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Autore: Water_wolf    02/03/2013    6 recensioni
Avete presente quelle storie che parlano di angeli? E quelle sui quattro elementi? Ecco, prendetele e buttatele nel cestino perché questa fanfiction non ha nulla a che vedere con la normalità. Perciò, ecco gli ingredienti per questa storia:
-Un angelo rincorso in metro
-Una quindicenne sempre in ritardo
-Una Milano piovosa
-Una sana dose di divertimento
-Tre cucchiai di buona musica
-Cavolate q.b
-Magia in abbondanza
-Quattro Elementi strampalati
-Una missione da compiere
-Un pizzico d'amore (attenzione a non esagerare!)
[Cap. 6 “Prendi appunti coscienza: quando un padre arrabbiato incontra un ragazzo semi nudo in casa con sua figlia, il ragazzo semi nudo è un ragazzo morto”. Il pugno lo colpì in pieno volto, l’angelo cadde a terra, dal labbro era iniziato a scendere sangue. ]
[Cap. 10 Devi aiutarlo. Devi salvarlo. Corri. Più forte. Va’ da lui. Lui ha bisogno di te. Jonas ha bisogno di te. Quei pensieri, quella consapevolezza, le facevano muovere le zampe freneticamente, mentre i cuore aveva abbandonato il petto già da un po’ per trovare una sistemazione più accogliente in gola. ]
Genere: Azione, Comico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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"I wanna taste the sun
cauze baby I'm born to run,
I got a feeling that I'm not the only one
I, I wanna show some skin
Yeah, baby I need the ocean,
and you can't stop me
Now I've got my heart in motion" Make it in America, Victoria Justice

Chiara aumentò il passo, questa volta se la sarebbe cavata da sola. Emilia la raggiunse prima che potesse scomparire tra i fiumi di passanti. << Fermati Chiara. >> disse risoluta. << Devi spiegarmi che cosa è successo. Sono la tua migliore amica. >>
La quindicenne si voltò, lo sguardo duro, protettivo che assumeva solo quando accadeva qualcosa di brutto. << Per questo non ti posso rivelare niente. >>
<< No! Per questo me lo devi dire! Sei fradicia, ti hanno picchiata e non vuoi che io ti aiuti? >> sbraitò Emy, un fuoco si era acceso dentro di lei.
<< Questa volta no. Il tuo aiuto non servirà a nulla se non ha peggiorare la situazione. E poi…c’è qualcun altro in grado di darmi una mano. >> Emilia sbuffò, incrociò le braccia e puntò i suoi occhi bruni in quelli di Chiara.
<< Quando scoprirò che cos’è successo ne riparleremo. >> detto ciò le voltò le spalle e andò per la sua strada. La quindicenne sospirò, come aveva fatto Emilia a scoprire che era stata picchiata era un mistero. Certo non voleva metterla nei guai con Veronica, anche se, analizzando i fatti, l’amica avrebbe avuto molto più possibilità di sopravvivenza rispetto a lei.
Camminò spedita verso casa sua, aveva incominciato a pensare che forse il ragazzo aveva ragione e che la storiella sugli elementi non fosse inventata di sana pianta. Dei rubinetti non esplodevano per degli eccessi di rabbia di una ragazzina, quel fatto non poteva avere una spiegazione razionale, invece le parole di Jonas sui Quattro Elementi non avevano nulla di scientifico che si potesse collegare alla realtà e Lyra credeva che dovesse cercare lì la soluzione al suo quesito.
Senza accorgersene era già davanti alla porta dell’appartamento, sempre vuoto a quell’ora. La aprì e si spogliò alla velocità della luce, andò in camera sua, prese una maglietta a casaccio dalla cassettiera e si cambiò gli indumenti bagnati.
<< Jonas! >> strillò. Andiamo, ti sei preso una pallottola, non puoi essertene già andato.
Sentì del trambusto provenire dalla cucina. << Sono qui! >> urlò l’angelo mentre finiva d’ingoiare il panino che si era preparato frugando nel frigorifero. Chiara fu subito sulla soglia della stanza.
<< Oggi dei lavandini nel bagno sono esplosi. >> capitolò.
<< E allora? >> chiese Jonas sgranocchiando il suo tramezzino. La quindicenne lo prese e lo gettò sul pavimento. << P-perché? >> domandò l’angelo sempre più perplesso.
Chiara si sedette sul bordo del tavolo e disse senza troppi giri di parole << Oggi Veronica mi ha fatto un regalino: due pugni nello stomaco. Sono andata al bagno e l’acqua ha iniziato a gocciolare e più mi arrabbiavo più il getto si faceva potente. Alla fine sono esplosi e mi sono inzuppata. >>
Jonas la fissò negli occhi. << Stai dicendo che il tuo potere si è rivelato? >>
Chiara sbuffò << No, tu stai dicendo che ho dei poteri, io dico che in qualche modo centri tu. >>
L’angelo sorrise << Credo proprio che tu sia l’Acqua. Se mi permetti di verificare forse… >>
<< Verificare cosa? >> sbottò la quindicenne.
> Una risata aspra fendette l’aria. << Fa’ pure, tanto non troverai niente angelo. >>
Jonas roteò gli occhi, si avvicinò a Chiara e le poggiò una mano sul cuore.
L’aria si fece densa, il tempo parve fermarsi, una calma irreale calò sui due giovani.
Poi, all’improvviso, un fascio di luce abbagliante li inghiottì.

