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Autore: Ely98    27/02/2013    0 recensioni
I quattro ragazzi seguirono il preside nel suo ufficio in silenzio. Avevano tutti lo sguardo basso, sta volta sapevano che non l'avrebbero passata liscia, come al solito.
"Io sono davvero stufo di voi! Dei vostri comportamenti irrispettosi, e del vostro menefreghismo nei confronti della scuola! Saltate le lezioni, rispondete male, vedo più volte voi nel mio ufficio che mia moglie a casa! Non ne posso veramente piu! Ho provato a venirvi incontro in tutti i modi, ma questo non è bastato quindi sono costretto a prendere provvedimenti!" incominciò ad urlare il preside.
"Oh la prego signor Wilson, penseremo di piu prima di agire la prossima volta!" tentò di addolcirlo Harry, sfoderando il suo sorriso migliore.
"Ah perchè tu pensi?" borbottò a bassa voce Greis.
"Guarda che ti ho sentito!"
"Forse era proprio quello che voleva idiota!" ribattè Elis.
"Guadate che è solo colpa vostra se siamo qui!" iniziò ad agitarsi Zayn.
Greis era pronta a ribattere, ma fu interrotta da una mano sbattuta fortemente sul tavolo.
"Basta! Zayn Malik, Harry Styles, Greis Clark e Elisabeth Taylor, per le prossime settimane avrete una punizione"
"CHE COSA?!" esclamarono in coro i ragazzi.
"Mi avete sentito, quattro settimane, sempre insieme".
Genere: Generale, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Zayn era molto nervoso quella mattina.
Dopo il saggio di sua sorella era tornato a casa stanchissimo pronto per andare a letto, ma, perché c’è sempre un cazzo di ‘ma’ quando sembra andare tutto per il verso giusto, gli erano arrivate tipo cinquanta chiamate dalla tipa rossa del bar a cui aveva dato buca. Aveva risposto più per far si che il cellulare smettesse di suonare, che per altro. E il bello è che quella tizia si era permessa anche di urlargli contro.
Ma io dico: tutta sta confidenza chi gliel’aveva data porca troia?!
Dopo avergli risposto a modo, aveva riattaccato senza aspettare un ulteriore risposta, che di sicuro gli avrebbe fatto perdere quel briciolo di pazienza rimasta.
Era ormai arrivato a scuola con la sua moto. O meglio, la sua piccola.
Era stato il regalo di compleanno più bello di sempre. Una honda nera.
Si sentiva ancora più fico quando stava li sopra, ogni volta che arrivava a scuola metà della fauna femminile si girava aspettando che si togliesse il casco e scendesse. A Zayn ricordava tanto la scenda di uno di quei film sdolcinati che alle ragazze piacevano tanto.
Eppure, nessuna di loro c’era mai salita. Nessuna.

Sia perché lui non l’avrebbe permesso, sia perché tutte quelle che aveva avuto, con i loro vestitini striminziti, sarebbero rimaste praticamente in mutande.
Si stava dirigendo nel tavolo dove, seduti ad aspettarlo, c’erano già tutti i suoi amici.
“Ehilà bella piperita” lo salutò così, con il suo solito umorismo, Louis.
Come faceva quel ragazzo ad essere felice anche di mattina, era proprio un’incognita.
“Ciao stronzi” ribadì Zayn, ridendo.
“Sta sera c’è la festa a casa di Loren” continuò Liam.
“Alleluja, aaaaaaalleluja, allelujaaaaa” inziò a cantare Harry, come se fosse a messa.
Tutti lo guardarono sconvolti, scoppiando poi a ridere.
“Che c’è? E’ tutta la settimana che l’aspetto. Ho bisogno di distrarmi” rispose allora lui, con una voce da cucciolo.
“Ci sarà tantissima gente” constatò Niall.
“..tanto alcool..”
“..e soprattutto tante ragazze, e questo ci porta solo a una cosa..” stava per continuare, quando Louis scattò in piedi allarmato.
“NIALL? COSA STAI DICENDO? DOV’E’ IL BAMBINO CASTO CHE CONOSCEVO IO? ESCI DAL SUO CORPO BRUTTO DEMONE” disse iniziando a piangere per finta “RIVOGLIO IL BIONDINO CHE ANCORA CREDE ALLA CICOGNA. SUBITO.” Continuò iniziando a schiaffeggiarlo.
“Lou” provò a ribattere il biondo “…ahia, mi stai facendo male, Lou, ahia”
Zayn, Liam e Harry erano piegati in due dalle risate.
Che situazione.

