FoRse saRò uNa scIocca
a puBBLicare questo capitoLo
cosI’ iN fRetta, foRse non saRò uN’autRice di ff iN gaMba
peR iL fatto cHe aggioRNo fRequeNteMeNte
i cHaPPi, NoN aspeTTaNdo Le ReceNsioNi, (doppiaMeNte sceMa XD) Ma pRefeRisco pocHe ReceNsioNi cHe Mi ReNdoNo eNoRMeMeNte feLice.
Il fatto è cHe
Mi tRovo moLto pIù spesso neLLa paRte di LettRice cHe di autRice e capisco BeNissiMo cosa sigNificHi atteNdeRe coMe uN’idiota davaNti aL pc,
aggioRNando di coNtiNuo eFp XD
Forse le mie fic non causeRaNNo questi effetti, ma Lo vogLio iMMagiNaRe…
ConcLuDo LasciaNdovi, coMe di coNsueto, aL nuovo cHaPPo ^-^.
*Metto La scRittuRa veRdaNa, cHe
La peRpetua “NascoNde La puNteggiatuRa >_< XD
Orchidea.
Sono passate ore? Oppure pochi minuti?
Non oso pensare, né immaginare.
E’ come se fosse accaduto poco fa.
Un ragazzo, o meglio, un uomo, mi
ha baciato!
E non uno qualunque.
Lucius Malfoy.
Ciliegina sulla torta sarebbe che
mi chiedesse di fidanzarci.
No. Non devo fare di questi
pensieri.
Capita sempre il contrario.
Ma sognare è lecito, no?
In fondo non sto riponendo alcuna
speranza in questa alternativa. No?
Di Lucius
non mi è mai importato.
Cioè, si è sempre stato bello.
C’è stata una cotta da parte mia, ad Hogwarts.
Ma ero una bambina, poi è andato via.
Cosa mi succede?
E il mio nome! Non è mai stato più dolce.
Non prova nulla per me.
E’ stato solo un bacio.
Ma se gli importasse qualcosa? Lo perderei perché sarò
stata troppo superficiale nel trattare questo avvenimento
Non devo fare di questi pensieri!!
Devo lasciar
perdere!
“Già lasciar perdere! Come se fosse facile!” borbottò Narcissa, camminando freneticamente avanti e indietro,
ripensando angosciata al bacio che Lucius Malfoy le aveva dato poche ore
prima in Biblioteca.
Il suo
primo bacio.
Dopo che
i Malfoy furono partiti, si
era rintanata nella propria stanza dalle tonalità chiare che la rilassavano,
torturandosi con il ricordo di quell’attimo.
Il fresco
vento di inizio Settembre, muoveva le lavande sul suo
terrazzo, lasciando che il loro profumo attraversasse i tendaggi color panna.
Assaporando
a pieni polmoni, l’aria profumata, si calmò, e decise di sedersi al tavolo di
vimini del terrazzo, sperando che insieme ai fiori, ormai gialli, del Bouganville che rivestiva parte delle mura intorno il suo balcone, volasse via anche il ricordo di quel
bacio, che prepotentemente cercava di affiorare.
Si lasciò
cullare dalle fragranze contrastanti, provenienti dalle tante piante del grande giardino, miste ai colorati fiori delle sue aiuole,
contenta che per la prima volta dopo tanto, suo Padre non l’avesse chiamata.
*
“E’
risaputo che con l’inizio della stagione autunnale, sia aperta anche la stagione dei grandi balli.
Né
troppo caldo, né troppo freddo.
Molto
spesso c’è vento, ma le feste sono sempre all’interno.
Non si ha
bisogno degli immensi giardini, né dei grandi terrazzi.
E questo ogni componente della ricca borghesia lo sa
benissimo.
Non
poteva essere diversamente quest’anno.
Spero
quindi, miei cari amici che vi divertiate come mi divertirò io, al mio ballo
d’apertura di quest’anno.”
Fu questo
il commento di Mrs. Jhona Màthis,
non appena tutti gli invitati arrivarono.
Come suo
solito, aveva già invitato tutte le persone che contavano.
Erano
presenti tutte le famiglie Purosangue che contavano davvero, più qualche
particolare esponente del Ministero, con annessi aitanti giovani, che risultavano, casualmente, essere scapoli e avere un’ingente
patrimonio.
Il perché
fu presto noto a tutti i presenti, ovvero il debutto
in società della figlia di Mrs. Màthis, Camille Màthis, ragazza con occhi
color cioccolato e lunghi capelli ambrati, tirati su magistralmente, proprio
per quel ballo.
Ella
suscitò immediatamente l’invidia delle coetanee, poiché aveva già incentrato su
di sé l’attenzione di molti dei ragazzi presenti, ma non solo.
Narcissa
ne fu per questo lieta.
Era stata
costretta dalla sorella, poiché quest’ultima riteneva
opportuno che iniziasse a partecipare ai balli, soprattutto ora che il Padre
stava meglio.
