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Autore: Milla86    27/02/2013    3 recensioni
Si può combattere contro il destino?
Il tempo gioca contro di loro, rimangono solo pochi mesi ma niente della loro relazione avrà del futile e veniale.
Si limiteranno semplicemente a vivere a pieno il tempo che rimane.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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MAGGIO 2012

 

Sono davanti alla finestra della mia camera da letto, guardo la pioggia venire giù e sbattere forte contro il vetro.

E' primavera, fa caldo ma ormai sono più di quattro ore che piove interrottamente.

Da quanto tempo sto guardando fuori? Non me lo ricordo, ma mi sembra un eternità.

Ormai sono passate settimane da quando ho avuto la notizia e ancora non posso fare a meno di chiedermi
" Perché a me? ".

Mi accorgo che Lauren è seduta sul mio letto e mi sta osservando in silenzio, ha gli occhi tristi e la faccia stanca.

Forse sarà perché le ultime notti le abbiamo passate insieme a piangere ma anche con quel viso sciupato riesce ad essere sempre più bella di me.

Mi fa male vederla così a causa mia. 

Lei che è sempre stata più forte, più coraggiosa di me. 

Lei che non ha mai pianto nemmeno quando il suo ragazzo del liceo l'ha lasciata dopo 9 anni passati insieme. 

Ora, piange per me.

<< Da quanto sei lì? >> chiedo con un filo di voce.

<< Abbastanza da capire che abbiamo bisogno di divertirci questa sera. >>

Sorrido. Dio, quanto mi conosce la mia migliore amica.

Si alza dal letto e va verso l'armadio, apre le ante e inizia a far scorrere la mano tra i miei vestiti, ne butta un paio sul letto. 

L'espressione triste di poco prima sembra scomparsa.

<< Stasera ce ne andiamo nel locale più esclusivo di New York e ci ubriachiamo selvaggiamente. >>  incrocia le braccia al petto e mi fa uno dei suoi sorrisetti che adoro.

Scoppio a ridere, divertita da quell'affermazione che non è affatto da lei.

<< Non credo di poter bere alcolici, sai? >> 

<< Come sei noiosa! Allora per te solo una coca light. >> 

I nostri sguardi s'incrociano e per un attimo mi sembra di vedere di nuovo quell'espressione triste sul suo volto, cerco di cancellare quella brutta sensazione e mi concentro su cosa indossare per la serata, dopo qualche minuto d' indecisione opto per dei jeans strettissimi che mi fanno un sedere da favola e un cardigan a maniche corte beige.

E ovviamente, tacchi altissimi.

Do un'ultima occhiata allo specchio e vedo riflessa una ragazza che non sembro nemmeno io.

E' vestita bene, alta, capelli biondi tirati su da semplici forcine nere con qualche ciocca che ricade sulle spalle, solo un po di eye-liner nero e grandi perle bianche ai lati delle orecchie.

Sorrido nel trovarmi così bella dopo tanto tempo.


 

                                                                                             ***


Il Webster club è uno dei locali più fighi di New York, non è molto grande ma è sempre pieno di persone cool.

Lauren è davanti che cerca di farsi strada fra la gente si gira a guardarmi e allunga una mano verso di me, la prendo e ci avviamo al bar.

Dio, fa un caldo atroce qui dentro mi sento quasi mancare l'aria.

<< Tutto ok? >> grida la mia migliore amica proprio dentro al mio orecchio sinistro.

<< Tutto ok! >> mento.

Alza un sopracciglio e piega la testa di lato. Cazzo, mi conosce troppo bene.

Mi conosce davvero così bene che fa finta di niente.

Il barista si avvicina è molto carino, alto e muscoloso << Cosa prendete da bere? >> sorride e ci mostra dei denti bianchissimi.

<< Un Cosmopolitan e una coca-light, grazie. >> Lauren lo liquida su due piedi.

Dopo pochi minuti arriva con il nostro ordine, paghiamo e ci dirigiamo verso i divanetti in pelle bianca che si trovano proprio vicino alle scale che portano al prive.

C'è un via vai di ragazze che salgono e scendono, tutte bellissime e con vestitini inguinali.

<< Chissà chi ci sarà stasera nel prive? >>  mentre si siede allunga il collo per cercare di sbirciare al piano di sopra.

<< Da quando t'interessano le celebrità? >> domando mentre butto giù qualche sorso di coca.