Svegliati brutta befana” iniziò a strillare il fratello di Greis, iniziando a saltare sul suo letto.
“Ma che cazzo..?” disse la bionda appena sveglia, guardando l’orologio “si può sapere che cosa urli alle sei del mattino stupido Semaforo?” continuò, mettendosi a sedere e scompigliandosi i capelli.
“Bhè, visto che io oggi vado in gita e mi sono dovuto svegliare prima del solito, ho pensato: perché non svegliare anche mia sorella?”
“Bene, allora la prossima volta fai come al solito: non pensare.” Ribadì la ragazza, ritornando sotto le coperte.
“Ma devi svegliarti!” ricominciò ad urlare quella sottospecie di cretino “e non costringermi ad usare le maniere forti.”
“Mhmh, si ok” commentò lei chiudendo gli occhi.
Suo fratello scese dal letto.

Finalmente.
Silenzio, pace e tranquillità.
“Sveglia!” ricomparse di colpo, iniziando a sbattere tra loro due coperchi di pentole.
Greis si alzò di scatto, iniziando a rincorrerlo per tutta casa.
“Razza di deficiente, ora ti uccido. Ti squarto. Ti prendo gli occhi. Me li mangio. Poi sai cosa ne faccio di te? Ti cuocio vivo.”
Suo fratello continuava a scappare ed urlare come un pazzo.
“Greis e Jhon smettetela! E’ presto, e i vicini ancora staranno ancora dormendo” li sgridò la madre.
“Anch’io starei ancora dormendo se a questa caccola parlante non gli fosse venuta la brillante idea di svegliarmi” urlò Greis, più agitata che mai.
“ Jhon, non farlo più. Intesi? E tu se vuoi, ora puoi tranquillamente tornare a letto” continuò la donna.
“Certo, scusa mammina” le rispose quell’impiastro, guadagnandosi un sorriso dolce da parte della donna.
“Ormai il sonno mi è passato. Esco!” rispose la ragazza.
“Mi sembra un po’ presto. E dove andresti scusa?”
“A fare colazione fuori. Cià.”
La ragazza si diresse di sopra, per prepararsi e per chiamare la sua migliore amica.

 

Elis era stata svegliata ad un orario insolito. La sua migliore amica l’aveva chiamata per chiedergli di fare colazione fuori.
Fin qui, niente di strano.
La cosa che però proprio non tornava era: che cappero ci faceva Greis in piedi alle sei e mezzo del mattino? Non era proprio da lei.
Nonostante queste sue riflessioni, si preparò e, stranamente, arrivò da starbucks puntualissima.
“Ciao Smemo” disse salutandola “sai, ultimamente mi sembra che fumi un pò troppo spesso” continuò, notando la sigaretta.
“Ciao E.” ricambiò il saluto l’amica “è che ultimamente mi sveglio sempre male, e ne ho bisogno..mi dispiace” rispose la bionda, spegnendola.
La ragazza le sorrise dolce.
“Come mai così presto sta mattina?” le chiese dopo aver ordinato al cameriere la colazione.
Greis, mordendosi il labbro nervosa, rispose “Mio fratello è stato così gentile da pensare che io volessi alzarmi prima ed è stato ancora più dolce quando ha pensato di farlo urlando e sbattendo dei coperchi”
La mora ridacchiò.
“E’ vivo? Dimmi che non gli hai fatto troppo male”
“Non ho potuto fargli niente, sai mia madre…ma non parliamone” ribadì la bionda.
“Come vuoi. Senti ieri mi ha chiamato Jem, ci ha invitato ad una festa di una sua amica, Loren qualcosa” continuò allora lei.
“Ci andiamo vero? Ho proprio bisogno di una svolta” le rispose prontamente, l’amica.
“Ovvio. Avevo già confermato.”
Risero insieme.
“Allora oggi bisogna andare a fare shopping”
“Assolutamente, anche perché sono a corto di vestiti”
“Io anche di scarpe”
“Ci andiamo subito dopo la punizione?”
“Anche per forza…” concluse la bionda, con tono amareggiato.
Nel frattempo arrivarono il cappuccino e la cioccolata calda.
Continuarono a chiacchierare mentre facevano colazione e, una volta terminata, iniziarono a dirigersi verso scuola.

