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Autore: disastermadewithlove    03/03/2013    3 recensioni
‘ Sta più attento la prossima volta!’ grido per sovrastare il volume della musica eccessivamente alto.
‘ Ma se sei stata tu a venirmi addosso!’ risponde il ragazzo.
‘ Senti, non sono in vena di fare polemiche. Sono intrappolata in questa stupida casa, ad una stupida festa , che tra l’altro è una palla mortale, organizzata da uno stupido ragazzino e non trovo la mia amica. È una serata di merda.’
‘ Si da il caso che lo stupido ‘ragazzino’ che ha organizzato questa festa sia io, e che la stupida casa sia la mia.’
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1 Ottobre 2013
Come diavolo ha fatto Charlotte a convincermi a venire a questa festa idiota? Cavolo, mi sono divertita di più al funerale di mia nonna. È una palla mortale, e come se non bastasse è più di un ora che cerco Charlotte che sembra sparita. Sto girovagando con il mio cocktail in mano, penso che questa sia l’unica festa in cui sono ancora sobria. Cammino persa nei miei pensieri e quasi non mi accorgo di essere andata addosso ad un ragazzo rovesciando tutto il contenuto del mio bicchiere sulla sua maglietta bianca.
‘ Sta più attento la prossima volta!’ grido per sovrastare il volume della musica eccessivamente alto.
‘ Ma se sei stata tu a venirmi addosso!’ risponde il ragazzo.
‘ Senti, non sono in vena di fare polemiche. Sono intrappolata in questa stupida casa, ad una stupida festa , che tra l’altro è una palla mortale, organizzata da uno stupido ragazzino e non trovo la mia amica. È una serata di merda.’
Il ragazzo ride divertito.
‘Che hai da ridere?’ chiedo puntando gli occhi nei suoi. E cazzo, nonostante le luci siano basse e non si veda un granchè, i suoi occhi sono bellissimi. Quasi non mi accorgo che lui ha iniziato a parlare talmente sono concentrata a fissarli.
‘ Si da il caso che lo stupido ‘ragazzino’ che ha organizzato questa festa sia io, e che la stupida casa sia la mia.’ Ancora quel sorrisino divertito compare sul suo volto.
Oh cazzo, non può essere vero. ‘ Io, emn… oh cazzo che figura di merda.’ Esclamo.
Ed ecco che parte una risata dalle labbra del ‘ragazzo senza nome’.
‘ Comunque piacere, Harry.’ Dice porgendomi uno mano e sorridendo.
Rimango a fissare la sua mano tesa ripensando ancora alla terribile figura che ho fatto pochi minuti prima.
‘Che c’è? Non stringi la mano ad un povero ragazzino che, però, organizza feste da sballo?’ ancora quel dannato sorrisetto sulle labbra.
Mi risveglio dai miei pensieri appena sento ‘ feste da sballo ’.
‘Feste da sballo? Persino mia zia Geltrude, che per la cronaca ha novant’anni, riuscirebbe ad organizzare una festa migliore di questa. Mi sto annoiando a morte.’
‘ Annoiando dici? Vieni con me.’
Non faccio neanche in tempo a controbattere che Harry pende la mia mano e mi strascina fuori in giardino. C’è una grande piscina, non l’avevo notata.
-Ma va? Sei stata rinchiusa li dentro per un’ora e mezzo, ci credo che non l’avevi notata.
-Dettagli.
‘Ora dimmi. Se adesso io  facessi qualcosa di inaspettato,  rischiando di farti prendere un raffreddore, mi uccideresti dopo?’
‘ Ma cosa…’
Non faccio in tempo a finire la frase che Harry mi ha caricata sulla sua spalla destra. Capisco cosa ha in mente di fare quando lo vedo correre verso la piscina. Inizio a dimenarmi sulla sua spalla ma è troppo tardi, siamo quasi arrivati a bordo piscina.
‘Uno…due…tre!’ Urla Harry per poi saltare dentro con me ancora sulla spalla.
Mi ritrovo sott’acqua. Vorrei solo uccidere Harry in questo momento. Apro gli occhi e noto che anche Harry è ancora sott’acqua e mi sta guardando. Mi sorride e io, in risposta, alzo il mio fedelissimo dito medio. Ritorno in superficie, stavo soffocando. Mi aggrappo al bordo della piscina e aspetto che Harry ritorni a galla per prenderlo a parolacce in tutte le lingue che conosco. Realizzo che sono poche, visto che conosco solo l’inglese e un po’ di italiano, ma fa niente, l’importante è prenderlo a parolacce.
