Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: _giuliaswag    01/03/2013    0 recensioni
Immagina di avere paura. Paura di ciò che ti sta intorno, delle persone che eri solita frequentare, degli ambienti a te più comuni. Immagina se improvvisamente provassi terrore di fronte a tutto ciò. E pensa se un giorno qualunque decidessi di scappare senza una meta, correre via fino a che il destino non ha voglia di fermare la tua frettolosa fuga per portarti in un mondo completamente diverso.
Genere: Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


 

Madison POV
Mi svegliai su uno scomodo letto, duro e freddo, contornato da quattro mura bianche ed una minuscola finestra sulla mia destra.


Cercai di muovermi, ma appena ci provai, notai che ero incatenata alla spalliera del letto con delle corde taglienti. Sibilai dal dolore. Solo poco dopo, mentre mi guardavo intorno ancora spaesata, mi accorsi di essere in intimo. Il timore s'impossessò di me. Dov'ero, e soprattutto perchè mi trovavo lì? Dov'era Justin?

Ad un trattò, la porta si spalancò e scorsi una figura a me familiare. Non credevo ai miei occhi. Quel figlio di puttana era Derek.

D:"Bene, bene, bene." Disse sfregandosi le mani.
D:"La mia piccola troietta si è svegliata." Affermò tirando fuori il suo amato coltellino e fiondandosi su di me. Subito sentii la paura accendersi.
Passò, da infame qual'era, la lama sulla mia guancia, impedendomi di dire qualcosa con una mano sulla mia bocca.
D:"Allora, piccola stronzetta... Ancora non hai imparato le lezioni?" Disse affondando la punta del coltello nella pelle e facendomi stringere i denti dal dolore.
D:"Che illusa... Credevi di scappare da me così facilmente, eh?" Proseguì verso il basso, aprendo un profondo taglio.
D:"Ma piccola.. Sei così ingenua.. Dovresti sapere quanto astuto io possa essere." Non contento, si allungò fin sotto il mento e si ritrasse.

D:"Mi hai fatto soffrire, piccola. Specialmente dopo esserti fatta vedere con quello lì. John, Jess, Justin.. Come diavolo si chiama." Disse tirando fuori una sua foto e appendendola al muro.
D:"Sei consapevole di quanto cara me la pagherai?!" Finì, lanciando il suo coltello verso l'immagine e centrando in pieno il volto di Justin.

Ecco che iniziai a piangere. Sapere che per cose che non lo riguardavano affatto, avrei messo in discussione la sua serenità, mi strinse il cuore.

"Non t'azzardare." Ebbi il coraggio di dire.
Ringhiò, avvicinandosi di nuovo.
D:"Allora proprio non capisci.." Disse strappando via il mio reggiseno.

Col pudore che mi logorava dentro, cercai in qualche modo di coprirmi, ma ero legata e le difficoltà erano inevitabili.

Lo sentii sghignazzare.
D:"Povera stronza.." Mi strattonò le gambe e strappò via anche i miei slip.
Mi morse una coscia, lo fece così forte da far uscire del sangue.

"Derek, lasciami, mi stai facendo male!" Dissi in preda alle lacrime. Senza prendermi minimamente in considerazione, mi graffiò la pelle con entrambe le mani, tanto da lasciare dei segni totalmente evidenti. Cercai in tutti i modi di dimenarmi, senza però grandi risultati.

Lo vidi farsi vicino al mio viso e lasciarmi le sue cinque dita stampate in faccia.
"Porca miseria, Derek!" Gridai.
"Stai zitta, troia!" Urlò arrabbiato.

"Se non fossi legata con queste corde, cosa ti farei..." Affermai.
"Ma vedi.. Tu sei così vigliacco che per farmi del male hai dovuto imprigionarmi." Incazzatissimo, si scaraventò sulle corde e, come una bestia, le strappò via.

