Un nuovo inizio
“Te la sentiresti di aiutarci a scoprire che incantesimo possa aver usato, e
magari, perché no, un contro-incantesimo?” chiese con voce ferma.
“Io… Io non lo so” ammise abbassando lo sguardo “Resta pur sempre una
mezzosangue” avrebbe voluto aggiungere.
“Non devi decidere ora, però ti prego, pensaci” sorrise “Potresti esserci di
grande aiuto” affermò cercando anche solo un briciolo di approvazione nello
sguardo del ragazzo.
Un piccolo sorriso prese forma sul volto dell’anziano signore.
“Ma è vero che Malfoy deve fare da balia alla Granger per scoprire l’incantesimo
che suo padre ha usato contro di lei?” domandò curioso un ragazzo.
“E tu come fai a saperlo?” replicò non poco sorpreso l’amico.
“Ho le mie fonti” rispose divertito “Dai, che ne dici di scommettere?” chiese
“Secondo me non dura più di una settimana” commentò divertito Nott.
Zabini sembrò pensarci “Accetto Theo, e secondo me non solo dura più di una
settimana, ma riuscirà ad andare fino in fondo” affermò sicuro, mostrando
un sorriso divertito.
“50 galeoni” ribadì l’altro - inizialmente un po’ perplesso dalle ultime parole
di Blaise - porgendo la mano all’amico.
“Affare fatto” ghignò afferrando la mano del compagno di casa.
***
“Cazzo Blaise! Non ho altra scelta!” urlò esasperato un Draco decisamente in
crisi.
“In fondo non è così grave! Potresti sempre farle qualche scherzo…” disse
divertito l’amico.
“Blaise… Siamo dalla loro parte ora, te lo sei già dimenticato!?” ribadì il
biondo cominciando a girare per la stanza.
“Dio santo, Draco!” esclamò guardandolo camminare avanti e indietro per la
camera “Calmati o non arriverai a fine giornata” disse riprendendo a leggere la
propria rivista.
“Fidati se ti dico che ne sarei felice” sbottò senza fermarsi.
“E tu fidati se dico che prima accetti e meglio è, tanto non hai altra scelta”
posò il magazine sulle ginocchia “L’hai detto anche tu” concluse riprendendo a
leggere.
“Sempre di grande aiuto Blaise” sbuffò buttandosi sul letto.
Perché!? Non gli bastava che di lì a poco il caro Lucius Malfoy - nonché suo
padre - avrebbe scoperto il tradimento di lui, unico suo erede!?
Evidentemente no.
Qui sembra che qualcuno abbia paura.
Dannazione! Sono un Serpeverde, non un coraggioso Grifondoro.
Allora, visto che non sei un Grifondoro, non avresti il coraggio di mostrare
a tutti che Draco Malfoy è un fifone, o sbaglio?
Non sono un fifone!
Ah no? E allora mi dici perché non vuoi accettare?
Ecco, io…
Ti stai facendo troppe seghe mentali, devi solo badare alla Granger, accetta
e smettila di fare il bambino.
“E’ ingiusto” mormorò portando un braccio sulla fronte.
“Niente è giusto a questo mondo, e ora vai” lo incitò Blaise sorridendo.
“Sono troppo giovane per morire!” esclamò Draco sofferente guardando l’amico, il
quale sembrò volerlo schiantare con lo sguardo.
“Ho capito, vado” sospirò deluso uscendo.
Il moro sorrise compiaciuto, quei 50 galeoni sarebbero stati suoi.
***
Ormai era lì - pochi metri lo dividevano dalla meta -, sarebbe stato da sciocchi
fuggire a quel punto.
E Draco Malfoy non era né uno sciocco, né tanto meno un codardo.
Continuò il suo cammino, finché non arrivò davanti alla stanza; così fece per
bussare, però si bloccò.
“Entra pure” sentì la voce del preside calma come sempre.
Ma come diavolo faceva a sapere sempre tutto?
Il ragazzo, un po’ titubante, varcò la soglia della camera.
