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Autore: DarkRozan    01/03/2013    1 recensioni
ATTENZIONE contiene riferimenti e spoiler su Lost Canvas
Si desta una nuova minaccia per Atena ed il mondo intero, e i cavalieri d'oro sono chiamati a rispondere a nuovi nemici. Ma uno di loro, Milo di Scorpio, dovrà fare i conti col suo passato e dalle sue decisioni dipenderà il destino del mondo.
Prima fanfic che scrivo, spero vi piaccia
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Scorpion Milo, Sorpresa
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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kyor Shadir aveva messo tutta la sua energia, tutto il suo ardore e la sua rabbia in quel pugno. Aveva aspettato tanto tempo per quel momento, anche troppo.
Aveva deciso di sacrificare ogni cosa, il suo onore, la sua dignità di cavaliere, il suo stesso nome per raggiungere il suo obbiettivo, nulla al mondo avrebbe potuto farlo desistere.
Sarebbe dovuto finire lì, di fronte ai suoi, ma non fu così.
Kyor osservava il pugno destro fermo a pochi centimetri dal suo torace, calmo ed imperturbabile, quasi non lo considerasse neppure.
Era bastata l'aura del suo Cosmo immenso a fermarlo, non aveva nemmeno cercato di schivarlo.
Shadir forzò ancora il colpo digrignando i denti per lo sforza, un vero e proprio muro di energia invisibile ed impenetrabile avevano fermato il suo colpo.
Gli occhi dell'ex scorpione, la copia esatta di Milo, si spostarono su di lui.
<< Shining storm, che nome altisonante. Posso chiederti perché lo hai chiamato così?>> Il suo tono era di scherno e non evitava di celarlo. Con un gesto fece cenno ai Cavalieri dell'Apocalisse di avvicinarsi.
Adesso poteva sentirlo chiaramente, un gelido ed insidioso brivido di paura che attraversava le sue membra, immobilizzandole. Il Falco Reale non aveva più le sue ali.
Kyor continuò << Una tempesta luminosa non è certo un problema per me...>> dunque lo squadrò dal capo ai piedi con i suoi occhi rossi e penetranti << Ah, Carestia>> disse ancora abbozzando un sorrisetto malefico. << Questa armatura porta la sciagura con sé, chiunque la indossi è destinato a tradirmi>>
Shadir, sempre immobile, raccolse tutta la determinazione che ancora aveva in corpo e volgendo il capo a fatica verso il suo nemico rispose
<< Non puoi..tradire qualcosa in...in cui non hai mai...creduto>> le parole uscivano a fatica, provate dal troppo sforzo.
Kyor rise << Certo Guardiano dei Cieli. Non mi sei mai stato fedele, allora perché liberarmi?>> chiese stringendo con la mano destra il pugno ancora proteso di Shadir. << Forse per cogliermi impreparato?>> chiese ancora stringendo la presa. Shadir avvertì la stretta farsi sempre più forte e dolorosa.
<< Forse per potermi uccidere nella mia forma mortale?>> Shadir sentì le prime falangi spezzarsi con uno schiocco secco, tentò di urlare ma la voce non gli rispose.
Kyor rise ancora ancora stringendo sempre più mentre il suo volto era trasfigurato da un folle ghigno. Poi improvvisamente lo lasciò ed il tormento diminuì considerevolmente, nonostante la mano rotta.
<< Un piano impeccabile, ma non hai considerato un piccolo particolare>> disse sussurrandogli all'orecchio << Questo corpo è perfetto, non ho più nulla da temere. Ora tutta la mia potenza può essere sfruttata>> dunque toccò con l'indice destro la mano del cavaliere << Dovevi attaccare prima>> disse semplicemente, dunque una piccola esplosione di Cosmo lo fece schiantare contro il muro riducendolo in buona parte in frantumi.
Shadir si mise in ginocchio tenendosi il braccio ferito, sforzandosi di controllare il dolore.