 

Sta sera c’è una festa. Grazie signore’ stava pensando Harry, durante l’ora di matematica.
Anche se ne aveva avuta una il weekend precedente, gli sembrava che fosse passato già un secolo.
Aveva voglia di ubriacarsi, darsi alla pazza gioia tutta la notte, per poi ritrovarsi in un letto non suo.
La settimana, con la punizione e il resto, era stata più stressante del solito. Forse era quello il motivo per il quale non vedeva l’ora di divertirsi un po'.
“Signorino Styles, la vedo molto tra le nuvole questa mattina. Che ne pensa di venire alla lavagna a finire l’esercizio?” gli chiese, interrompendo il flusso dei suoi pensieri, il professore.
“Grazie signor Key, ma passo” rispose il riccio, causando alcune risatine.
Manco avesse fatto na battuta divertente. Bha! Aveva solo risposto alla domanda del professore che ora lo guardava…male? Si forse.
“Le sembrava una domanda la mia?” lo sgridò, rosso in viso.
“Si. Perchè?” gli rispose sinceramente il ragazzo, non capendo.
“Mi sta forse prendendo in giro? Che razza di maleducato!” Continuò l’uomo.
‘Ma che si era rincoglionito? Che ho detto di male per prenderlo in giro? Non è che gli vado a dire in faccia cosa penso della sua pancia che sembra una tartaruga al contrario, o della palla da bowling che ha al posto della testa. Mica scemo io…’ pensò tra se e se Harry.
“Emm..” si fermò un attimo, pensando alla cosa giusta da dire “..no, credo” continuò poi, con voce indecisa.
“Vada fuori. Subito” sibilò il professore.
Se non si era capito, dire la cosa giusta al momento giusto non era esattamente il suo forte.
Si alzò piuttosto scocciato e si diresse verso la porta.
“E mi ringrazi che non la mando dal preside” continuò il professore “so che ha già avuto problemi di suo” terminò, sogghignando.
“Simpatico come una scoreggia in ascensore” commentò Harry sottovoce.
“Ha detto qualcosa?”
“No no, assolutamente nulla” ed uscì definitivamente dall’aula.

 

