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Autore: Aven90    28/02/2013    2 recensioni
A di Aven, naturalmente! La storia si articola calcando un po' quello che è stato il manga, e conterà di tre saghe complessivamente, e in questa long verrà trattata la prima, la più lunga! A causa di varie esigenze, ci saranno personaggi OOC, ma spero che gradiate ugualmente!
Genere: Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dragon Ball A'
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Sembrava incredibile, ma Kolom aveva vinto una Fusion di Metamor, un Saiyan, un Terrestre e un Namecciano, due dei quali erano forti almeno quanto lui, e lui era penalizzato dal fatto che non aveva mai combattuto tanti avversari insieme.

Tuttavia, la perseveranza e la palese forza maggiore avevano contribuito alla sua vittoria schiacciante, e spinto dalla sua magnanimità permise ai due cyborg di soccorrere i feriti soccorribili, dunque tranne Goku che rimase imbambolato legato a quelle alghe senza soluzione di liberazione.

“Aahahah, sono morti tutti! Voi due, raccogliete il vostro amico nauseabondo e andatevene! Oggi è per tutti un giorno di festa!” così, disse.

Piccolo, una volta curato al Santuario di Dio, dove nel frattempo aveva fatto ritorno Dende che aveva prelevato i guerrieri non visto dai cyborg, si sentì umiliato e atterrito assisteva disgustato alla patetica scena di “indulgenza” che aveva gentilmente offerto Kolom ai due cyborg e a Gohan.

“Grrr… avete svegliato Vegeta e Ub? Devo parlare loro” chiese Piccolo a Dende e Popo.

“Certo, Piccolo, stanno arrivando. Vegeta è un po’… infuriato” bisbigliò il dio della Terra, impaurito da quella stessa definizione.

Piccolo assunse un’espressione perplessa nel fissare il giovane Dende, ma l’urlo belluino che venne dalle stanze del palazzo non lasciò adito a dubbi.

Vegeta si era svegliato con la luna storta.

“MALEDIZIONE!” sbraitò a passi lunghi, diretti verso il verde. Era pazzesca la velocità con cui si era cambiato e vestito degli stessi indumenti di sempre, che aveva trovato nella sua camera.  “BRUTTO MUSO VERDE!” Puntò il dito indice destro accusatore contro Piccolo come se stesse scagliando un attacco mortifero. “TU SAI COSA È SUCCESSO, NO? E ALLORA PARLA, DANNATO, O ME LA PRENDERÒ ANCHE CON TE!”

Piccolo rispose secco “Le ragioni della nostra sconfitta sono due: abbiamo sottovalutato il nostro nemico ed eravamo preoccupati per la nascita del Prescelto.”

Vegeta, se possibile, andò maggiormente fuori dalle staffe. “Prescelto che mi risulta essere ancora in incubatrice! Maledizione, Piccolo! Kolom è una mezza cartuccia, eppure ci ha sconfitto tutti!”

“Se fosse stata una mezza cartuccia, come mai abbiamo perso? No, lo abbiamo sottovalutato!”” ripeté convinto il Namecciano.

“AAAAAH, basta! Adesso torno da lui e lo gonfio di botte!” Vegeta si trasformò in Super Saiyan, come per sottolineare la sua volontà.

Piccolo lo fermò con la sola voce. “Fermo, Vegeta! Ricordati che in questo momento sono più forte di te! Dobbiamo restare calmi qui e pensare a una strategia! Innanzitutto dobbiamo capire cosa è successo a Goku!”

Ub arrivò in quel momento. “Scusate il ritardo, Vegeta mi aveva colpito”

Il Saiyan non chiese scusa, si limitò ad appartarsi pur rimanendo vigile nell’ascoltare la tesi di Piccolo.

“Dicevo, se notate Goku è rimasto in Super Saiyan IV per tutto il tempo e lo è ancora adesso, pur essendo addormentato! A rigor di logica, dovrebbe perdere la trasformazione, eppure Goku dorme trasformato! Quindi o l’incantesimo che ha subito fa mantenere lo stato senza indebolirlo, oppure Kolom lo sta ingannando facendogli sognare di star combattendo contro di lui in una lotta infinita!”

