Aprì gli occhi a fatica per richiuderli subito dopo. La luce era accecante.
Qualcuno si mosse vicino a lui.
Provò di nuovo ad aprire gli occhi e questa volta ci riuscì. Voltò lentamente il capo verso sinistra, sentendo dolore ovunque.
Riuscì a mettere a fuoco la figura di uno dei suoi migliori amici, Remus. Si sentì subito meglio; era sempre così, lui si ubiriacava in compagnia di James e la mattina Remus era lì, pronto ad assisterli.
Ma c’era qualcosa che stonava quel giorno. L’espressione dell’amico era troppo preoccupata.
E la stanza in cui si trovava? Non la riconosceva.
“Sirius? So che è difficile ora, ma devi dirmi cosa ricordi qualcosa di quello che è successo”
“Remus? Che diavolo è successo? Dove siamo?” persino parlare era doloroso.
L’amico sbarrò gli occhi, ormai praticamente terrorizzato. E questo spaventò Sirius, perchè Remus era quello che aveva sempre tutto sotto controllo.
“Sirius, davvero non ricordi?”
“No. Ed ora dimmi cosa diavolo sta succedendo. Siamo in un ospedale e questo l’ho capito. Cosa mi è successo? Perchè sei così preoccupato? Dove è James?”
“C’è stato un incidente. Tu e James aveva avuto un incidente.”
“Ok. Ok. Lui dove è?”
“È morto Sirius. James non ce l’ha fatta”