Zayn e il suo amico stavano andando in quel momento verso la palestra per iniziare un nuovo giorno di punizione. Erano in ritardo di ben un’ora, ma visto che tanto li dentro non avevano da fare niente di particolare, avevano preferito starsene con gli altri.
Appena entrarono videro Greis, che si era addormentata con la testa sopra le gambe di Elis, mentre quest’ultima dipingeva come incantata sempre la stessa parte di muro. Si vedeva proprio quanto amassero stare li.
“Salve” urlò il pakistano, rompendo quell’atmosfera di pace che si era creata.
La mora cacciò un urlo e la bionda si alzò di scatto sbattendo la testa contro il mento dell’amica.
“Troia, puttana, zoccola, balena, anatroccoli, pesci, giraffe, elefanti, brutti stronzi se avrò un bernoccolo il giorno della festa vi vengo a cercare a casa” continuò quest’ultima.
“Primo: ora tremo, aspetta eh. Secondo: che festa?” chiese il riccio curioso.
“A casa di amici di amici” rispose sul vago l’amica, che fino a quel momento era stata in silenzio.
“Ho capito, non volete dirci i dettagli a cura di evitare un possibile incontro” ribadì il moro.
“Esatt…aspetta non ho capito l’ultima parte” rispose Greis, leggermente stralunata.
“Sei un caso perso” le rispose l’amica, scherzando.
“Zitta culona” le diede corda l’altra.
“Ma che vuoi te che sei più brutta del sedere di mio nonno?”
“E tu del pelo del sedere di mio nonno”
“E tu del pidocchio del pelo del sedere di mio nonno”
“E tu della macchia del pidocchio del pelo del sedere di mio nonno”
“Ok, che ne dite di smetterla di fare finta di litigare come due deficenti? La conversazione si sta facendo un po’ schifosa” le interruppe Malik.
“Come per finta? Io pensavo che tra poco sareste arrivate alle mani..ero pronto già alla scena sexy” disse il riccio, con un faccino tutto triste.
“Sai Harry ho provato tantissimi sport estremi, ma ora vorrei provare l’ebbrezza del vuoto assoluto. Per cortesia, mi faresti entrare dentro la tua testa? ” chiese la bionda.
No. Ok. Questa era veramente bella.
Nessuno poté fare a meno di ridere, tranne il diretto interessato.
“Non pendertela con i tuoi genitori per come sei fatta… poverini, anche loro ci saranno rimasti molto male” le rispose lui, asciugandosi una finta lacrima.
Zayn già non ne poteva più. Harry invece trovava divertente litigare con quelle due, era il passatempo numero uno di tutta la punizione che, altrimenti, sarebbe stata cosi noiosa da portarlo al suicidio.
Stavano tutti seduti per terra a chiacchierare, discutere, ma a non fare comunque niente di quello che in realtà dovevano, quando si aprì la porta della palestra. Era troppo presto per andare a casa, quindi di sicuro non si trattava della bidella, ma allora chi?
“Vedo che non avete fatto niente, ed io che ero anche venuto a dirvi che, dopo averci riflettuto, mi ero reso conto che forse quattro settimane di punizione erano troppe! Ma evidentemente vi ho sopravvalutato. Visto che tutti quattro insieme non fate nulla, tranne litigare, dovremmo dividere il lavoro: due ragazzi puliranno e riverniceranno l’ala destra e gli altri due la sinistra” disse il preside.
Un attimo: IL PRESIDE?
Dopo un attimo di shock iniziale si formarono immediatamente due coppie: i ragazzi da una parte e le ragazze dall’altra.
L’uomo li guardò, con un sorriso furbo in volto “Eh no ragazzi, così è troppo semplice..a cosa serve altrimenti il mio lavoro per farvi andare d’accordo? Le coppie le deciderò io”
Iniziò a fissarli attentamente e, dopo un tempo che sembrò infinito, parlò di nuovo.
“Zayn e…Elis per l’ala destra, e Harry e Greis per quella sinistra. Ora scappo, ho una riunione. Buon lavoro” concluse con un sorriso, prima di andarsene e lasciandosi basiti.
Harry non sapeva se strapparsi i capelli o strapparli alla bionda. No ok. Li avrebbe sicuramente strappati alla bionda, i suoi erano troppo belli.

Loro due non andavano d’accordo nemmeno a pagarli, non poteva averli messi davvero in coppia. Era assurdo.
“Ora uscirà una telecamera e ci dirà che era tutto uno scherzo” provò ad auto convincersi il riccio.
“Mentre tu aspetti che ciò accada, io mi vado a vestire per iniziare almeno a riverniciare, sennò quello torna e la punizione si allunga” lo sgridò la sua nuova compagna.
“Ha ragione lei, meglio non rischiare” l’appoggiarono gli altri due.
“Non ci credo” borbottò sconfitto il ragazzo, dirigendosi anch’esso negli spogliatoi.
Una volta là, presero vernice e pennelli, e iniziarono a fissare il muro.
“Non credevo che questo giorno sarebbe arrivato” disse piagnucolando Elis.
“Non dirlo a me” le diede man forte l’amica.
“Ormai siamo qui, quindi facciamolo. Non abbiamo scelta! Prima iniziamo e prima finiamo” commentò il riccio.
“Forse non è poi tanto male come sembra..” provò Malik.
Lo guardarono tutti male e lui alzò le mani come sconfitto.
“Ok, scusate, come non detto”

 

