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Autore: rora02L    28/02/2013    1 recensioni
Molte storie parlano di un uomo mostruoso che trova l'amore, come "La Bella e la Bestia" o "Il Gobbo di Notredame". Alcune storie finiscono bene, altre male.
Ma non c'è mai stato un amore ricambiato per una ragazza mostruosa, brutta e deforme, malata e sola...
Questa è la storia di Giselle, rinchiusa in una torre da troppo tempo. Quando si guarda allo specchio, non vede un'adolescente che cresce e diventa una donna, ma un mostro deformato che non sarà mai amato.
Genere: Drammatico, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Parte del tuo mondo ...

Come vorrei stare qui con te
Cosa darei per restarti accanto?
Vorrei che tu potessi sorridermi
Mi porterai dove vorrai
E del tuo mondo parte faró
Accanto a te sempre cosí solo con te
Quando accadrà?
no non lo so
Ma del tuo mondo parte faró
Guarda e vedrai
Che il sogno mio
Si avvererá 

                                                                                      Oggi è una giornata come tante altre, ma sento nell'aria qualcosa di diverso ... come un presintimento.
Mi alzo dal letto festosa, svegliando il povero Lupin, che miagola indispettito e si riaggomitola tra le coperte.
Lo guardo, sorrido ed esco dalla mia camera da letto per preparare la tavola della colazione.
Oggio voglio che sia tutto perfetto ! Devo ringraziare la mamma per il nuovo libro ...
Ma sento degli strani rumori provenire da fuori. Come di qualcosa che sta salendo su per la torre.
O qualcuno. Mi metto in guardia e afferò la padella con la mano sinistra, poi mi nascondo dietro alle tende.
Sta calma e respira profondamente ...
Uno stivale blu entra dalla finestra e mi sento quasi svenire.
Un uomo dal portamento e dagli abiti principeschi entra nella mia torre. E non so più che fare.
Si guarda intorno, incantato e curioso. Davvero bello ... è la prima volta che vedo un ragazzo ! 

E sembra anche della mia età ...
Comincio a pensare che tirargli una padellata in faccia non sia il miglior modo per socializzare.
Lo sconusciuto si è avvicinato alla mia libreria e legge i titoli dei libri tranquillo. Lupin esce dalla mia stanza.
Appena lo vede, inizia a soffiare e rizza il pelo, irritato dallo straniero.
Il ragazzo salta all'indietro istintivamente e guarda il mio gatto come una specie in via d'estinzione.
Ha dei capelli bruni, mossi e corti, due occhi bruni luminosi e un corpo da favola.
Indossa uno strano abito azzurro e bianco, che somiglia molto a quelli dei principi delle mie favole.

Deve essere davvero un principe ... Le mie guancia divampano per l'imbarazzo.
Il principe allunga la mano per accarezzare il gatto, che si allontana e lo graffia alla mano. "Ahia !" esclama lui, ritirando la mano ferita.
Decido di intervenire. Esco dalla tenda, nascondendo la mia mano destra e lui mi nota subito.
Accenno una riverenza e lui risponde con un piccolo inchino.
"Salve, gentile donzella ... Deve essere vostro quel demone di un gatto che mi ha graffiato !" dice lui, tenendosi la mano e guardando male Lupin, che non smette di soffiarli contro.
"Lupin ?! No, non è un demonio ... solo che non è abituato agli estranei. In realtà è un gran coccolone ..." ribatto io, abbassando lo sguardo.
Il principe sorride e si presenta: "Io sono Edmund Abrhams, principe di questo regno ... lei, dolce fanciulla ?"
Allunga una mano per baciare la mia, ma io la ritiro spaventata e rispondo: "Io mi chiamo Giselle ..."
Lui rimane a mezz'aria per un momento, ma poi torna alle distanze di prima.
"Come mai siete sola in questa torre, isolata dal mondo e in mezzo al bosco ?" mi chiede, guardando la mia casa.