-Idiota, lui cerca di fare qualcosa di carino per te e tu che fai? Lo prendi a parolacce?!
-Qualcosa di carino per me?! Prenderò di sicuro la polmonite!
-Oh, non fare la sofisticata! Devo ricordati di quella volta…
-No ok, smettila. Ho capito, non mi lamento.
Assorta nei miei pensieri non mi accorgo che anche Harry è in superfice e che si sta lentamente avvicinando a me. Ok Rebecca. Questo è il momento giusto, comincia a prenderlo a parolacce.
‘Ma ti rendi conto di quello che hai fatto?! Sei un coglione, ecco cosa sei. Cazzo, ho anche le converse nuove. Se si rovinano giuro, e stai certo che quando Rebecca Smith giura sono cazzi, che te le infilo su per il…’ le parole mi muoiono in bocca quando Harry si avvicina di più a me e mi da un bacio a stampo allontanandosi subito dopo con gli occhi spalancati. Forse anche lui non si capacita di quel che ha fatto. Qualcosa di nuovo dentro di me inizia a farsi sentire. Non so descrivere la sensazione che ho provato, ma… wow. È qualcosa di assolutamente magnifico.
‘Io…emn…scusa, non so cosa mi sia preso, davvero.’ Dice grattandosi la testa imbarazzato.
‘Non preoccuparti, è tutto ok…’ rispondo io, puntando i miei occhi nocciola nei suoi verdi.
‘Sicura…?’ chiede conferma Harry.
Annuisco lentamente.
Di colpo lo vedo andare sott’acqua. Non capisco cosa ha in mente finchè non sbuca sotto di me prendendomi sulle spalle. Comincio a ridere come non mai. Harry è così divertente. Per farmi scendere mi butta sott’acqua facendomi fare una capriola. Riemergo e trovo Harry vicino a me, fin troppo vicino.
‘Quindi ti chiami Rebecca...’ Mi sussurra.
‘Oh, emn…si.’ Rispondo leggermente imbarazzata dalla troppa vicinanza.
‘E’ un bellissimo nome.’ Mi sorride dolcemente.
‘ A me fa schifo.’ Dico seria.
Lui fa uno sbuffo divertito.
‘Ci sarà mai qualcosa che ti piace?’
‘Sai cosa mi piace…?’ dico con un accenno malizioso che a lui non passa inosservato e avvicinandomi ancora un po’ a lui. Adesso gli faccio vedere io.
‘No, cosa?’ risponde anche lui con un sorrisetto perverso.
‘Fare questo!’ Detto questo premo le mie mani sulla sua testa e lo spingo sott’acqua. Sicuramente non se lo aspettava visto la faccia che ha assunto appena risalito in superficie.
‘Oh cara, cara Rebecca. Questo non avresti dovuto farlo…’ dice con un accenno di furbizia.
‘Oh, e sentiamo, cosa succede adesso signorino Harry?’
‘Questo!’ Grida cominciando a farmi il solletico sui fianchi. Comincio a ridere pregando Harry si lasciarmi andare, ma non accenna a smettere.
‘Dai…Harry…lasciami’ dico tra una risata e l’altra.
‘Solo se dici che le mie feste non sono un palla.’ Risponde lui ridendo divertito.
‘Mai!’ Ok, forse non avrei dovuto dirlo, perché Harry aumenta il ritmo facendomi ridere così tanto che adesso ho anche le lacrime agli occhi.
‘Dillo!’ mi incoraggia lui.
‘Ok, basta. Mi arrendo. Le tue feste non sono poi così pallose.’ E appena finisco la frase smette subito di farmi il solletico.
‘Brava ragazza.’ Dice dandomi un leggere bacio sulla guancia.  Divento leggermente rossa, cosa strana per me. Sarà il caldo, si certo, deve essere per forza il caldo.
-Rebecca, è ottobre e sei in un giardino, dentro una piscina. Dove minchia lo senti tutto questo caldo?
-Zitto Louis, è il caldo. Deve essere per forza questo.
- Non è che il signorino ti piace?
-Ma scherzi? L’ho appena conosciuto, come fa piacermi?!
