessivo del campanello ci fece sobbalzare entrambi.
Mi alzai controvoglia e appena aperta la porta mi trovai davanti una Micaela in lacrime che non aveva proprio l’aspetto della ragazza maschiaccio che avevo conosciuto qualche mese prima, né della dolcissima fidanzata che uno dei miei migliori amici aveva l’onore di avere accanto.
<< Posso entrare ?? >> mi chiese singhiozzando.
<< Certo tesoro, vieni >> le sorrise preoccupata portandola in cucina e sfilandole il cappotto.
Mio padre la salutò stranito e abbandonò la stanza comprendendo che lei avesse soltanto bisogno di sfogarsi con me.
Una cosa che avevo sempre amato del rapporto con  lui era che riuscivamo a comprenderci senza parlare, semplicemente con uno sguardo.
<< Che è successo ?? >> le domandai sedendomi  e prendendole le mani.
<< Dodo mi ha mollata >> continuò a piangere a dirotto mentre io tentavo di calmarla.
<< Cosa è successo ?? >> le domandai tentando di essere delicata.
<< Stamattina era venuto a prendermi per andare a fare un giro al parco insieme.
Sono uscita di casa e l’ho visto abbracciare una che se non mi sbaglio frequenta il quarto al classico, mi sono avvicinata e lui non si è minimamente scomposto.
Ho iniziato una delle mie solite scenate di gelosia e lui allora mi ha urlato contro dicendo che a tutto c’è un limite, che non è possibile che io sia gelosa anche di un semplice abbraccio, che sono un’isterica e che lui non ce la fa più. >> raccontò tutto velocemente e accompagnandosi con singhiozzi e deglutizioni, ma alla fine riuscii ad avere più o meno un quadro chiaro della vicenda.
Immaginare il dolcissimo Dodo che perdeva le staffe era piuttosto buffo dal mio punto di vista, ma la mia migliore amica doveva averne davvero un brutto ricordo visto che continuò a piangere disperata per oltre due ore.
Fu la prima ed unica volta che vidi davvero il lato fragile e sensibile di Mic, lei che era sempre pronta a consolare me con la sua forza, adesso era quella che stava male e aveva bisogno di tutto l’aiuto del mondo da parte mia.
Rimase a dormire con me tra un ricordo e una lacrima e il giorno dopo andammo a scuola insieme, quando sembrava ormai essersi calmata.
Quella stessa mattina appena entrata in classe la riccia trovò un mazzo di rose gigantesco accompagnato da un colpevole Dodo pronto a scusarsi con lei e a chiederle di tornare a stare insieme.
Si baciarono per la prima volta davanti a tutti i nostri compagni, e non c’era gioia più bella di vederli nuovamente felici, insieme.

 

27 Gennaio

Quel giorno avevo una nausea che avrebbe fatto invidia a quella di una donna incinta.
Il ciclo fortissimo e il mal di testa allucinante mi stavano uccidendo e, arrivata alla quarta ora, andai in bagno pregando tutti i santi del Paradiso che quella mattinata a scuola terminasse presto.
Mi sciacquai il viso velocemente e, mentre tentavo di sistemarmi il trucco alla bell’e meglio, un paio di vocine starnazzanti mi fecero incuriosire.
Chiuse in un bagno c’erano infatti tre ochette giulive che chiacchieravano semplicemente tra loro di argomenti futili e per nulla interessanti.
A meno fino a quando pronunciarono quel maledetto nome.
<< Sai, ieri sera sono andata con Livelli >> squittì quella che doveva chiamarsi Camy rivolgendosi alle amiche.
<< Davvero ?? Sai, gira voce che ultimamente si stia divertendo un po’ con tutte >> continuò l’altra decisamente meno euforica.
<< Lo so, da quando quell’idiota di Guardia e lui hanno rotto  è ritornato quello di prima >> esclamò di nuovo Camy.
Che cosa ??
Andava bene che parlassero di Fra’, ma mettere in mezzo anche me era davvero troppo.
<< Fortunatamente !! Si dice che lui le abbia messo le corna >> rise sguaiatamente la terza gallina.
<< Sul serio ?? Beh, dopotutto lui non è il tipo da relazione seria, come faceva quella a crederlo ?? >> ironizzò Camy.
Sbattei volutamente il piede per terra causando forse anche più rumore di quanto avrei voluto.
<< Chi c’è la fuori ??>> starnazzò una delle tre.
<< Quell’idiota di Guardia che a differenza vostra con Livelli c’è stata davvero, oche giulive >> risi divertita uscendo dal bagno e lasciandomi quella storia - e soprattutto quel ragazzo - alle spalle.