Vegeta rispose subito scettico “Non hai nessuna prova per affermarlo”

Ub però chiese “E quale sarebbe la soluzione per svegliarlo?”

Piccolo rispose “Se fosse vera la seconda ipotesi, dobbiamo sconfiggere nella realtà Kolom.”

“Quindi il punto è sempre lo stesso, no? Bene, vado ad ammazzare Kakaroth!” Vegeta fece una seconda volta per andarsene, ma Piccolo lo fermò di nuovo.

“No, Vegeta. Mi duole dirlo, ma noi tre siamo gli unici in grado di affrontare bene Kolom, viste l’inadeguatezza di Gotenks e Gohan e la momentanea indisponibilità di Goku!”

“Senza contare che fra poco nascerà il Prescelto” aggiunse Dende, impallidito dalla sua stessa frase.

“Giusto anche questo, ma ritengo che non dovrebbe avere una forza troppo superiore al Gi’isa che stiamo affrontando. Per come ne parla la Profezia e da quanto ho capito, il Prescelto serve solo come leadership morale per guidare il suo pianeta alla rinascita. Non farti ingannare dal titolo, Dende: l’abito non fa il monaco” spiegò Piccolo.

 “Appunto” convenne per una volta Vegeta. “Guarda te stesso: sei un dio, eppure non sai affrontare nemmeno Nappa, e Nappa è solo uno zerbino ormai”

Nappa, il quale spirito purificato rinacque in un’altra persona, ebbe un fremito.

Il tizio rinato che era stato Nappa ebbe un fremito al cuore che non seppe mai spiegarsi.

“Quindi dobbiamo cercare di fermare Kolom e poi occuparci della navicella che contiene il Prescelto, preoccupandoci di espellerla dalla Terra, in modo che nasca lontano da qui. Se poi un giorno dovesse malauguratamente svegliarsi, per allora saremmo abbastanza forti da affrontarlo e sconfiggerlo” concluse Piccolo, chiaro e lampante come sempre.

Mentre il Namecciano entrava da solo nella Stanza dello Spirito e del Tempo per aumentare la sua forza e Ub e Vegeta cominciavano un allenamento fuori perché il Saiyan non poteva più entrare, Kolom tornò alla Base, decidendo anche di vantarsi davanti a Lothar, naturalmente tralasciando il fatto che era stato gravemente ferito e si ritrovava con due buchi alle spalle.

“Qui Lothar” esordì annoiato. Era palese che non stava facendo nulla ed era anche sereno.

“Lothar! Quanto tempo!” fece ironico Kolom, come sempre quando aveva a che fare col suo capo.

“Hai risolto il problemuccio?” chiese l’altro, sicuro che il suo inferiore l’avesse fatto.

“Certo! Li ho sterminati tutti senza alcuna pietà!” esclamò gioviale.

Lothar ebbe un presentimento che gli fece precipitare l’umore.

“Come sarebbe? Avevamo detto che…”

“Lo so, lo so” lo interruppe Kolom. “Adesso partirai con una filippica interminabile sulla Profezia e le stronzate varie che la contengono. Ma se si sono rivelati una minaccia che ci posso fare?”

“Ti rendi conto della stronzata che hai fatto?” Lothar aveva cambiato completamente tono: stava anche sudando freddo. “Adesso cosa dirò ai Capi? EH? Che la mia squadra contiene incompetenti? Lo sai che qui moriamo di fame, no? Contiamo tutti sulla buona riuscita della Profezia!”

Kolom non rispose nulla. Si aspettava quella reazione e attese che Lothar si sfogasse del tutto prima di proseguire la sua difesa.

“Sai cosa diranno i Capi? Che sono un imbecille, e che verrò giustiziato non appena il Prescelto lo ordinerà! E io ci tengo alla vita, se non altro che adesso ho anche famiglia! Sei uno psicopatico, e ho fatto davvero male a fidarmi di te. Avrei dovuto partire io dall’inizio!”

“Già, forse” lo interruppe Kolom “peccato che fra i due sono io che ho la licenza per volare”

Lothar sogghignò iracondo. “Ah, sì? Bene, te la farò vedere personalmente la Licenza!” chiuse la comunicazione e prese clandestinamente la prima astronave che trovò, una particolarmente grossa per uno solo.

