Fanfic su artisti musicali > Conor Maynard
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Autore: lukesmoves    01/03/2013    1 recensioni
Ci abbracciamo; un abbraccio lungo,interminabile. Mi vennero i brividi quando sentii una sua lacrima scendermi sulla schiena dentro la maglietta. Quando mi abbraccia il cuore mi batte fortissimo,come un tamburo.
Io:”Mi sei mancato anche tu. Tantissimo,ti giuro!”
C:”Lo so,lo so! Ehi,basta piangere,ora sono qui.”
Io:”Si,ora sei qui,ma forse domani non ci sei più.”
Alice e Conor. Due migliori amici che sono stati lontani per moltissimo tempo si ritrovano,e dall'ultima volta che si sono visti molte cose sono cambiate.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jack Maynard
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
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Caro Conor,
Sono passati tantissimi mesi dall’ultima volta che ci siamo visti. Ma devo dirtelo… mi manchi da impazzire! Sento la tua mancanza in ogni cosa che faccio, in ogni cosa che vedo, e ripenso a tutti i bellissimi momenti che abbiamo passato insieme. Ho conosciuto moltissima gente da quando sei andato via,o meglio,da quando mi hai lasciata da sola ad affrontare il mondo. Vorrei farti tantissime domande,abbracciarti, coccolarti e dirti quanto sei importante per me. Anche se,dicendo la verità,sono furiosa. Lo so che sto sbagliando,come dice un detto: se ami qualcuno lascialo libero, ma non avevi il diritto di lasciarmi da sola. No,non lo avevi. Potevi almeno mandarmi un messaggio, magari la sera,prima di andare a dormire. E in effetti ho sbagliato a dirti che mi manchi, perché non è così. Chi vorrebbe un amico che da un giorno all’altro sparisce e non si fa più sentire o vedere per quasi un anno? Hanno ragione gli altri a dirmi che devo lasciarti perdere. Mi dicono che devo stare alla larga dalle persone come te,che un giorno ci sono e un giorno non le trovi più. Ti sei mai chiesto che fine abbia fatto la tua migliore amica Alice? Non credo. Allora fai una bella cosa: vai a fare in culo. Non voglio mai più vederti!
 
Continuavo a piangere,non riuscivo a fermarmi. Avevo bisogno di sfogarmi,e ogni volta che pensavo di farlo con accanto una persona che mi avrebbe capita pensavo subito a lui, Conor. A quel pensiero prendevo subito il telefono e componevo il numero,ma poi mi bloccavo e tornavo alla realtà. 
‘Alice, lui non c’è più. Dimenticatelo. È andato via.’
Cercavo disperatamente un nuovo pacchetto di fazzolettini di carta per asciugarmi le lacrime e la matita calata sulle guance. Ad un tratto sento il campanello suonare.
Tutta singhiozzante penso: ‘Chi cazzo è adesso?’
Mi sciacquo la faccia super velocemente,scendo le scale e sbircio nello spioncino. 
Io:“Cosa? Non c’è nessuno? Giuro di aver sentito suonare…”
Per curiosità apro la porta,e davvero non c’è nessuno. Poi,mentre sto per richiudere mi sono accorta che a terra c’è un mazzo di rose rosse come il fuoco. 
Io:“Oh mio dio,sono meravigliose”. Guardo bene che non ci sia nessuno,richiudo la porta e vado in cucina. Meravigliata,prendo un vaso gettando dei fiori marci che uno spasimante aveva regalato a mia madre,ci metto un po’ d’acqua e le metto sulla mensola della mia camera. Continuavo a pensare e ripensare a chi potesse avermeli regalati,ma non ne venivo a capo. 
Io:“Ronald?… No,impossibile che sia stato lui. Martin? Ahahahahah,nemmeno per scherzo mi regalerebbe un fiore”.
Mi sono arresa; non ne ho idea. Mentre scendo per prendere uno snack,mi accorgo di essermi dimenticata qualcosa. Ma certo; il bigliettino! Come ho fatto a non pensarci prima? Corro su per le scale e afferro il vaso con le rose. Frugo in mezzo ai rami pieni di spine tagliuzzate dal fioraio e trovo un pezzo di carta rosso immerso nell’acqua. Cerco di tirarlo fuori con cura e lo leggo. L’inchiostro è tutto rovinato,gocciolante e sbiadito,ma si riesce a leggere comunque.  
Ore 16:30 in spiaggia. 
Non mancare!  :)
 