<< Oh quante storie Charlie, non sarebbe bello conoscere un attore o un cantante famoso? >> 

<< Non m'interessano queste cose Lauren. >> pronuncio il suo nome un po più forte proprio come lei ha fatto prima con il mio ma non ci fa caso e mi guarda divertita, credo che non abbia nemmeno sentito quello che le ho detto.

<< Ooh Charlie, mi è appena venuta una brillante idea! >> 

Appunto.

<< Non mi sono mai piaciute le tue brillanti idee. >> 

<< E perché mai, scusa? >>

<< La tua ultima brillante idea risale a quasi tre anni fa e se non ricordo male siamo finite al pronto soccorso. >>

<< Aah ti riferisci a quella brillante idea…>>

<< Già…>>

<< Questa non ci porterà all'ospedale questa volta, fidati! >> mi toglie la coca light e mi prende per mano.

Sto per liberarmi dalla sua stretta quando ci ritroviamo a sbattere contro un grosso uomo di colore che ci guarda un po perplesso. 

<< Scu-scusi >> balbetto e Lauren sogghigna divertita dietro alle mie spalle.

<< Alcuni ospiti avrebbero piacere d'invitarvi al piano di sopra. >> dice il grande uomo guardandoci dall'alto.

<< Cavolo! E' stato più semplice del previsto. >>

Sbuffo << Questa era la tua brillante idea, Lo? Intrufolarsi nel prive? >>

<< Te l'avevo detto che non saremo finite all'ospedale, no?  >> ride divertita ed è così bello vederla sorridere dopo gli ultimi giorni.

<< Allora, volete seguirmi? >>

Guardo la mia amica che sembra supplicarmi con quei suoi grandi occhi verdi. 

<< Oh e va bene! Ma mi devi un favore, un enorme favore. >>



                                                                                              ***



Il prive è piccolissimo e le pareti sono di colore rosso, non mi piace molto.

Ci sono poche persone per lo più uomini di colore tutti o quasi vestiti da rapper, c'è anche un dj al centro della stanza che suona. 

Siamo sedute su un tavolino appartato e una cameriera ci porta due drink senza averli ordinati.

<< Offre la casa! >> ha una voce stridula e lunghi capelli rossi.

<< Grazie! >> rispondiamo insieme e ci guardiamo sorprese.

Guardo il mio drink, giro la cannuccia fra le dita e l'odore dell'alcol mi sale su fino al naso, inspiro profondamente.

Dio quanto avrei voglia di scolarmi questo bicchiere, giù tutto d'un fiato ma un forte dolore alla testa mi ricorda che non posso.

<< Oh mio Dio! >> esclama Lo appoggiando una mano sul mio braccio e distogliendomi dai miei pensieri oscuri.

<< Quello è Scott Foster! Ti ricordi di lui, Charlie? >> mi fa cenno con la testa verso un grande tavolo a lato della stanza.

<< Onestamente no! Chi è Scott Foster, scusa? >>

<< Scherzi, vero? Scott Foster è stato il mio primo grande amore! Come fai a non ricordarlo? >> mi guarda sbigottita e scrolla la testa velocemente.

<< Scusa ma…>>

Non mi fa nemmeno finire la frase che si alza velocemente e gli va incontro.

<< Grazie tante eh! >> urlo per farmi sentire ma lei non mi degna neppure di uno sguardo.

La vedo ondeggiare verso di lui e sorridergli, quanto la invidio vorrei avere solo un quarto della sua sicurezza, io eterna insicura.

Rimango sola al tavolo e i pensieri oscuri tornano ad albergare nella mia mente. 

" Perché a me?", " Che cosa ho fatto di male? ", " Ho ancora così tante cose da fare. ", " Non sono in grado di superare una cosa del genere. ",

" Non voglio affrontare tutto questo a 26 anni " e ancora " Perché a me? ".

Quasi sento far capolino le lacrime dalle ciglia quando un rumore mi distrae, sento la sedia vicino alla mia muoversi. Lauren è tornata da me.

<< Voglio tornare a casa. >> le sussurro con un filo di voce.

Giro lo sguardo e mi ritrovo quei splendidi occhi azzurri che mi fissano intensamente e giuro che nessun video musicale o fotografia potrà mai rendergli giustizia. 

<< Sei proprio sicura di voler andare via adesso? >> 

E giuro che non c'è niente di più dolce del suono della sua voce.

<< Forse potrei restare ancora un po…>> sorrido.

<< Ottima scelta! Io sono Marshall, piacere. >> 

<< Charlotte. Piacere mio. >>  prendo la sua mano e la stringo forte, è grossa e calda.

Vorrei non lasciarla più.

 

 
 
  
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