- Oh quanto godrò quando vi fidanzerete e ti dirò ‘te l’avevo detto ’.
‘Io direi di uscire da qui. O vuoi prendere la febbre?’ mi risveglia, come al solito, dai miei pensieri Harry.
‘Oh si, andiamo.’ Harry esce per primo, tendendomi la mano per aiutarmi ad uscire. Ma ovviamente, imbranata come sono scivolo facendomi un male cane al piede.
‘Cazzominchiacazzo, che dolore!’
Harry preoccupato si avvicina a me prendendomi in braccio e posandomi su una sdraio non molto lontana dalla piscina.
‘Ma come hai fatto a scivolare?’ ride divertito.
‘Harry…’ comincio a parlare.
‘Si Rebecca?’
‘Vaffanculo!’ dico mettendo un broncio mal riuscito.
Harry ridacchia e tirandomi una guancia dice ‘ Oh povera, piccola Rebecca. Ti sei fatta la bua?’
‘Non mi trattare come se fossi una poppante!’ dico fintamente offesa.
‘Non lo faccio più se ti da fastidio…’ dice avvicinando il suo viso al mio.
‘ Bravo ragazzo.’ Dico imitandolo.
Ride divertito e si viene a sedere accanto a me. ‘Comunque non credo sia niente di grave.’
‘Si, lo penso anche io. Il dolore è già passato.’ Rispondo.
Non risponde. Semplicemente mi passa un braccio intorno alle spalle vedendo che sto leggermente tremando per il freddo. Dopo dieci minuti passati così in silenzio, una lampadina si accende nella mi testa.
‘Harry, che ore sono?’ Chiedo allarmata.
‘Mezzanotte meno dieci, perché?’ Chiede leggermente confuso.
‘Oddio, è tardi. Devo andare, mia madre mi uccide. Devo ancora cercare Charlotte. Conoscendola sarà chiusa in qualche stanza con qualcuno. Acciminchia, devo sbrigarmi.’ Dico così velocemente che non credo abbia capito una singola parola di quello che ho detto.
Non lascio ad Harry il tempo di rispondere che subito mi precipito dentro andando nello stanzino per recuperare il mio giubbotto e la mia borsa. Prendo dalla borsa il mio cellulare e chiamo Charlotte.
‘Dimmi Becks, cosa c’è?’
‘Cosa c’è? Cosa c’è!? Te lo dico io cosa c’è! Dove minchia sei finita, devo andare via!’ sbraito contro Charlotte. Sento la porta aprirsi e vedo Harry entrare subito dopo. Mi sorride.
‘Sono a casa, becca. Non ti trovavo più e dieci minuti fa sono andata via.’ Risponde tranquillamente.
‘Vaffanculo Charlotte!’ e chiudo di botta la telefonata. Sento che sta per arrivarmi una crisi di nervi.
‘Se vuoi posso accompagnarti io a casa…’ dice Harry scrollando le spalle.
‘Dici davvero?’ Chiedo speranzosa.
In risposta lo vedo aprire un cassetto del mobile dentro lo stanzino ed estrarre un paio di chiavi e sventolarmele davanti alla faccia.
‘Oddio, grazie!’ Dico saltandogli addosso per abbracciarlo. Rimane leggermente stupito dal mio gesto, infatti all’inizio è un po’ rigido, ma poi si lascia andare abbracciandomi a sua volta.
‘Ok, andiamo.’ Dice per poi prendere la mia mano e conducendomi fuori dalla porta.
Salgo sulla sua ranger over nera, dopo che lui mi apre lo sportello, facendo un po’ di fatica data la mia statura. Lui fa il giro e sale dal lato del guidatore. Mi lancia uno sguardo di rimprovero, ma allo stesso tempo divertito, quando vede che ho appoggiato i piedi sul cruscotto.
‘Con comodo, mi raccomando…’
‘Oh, in effetti sto molto comoda così.’ Dico con tono strafottente.
Lo vede trattenere una crisi di nervi e ridacchio sotto i baffi.
Accorgendosi delle mie piccole risate Harry mi chiede ‘Cosa c’è?’
‘Non farlo…’
‘Fare cosa?’ chiede leggermente confuso.
‘Trattenere una crisi di nervi. Ti si forma una piccola ruga tra le sopracciglia che, per la cronaca, è decisamente molto sexy.’ Solo dopo mi accorgo di quello che ho appena detto e arrossisco leggermente abbassando lo sguardo. Harry ridacchia non rispondendo.
