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Autore: Ranpyon    16/09/2007    11 recensioni
La notte di Natale, Ichigo si ritrova da sola a camminare per le strade di Tokyo. Tutto è crollato.
Il suo mondo.
Le sue illusioni.
La sua vita.
Il suo cuore.
Lui.
Genere: Romantico, Drammatico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Capitolo 8 -

 

 

“Ancora non riesco a capire perché ti ho portato con me” esclamò indignata Ichigo mentre apriva la porta di casa con le chiavi. Kisshu sorrise sornione e, quando la serratura scattò, spinse la porta con una mano e l’aprì, entrando nella casa.

“Aspetta…!!” Ichigo lo afferrò per la maglietta e lo tirò indietro, facendolo tornare fuori.

“Devo controllare se ci sono i miei…” sussurrò poggiandosi un dito sulle labbra. Kisshu annuì lentamente e rimase all’esterno, poggiato alla parete della casa con le braccia incrociate.
La rossa lo precedette ed entrò in casa sua, guardandosi intorno. L’abitazione era completamente silenziosa… Si affacciò in cucina e nel salone, che erano del tutto vuoti. Tornò all’ingresso e chiamò Kisshu, permettendogli di entrare.

“Ancora non sono tornati, per fortuna…” si rasserenò Ichigo chiudendo la porta.

“Forza, su, vai in camera mia. Non voglio che ti vedano” disse frettolosamente sventolando una mano verso le scale. Kisshu sorrise malizioso.

“Mi stai proponendo qualcosa di indecente…?” chiese in tono estremamente sensuale facendo arrossire la ragazza.

“…Vai a quel paese, Kisshu!!” si arrabbiò Ichigo scansandolo con una mano e raggiungendo, innervosita, la cucina.

Entrò nella stanza e aprì il frigorifero, prendendo una bottiglia d’acqua. Con un cipiglio severo e scocciato sul volto, ne versò un po’ in un bicchiere e bevve lunghe sorsate, mentre Kisshu, che l’aveva seguita, la fissava senza staccarle gli occhi di dosso.

La rossa tornò vicino al frigorifero e vi pose dentro la bottiglia ma, proprio mentre stava per richiudere lo sportello, la mano di Kisshu la bloccò.

“Scusa, Ichigo… scherzavo…!”

Lei lo ignorò completamente e si allontanò, uscendo dalla cucina. Kisshu la fissò perplesso: possibile che fosse arrabbiata…? Spiccò una piccola corsa e la raggiunse vicino alle scale. L’afferrò per un polso e, con la pazienza che stava per venire meno, la mise con le spalle al muro, fissandola duro.

“Possibile che te la sia presa per quello che ho detto?!” chiese adirato. Ichigo sostenne il suo sguardo.

“A che gioco stai giocando?” gli chiese aggrottando le sopracciglia.

“A che… ma che diavolo dici?!” domandò lui agitandosi sempre di più. Strinse la presa sul polso di Ichigo che, però, non fece una piega.

“E’ da quando sei arrivato che fai battutine maliziose. Cos’è, ti diverte prendermi in giro?” chiese lei in tono duro. Kisshu sgranò gli occhi.

Prenderla in giro? Era questo che credeva?

“Te l’ho già detto. Non ti sto prendendo in giro”

“Allora smettila” sussurrò lei voltando la testa di lato. Si liberò dalla presa dell’alieno e tornò vicino alle scale, salendo i primi gradini. Si bloccò a metà strada, andando a fissare il volto di Kisshu che ancora, incredulo, fissava il punto in cui si trovava prima la rossa.

“Avanti, vieni. Se i miei ti beccassero non saprei che spiegazione dare” disse velocemente ricominciando a salire le scale. Kisshu si svegliò da quel semi trance e la seguì a passo lento.

L’ultima cosa che voleva era che Ichigo pensasse che lui la stava prendendo in giro… Perché non era così. Lui era dannatamente serio… i suoi sentimenti erano seri… Eppure gli sembrava di essere stato chiaro durante la battaglia contro Deep Blue. Nonostante avesse palesato i suoi sentimenti usando ogni metodo, lei aveva ancora dei dubbi?