Non c’è scritto il mittente,ma ho voglia di andare,sono troppo curiosa. 
Apro alla svelta il cassetto delle magliette e ne prendo una nera,a cui abbino sopra una maglia larga color prugna. Sbircio fuori dalla finestra,per rendermi conto se ciò che ho preso vada bene. Mi ricredo. Fuori è una bellissima giornata, qui a Brighton fa abbastanza caldo durante l’estate. Riapro il cassetto e lancio dentro quello che ho preso;troppo invernale! Prendo una magliettina sexy ma non troppo,abbastanza scollata sul davanti,color nocciola. Sono una diciassettenne e posso permettermi certi vestiti. Sono magra e abbastanza alta,ho gli occhi scuri,di un marrone intenso. Quella maglietta mi dona, soprattutto per i miei capelli, mossi, castani scuro e le punte appena bionde,che mi si schiariscono con il sole. Prendo un paio di jeans, i miei preferiti,un paio di slip e mi fiondo in bagno. Do un’occhiata all’orologio: sono le 16:10, devo sbrigarmi se voglio arrivare in tempo! Mi vesto e mi lavo,spruzzo il mio profumo preferito e mi do una passata di trucco. Qualcosa di semplice, non voglio un mascherone. Giusto un po’ di cipria,eyeliner e rimmel. Mi guardo velocemente allo specchio,faccio una coda di cavallo,ma poi la sciolgo e lascio i capelli scendermi lungo la schiena. Prendo il mio iPhone,ricontrollo l’ora e sono le 16:25. 
Prendo la prima borsa che mi capita sotto mano,le cuffie,saluto Rody,il mio cane ed esco. La giornata si fa sempre più calda,il cielo è limpido e c’è un sole che ti acceca. Le strade sono piene di persone che passeggiano,ma soprattutto di ragazzi della mia scuola che escono e si divertono sugli skateboard. Passo vicino ad un gruppo di ragazzi e ragazze della classe accanto alla mia. Le femmine mi squadrano dalla testa ai piedi,mentre i maschi si soffermano sul fondoschiena. Sempre i soliti! Comunque continuo a camminare senza fermarmi e nel giro di 5 o 6 minuti sono arrivata in spiaggia. Mi affaccio e non vedo nessuno. La cosa mi sembra molto strana. Aspetto altri 5 minuti e poi mi incammino. Mi sfilo le scarpe e rimango a piedi nudi sulla sabbia. Raccolgo qualche conchiglia carina e intanto cerco qualche segno di vita. 
Le spiagge qui,vicino casa mia non sono molto frequentate. La gente preferisce di gran lunga andare a spasso per i grandi marciapiedi assolati di Brighton. Girando la testa qua e là mi accorgo di un piccolo palloncino legato ad un sassolino. Corro, e leggo il biglietto che svolazza,attaccato alla cordicella che tiene in aria il palloncino. Dice: 
Se sei arrivata fin qui vuol dire
che ti interessa. Un’ultima cosa,
ti ricordi quell’albero che
ci piaceva tanto?
Sclero.
L’albero di cui parla il biglietto è la quercia nel bosco dopo la fine della spiaggia. Quel albero lo conosciamo solo in due. Io e… CONOR!





CIAU A TUTTI.
Questa è la mia prima fanfiction,non sono molto brava ma ho voluto provare. Cercate di essere clementi,e se ho fatto qualche errore scusatemi. Per ora della storia non si capisce quasi nulla,e se ne avrete piacere continuerò a pubblicare capitoli :)  bye.
  
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