<< Che peccato, potevi essere utile nel Nuovo Regno che sto per creare, ma a quanto pare farai la stessa fine del tuo predecessore.>> Poi si bloccò, per qualche istante. Dunque prese a ridere in modo ancora più sadico e crudele.
<< No, non come lui. Lui almeno ha ricevuto una morte da guerriero, lottando per la propria vita fino alla fine, tu non avrai lo stesso privilegio, fin troppo clemente sono stato fino ad ora. A te spetta una morte ben differente lunga e sofferente, pari ad un supplizio eterno. Per il tuo atto di tradimento sarai costretto a guardare con i tuoi occhi cosa accadrà alle persone a te care, senza poter fare nulla, Impotente innanzi al fato>> dunque si rivolse ai suoi guerrieri << Portatemi quella cagna di sua sorella ed il Cavaliere dello Scorpione che lui reputa alla pari di un fratello. Moriranno davanti ai suoi occhi, il loro sangue macchierà questo luogo.>> poi si voltò verso Shadir << O preferisci che sia Atena la prima a morire? O forse Zeus in persona assieme ai tuoi compagni d'armi? La lista è lunga e molto tempo abbiamo ancora. Ma chi sia il primo o l'ultimo non importa, alla fine morranno tutti per mano mia.>>
Shadir aveva udito anche troppo, con uno scatto repentino cercò di portare un secondo attacco <<Brutto bastardo!>> Quando una figura massiccia ed imponente si frappose tra lui ed il suo bersaglio. Guerra portò avanti le braccia.
<< Non osare avvicinarti oltre, BATTLE CRY>> Urlò investendolo con la sua onda d'urto.
 Shadir, preso alla sprovvista, venne scaraventato indietro da quella forza micidiale. Cadde ancora il falco reale, ancora di più nella polvere e nel sangue che usciva copioso dalle innumerevoli ferite sparse sul suo corpo. Si ritrovò sul duro pavimento di pietra.
I sensi lentamente presero ad abbandonarlo, troppo stanco era per combattere ancora, troppo stanco per tentare ancora. Riusciva a capirlo, non importava quante volte si fosse rialzato, non avrebbe cambiato la situazione. Mai più avrebbe volato nei cieli, libero tra i venti. Le sue ali spezzate non sarebbero più guarite. Cos'è un falco senza le sue ali?
La vista si fece meno nitida, l'oscurità prese ad avvolgerlo. Stava forse morendo?
Il suo ultimo pensiero, le sue ultime parole, prima di perdere i sensi, furono semplici. Due nomi. Le persone a lui più care.
<< Da..Dana...M...Milo>> e le sue membra stanche caddero, insieme ai suoi pensieri, nell'ombra.
Guerra si avvicinò e, inginocchiandosi, guardò il volto stanco del Guardiano dei Cieli. Seppur fossero nemici doveva ammettere il suo coraggio. Aveva riacquistato il suo onore perduto.
<< Morto?>> chiese Kyor inespressivo al suo servitore che si voltò lentamente. << No, Sire. Non morto. Le forze lo hanno solo abbandonato>>
<< Bene>> disse Morte << perché voglio essere io a prendere la sua vita>>
<< Tutto a suo tempo>> disse ancora Kyor << Prima abbiamo degli ospiti da accogliere. Andate, e portatemi le teste dei Cavalieri di Atena. Le loro armature saranno i trofei adatti per commemorare il giorno della mia rinascita. E tu>> disse rivolto a Loth << Vai alle celle e sorvegliane l'entrata, sono sicuro che verranno a cercare la sorella dello Scorpione. In quanto a lui>> disse rivolto a tutti quanti << Portatelo da me>>
Tutti e quattro annuirono ed imboccarono l'uscita della stanza. Guerra fu l'ultimo ad uscire, portando con sé il corpo di Shadir.