 

1 Febbraio

Quella mattina la lezione di storia era più noiosa del solito.
Alternavo uno sbuffo ad un messaggio senza senso inviato a Mic, giocherellando con le dita sulla tastiera del cellulare.
Sfogliai la lista degli SMS ricevuti in quell’ultimo periodo, individuandone uno che forse non avevo letto con la dovuta attenzione a suo tempo.

Non so davvero come siamo arrivate a tanto.
Un giorno amiche inseparabili, quello dopo finiamo ad odiarci come se non ci fosse mai stato nulla tra noi.
Come se non ci fossimo mai confidate i nostri segreti, non avessimo mai passato ore al telefono, non avessimo pianto insieme, riso, giocato.
Io ho sempre saputo che Stefano era innamorato di te, e se anche tu lo sei di lui va bene, non posso mettermi in mezzo.
E se ho risposto al bacio di Fra’ è solo perché fino a prima che arrivassi tu io e lui uscivamo insieme, ma poi è finito tutto per colpa di Mic.
Mi dispiace.
                                              Hilary

 

Risaliva al 1 Gennaio, il giorno dopo quel famoso Capodanno che aveva messo fine ad una bellissima amicizia, oltre ad avermi fatto litigare con Fra’, ma ormai quello poco importava.
Avevo ignorato Hill e le sue chiamate durante tutte le vacanze, forse perché non ero psicologicamente pronta ad affrontarla, soprattutto visti i problemi che avevo avuto in quell’ultimo periodo.
Tentavo di giustificarmi in questo modo, ma la verità era che semplicemente non avevo il coraggio di tornare ad esserle amica visto ciò che entrambe provavamo per Ste’ e chissà, forse anche per Fra’.
La campanella suonò finalmente e la mia migliore amica si avviò subito verso il banco del suo ragazzo per sbaciucchiarlo.
Come se i baci che si fossero dati nel cambio dell’ora precedente non fossero stati abbastanza !!
Sbuffai salutandoli di striscio mentre uscivo dall’aula per recarmi giù alle macchinette.
Fra’ era appoggiato a esse con la sua solita aria da “sono figo” – e dopotutto chi poteva osare contraddirlo ?? – con una mandria di ragazzette insulse che ridevano a qualche stupidaggine che stava blaterando.
Ste’ parlava con Giò e Dav – si, stranamente erano diventati amici !! – mentre io non avevo la minima idea su chi mi avrebbe fatto compagnia per quel lungo quarto d’ora.
Ad un tratto l’immagine di Hill che leggeva un libro in fondo al corridoio mi si presentò davanti agli occhi e decisi che avrei dovuto prendere in mano la situazione una volta per tutta.
Non potevo lasciare che le mie stupide paranoie mi fermassero.
<< Hill >> sussurrai quando le fui abbastanza vicina.
Sollevo lo sguardo dal libro verso di me totalmente sorpresa.
<< Noe, ma io pensavo che … >> esclamò stupita.
<< Aspetta, fammi parlare che sennò mi blocco >> sorrisi sincera prendendo fiato prima di iniziare il mio improvvisato discorso.
<< Mic mi ha raccontato di ciò che è successo tra te e Fra’, io non ne sapevo niente e francamente credo che le cose sarebbero andate decisamente in modo diverso se solo voi me l’avesse raccontato.
In effetti avevo capito da subito che tra te e Mic doveva essere successo qualcosa, ma non riuscivo a spiegarmelo, fino a quando l’ho saputo.
Ci sono rimasta malissimo, semplicemente perché credevo che essendo amiche avreste come minimo dovuto dirmelo, ma lasciamo perdere questa parte.
È stato Ste’ a baciarmi quella sera, proprio come Fra’ ha baciato te.
Ti chiedo scusa per tutte le brutte parole che ti ho detto e i pensieri omicidi aventi te come protagonista che ho fatto, ma il fatto è che non so cosa mi abbia fatto quel ragazzo, è come se la mia vita girasse completamente intorno a lui, e vederlo con te è stata la cosa peggiore che potesse capitarmi.
Poi  ci siamo anche messi insieme quando la mattina dopo sono andata alle sei – si, sono pazza lo so – a casa sua, ma ci siamo anche lasciati da qualche settimana.
In effetti non siamo durati nemmeno tre giorni, perché mi sono resa conto che amo lui almeno quanto ultimamente ho capito di essermi innamorata di Ste’.
So quello che provi per lui e non vorrei mai che tu soffrissi per questa cosa, perciò credo che starò da sola per un po’, dopotutto non è un dramma >>
Woo !! Avevo parlato per quasi quattro minuti di fila senza prendere nemmeno fiato … ero davvero fiera di me, soprattutto perché avevo detto più o meno tutto ciò che avrei voluto sapesse, nonostante il discorso fosse fin troppo contorto.
<< Non mi interessa se vuoi stare con Ste’, ormai non provo più niente per lui >> mi sorrise sincera << L’unica cosa che voglio è tornare amiche come prima, nonostante tutto ciò che è successo, e promettendoci di non nasconderci più niente, mai >>
La guardai sorridendo a trentadue denti prima di abbracciarla fortissimo.
<< Mi sei mancata >> mi sussurrò ed io in risposta la strinsi più forte mormorando un << Anche tu, tanto >>