Kolom ebbe lo strano presentimento che il suo compagno sarebbe venuto sulla Terra.

 Lothar ebbe lo strano presentimento che il Prescelto si stava bagnando del sangue di innocenti, il che avrebbe voluto dire inquinare la Profezia.

Non avrebbe potuto prevederne le conseguenze, era vero, ma temeva che se sui sbagliava quello che diceva la Eskeloth allora si incorreva in guai seri.

Chissà, magari il Prescelto nasceva Eskeloth e dunque privo della forza necessaria per risollevare un popolo dalla maggioranza Eskemoth, ovvero i Gi’isa maschili.

O si sarebbe ribellato alla Profezia e avrebbe fatto di testa propria, rendendosi incontrollabile.

Oppure… chi lo sapeva, Lothar non voleva nemmeno pensarci.

Non fu difficile far partire quell’aggeggio.

Vedendo un’astronave partire senza permesso, la Torre di Controllo informò subito i Sette Capi, che arrivarono istantaneamente grazie alla tecnologia avanzatissima che disponeva il pianeta.

“Allora? Che succede?” chiese un Gi’isa con un occhio bendato. I capi si riconoscevano per la loro lunga tunica nera col cappuccio ricoperta di medaglie al valore.

“Come ho detto, Lothar è partito prendendo l’Astronave Madre senza nemmeno una scorta” rispose timoroso il Capo Torre.

“Ti era stato detto di sorvegliare, eppure ti sei fatto scappare l’Incaricato! Ti rendi conto che siamo tutti in crisi, no? E un’operazione del genere aggraverà la nostra posizione?” aggiunse altero un altro dei Sette dalla voce fonda.

“Sì, me ne rendo cont…” non finì la frase che scoppiò davanti a loro senza essere toccato.

“Sei stato tu, Efisime” sorrise divertito il capo dalla voce fonda, riferendosi all’unico Eskeloth in grado di governare, Efisime. Ne nasceva uno ogni cento anni, ma nasceva.

Noi avremmo usato “stata”, tuttavia la differenza fra maschi e femmine che vi è sulla Terra non si nota in Gi’isa.

Efisime ridacchiò. Inoltre, la voce argentina faceva pensare più a una donna che a un uomo. “Non abbiamo nemmeno bisogno di rintracciare Lothar. Sono sicuro che tornerà vincitore. Lasciamogli usare pure l’Astronave Madre, pagherà il prezzo della missione col suo stipendio già magro”

I Capi ne risero assieme: Lothar e Kolom avevano i minuti contati.

Per quel motivo Lothar decise di scappare dal pianeta, sarebbe stato interrogato e probabilmente condannato a morte quali che fossero le sue giustificazioni del fatto che Kolom abbia ucciso innocenti, perché anche i capi sentirono la conversazione, ma decisero di lasciar correre. Più grave invece è stato il furto dell’Astronave, che li spinse a venire all’Astroporto.

Lothar, sommerso da quei pensieri, vide dopo poco tempo la Terra.

Quel piccolo ed insulso pianeta azzurro stava diventando la fonte principale del destino di un pianeta.

La fonte principale per la sua incolumità.

Doveva assolutamente chiarire la faccenda con Kolom, oppure il prescelto sarebbe nato deviato. E ciò non sarebbe convenuto a nessuno, nemmeno agli Z Warriors.

Nel frattempo, Piccolo uscì dalla Stanza dello Spirito e del Tempo.

“Bene, Piccolo! Sei diventato più forte?” chiese Dende.

Piccolo si guardò, poi guardò la porta che per lui tornò chiusa per sempre. “Non so… sono rimasto solo pochi giorni”  ma tolse il turbante e il soprabito per andare subito ad affrontare il Gi’isa.

Quell’azione fu notata da Vegeta.

“Cosa fa, il Namecciano? Perché sta andando da Kolom e io no?” si trasformò in Super Saiyan di terzo livello e si mosse per raggiungerlo, lasciando solo il povero Ub, il quale era ancora immerso nella meditazione.