Mi afferrò poi per il collo e mi sbatté al muro. “Non provare a dirmi certe cose, sgualdrina!”
Iniziò a picchiarmi, tra pugni nello stomaco e schiaffi. Piansi dal dolore, e appena finì, dopo
una delle più atroci torture a cui avrebbe mai potuto sottopormi, disse: ”Ringrazia che ti sto risparmiando. Avrei dovuto farti molto più male già tempo fa.”

Ma come si faceva a trattere così qualcuno? A prescindere dal fatto che, oltretutto, fossi una ragazza.
Lo detestavo, e mi maledivo per la pessima idea che ebbi anni addietro nel frequentarlo. Avevo la mente talmente chiusa ed offuscata che non mi resi conto di quanto quel ragazzo potesse essere psicologicamente pericoloso, ed eccone le prove.

Perdevo sangue dal volto, dalle braccia e dalle gambe. Per non parlare dei lividi che mi ricoprivano il corpo.
Se ne andò sbattendo la porta e sputando dapprima sui miei vestiti nell'angolo.

"Spero tanto che bruci e vada all'inferno." Sussurrai in lacrime, una volta che uscì.
Impaurita e tremolante, andai a rovistare tra la mia roba, in cerca delle mie cose private. Cellulare, soldi, borsetta. Cazzo, non c'era nulla.

Provai ad uscire, ma la porta era chiusa a chiave, così iniziai a tirarvi sopra dei forti pugni, per attirare l'attenzione di Derek.
"Derek, apri questa cazzo di porta!" Nessun segno di vita.

"Derek, aprimi!" Sentii dei passi feroci avvicinarsi, e subito andai ad attaccarmi con la schiena al muro.
Imbestialito, aprì violentemente la porta e mi guardò, col respiro agitato e incazzato.

"Che cazzo è il tuo problema adesso?" Mi piombò addosso, ed io provai a respingerlo.
"Dammi le mie cose, adesso, brutto stronzo!"

Rise, in modo altamente irritante.
"Cosa c'è di divertente, huh? Ridammi la mia roba!"
"Credi che io sia così allocco da farmi fregare, ridarti le tue cose così magari chiami quel frocetto per farti venire a riprendere? Ma per chi mi hai preso?"
Disse bloccandomi al muro e mordendom iil lobo. Lo fece così forte che credevo stesse per staccarmelo.

"Tu rimarrai rinchiusa qui dentro finchè lo vorrò io. A marcire. Forse anche per sempre." Mi irrigidii e cominciai a piangere, battendo pugni sul suo lurido petto.
"Sei un lurido coglione! Vaffanculo, tu, la tua vita, i tuoi amici, la tua mente malata, vaffanculo a tutto quanto!" Mi bloccò per i polsi e mi scaraventò a terra - le mie povere ossa.

Con aria alquanto divertita e strafottente, tirò fuori dalla sua tasca il mio cellulare.
"Oh, guarda un pò.. Sta squillando, ed è il tuo amore. Che facciamo, gli rispondiamo?" Ridacchiò, mentre io gli saltai addosso.
"Dammelo, merda!" Alzò il braccio, ed essendo molto alto non riuscii ad afferrarlo. Così mi spinse di nuovo a terra e mi rinchiuse nuovamente nella stanza.
Era passato quanto, nemmeno un giorno? Già avrei preferito sparire. Lo disgustavo in una maniera talmente immane, che neanche saprei descrivere.

Justin POV
Diciassettesima chiamata nel giro di cinque ore. Diciassettesima chiamata senza risposta. Dov'era?
Se non voleva stare con me, bastava semplicemente dirlo.

Iniziai ad agitarmi, chiedendomi dove avevo sbagliato. Presi il pacchetto di sigarette nel cassetto della sala da pranzo e ne estrassi una, accendendola e portandola alla bocca per farne un tiro.
Sentii le guance bagnarmi, una volta espulso una nuvola di fumo.

