Quando
saremo stanchi di contarli, continueremo a baciarci senza pensarci
{11.Primo
bacio}
Si
era trovata con le spalle al muro, il volto nascosto dietro il
ventaglio che le copriva le labbra e una maschera nera tempestata di
diamanti come un cielo notturno trapunto di stelle che le lasciava
scoperti solo gli occhi, verdi come l'erba della brughiera a maggio.
Charles
era pericolosamente vicino a lei, con le mani appoggiate sul muro ai
lati del suo viso. La sua espressione e il suo sguardo erano
così
intensi da farle palpitare il cuore e mozzarle il respiro.
Lasciò
scivolare il ventaglio e socchiuse le labbra per respirare meglio:
ogni boccata d'aria era piena del profumo di Charles.
"Se
non farete nulla per impedirmelo, vi bacerò"
"Bacereste
una sconosciuta in un corridoio, Vostra Grazia?"
Charles
si aprì in un sorriso appena accennato, poi la
baciò.
Il
petto le si sollevò e poi sprofondò di nuovo.
Anne aveva già
baciato più di un uomo, ma nessuno era riuscito a farle
provare
l'emozione giusta. Non sapeva esattamente quale fosse, ma era certa
che dovesse essere qualcosa di misterioso e potente, una sorta di
fuoco in grado di propagarsi fino alla punta dei piedi.
"Vostra
moglie..." riuscì solo a sussurrare dopo, incapace
di
costruire un pensiero coerente nella sua testa.
"L'ho
amata, prima che arrivaste. Voi siete voi, Altezza, e non posso fare
a meno di amarvi ora"
"Come
avete capito chi sono?"
Le
sfiorò una scapola con le dita "Questa piccola
voglia"
le rispose semplicemente, sfiorandola con le labbra.
Poi
la baciò una volta, due, tre, quattro, cinque, fino a quando
la sua
bocca non fu rossa e gonfia.
Anne
sapeva che quei baci le avrebbero cambiato la vita. Il tempo le
avrebbe dato ragione.
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