Elis si guardava le punte dei capelli che erano ancora un po’ blu, a causa della vernice.
Alla fine non avevano fatto molto, ma la cosa che più conta era che avevano iniziato, anche se per ciò, si intendeva solo un minuscolo quadrato fatto in due. Ma era stato comunque faticoso. Lei e Zayn non avevano parlato minimamente quel giorno, mentre dall’altra parte ogni tanto volavano parolacce o insulti.
Tutto nella norma insomma.
Era sull’autobus con Greis in quel momento. Si stavano dirigendo al centro di Londra per fare un giro per i negozi. All’inizio avevano anche pensato di andare al centro commerciale, ma era una bella giornata, che senso aveva stare al chiuso?
Erano appena arrivate e ora si stavano dirigendo verso una pizzeria per pranzare, che, purtroppo, era stracolma di gente. Si dai, forse per il loro funerale sarebbero riuscite ad ordinare. Decisero subito di cambiare posto. Si stavano dirigendo giusto in quel momento da un’altra parte, quando una voce distrasse la mora.
“Ehi Elis” gridò qualcuno.
La diretta interessata si girò. Ciò che vide la fece sorridere e cambiare direzione. Quel qualcosa era Christian, il ragazzo super fico che aveva incontrato al supermercato.
“Ciao Chris” lo raggiunse lei, baciandolo sulle guance “ti presento la mia migliore amica Greis”
“Piacere!” disse lui con un sorriso.
“Piacere mio”
“Sentite io sono venuto qui con due miei amici, siamo riusciti a prendere un tavolo. Se vi và, ve li presento e poi andiamo a fare un giro tutti insieme” continuò Christian entusiasta.
“Ma certo, molto volentieri!” rispose la mora, incantata dal suo sorriso.
‘Chiamasi: botta di culo’ pensò Elis. Subito dopo si diede mentalmente della cretina. Doveva fare la ragazza perbene, altrimenti lui l’avrebbe scambiata per una scaricatrice di porto, proprio come era Greis.
“Eccomi ragazzi, loro sono Elis e Greis” le presentò ai suoi amici Christian.
“Piacere Endri” salutò uno biondo, con i capelli cortissimi.
“Io sono Filiph” rispose l’altro, con i capelli neri.
La giornata si faceva decisamente molto interessante.

Greis stava mangiando lentamente la sua pizza, mentre guardava attentamente il suo tavolo.
Allora, punto uno: perché Elis aveva detto che Christian era fico? Era molto più che fico cazzo. Fico ci si può chiamare il peto di un cane, non lui. Lui era decisamente molto più, che fico e basta.
Punto due: Endri continuava a toccargli la coscia. Doveva tagliargliela quella mano, ma come? Doveva trovare un modo per non essere vista. Se si muoveva a prendere il coltello, poi gliela infilzava e ZAM, niente più mano. No ok, forse era troppo cattivo come gesto nei confronti di un ragazzo che conosceva solo da mezz’ora.
Punto tre: Filiph. Vogliamo parlare di Filiph? No perché se volessimo farlo ci sarebbero una serie di aggettivi per descriverlo, come ad esempio: ad alto tasso di scopabilità, sorriso dolce che ti fa venir voglia di affittare una camera d’albergo e andare dritti al dunque, capelli neri i più sexy del mondo, e..bho, quasi quasi me lo porto a Las Vegas e me lo sposo. No ok, rimaniamo calme.
Punto quattro: quando cazzo finiva la sua pizza? Si sentiva una buzza. Ma che donna sei cazzo? Dopo Filiph non ti guarderà di certo e tu non potrai lamentarti se diventerai come il panino della pubblicità dei tuck.
“Bene ragazzi, visto che abbiamo finito tutt..quasi tutti, possiamo andare no?” propose Endri.
Ecco, bravo testa di minchia. Mancavi tu a fargli notare che era rimasta solo lei, grazie tante. Ora si che si sentiva più grande dell’ippopotamo di Madagascar.
Si alzarono tutti insieme e iniziarono ad andare in ogni singolo negozio apparentemente carino. Loro dovevano assolutamente trovare un vestito, e avevano chiesto anche il parere di quei tre carciofi lì. Di chi era stata la magnifica idea? Ma di Elis ovviamente. Che era così impegnata a guardare Christian che tutti si aspettavano che da un momento all’altro iniziasse a dire ‘Sono sotto tuo controllo signore, tu dire me cosa dovere fare, e io fare signore’
Mentre la mora se ne stava davanti con il biondino, però, Greis era un po’ più dietro con Filiph, con cui aveva iniziato a parlare del più e del meno, come se si conoscessero da una vita. E infine c’era quell’altro, in fondo al gruppo, che era troppo impegnato a chiedere di uscire a qualunque ragazza incontrasse. Se avesse continuato cosi, sarebbe sicuramente morto solo.