 
Stesa sul mio letto facendo finta di leggere stupidaggini sul mio libro di Letteratura Inglese, mentre con la mente ero totalmente altrove.
<< Amore mi stai ascoltando ?? >> esclamò il mio ragazzo divertito.
<< Scusami tesoro, stavo pensando … >> mormorai voltandomi a guardarlo.
Beh, in effetti avevo dimenticato di raccontare questo piccolo particolare del fidanzamento …
 

28 Gennaio

L’ennesima uscita con Stefano, la quindicesima se la memoria non mi giocava brutti scherzi.
Questa volta eravamo al parco e passeggiavamo lungo il laghetto guardando l’atmosfera fredda e gelida del mese precedente che almeno quel giorno sembrava stare scomparendo.
Era passato esattamente un giorno da quando nel bagno della scuola avevo ascoltato di Fra’ e del suo ritorno alle origini, ovvero la fama di latin lover che aveva prima che arrivassi nella sua vita e scombinassi letteralmente ogni cosa.
Forse era meglio così, forse era quello il suo ruolo nella storia, anche se non potevo non ammettere almeno a me stessa di quanto mi incendiasse dalla rabbia pensarlo saltare da una ragazza all’altra con tanta facilità.
E mi mancava da morire, almeno con la mia coscienza dovevo essere sincera.
Ma ricordavo che da piccola mia madre mi ripeteva sempre << Testa alta e guarda avanti >> perciò cercavo di mostrarmi fiera delle mie scelte e non rimurginare sul nostro passato insieme.
<< Che succede ?? >> mi domandò ad un tratto Ste’ vedendomi pensierosa.
<< Nulla, volevo solo dirti una cosa >> presi coraggio guardandolo dritto negli occhi.
Si fermò a fronteggiarmi, nonostante fosse molto più alto di me e le nostre fronti fossero più che distanti, allungando una mano a stringere la mia.
<< Dimmi >>
<< Tu mi ami ?? >> domandai schietta come di solito tendevo ad essere, ma non in situazioni del genere.
<< Più di ogni altra cosa >> mi sussurrò avvicinandosi impercettibilmente.
<< E se ti dicessi che possiamo provare a stare insieme ?? >> sorrisi vedendolo sorpreso alla mia frase appena pronunciata.
<< Ti direi che niente potrebbe rendermi più felice >> esclamò sincero avvicinandosi a me e baciandomi con dolcezza e gioia.

 
Non mi ero pentita della mia scelta, proprio per niente.
Io e Ste’ stavamo bene insieme.
Passavamo le giornate a studiare insieme, andavamo a scuola dopo aver fatto colazione al bar insieme, andavamo a casa sua o a casa mia a passare i pomeriggi insieme, uscivamo insieme il sabato sera e qualche volta anche durante la settimana.
Insomma, come credo abbiate fin troppo ben capito, passavamo 17 ore su 24 insieme, giusto quando volevamo concedercene sette per riposare durante la notte.
Mi piaceva il nostro rapporto.
Certo, a volte lui tendeva ad essere un po’ smielato e appiccicoso, ma dopotutto mi amava ed era questa la cosa che davvero contava.
Quella mattina dell’otto di Febbraio ne ero davvero sicura: niente avrebbe più potuto sconvolgere l’equilibrio che avevo trovato.
Niente, a parte quello maledettissimo progetto di Italiano e quella tanto agognata ma al contempo odiata gita di una settimana a Londra che sarebbero arrivate dopo pochissimo a catapultarmi nuovamente verso nuovi problemi.
Non c’era mai limite all’odio che la sadica scrittrice della mia vita provava nei miei riguardi.

 
Piccolo Angolo Di Luce
Hola !! Stavolta ho deciso di pubblicare un po’ prima per ringraziare tutti voi di aver recensito lo scorso capitolo.
Spero che anche questo vi sia piaciuto, come avevo anticipato a qualcuno tratta di un breve riassunto dell’ultimo mese passato da Noe, e verso la fine vediamo che vengono presentati i due eventi che davvero animeranno i prossimi capitoli … non vedo l’ora di sapere cosa ne pensate.
Recensite … un bacino <3
xoxo

   
 
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