Kyor sorrise ed andò a sedersi sul suo trono, ammirando la sua potenza nuova e rinata, maestosa ed inarrestabile. E rise, rise ancora, come non faceva da molto immemore tempo, pronto per quello che sarebbe stato il suo dominio. La sua rivincita. Dopo qualche minuto si calmò e sentenziò soddisfatto << Bene, credo che le mie creature abbiano dormito abbastanza>>


12 Cavalieri d'Oro e due Guardiani dei Cieli si erano da poco materializzati dal nulla in un immenso oceano di sabbia. Nonostante quella tecnica fosse solo un abbozzo tutti dovettero ammettere che aveva funzionato alla perfezione.
Milo fissò per qualche istante verso Nord, tra le dune di sabbia che lo circondavano.
Non appena la luce del portale si era diradata non avevano potuto non notare la grande apertura nella sabbia, simile ad una grotta, che stava loro innanzi. Ad un certo punto il Cosmo di Shadir nel suo splendore era esploso per poi scomparire lentamente. Ora ne rimanevano solo alcune lievi tracce.
Milo avvertì una stretta al cuore, temendo il peggio.
"Resisti, sto arrivando"
Improvvisamente si udì un boato, quasi un tuono provenire da sotto terra. DeathMask si voltò verso Shura << Dimmi che sei stato tu>>
<< Ma cosa...>> imprecò subito dopo vedendo una mano mummificata fuoriuscire dalla sabbia, seguita da molte altre.
Velocemente mani, braccia e poi infine veri e propri corpi avvolti da garze ingiallite continuavano a uscire dal sottosuolo, sempre più numerosi.
Cancer si scrollò di dosso la mummia accorgendosi troppo tardi di essere circondato da suoi simili.
Tutti presero a colpire in ogni direzioni con lampi, ghiaccio e sfere di energia, Aldebaran con le sue onde d'urto e Cancer con i suoi pugni, dopo aver appurato che le mummie, come le aveva definite, non possedevano anima.
Milo scagliò quattro Cuspidi contro una mummia, che cadde a terra contorcendosi dal dolore. Emetteva urla acute e furiose, quasi il dolore aumentasse la sua rabbia. In vita sua non aveva mai visto qualcosa di vagamente simile...contro quale forza oscura si erano messi?
 La situazione non si stava volgendo affatto per il meglio. Tante creature abbattevano tante venivano a rimpiazzarle, sembrava un bieco esercito senza fine. Dalla calda sabbia continuavano a fuoriuscire repentine e numerose decine e decine di esseri immondi, senza alcun timore, senza alcuna esitazione. I numeri erano contro di loro.
Senza alcun preavviso due figure corazzate si fecero avanti uscendo dalle fila dei Gold, Amoneth e Kaled scattarono in avanti, sorpassando una miriade di esseri, dunque saltarono per diversi metri verso il cielo, avvolti dal loro Cosmo luminoso.
Quando raggiunsero i dieci metri di altezza circa fecero cozzare i propri pugni contro quelli dell'altro venendo circondati da una miriade di lampi di luce che guizzavano nell'aria. Infine ricaddero verso il basso, l'uno stretto all'altro, pronti a colpire.
<<ZEUS'S FOLGORE>>
Una tremenda onda d'urto seguita da lampi di luce pura mandò in cenere gran parte delle mummie nel raggio di trenta metri, lasciando le poche rimaste a contorcersi per il dolore.
<< Con questo dovremmo aver guadagnato qualche minuto di tempo, ma tra poco temo che ne arriveranno altri. Dobbiamo sbrigarci.>>
<< Molto bene, dovremo dividerci in due squadre, mentre una tratterrà ulteriori creature l'altra avrà il compito di sbarazzarsi dei Cavalieri dell'Apocalisse.>> Il tono di Shion non ammetteva repliche. << Milo, DeathMask, Shura, Kanon, Camus ed Andur. Possedete sufficiente forza per sbarazzarvi di loro, contiamo su di voi.>> dunque si rivolse ai restanti << Finché non torneranno dovremo fare contenimento, nessuna mummia o alcun altro essere che dovesse mai sbucare fuori da questo deserto riuscirà a passare. Avanti Cavalieri, avanti per Atena>>

La squadra capitanata da Milo entrò in un angusto corridoio interamente scavato nella pietra largo circa due metri. Mano a mano che avanzavano la luce si faceva più flebile e l'ansia cresceva.