Si diede mentalmente dello stupido e lo stesso fece lei, mentre lo faceva accomodare nella camera e chiudeva la porta.

Ichigo si sedette sul letto con la schiena poggiata al muro, e Kisshu rimase in piedi, vicino alla porta.

“…Beh, non ti siedi?” lo ammonì lei. L’alieno la fissò un po’ perplesso.

“Ma non eri arrabbiata?”

“Se vuoi rimanere in piedi non importa” esclamò lei raggirando la domanda. Kisshu sospirò rassegnato e andò a sedersi sul letto, a qualche centimetro di distanza da lei.

“Come sta Aoyama?” chiese all’improvviso facendola voltare di scatto. Sul volto di Ichigo si dipinse un espressione triste e malinconica… e Kisshu non potè fare a meno di chiedersi se avesse detto qualcosa di sbagliato.

“Ao… Aoyama se n’è andato” rispose lei tentennando un po’. Ormai Masaya se ne era andato via da circa un paio di settimane prima… l’aveva chiamata una volta e poi non si era fatto più sentire. Non che questo fosse un male, pensò Ichigo quasi rasserenata. Non sentirlo le avrebbe fatto bene e prima o poi sarebbe riuscita a dimenticarlo. Ma parlare ancora con lui avrebbe significato non liberarsi mai di quel fantasma che rappresentava il suo passato. Sospirò, poggiando la nuca contro la parete e chiudendo gli occhi.

“Se n’è andato…?” ripeté Kisshu avvicinandosi di più a lei. Ichigo annuì lentamente con la testa.

“Dove?”

“In… In Inghilterra… per degli studi…”

“Inghilterra…?” pensò perplesso… Chissà cos’era l’Inghilterra… A giudicare dal tono in cui Ichigo l’aveva detto doveva essere un luogo lontano… Poi, ripensandoci bene, sgranò gli occhi. Aoyama era partito lasciandola sola dopo tutto quello che Ichigo aveva fatto per lui?!

“L’ho sempre detto che gli umani fanno schifo” commentò acido scuotendo la testa. Ichigo aprì gli occhi di scatto.

“Cosa carina da dire ad un’umana” replicò sarcastica voltandosi a guardarlo, leggermente scocciata.

“Sai cosa intendo”

“No, non lo so”

“Dico solo che…” fece una piccola pausa, poi scattò in piedi, agitandosi.

“Cavolo, Ichigo! Gli hai salvato la vita, l’hai perdonato nonostante avesse distrutto mezza Tokyo e lui che fa? SE NE VA?!” chiese adirato, stringendo i pugni. Ichigo abbassò lo sguardo e si fissò con finto interesse le mani. In fondo Kisshu aveva ragione… lei aveva salvato Aoyama dalla morte e l’aveva anche perdonato, nonostante proprio lui si fosse rivelato Deep Blue… Ma anche lui l’aveva salvata e questo era assolutamente impossibile da dimenticare.

“Ma anche lui mi ha salvato…” mormorò tenendo sempre la testa china. Kisshu la fissò interdetto.

“Se tu non avessi salvato lui non ci sarebbe stato bisogno di salvarti…!” esclamò incollerito, mentre il volto diventava leggermente rosso.

“Cioè…” si bloccò un attimo, incapace di andare avanti. Ichigo si stava contorcendo con le mani e aveva appena tirato su con il naso. Che stesse piangendo?

Kisshu poggiò un ginocchio sul letto e si avvicinò alla rossa, afferrandole il volto con una mano e sollevandolo.

“Da quanti giorni è andato via?” chiese cercando di mantenere un tono di voce calmo. Il solo vedere la sua gattina piangere gli faceva pulsare il sangue nelle vene; avrebbe voluto teletrasportarsi in Inghilterra, dovunque si trovasse, e picchiare Aoyama fino allo sfinimento…

“Quasi da due settimane…”

“E tu ancora piangi?” domandò sorridendo leggermente.