‘Eccoci qua’ dice Harry voltandosi verso di me.
‘Grazie Harry, è stato carino da parte tua.’ Dico sorridendo.
‘Figurati.’ Dice sorridendo gentile.
Sto per scendere dall’auto quando Harry mi tira per un braccio dicendomi ‘Senti, stavo pensando… ti va se sabato prossimo uscissimo io e te?’ dice grattandosi la testa e sorridendo leggermente.
‘Oh, emn…si?’ detto questo prendo da cruscotto dell’auto il suo cellulare, lui mi guarda leggermente confuso quando inizio a digitare. ‘ Ho salvato il mio numero. Mandami un messaggio e fammi sapere. Buonanotte Harry.’ Dico per poi dargli un leggero bacio sulla guancia.
‘Buonanotte Rebecca.’ Mi sorride. Amo il suo sorriso.
Arrivo al portone di casa, sfilo le chiavi dalla borsa e apro. Mi volto per salutare un ultima volta Harry con la mano e , dopo che lui ricambia, entro dentro. Sento la macchina allontanarsi. È possibile che un ragazzo conosciuto da così poco mi manchi già così tanto?
-Se l’amour.
-Se sti cazzi, torna a dormire.
-Mamma mia quanto sei antipatica. Hai per caso il ciclo?
La vibrazione del cellulare mi distrae. Apro il messaggio che mi è arrivato.
“Sabato, alle otto. Passo a prenderti io. Vestiti elegante, ti porto in un posto speciale.
Buonanotte. Harry.xx
P.s.: Mi manchi già, è possibile?”
Dio quant’è dolce.
“Farò del mio meglio. Notte Harry.xx
P.s: Si, perché mi manchi anche tu,tanto.”
Ok, non sono mai stata così dolce in vita mia. Entro in bagno, asciugo i miei capelli ancora umidi, metto il pigiama e poi vado a letto. Per la prima volta in diciotto anni della mia vita mi addormento con un sorriso, vero, sulle labbra.
 
 Sabato, 10:40 a.m.
Vengo svegliata da mia madre con un bacio sulla guancia e la colazione a letto, cosa molto, molto strana.  È passata una settimana da quando io ed Harry ci siamo conosciuti. Per tutta la settimana non abbiamo fatto altro che messaggiare di continuo. Ho scoperto molte cose sulla sua vita.
‘Mamma avanti, cosa devo fare?’ dico intuendo che ci sia sotto qualcosa.
‘Sai, stasera dovrei andare dalla zia…potresti badare Mike?’
‘No mamma, stasera proprio non posso…’ dico abbassando lo sguardo.
‘Cosa devi fare?’ chiede confusa.
‘Devo uscire…con un ragazzo.’ Dico imbarazzata.
Mamma fa comparire sul suo viso un sorrisetto complice e comincia a domandarmi di lui. Fino a quando, stanca di rispondere a tutte le sue domande, le dico di smetterla.
‘Forza, andiamo a comprare qualcosa di nuovo! Dopo ti porto anche dal parrucchiere.’ Dice eccitata la mamma.
‘Mamma stai bene? Sicura di non avere la febbre?’ dico sorpresa.
‘Oh, non fare la stupida e alza il culo. Ci aspetta una giornata di sano shopping.’ Dice la mamma mentre saltella uscendo dalla mia camera. A volte penso se la ragazza di diciotto anni sono io o è lei. Certe volte è peggio di me, ma è per questo che le voglio un bene immenso.
19:30 p.m.
Ok, non sono mai stata in giro per negozi quanto lo sono stata adesso. Cazzo, abbiamo girato tutta Londra per trovare un maledetto vestito. Ma sono molto contenta del risultato. Non sembro neanche io.http://weheartit.com/entry/53832498/via/hivi Andiamo, io che indosso sempre e solo jeans e maglietta con le converse adesso porto dei tacchi altissimi e un vestito che non avrei mai creduto di indossare in vita mia. La mamma non mi ha ancora vista. Non credo mi riconoscerà quando scenderò sotto. 