Speravo che non me lo chiedesse ... ma non si mente ad un principe.
"Perchè ..." balbetto io, ma le parole mi mancano. Così, estraggo la mia mano destra dalla tenda e gliela mostro, imbarazzata.
Lui la guarda schifato e mi domanda: "Come vi siete procurata questa ... deformazione ?" 
Mi guarda meglio in faccia ed esclama: "Voi, oltre ad avere un braccio più corto e deforme ed essere storta, avete anche un occhio lilla !"
Si allontana spaventato da me e dice: "Siete forse vittima di un qualche maleficio ?"

Lo vorrei ... "No." rispondo secca, impugnando con più forza la padella.
Lui mi si avvicina, titubante e sussurra: "Mi dispiace ..." Siamo vicinissimi, mi sembra quasi impossibile.

Voglio baciarlo ... Chiudo gli occhi istintivamente, senza pensarci, e mi sporgo verso di lui.
Sento le sue mani fredde che tengono le mie. Ma, un momento dopo, quel freddo piacevole scompare.
Come il mio principe. Forse era solo un sogno ... 
Ma un rumore di zoccoli in lontananza mi conferma la realtà: non era un sogno ... 
                                                                                                                                                                                                     *
Mia madre si accorge subito della mia euforia insensata. Neanche io so che mi sta succedendo.
Canticchio tutto il tempo, mentre bevo il mio latte, e non faccio altro che pensare al principe Edmund.

Non sapevo si chiamasse così ...
Mia madre è una donna di corte che conosce bene la famiglia reale. Tutto per merito di mio padre, capitano delle Guardie Reali.
Un vero combattente, infatti spera che anche il mio fratellino, Peter, diventi come lui.
Peter è la luce degli occhi di mio padre: bello come lui, forte quanto lui, intelligente e coraggioso quanto lui.
Mentre io sono solo un relitto della società che è vivo per miracolo.
Mio padre l'ho visto solo una volta, a dieci anni. Mia madre pensava che fosse giusto farglielo sapere.
Ma per mio padre io ero morta nel momento in cui ero nata deforme. E non volle più saperne di me.
"Cosa è successo oggi, Giselle ?" mi chiede mia madre, strappandomi dai miei pensieri.
"Nulla, ma mi piace tantissimo il libro che mi avete regalato, madre !" esclamo io gioiosa, facendo una piroetta e tenendo in equilibrio le tazze del latte.
"Ne sono felice, cara ..." dice mia madre, alzandosi dalla sedia.
Mi saluta e torna al castello in groppa al forte Thunder.
Rimango a guardare fuori dall'unica finestra della mia torre.
Chissà quando tornerà il mio principe...
"Mio ?!"

Il mio cuore sembra scoppiare di felicità ogni volta che penso a lui: al suo corpo perfetto, ai suoi morbidi capelli, ai suoi modi gentili, ai suoi occhi stupendi e soprattutto al suo sorriso dolcissimo.
Sento come un nodo allo stomaco e quella notte, lo sogno tutto il tempo. 
Balliamo insieme, indossando stupendi abiti preziosi e luccicanti, in un immensa ala del suo castello.
Tutti ci guardano ma i nostri occhi non si staccano per un momento.
Lui si china su di me e sussurra a bassa voce: "Non mi importa che tu sia deforme, Giselle cara ... Io sono innamorato di voi ..."
E le sue labbra si premono con forza e dolcezza sulle mie, che tremano, mentre le sue fredde mani si intrecciano nelle mie.

 
E mi sembra di esser finalmente arrivata in Paradiso dopo anni di Inferno. 
Mi sveglio con un largo sorriso sulle labbra e sospiro, raggiante.
Lupin mi guarda, sdraiato tra le coperte, con aria seccata. Ridacchio e lo invito ad avvicinarlo per farsi fare le coccole.
Lupin coglie l'occasione al volo.
Ma mentre gli accarezzo il pelo fulgido, sussurro al vento un nome, che mi sembra il più dolce di tutti: "Edmund ..."



Angolo autrice (me):
Salve, gentili lettrici ! XD
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e mi farebbe moolto piacere leggere delle recensioni vostre ... se non chiedo troppo.
Comunque, ci tenevo ad informarvi che non sempre le cose sono come sembrano, dunque non aspettatevi che la storia vada sul solito "per sempre felici e contenti".
Perchè non sarà così ! v.v
Al prossimo capitolo 
La vostra Rora-chan <3 

 

  
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