Chiara fluttuava nel nulla, il buio era il suo unico compagno. Udì la voce di Jonas, ovattata, come se fosse dentro una bolla. Un piccolo lume rischiarò l’oscurità e una visione si prese la mente di Chiara.

Una bambina stava nuotando nelle acque tiepide dell’oceano. Ignorando gli avvertimenti della madre si allontanata; era a largo, in quel punto in cui l’acqua è blu scuro, il quel punto dove l’orizzonte pone i suoi limiti, in quel punto dove una bambina non dovrebbe stare. Ma la piccola dai capelli nocciola aveva avvertito il richiamo del mare, era stata accarezzata dalle alghe, aveva sentito il canto melodioso delle sirene.
Era per loro che si era allontanata, le voci delle creature marine la invitavano ad unirsi a loro. La piccola prese un gran respiro e si immerse.
Ora il canto era diventato più forte. Una corrente fredda le raggiunse le caviglie facendole aprire gli occhi. Si stupì di riuscire a vedere sott’acqua come in superfice ma, più di tutto, fu sorpresa d’incontrare lo sguardo profondo di una sirena.
<< Io, Regina Aurora del Popolo Sottomarino, dono a te, Custode dell’Acqua, il gioiello del nostro potere, cosicché tu possa portarlo sempre con te e salvare la vita che c’è nel mare. >>
La bambina sgranò gli occhi nocciola, la lingua della sirena non era la sua ma era riuscita a comprenderla ugualmente. Aurora le mostrò per un attimo il gioiello, un bellissimo ciondolo che racchiudeva tra mille intarsi argentati una gemma più blu del mare stesso. Lo posò sul cuore della piccola e fece una leggera pressione. Un fascio di luce scaturì da quell’unione.
<< Addio Nenè. >> sussurrò la sirena prima che la bambina fosse riportata a riva dalle correnti.