Avanzavano già da qualche minuto quando sbucarono in quella che sembrava una grande sala illuminata da tetri fuochi azzurri.
Le pareti umide e piene di muffa ed alcune stalattiti appuntite sul soffitto, alto poco più di cinque metri, completavano una sala da brivido, al termine della quale la strada si divideva in tre differenti corsie scavate nella dura roccia.
<< Bene...quale strada prendiamo adesso?>>
<< Dovremo dividerci suppongo>> osservò Shura in risposta a Cancer
<< Perspicace per essere un montone>> commentò sarcastico non riuscendo a far calare la tensione nei compagni.
Improvvisamente si udirono dei passi che meno a mano crescevano di intensità, lenti e costanti, in avvicinamento. Bastarono pochi secondi per vedere uscire dalle tenebre, illuminato da una fiamma azzurra, un Cavaliere con addosso un lungo mantello nero che cadeva elegantemente dalle spalle fino alle caviglie, adornato da una non meno maestosa Armatura, gli schinieri ed i bracciali minuziosamente adornati da serpi scure che si contorcevano, i pettorali massicci raffiguranti quasi il dorso di un enorme basilisco, ed infine l'elmo, tenuto nella mano destra, che assomigliava alla testa di un rettile. Il volto del Cavaliere era illuminato dalla fioca luce delle torce mostrando il viso di un uomo di circa trent'anni, gli occhi semichiusi ed i capelli ricci e biondi.
Questo si fermò all'uscita della galleria centrale, poi, dopo qualche minuto prese parola.
<< Saga di Gemini?>> chiese con voce ferma e risoluta ai cavalieri lì presenti.
Dalle loro fila la figura imponente del Cavaliere della Terza Casa si fece avanti << Suo fratello, Kanon di Gemini>> rispose con tono di sfida.
Lo sconosciuto alzò leggermente lo sguardo, tenendo sempre gli occhi chiusi.
<< Kanon? Kanon di Sea Dragon? Colui che si fece beffe di Poseidone nella remota Atlantide con le sue arti ed il suo controllo della mente?>>
<< Che bello, hai un ammiratore a quanto vedo>>
Lo sconosciuto quasi non sentì le parole di Cancer, ma, piegatosi leggermente in avanti, quasi fosse un inchino, aggiunse << Non sei l'uomo che aspettavo, ma per il momento potrà bastare. Permettetemi dunque di presentarmi.>> disse togliendosi di dosso il mantello nero
<< Il mio nome è Galar, Cavaliere dell'Apocalisse agli ordini di Sua Maestà Kyor il Grande. Ma voi potrete chiamarmi con il nome che a me fu dato dal mio Signore, potrete chiamarmi Pestilenza.>>
Kanon avvertì un leggero fremito, il suo comportamento, il suo portamento elegante e regale, non dissimile da quello di Radamantis. Che anche la sua potenza non fosse inferiore al Giudice degli inferi? Nonostante non riuscisse a capire molto della situazione solo una cosa gli era ben chiara. Non avrebbe proseguito con gli altri, il suo scontro iniziava lì.
Pestilenza si ricompose << A lungo ho aspettato questo momento, e non desidero che qualcuno interferisca. Voi altri Cavalieri potete passare, non sono interessato a voi>>
<< Come osi tu..>> stava ringhiando Milo quando Gemini lo bloccò, intimandogli il silenzio.