Dopo quasi un'ora avevano già fatto una cinquantina di negozi e i ragazzi imploravano una pausa. Ma non c’era proprio niente da fare. Loro erano più che determinate a trovare un bellissimo vestito per quella sera, e non potevano fermarsi per nulla al mondo. La ragazza aveva anche invitato Christian e i suoi amici ad andare con loro, ma avevano rifiutato, dal momento che erano stati invitati ad un compleanno in una discoteca che, a dir loro, era troppo importante.
Entrarono in un negozio che non sembrava avere gran che, ma dovevano pur tentare; una volta dentro si divisero e iniziarono a cercare. La mora era scoraggiata, non aveva trovato assolutamente nulla. Si vedeva già alla festa con tutti intorno che gli chiedevano: “ma questo non l’avevi messo l’altra volta?”. Di certo non lo avrebbe sopportato.
Greis, invece, si stava dando molto da fare. Era seguita dai ragazzi con in mano cinque vestiti ognuno, e ora si stava dirigendo verso di lei con un sorriso.
“Bene ragazza sexy, la tua consigliera di moda è qui per aiutarti. Sappi che sceglieremo un vestito che stia bene con questa pochette, l’oro dona troppo ai tuoi capelli. Quindi fila dentro il camerino e inizia a provarti questi” Concluse con un tono che non ammette repliche, prendendo dalle mani di Endri i vestiti scelti per la prima prova.
La mora poco a poco li indossò tutti, ma nessuno era stato in grado si superare il giudizio dell'amica: troppo lungo, troppo corto, sembri una suora, così ci vanno vestite altre tipo di donne, troppo rosso, ma che colore è?, troppo anonimo, ecc. ecc. E così anche per quelli del secondo gruppo, ovvero quelli in mano a Filiph.
Mancavano gli ultimi cinque, e poi sarebbero stati di nuovo da punto a capo.
Era dentro il camerino osservando la pila di abiti che l'amica le aveva appena passato, quando un vestito nero catturò la sua attenzione: era semplicemente stupendo.
Decide di provarlo per primo. Se anche questo sarebbe stato bocciato, la mora sarebbe andata sicuramente nuda a quella cazzo di festa.
Uscì.
“Bello si”
“Sei veramente stupenda”
“Chris la bava”
“Sei proprio una topa cazzo” ah, la finezza della sua amica. Come non riconoscerla? “Sapevo che ti sarebbe piaciuto questo, infatti l’ho messo nell’ultimo gruppo” concluse poi. Era inutile, si conoscevano troppo bene ormai.
Era un vestito molto semplice, ma d’effetto. Era una monospalla nero, con la scollatura a cuore che metteva in risalto le sue curve, con una cintura sul marrone con paillettes sotto il seno, una gonna un po’ sbarazzina che arrivava a cinque centimetri sotto il sedere. Non era affatto esagerato.
“Mi piace un sacco” disse infatti la mora, guardandosi allo specchio “potrei metterci le decolté nere che mi hai regalato per natale, ci starebbero benissimo”
“Sono pienamente d’accordo con te El. E smettila subito di toccarti la gonna o ti amputo le mani anche a te, oggi mi sento molto aggressiva sai” le rispose la sua amica, mentre si allontanava per dare gli altri vestiti alla commessa.
“Mi sento onorato del fatto che faceva parte del mio gruppo” disse Christian ridacchiando.
“Così onorato che non ha chiuso la bocca nemmeno quando sei uscita con quello arancione. E credimi, sembravi una foca per quando era imbottito, ma lui non credo se ne sia accordo. Era troppo impegnato a fare una ‘O’ perfetta con le labbra” concluse Filiph, facendole l’occhiolino.
La ragazza rise. “Lo prenderò come un complimento allora.”
“Assolutamente”