In tal
modo non avrebbe più potuto accampare scuse.
Non che
volesse, anzi, ci sperava quasi.
Sperava
di rivedere Lucius.
Ma
questo non le aveva rivolto che uno sguardo di sufficienza.
Per
questo motivo, col cuore addolorato, ma i nervi un po’ più saldi, sorseggiava
un aperitivo, in una delle poltroncine rasente muro.
“Anche tu annoiata?” chiese una ragazza, sedendosi accanto a
lei.
“Si.”
Rispose Narcissa senza dare molta importanza alla
nuova venuta.
“Io sono Camille, piacere.” Proferì la ragazza per attirare
l’attenzione della giovane.
“Narcissa.” E nuovamente calò il
silenzio.
Dopo
averci pensato su un po’, la mora chiese stupita. “Black? Narcissa
Black?” E si lasciò andare in una risata.
“Fantastico.”
Borbottò la bionda, facendo per alzarsi.
“Oh, no!
Non intendevo offenderti. E’, è che tutti ti dipingono in maniera…diversa, ecco
tutto. Ho riso ricordando alcune cose che mi hanno detto, tutto qui.” Tentò di giustificarsi, iniziando a parlare di tutto ciò
che la riguardava, del suo soggiorno in Francia, per poi passare alla rassegna
di tutti i maschi presenti in sala.
Narcissa
la stava ad ascoltare e si stava anche divertendo,
fino a quando non si parlò di Lucius Malfoy.
“Mia
madre mi ha detto tutto di lui. So quasi più io riguardo la
sua vita, che lui stesso. Dicono tutti che sia un buon
partito, ma io non ci vedo nulla di così eclatante. Certo è bellissimo,
ricchissimo e quant’altro, ma non mi
ispira. Invece quel ragazzo moro… Ho detto
qualcosa che non va?” chiese interrompendosi, guardando attentamente Narcissa.
“No, no. Assolutamente.”
“Oh
conosco quel ‘No, no’. Ti
piace il moro che dicevo, oppure Malfoy?”
“Come
fai? Insomma ci conosciamo da più o meno un’ora e già
hai intuito tutto.” Sospirò contrariata Narcissa.
“Non so,
ma credo andremo parecchio d’accordo. Comunque penso vada meglio per te Malfoy,
nonostante la sua nomea.”
“Tu
credi?” chiese Narcissa, d’un
tratto animata dalla speranza.
“Certo”
le disse sorridendo Camille.
Con
l’animo sollevato si unì a Camille nelle descrizioni
dei presenti, come se si conoscessero da tempo.
Come se
fossero amiche di vecchia data.
*
La serata
era giunta al termine senza che le due se ne fossero accorte.
Si erano
promesse di rivedersi per un tea o per una mattinata di acquisti
per le vie di Diagon Alley,
nei giorni seguenti e così fu.
Erano
sedute all’interno di una gelateria, quando entrarono Lucius Malfoy e altri due uomini,
quali Matthew John Parkinson e Wulrich Nott.
Non
appena Lucius le vide, si avvicinò al tavolo per
salutarle.
“Non
poteva esserci giornata più fortunata per me. Due splendide fanciulle
tutte sole in una ventosa mattina di Ottobre. Ma non
vi farà male il gelato con questo tempo?” chiese gioviale il ragazzo.
“Potremmo
rivolgere la stessa domanda anche a voi.” Ribattè Narcissa, celando la
gioia crescente.
“Nessuno oserebbe
mai entrare in una gelateria con questo tempaccio. Quindi
è il luogo ideale per starsene lontani da scocciatori. Posso immaginare sia la
stessa cosa per voi, non credete?”
“Si
crediamo. Ma ora dobbiamo proprio andare, vero Narcissa?” esclamò d’un tratto Camille.
Notandola
un po’ rossa in volto, Narcissa decise di accantonare
i sentimenti che iniziava a provare per Lucius e
appoggiò la nuova amica.
In un
baleno si trovarono lontane dalla gelateria.
Sembrava
che Camille avesse trattenuto il respiro fino a quel
momento.
“Ora mi
spieghi che ti è preso?” sbottò Narcissa.
“Me ne
sono innamorata.”
***
Forse
speravate in qualche evento particolarmente romantico, ma non c’è stato.
Ma d’ora in
avanti le cose saranno molto più semplici, o quasi per Narcissa
^-^
Non mi piace però molto questo chappy…
Forse per voi sarà lo stesso…
*paiuRa* =s
E doMani La scuoLa
>_>”
Comunque RingRazio peR Le RecensioNi aL capitoLo
pReceDeNte,
Selvy eccoLo qui iL nuovo cHappo!
^-^
Monipotty un’entrata speciale con un piccolo colpo di scena degno di un Malfoy, non credi? XD
Aurora
un seguito all’insegna di nuove scopevte e nuovi pvoblemi, non cvedi anche tu? Pev il tea aspetto una tua confevMa, cheVie!
A pRestIssIMo ^-^
.taRtRuGa.