<< Se è la lotta che cerchi>> disse rivolto a Galar << Io soddisferò il tuo desiderio>>
Pestilenza chinò il capo abbozzando un sorrisetto malizioso e compiaciuto, dunque si voltò verso le tre strade.
<< Ognuno di questi cunicoli vi condurrà ad una meta differente. Ma il destino di alcuni di voi è già segnato e le strade che percorrerete vi condurranno ad esso. Proseguite a sinistra per andare alle prigioni, nelle quali troverete una prigioniera per qualcuno di voi familiare. Andate a destra se preferite lottare per la vita del traditore che per la seconda volta si è ribellato al mio Signore. E tu Scorpione, solo tu puoi proseguire nella strada centrale, che ti condurrà al tuo obbiettivo. Kyor in persona ha stabilito questi percorsi, e dovrete obbedire alle mie regole se vorrete proseguire sul vostro cammino.
Milo si fece avanti, con fare minaccioso << E se ci rifiutassimo?>>
Pestilenza rispose a tono << Non avete altra scelta>>
La velata minaccia non fece che intensificare l'irritazione del Custode dell'Ottava Casa. Questi si voltò verso i suoi compagni, ricevendo da Camus un leggero cenno del capo. Dunque tornò a fissare con astio il nemico.
<< Accettiamo le tue condizioni>> disse prima di oltrepassarlo ed imboccare il cunicolo a lui indicato, subito seguito da Camus ed Andur che presero la strada di sinistra e da Shura e DeathMask che presero quella di destra.
Sul campo rimasero solo il Cavaliere di Gemini e Pestilenza. il silenzio era calato nella grotta, nessuno dei due si muoveva, gli unici rumori udibili erano i respiri profondi e regolari dei due guerrieri.
Kanon si mise in posa di attacco << Possiamo dare inizio alle danze>>
<< No, abbiamo ancora tempo>> disse Pestilenza calmo tenendo gli occhi chiusi
<< Tempo? Tempo per cosa?>>
<< Per l'arrivo di Saga, naturalmente>> disse tranquillo senza scomporsi. << Te l'ho già detto, non sei tu l'avversario che cerco. La tua presenza però mi è utile qui, dato che la tua sconfitta porterà qui tuo fratello>>
Kanon strinse i pugni, tanto che le nocche divennero bianche << Ora basta! Se vuoi combattere allora attaccami, altrimenti non fammi perdere altro tempo. Saga non è diretto qui, ed inoltre non credo che abbia bisogno del suo aiuto.>>
<< Idiota>> sussurrò Pestilenza << Non vuoi capire, ma non importa. Il tuo tono comunque comincia ad innervosirmi, e la cosa non ti gioverà. In ogni caso se è la morte che cerchi non esitare ad ingaggiare battaglia.>> disse infine aprendo gli occhi, mostrando due pupille bianche come il latte ed iridi incolori. Nello stesso istante espanse il suo Cosmo preparandosi allo scontro, un Cosmo che mai Kanon aveva incontrato fino a quel momento, un Cosmo talmente potente e vasto da abbracciare quasi la galassia.
Kanon fece un passo indietro di fronte ad una tale potenza inaudita.
Pestilenza sorrise maligno << Che fine a fatto la tua spavalderia? Basta così poco a frenarti?>> chiese schernendolo facendo ulteriormente aumentare la potenza del suo Cosmo. Un Cosmo che Kanon sapeva non potesse appartenere ad un solo uomo.
<< E ti assicuro>> disse ancora prima che forti raffiche di vento generate dal suo Cosmo investissero Kanon << Che non hai ancora visto niente.>>
  Kanon si ritrovò spiazzato di fronte ad una situazione che non aveva saputo valutare, di fronte ad un uomo che non aveva capito appieno.
Pestilenza puntò i suoi occhi senza palpebre su quelli del Cavaliere della Terza Casa << Porterò i tuoi saluti a tuo fratello, ora di addio Kanon di Gemini>> 


  
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