Greis era più che soddisfatta del suo lavoro, aveva trovato un vestito che era qualcosa di strabiliante per la sua migliore amica, anche se ancora mancava il suo. Ecco, questo gli faceva perdere tutta la felicità del momento.
“Endri deve andare e io devo accompagnarlo, ti va se ti do uno strappo a casa?” chiese Christian a Elis.
‘No ma con comodo eh. Io me ne resto qui, a mezz’ora di macchina da casa mia, da sola e torno con un pony rosa. Il ragazzo inizia a starmi sulle ovaie.’ Pensò la bionda.
“Se vuoi andare, la tua amica posso riaccompagnarla io!” continuò Filiph.
‘Rimangio tutto. Andate, fate quello che volete. Auguri e figli maschi. Io me ne torno a casa con il bell’imbusto qui e, se non ci torno, sarò in luoghi comunque piacevoli’
“Allora se per lei va bene, io verrei volentieri” rispose la mora.
In teoria Greis doveva essere arrabbiata con lei perché andare via ora significava non aiutarla a trovare il vestito. In pratica la sua mente era occupata in altri pensieri.
“Eh? Si certo vai. Io torno con..con lui si” rispose la ragazza, annuendo con un po' troppa energia.
“Perfetto, allora ciao Greis, è stato un piacere conoscerti” la salutò Christian.
“Ciao”
I tre se ne andarono lasciandoli soli, ed è qui che la situazione si fece piuttosto imbarazzante.
“Grazie per essere rimasto anche se..bhè ecco, noi non ci conosciamo molto” iniziò la conversazione la ragazza, passandosi freneticamente la mano nei capelli.
“Tranquilla, ho visto che ancora non avevi comprato nulla e sinceramente è presto per andare a casa, non saprei nemmeno che fare! Noi ragazzi non impieghiamo molto a prepararci.” Concluse sorridendo.
Infarto. E’ troppo sexy.
Entrarono in un negozio e iniziarono a dare un’occhiata qua e la, prendendo in giro i capi più assurdi e strani. Dopo un po’ Greis prese in mano un po’ di vestiti e glieli porse.
“Me li puoi reggere un attimo mentre io prendo questi e questa?” le chiese, alludendo alle scarpe e alla pochette che aveva visto.
“Certo, dammi qua”
Si diressero poi verso il camerino, e la ragazza entrò. Doveva sceglierne qualcuno tra questi, erano tanti e aveva poco tempo.
Provò il primo, ma non le piaceva. Un altro non le entrava ed era l’unica taglia rimasta. L'altro sembrava carino, ma era nero, proprio come quello della sua amica, quindi no. Ne mancava uno. O la va, o la spacca.
Lo provò. Era semplicissimo, turchese, con uno scollo ovale dietro che ricopriva gran parte della schiena; non troppo aderente ma nemmeno troppo largo, con le mezze maniche e lungo poco sotto il sedere. Era perfetto. Indossò le scarpe che aveva preso e la borsa. Le piaceva da morire.
Uscì.
“Allora? Ti piace?” chiese al ragazzo, facendo un giro su se stessa.
“Oh..” si schiarì la voce lui, sgranando gli occhi “credo che se fossi uno dei ragazzi della festa ci proverei subito con te” le disse Filiph sincero.
Un complimento diverso dai soliti, che però fece sorridere la bionda come un’ebete.
“Grazie” arrivò, dopo poco, la sua risposa quasi sussurrata “allora mi cambio e andiamo!”
Ricevette solo un altro sorriso in risposta. Basta. Voleva farla collassare era ovvio.
Dopo aver pagato si diressero in macchina, e durante il tragitto il ragazzo si offrì anche di portargli le buste. La La ragazza stava mettendo in seria prova il suo autocontrollo.
Bene, allacciamo le cinture..sarà il viaggio più bello di sempre.

 

SCIAO BELLE FANCIULLE.

Prima di tutto volevo scusarmi con voi se aggiorno solo una volta a settimana. Mi dispiace ma non riesco a fare più in fretta perchè devo studiare. AHAHAHAHHAHAH si come no bella battuta.

No sul serio, tra una cosa e l'altra finisco sempre per mettere il capitolo il mercoledì o il giovedì, sorry:( Vedrò se riuscirò a fare più in fretta, ma non sperateci troppo eh. Cooooomunque, parliamo brevemente del capitolo, cosi dopo vi lascio in pace. Come avete visto ci sono alcuni nuovi personaggi che sembrano interessare mucho alle nostre due ragazze, (si lo so, Greis fa pensieri troppo sconci-.-), ma in ogni caso non pensate che il nostro piccolo pakistano e il nostro cespuglietto verranno messi da parte, anzi, tutt'altro! Comunque vedrete nel prossimo capitolo, sopratutto perchè ci sarà questa famosa festa. I quattro ragazzi non sanno che si dovranno sopportare a vicenda anche lì, e chissà a cosa porteranno tanta musica e tanto alcool (?). Vabbì, ora vado sennò mi addormento io e addormento voi, un bacio, alla prossima:*

Ps. Mi sono divertita anche a fare gli abbinamenti di Elis e Greis (hihihi xd), se volete, eccoli qua!

<3

LINCK DEI VESTITI:http://www.polyvore.com/greis_elis/set?id=73611359

  
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