Chiara aprì gli occhi. La testa le girava, non capiva nulla di quello che era accaduto. << Ciao Acqua. >> disse sorridendo Jonas.
<< C-che cos’era? >> domandò la quindicenne, confusa.
<< Sono entrato in contatto col tuo gioiello, il dono che fa di te la Custode dell’Acqua. La visione che ne è scaturita era un modo per metterti al corrente di come sei stata scelta, ogni Elemento ne ha avuta una. Ciò che mi stupisce è che stavi nuotando nell’oceano ma qui in Italia non ve ne sono. >>
Chiara chiuse gli occhi e si massaggiò le tempie. << M-mia madre parlava sempre di un viaggio alle Hawaii di cui non mi ricordo niente. Vuoi dire che una sirena mi ha donato il gioiello dell’Acqua? >> domandò, un puzzle si stava formando nella sua mente.
Jonas allargò il suo sorriso. << Guarda tu stessa. >>
La quindicenne lo fissò di sbieco poi abbassò lo sguardo e lo notò: al collo portava un ciondolo argenteo, al centro risplendeva una pietra più del cielo e del mare messi insieme. Quello era il gioiello.
Lyra scese dal tavolo, barcollò in avanti e sfoggiò un sorriso << Allora questa è la prova che non mentivi. >> L’angelo annuì. << Sai che cosa? Mi piace, anzi lo adoro. Sono la Custode di un Elemento, non è qualcosa che capita tutti i giorni. >>
<< Questo vuol dire che mi aiuterai? >>
<< Sì. Salviamo Upward. >> concluse Chiara risoluta.
Proprio quando Jonas la stava per abbracciare, un capogiro la colse facendola crollare a terra. L’angelo l’afferrò giusto prima che la ragazza toccasse il pavimento.
Chiara sillabò un “grazie” e disse, la voce resa flebile dalla stanchezza << La prossima volta non esageriamo con le visioni, eh? >>
L’angelo sorrise e la sollevò, portandola nella sua camera e poggiandola delicatamente sul letto.
Acqua, giocosa e frizzante quanto bella e delicata pensò Jonas rimembrando le parole che il sacerdote gli aveva rivelato all’inizio della sua missione.

§

Un basso ronzio la fece rinvenire. Chiara girò la testa per vedere meglio che cosa produceva quel rumore ed incontrò gli occhi grigi dell’angelo. Abbassò gli occhi e vide che un globo di luce le stava dando sollievo sul ventre, lì dove Veronica l’aveva colpita. Guardò prima la palla, poi Jonas e continuò così finché non gli scoccò un’occhiata interrogativa.
<< Trucchetti da angelo. >> rispose semplicemente. La quindicenne si sentì improvvisamente in imbarazzo, si tirò giù la maglietta e si balzò dal letto.
<< Non ci provare mai più, capito!? >> lo aggredì.
Jonas fece spallucce << Se preferisci tenerti i lividi allora… >>
Chiara lanciò un urlo furioso << Non è per questo! Potevi anche chiedermi se volevo che tu mi curassi! >>
<< Già, quando scoprirai come parlare con gli svenuti, dimmelo. >> ribatté acido. << Aspetta, tu credi che io abbia sbirciato? >> domandò poi seguendo la logica di Chiara.
<< Se l’hai fatto tra poco non ti ritroverai la testa. >> lo minacciò.
<< Non ho visto niente. >>
<< Quindi hai guardato! Tzé, ma che cosa insegnano a voi angeli!? >>
<< No! Non intendevo dire quello! >> si affrettò a rimediare Jonas, messo all’angolo. Il telefono squillò in salotto. La quindicenne sbuffò << Salvato dalla tecnologia. >>
Percorse a gradi falcate il corridoi e rispose alla chiamata.
<< Chiara, sono io, la mamma. >>
<< Che cosa vuoi?! >>
<< Calma piccola, è per tuo padre. >>
<< Che ha fatto questa volta? >> chiese scocciata.
Dall’altra parte della cornetta, la madre sospirò. << Dice che deve lavorare. >>
<< Come al solito. >> la interruppe Chiara.
<< E che per due notti dormirà in ufficio. >> concluse.
<< Faccia pure.>>
<< Piccola…non trattarlo così. >>
<< E come dovrei trattarlo?! >>
<< Come un padre. >>
<< Mi dispiace ma ha perso questo diritto tre anni fa. >> dettò ciò attaccò e sbuffò arrabbiata.
<< Tutto bene? >> chiese Jonas, appoggiato alla parete del corridoio.
Chiara si riscosse, si sforzò di sorridere e mentii << Benissimo. Questa sera ti va pizza?>>
Jonas incrocio le braccia, quella ragazzina non lo convinceva. << E pizza sia. >>

***
ANGOLINO DELL'AUTRICE salve popolo di efp, come va? Eccomi tornata con un nuovo capitolo. Allora, abbiamo la conferma che Chiara è l'Acqua. Come avete trovato la visione?
Spero anche che questa telefonata vi abbia incuriosito. Che cosa è successo tre anni fa a Chiara e al padre? Perché ha risposto così malamente alla madre?
I hope you enjoy it :)
Water_wolf

  
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