Era grande, e nonostante questo molto spoglia: due letti, una scrivania e una
sedia, niente di più.
“Draco” lo richiamò l’anziano signore avvicinandosi al ragazzo “Dovrai
ricominciare da capo con la signorina Hermione Granger, dimentica le divergenze
avute con lei in passato, potresti scoprire una nuova persona” fece una pausa
“Sono felice che tu abbia preso questa decisione” sorrise avviandosi verso la
porta, prima di uscire però si voltò verso il giovane Malfoy “Ah, dimenticavo!
Sei libero di saltare le lezioni per lavorare meglio a questo nuovo incarico”
terminò appena prima di uscire.
“Aspetti professore, ma dove sta--” troppo tardi, il vecchio se n’era già
andato. Grandioso. Lui non aveva certo detto di aver accettato.
Troppo impegnato a imprecare mentalmente, Draco ci mise un po’ ad accorgersi che
un paio di occhi non avevano smesso un attimo di osservarlo da quando era
arrivato.
“Mezzosangue, che hai da guardare!?” chiese infastidito guardandola negl’occhi.
Cazzo.
L’hai fatto di nuovo.
Ma non l’ho fatto apposta.
Però l’hai fatto.
“Perché mi hai chiamata in quel modo?” domandò la ragazza davanti a lui “Che
cosa vuol dire mezzosangue?” replicò incuriosita.
“Cosa!?” esclamò sconcertato. La Granger che non sapeva il significato di
‘mezzosangue’!? Assurdo.
Già lo era il solo fatto che lei non sapesse qualcosa.
Accidenti! Che situazione di merda, sarebbe dovuto stare con lei per chissà
quanto - non osava pensarci - tempo. Era un incubo.
Un orribile incubo, non c’era altra spiegazione.
Bastava solo chiudere gli occhi, contare fino a 3, e quell’assurda situazione
sarebbe finalmente finita.
“Allora!?” ribadì lei compiendo qualche passo verso il ragazzo.
Dannazione! Era tutto maledettamente vero.
“Ecco…” iniziò cercando di trovare una soluzione.
Non poteva certo dirle il vero significato, o il compito sarebbe sicuramente
durato più a lungo.
“Sì?” lo incitò Hermione avvicinandosi ancora di più a lui.
“Vedi, io non--” non fece tempo a finire la frase perché la ragazza lo
interruppe “Ah, ho capito! E’ un segreto, vero? Beh se è così, scusa se mi sono
impicciata!” esclamò sorridendo.
“Eh!?” replicò scioccato dal comportamento della Grifondoro “Ehm, ah, sì sì! Hai
perfettamente ragione, è un segreto!” si affrettò a dire indietreggiando.
“Ah, ok! Comunque io mi chiamo Hermione Jane Granger, o almeno così mi è stato
detto” sorrise porgendo la propria mano a Draco.
No, no, no e ancora no.
Un conto era sopportare lo stare nella stessa stanza e parlare civilmente,
ma quello era troppo.
Già ti tiri indietro?
No, però non toccherò mai una mezzosangue.
Devo forse ricordarti cosa ti ha detto Silente?
“Draco Lucius Malfoy” rispose con tono indifferente afferrando la mano della
ragazza.
Il volto di Hermione si illuminò regalando un sorriso ancor più grande al
Serpeverde, il quale provò una strana sensazione all’altezza dello stomaco; spezzò quindi quel piccolo contatto, evitando lo sguardo dell’altra.
“Allora, che cosa facciamo?” propose la giovane Grifondoro.
Note dell’Autrice:
Chiedo umilmente perdono per tutto questo ritardo, ma purtroppo la scuola è
iniziata e si è messa in mezzo.
Cooomunque, che ne pensate? Me lo lasciate un commentino?
J
P.S: Grazie a tutti coloro che hanno avuto il coraggio di leggere, e un
iper-super-mega grazie a Metella, 8marta8 e a Shavanna che
hanno anche recensito! Davvero, grazie di cuore!!!
Alla prossima,
Evil Angel