“Certo che piango, Kisshu… io ero innamorata di Masaya” rispose lei liberandosi dalla sua presa. Si alzò di scatto dal letto e si avvicinò alla scrivania, aprendo il cassetto. Ne tirò fuori il campanellino che Aoyama le aveva regalato tempo addietro… Da quando era partito non l’aveva più indossato. L’aveva nascosto in quel cassetto nella speranza di dimenticarlo… ma era stato impossibile. Lo strinse in mano, mentre Kisshu la fissava sofferente. Quante volte l’aveva vista con quella collana indosso… e quante volte aveva voluto strappargliela con la forza, ma non c’era mai riuscito… Perché sapeva che, non appena rimosso quell’ostacolo, non sarebbe più riuscito a fermarsi. Quella piccola collana era il simbolo dell’amore di Ichigo e Aoyama e per lei era un oggetto importante…

“Prima o poi dovrò buttarlo” proferì rigettandolo nel cassetto e chiudendolo con forza. Si voltò a guardare Kisshu che era rimasto nella posizione in cui l’aveva lasciato e arrossì di botto. Ma che cavolo stava facendo? Stava raccontando ad un alieno i suoi problemi? Cosa sperava, che Kisshu la consolasse…? Lui era un alieno, non poteva comprendere i suoi sentimenti…

Si sentì patetica. Si era lasciata andare e non avrebbe dovuto farlo. Aveva deciso di cambiare, di diventare più forte e indipendente; ma, a quanto pareva, la strada da percorrere era ancora molto lunga.

“Beh, lasciamo perdere” esclamò brusca sedendosi sulla sedia accanto alla scrivania.

Kisshu si alzò dal letto e le si avvicinò. Si chinò sul cassetto e lo aprì, prendendo la collana.

“…Se non ci riesci… posso gettarla via io…” sussurrò sperando in una risposta positiva. Ichigo lo fissò per qualche secondo con gli occhi sgranati. Cosa doveva fare…? Spostò lo sguardo dal collarino al volto di Kisshu, che la fissava dannatamente serio.

Abbassò lo sguardo, incapace di rispondere e Kisshu interpretò quel gesto come un segno di assenso. Si alzò e, stringendo la collana, si avvicinò alla finestra, aprendola.

“Che fai?!” domandò Ichigo scattando in piedi.

“Lo butto via”

“NO!!”

Si gettò verso l’alieno e lo afferrò per la vita, stringendolo.

“Non farlo… per favore…” mormorò singhiozzando e affondando il viso nella sua schiena. Kisshu abbassò il braccio che stringeva il campanellino e le afferrò le mani, staccandole dal suo corpo. Si voltò, abbracciandola, mentre lei iniziava a piangere. Rassegnato, Kisshu lasciò cadere a terra il collarino e strinse di più il corpo della ragazza, ormai scosso dai singulti.

“Sfogati… Piangi, piangi quanto vuoi…” le sussurrò accarezzandole i capelli. Ichigo si aggrappò disperatamente alla maglia dell’alieno e singhiozzò più forte, disperata come non mai. Da quanto tempo non piangeva in quel modo…? Forse solo da quando aveva visto morire una persona importante… E quella scena le tornò in mente, più nitida che mai…

 

“Tu… stai piangendo per me…?”

“……” Ichigo continuò a singhiozzare, mentre con la mano carezzava la guancia dell’alieno, ormai divenuta gelida.

“Ascolta… Io… devo dirti una cosa…” le sussurrò tossendo per il troppo sforzo.

Sollevò appena il busto, quel tanto che bastò per avvicinare il viso a quello di lei.

“Ti amo… Mi… cetta…

Le prese il volto tra le mani e la baciò con una tale tenerezza che Ichigo sentì il cuore scoppiarle nel petto.

“E’… stato bello… finché è durato…”

Con quell’ultima frase, Kisshu esalò il suo ultimo respiro, scivolando a terra con un lieve fruscio.

“………NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!”

La rabbia e la disperazione di Ichigo avevano raggiunto livelli vertiginosi.

 

Si strinse di più nell’abbraccio dell’alieno, mentre le lacrime versate per Aoyama si mischiavano a quelle dei suoi ricordi… Ricordi dolorosi che avrebbe tanto voluto cancellare ma che purtroppo avrebbero sempre fatto parte di lei.

