Eravamo a tre centimetri di distanza l'uno dall'altro.

-Piccola mia sei sicura?- chiese lui visibilmente preoccupato.

Non gli degnai di risposta e con le braccia, che ormai gli avvinghiavano il collo, lo spinsi delicatamente contro le mie labbra, socchiusi gli occhi e mi godei quel fatidico momento, per lui fu lo stesso.

La sua lingua mi accarezzò le labbra, come se mi stesse chiedendo il permesso di entrare, io glie lo concessi. 

Le nostre lingue attorcigliate giocherellavano, mentre noi continuavamo a danzare sulle note di quella canzone, che oramai stava per dire la sua ultima frase: and loving you seems right perhaps that's my reality...

I brividi sulla schiena avanzavano fin quando le nostre bocche non si separararono.

-Aspettavo da molto questo momento, sai?- disse lui guardandomi negli occhi.

-Anche io Niall...- dissi io appoggiando nuovamente la mia testa sul suo petto.

Ad un certo punto sentii un rumore elettronico.

*BIPBIP*

"Abbie, ho bisogno di vederti, noi due dobbiamo parlare." 

-Niall, è di Harry, devo andare... - dissi io stringendo i pugni per non fare vedere a Niall che ero nervosa.

-Ok, piccola, fai attenzione- disse lui- vuoi che venga con te?- propose.

-No, no, grazie piccolo, preferisco andare da sola, scusa.- lo rassicurai.

Uscii dalla stanza mentre lui mi seguiva.

Prima di arrivare all'ingresso andai da Bianca e le riferii che stavo andando nel posto dove Harry ed io abitualmente ci vedevamo.

-Ok, cucciola se ti serve una mano chiama pure.- mi disse lei- poi mi devi raccontare tutto, ok?- chiese impaziente.

-Grazie picci, ovvio poi ti racconto tutto. - le assicurai.

Mi diressi verso la porta dell'ingresso, presi le chiavi sul mobile all'entrata e quando ero sul punto di metter fuori il piede destro mi sento tirate dal bacino.

Era Niall, mi spinse contro di lui. Con forza mi strinse e mi baciò.

-Mi raccomando. - disse lui.

-Niall, sta tranquillo... - 

Uscii feci qualche metro e poi svoltai a sinistra.

Eccolo, era là, nel nostro solito posto segreto.

Le siepi non lo coprivano del tutto, era un po' cresciuto e si vedeva metà testa spuntar fuori dal verde.

Mi avvicinai e sentii le farfalle allo stomaco...Ero pur sempre innamorata di lui da molto... 

*Che casino* pensai.

-Ei, volevi parlarmi- dissi con un filo di voce e con quel dannato nodo in gola che non mi permetteva di prender aria... 

-Sì- disse lui alzandosi e accarezzandomi il braccio per poi arrivare alla mia mano e intrecciare le sue dita tra le mie.

-Sono qua- dissi respirando poco.

-Mi devi dire solo una cosa-disse lui

-Ascolto... - cercai di mantener la calma...

-Sei innamorata ancora di lui come qaundo me ne parlasti?- chiese lui facendo, probabilemente senza accorgersene, riempire i suoi occhi color smeraldo di quelle odiose lacrime che detestavo quando gli sfioravano il viso.

-E' difficile, credimi, ho bisogno di pensarci, non me la sento di prendere decisioni così affrettate...- dissi io con quel poco d'aria che mi rimaneva; alla fine mi morsi il labbro inferiore così forte che si gonfiò.

-Ti amo Ab...- disse abbassando lo sguardo

POV. HARRY

Non ci posso credere è la prima volta che lo dico ad una ragazza...

Non è possibile, non mi son nemmeno reso conto di averlo detto, ma è vero... 

-C-cosa?- balbettò lei con gli occhi oramai colmi di lacrime...

Cominciò a piovere, ogni secondo il getto d'acqua si faceva sempre più forte, avevo bisogno di baciarla, di risentire le sue labbra carnose sopra le mie.

-Abbie Jonson ti amo. Ecco cosa.- dissi io avvicinandomi.

Lei mi guardava dritto negli occhi, non riuscivo a guardare altrove. Ero ipnotizzato, lei era così bella, aveva tutto il mascara sul viso e io con il pollice ne scostai quel poco che le era andato a finire sulla bocca e la sfiorai con le mie labbra...

-No, Harry, non posso... - disse lei scostandomi.

Mollai la presa, non so perchè, so solo che non potevo più insistere.

POV. ABBIE

"Ma insomma Abbie che pensi di fare, così sembri una di quelle luride puttanelle, vergogna!" mi diceva il cervello, ma il cuore e le farfalle, che si divertivano nel mio stomaco, dicevano tutto il contrario.

-Scusa... - seppi dire solo questo, poi subito scappai...

Correvo, correvo e correvo!

Avevo bisogno di asciugarmi, faceva freddo, avevo tutti i capelli bagnati, e il volto sporcato, oramai, dal trucco.

Le mie lacrime si fondevano con la dolce acqua della pioggia che zampillava ogni volta che, in picchiata, andava a colpire il mio viso.

Di fronte a casa non riuscii ad entrare, così senza farmi sentire mi sedetti su uno dei gradini che portava alla porta e mi accasciai.

Piangevo, non sapevo che fare, stavo sprofondando nel vuoto.

 

CONTINUA :D

 

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