Anzi no, tramortito da Vegeta, che era convinto di poter aumentare la forza base del suo nuovo nemico lasciandolo però mezzo morto.

“V-Vegeta…” chiamò con un filo di voce, ma svenne.

Mentre Dende lo stava curando, Vegeta e Piccolo trovarono finalmente il punto esatto in cui Kolom e il prescelto atterrarono.

“Mi sembrava meno vistoso, visto quanto tenete a quella nascita. E se un cacciatore l’avesse trovato una buffa creatura e gli avesse sparato?” chiese Piccolo.

Kolom, che non li aspettava, ebbe un fremito nel riconoscere la voce, tuttavia, sapendo che era pericoloso farsi vedere perplesso davanti al nemico, si sedette sulla cabina telefonica con il suo solito fare strafottente, cercando di convincersi di non stare parlando con dei fantasmi. “Beh, ci hanno provato, ma io li ho sterminati tutti”

“Sangue innocente, eh? motivo in più per eliminarti!”, il Namecciano espanse la propria aura.

 Kolom pensò “Non è un’allucinazione… sono davvero ancora vivi. Allora devo proprio disintegrarli, eh? Mi sa anche che ho sbagliato a lasciare in vita quei tre… per fortuna, il loro amico principale è sotto incantesimo” scese e si preparò a combattere.

Fu la sensazione più strana che avesse mai privato, combattere contro qualcuno che credeva già morto non gli era  mai capitato, nemmeno quando credette di aver ucciso Vegeta trapassandogli lo stomaco.

Quest’ultimo ordinò a Piccolo “Non eliminarlo! Sarò IO a dargli il colpo di grazia!”

Ma il Namecciano inaspettatamente era in palese difficoltà, non riusciva più a beccare il suo obiettivo nemmeno per sbaglio e quindi Kolom ebbe vita facile per metterlo KO dopo pochi secondi, quando invece a guardare il corpo del maestro di Gohan, Goten e Trunks sembrava che avesse combattuto contro dieci mostri per ore.

“Diamine, Piccolo!” esclamò Vegeta, incredulo ma allo stesso tempo divertito per l’umiliazione subita dall’amico/nemico. “Credevo che ti fossi allenato, in quella dannata Stanza! Non che avessi lasciato la forza là dentro!”

Piccolo sgranò gli occhi e rantolò “N-non… mi sembra… il caso… di f-fare… dello spirito… credo che sia… coff, coff… dovuto al f-fatto che… ci troviamo.. in u-una… p-particolare… forza magnetica… per a-annullare… i poteri nemici”

Kolom sputò a terra sdegnato. “Che palle! Non ti si può nascondere niente!”

Non era del tutto seccato, anche perché proprio grazie all’incantesimo fatto da lui per azzerare l’aura di tutti i nemici che osavano tentare di aprire l’astronave (per quel motivo Kolom aveva invitato a provarci poco dopo lo scontro con Pan e Bra) stava per ucciderli tutti, ma in quella atterrò un’astronave enorme.

Vegeta era sconvolto, Piccolo era atterrito. Entrambi credevano che sarebbe uscito un esercito di Gi’isa magari anche più forti di Kolom in aiuto di quest’ultimo.

E invece, una volta aperta la porta viola e fatto uscire un po’ di ghiaccio secco che fa sempre scena, uscì solo un essere uguale al Gi’isa, ma di colore blu.

I suoi capelli neri erano lunghissimi e raccolti in una treccia, i suoi pantaloni nero lucido accecavano col riflesso del sole, e il suo busto era ricoperto da una canottiera bianca con una sola medaglia, tipica dei Generali.

Era Lothar.

Kolom, per la prima volta da quando era sulla Terra, ebbe paura.

Kolom, per la prima volta da quando era sulla Terra, si sentiva minacciato.

Lothar non gliel’avrebbe fatta passare liscia, non quella volta.

 

 

 

Ecco a voi Lothar! Non sarebbe dovuto venire, o sì? Cosa ne dite? La situazione si complica per la squadra Z, ma credo che ne vedremo ancora delle belle, e poi c'è ancora il prescelto da risvergliare! Insomma, i prossimi capitoli sarannop migliori di questo! Nel frattempo, grazie per l'attenzione!

   
 
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