“Ecco il traditore”

Una voce improvvisa fece sobbalzare entrambi. Si staccarono di scatto, voltandosi verso l’intruso che aveva parlato. Fuori dalla finestra, un alieno dai capelli verde chiaro e gli occhi scuri li fissava con aria soddisfatta: tra le mani, una specie di fucile piuttosto lungo. L’alieno puntò l’arma contro i due e sorrise beffardo, poggiando il dito sul grilletto.

“Attenta!!” esclamò Kisshu spingendo Ichigo sul letto. Un colpo partì dall’arma e andò a infrangersi al suolo, nello stesso punto in cui poco prima Kisshu e Ichigo si stavano abbracciando abbracciati. L’alieno dagli occhi ambra si gettò contro l’aggressore, volando fuori dalla finestra.

“KISSHU!!” Ichigo corse verso di loro e poggiò le mani sul davanzale, cercando di arrampicarsi.

“FERMA, RESTA DENTRO!!” le urlò lui colpendo il nemico con un pugno ben assestato. L’alieno volò all’indietro, a debita distanza da Kisshu.

“…Non ci sarà scampo per i traditori… né tantomeno per i loro amici…” nel dire questo, l’avversario spostò lo sguardo verso Ichigo che, febbrilmente, svuotava il cassetto del comodino alla ricerca di chissà cosa. Kisshu sentì il sangue andargli al cervello e si lanciò contro l’alieno, facendogli cadere l’arma.

“Ichigo non si tocca!” urlò trafiggendolo con i tridenti. L’alieno emise un gemito e poi precipitò verso terra, cadendo in strada. Con uno schiocco delle dita, Kisshu fece sparire il corpo e rientrò nella stanza, chiudendo la finestra.

“Kisshu!”
La rossa corse da lui e lo abbracciò, cercando di non ricominciare a piangere.

“Mi dispiace, non ho potuto aiutarti… la spilla… la spilla… non l’ho trovata…! Deve averla ancora Ryo…” spiegò tremando come una foglia e balbettando. Kisshu le batté con una mano sulla testa, affettuosamente.

“Non fa niente, l’ho sistemato io” la rassicurò staccandosi. La fissò negli occhi, ancora rossi e gonfi per lo sfogo di poco prima, e le spostò una ciocca di capelli dalla fronte. Si chinò verso di lei mentre Ichigo arrossiva di scatto e pensava di doversi allontanare… ma le gambe non le davano retta. Rimase immobile, mentre le labbra di Kisshu si posavano lentamente sulle sue, le sfioravano, e poi si staccavano di nuovo.

“…Devo andare…” sussurrò baciandola di nuovo. Si staccò, di scatto stavolta, e scomparve.

Ichigo rimase immobile a fissare il muro di fronte a lei… Kisshu se n’era andato e aveva lasciato quella stanza vuota…
Si lasciò andare sul letto e gettò un’occhiata al campanellino a terra. Rimase a fissarlo per qualche secondo, poi si alzò e lo ripose di nuovo nel cassetto.

Non era ancora pronta a disfarsi del suo passato… ma, forse, grazie all’aiuto di qualcuno, prima o poi ci sarebbe riuscita…

 

 

 

 

 

…To be continued…

 

 

 

 

Ed eccomi tornata!!!! Gente, come va??????

Spero che il capitolo vi sia piaciuto!!! XD

Ringrazio tutti quanti per i commenti che ho ricevuto durante la mia assenza ^^’’ Molto graditi, ovviamente!! XD

Allora… il nostro Kisshu si sta facendo spazio nel cuore della Mew Neko… ma… appena lei gli darà il via… ^\\\\\\\^ no comment per ora… per saperlo continuate a seguire questa ficcy!!!!

Kissotti a tutti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Ranpyon

 

Ps- Purtroppo ho notato che la pagina delle recensioni è stata deformata a causa delle violazioni del regolamento da parte di alcune commentatrici… Pregherei di fare più attenzione la prossima volta!

 

  
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