Era tutto perfetto. Lei.. Era con me. L'ultimo ricordo che avevo, era il nostro piccolo bacio. Ancora avevo le farfalle alla pancia. Dove poteva essere?
Presi il telefono e composi il numero di Mark.
Due squilli, poi ecco la sua voce roca.
M:'Pronto?'
J:'Ciao Mark, sono Justin.'
Dissi serrando la mascella.
M:'Oh, chi non muore si risente.'
J:'Già. Tutto bene fratello?'
M:'Si, sempre al lavoro. Tu? Dove sei finito?'
J:'Lo sai, sono qui, Hill Street.'
M:'Sono mesi che non ci vediamo.'
J:'Hai ragione, ma sai perchè mi sono ritirato.'
M:'Sei sempre uno di noi. E anzi, sei sempre tu il nostro capo.'
Disse facendosi scappare una risate.
M:'Ritornerai un giorno?' Contiuò serio.
J:'Non lo so, Mark. Il carcere mi ha fatto cambiare idea.'
M:'Non credevo potessi prendere così alla lettera il fatto di diventare un bravo ragazzo.'
J:'Già, neanche io. Mi fai un favore, brò?'
M:'Tutto, per Bieber.'
J:'Dovete aiutarmi. Chiama James, Frank e Tyler, dobbiamo rintracciare una persona.'
M:'Chi, amico?'
J:'Te lo spiegherò strada facendo. Ci vediamo tra un'ora al magazzino.'
M:'Woah, woah, woah. Stai per caso ritornando con noi?'
J:'Ancora non è detto. Allora, mi aiutate o no?'
M:'Certo. Tra un'ora al magazzino.'
J:'Bene. Grazie, ragazzi.'


Chiusi la telefonata e mi alzai di scatto, facendo avanti e indietro freneticamente per il salotto.
Dovevamo ritrovarla.

Madison POV
Passarono tre, forse quattro ore dall'ultima volta che vidi Derek. O almeno, così pensavo, essendo costretta a capire che momento della giornata era solamente grazie ad una minuscola finestrella.
Sembrava tutto tranquillo, ma dentro io non lo ero. L'idea che quel pazzo potesse ripresentarsi qui dentro e abusare di me per motivi inesistenti mi spaventava a morte e non avevo idea di come reggere quella situazione per tanto tempo. Dovevo trovare il modo di liberarmene. Abbindolarlo e scappare, ma in quel momento l'unica cosa che volevo era riuscire a prendere sonno, sparire, qualunque cosa, a patto che avessi smesso di provare dolore.

Senti improvvisamente la porta aprirsi, sperando ci fosse Justin, che in qualche assurda maniera era riuscito a salvarmi, ma niente.
Ancora il vigliacco.

"Ti ho portato la cena." Disse, porgendomi un vassoio con una misera fetta di pane ed un bicchiere d'acqua.
"Che gentile, grazie, ma non ho fame!" Risposi sarcasticamente.

"Ti conviene mangiare, perchè se domani mi girerà male, neanche questo avrai."
"Come vuoi."


Innervosito, se ne andò, lanciando il vassoietto a terra con violenza.
"Il cibo lo tiri al cane, hai capito coglione?" Gridai.

Prima che chiudesse, rientrò in meno di tre secondi e mi lanciò un pugno in pieno volto.
"La prossima volta stai attenta a come parli, stronza."

Mi asciugai le lacrime di rabbia e, sentendomi come una specie di maschiaccio, gli sputai sulle scarpe. Altro pugno, altri calci. Poi smise di fare tutto quanto e se ne andò scaraventandosi la porta alle spalle. Stavo male, morivo dal dolore atroce. Ma non potevo restare zitta, era più forte di me.
Justin, dove sei?
-----------------------------------------------
EYES ON ME OuO
Bene, scusate l'attesa ma ho avuto un sacco da studiare per scuola eh non ce la facevo çwç
Spero vi piaccia, scusate se ci sono errori ma non l'ho riletto :)

@xbieberdougiee // Twitter
hibiebz // Instagram


  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: _giuliaswag