Sento arrivare una macchina, credo proprio sia Harry visto che sono quasi le otto. Si, è Harry, hanno suonato. Sento la mamma chiamarmi, prendo il cellulare e lo metto in borsa. Mi faccio coraggio ed esco dalla mia camera cominciando a scendere le scale. Sono nervosa. Mi sento come in un film. Dai, è appena una settimana che lo conosco, non posso essermene già innamorata. Eppure credo sia proprio così. C’è qualcosa in Harry che mi attira, che mi fa provare qualcosa di forte nei suoi confronti.  Sarà stato il suo sorriso a farmi innamorare di lui, quelle fossette che compaiono mentre ride, dio le amo. E poi è divertente, a quanto ho capito gli piace vivere la vita al meglio e questo spiegherebbe tutte le feste che organizza appena i suoi genitori sono fuori. Cioè quasi sempre. Quando mi ha accompagnato a casa mi ha raccontato un po’ della sua vita. Mi ha detto che i suoi genitori sono degli imprenditori molto famosi e che quindi viaggiano molto spesso.  E poi è dolcissimo, in tutta la settimana non ha fatto altro che scrivermi cose dolci, così dolci da far venire il diabete.
 Senza accorgermene sono arrivata sotto. Harry e mamma mi danno le spalle. Tossisco per far notare che sono arrivata. Si girano di scatto e rimangono tutti e due a bocca aperta e io non posso fare a meno di imitarli guardando Harry. Cavolo, è bellissimo. È in giacca e cravatta.
 ‘Cavolo Rebecca, sei bellissima.’ Dice Harry sorridendo nella mia direzione. Vedo la mamma trattenere le lacrime. Oh andiamo, mica mi sto sposando. Sto semplicemente uscendo con il ragazzo della quale credo di essermi innamorata! Oddio, è più grave di quanto pensassi.
‘Neanche tu scherzi.’ Rispondo ad Harry. Mi prende la mano e, dopo aver salutato mia madre, ci dirigiamo verso la sua macchina. Mi apre lo sportello come la sera precedente e, sta volta, non faccio fatica a salire, visto che la mia altezza è aumentata a dismisura grazie ai tacchi. Dopo aver chiuso il mio sportello sale al suo posto.
‘Allora, dove mi porti? È tutta la settima che ci penso!’ chiedo eccitata all’idea del posto magnifico in cui Harry mi porterà.
‘Solo una domanda. Hai paura delle altezze?’
‘No, affatto. Perché?’ Chiedo confusa.
‘Lo scoprirai presto. Adesso metti questa e non fare domande.’ Risponde Harry con un sorrisetto alquanto strano porgendomi una benda nera. Come chiesto da lui non faccio abiezioni e sbuffando metto la benda lasciando che sia lui a legarla. Se me lo avesse chiesto qualcun altro lo avrei mandato gentilmente a quel paese,  ma Harry...a lui non posso dire di no. Per tutto il viaggio stiamo in silenzio, ed io cerco di immaginare il posto, sicuramente bellissimo, in cui Harry mi sta portando.
Dopo venti minuti di viaggio siamo arrivati. Harry scende dall’auto prima di me e viene ad auitarmi a scendere.
‘Harry, ho i tacchi. È molto probabile che io cada facendo la figura della cretina.’ Dico leggermente preoccupata. Non voglio fare una figura di merda stasera.
‘Non preoccuparti, ci sono io. Ti fidi di me?’
‘Mica tanto. Mi hai buttata dentro una piscina e mi ha fatta quasi morire per il troppo ridere…’ dico con un sorrisetto divertito.
Harry si finge offeso e mi dice che stavolta non farà niente che possa costarmi la vita.
Camminiamo per un po’ quando Harry mi fa sedere su una panchina e mi dice di aspettarlo li. Sono impaziente, mi sudano le mani. Non mi piace affatto tutta questa attesa. Finalmente Harry arriva e comminiamo fin quando non mi fa salire su qualcosa. Credo sia un ascensore visto che sento che ci stiamo muovendo verso l’alto. Poi di colpo tutto si ferma.
Harry si avvicina a me sussurrando nel mio orecchio, fancendomi venire la pelle d’oca.
‘Pronta?’
‘Sono nata pronta, Harry.’ Lui ride divertito e, finalmente, mi toglie la benda dagli occhi. Apro gli occhi e…
‘O mio dio, Harry! È…è…fantastico!’ sento le lacrime salire. Siamo dentro una cabina del London Eye, e siamo proprio in cima. Non me lo sarei mai aspettata. Come diavolo ha fatto ad affittare il London Eye? È pazzesco, mi ha stupita. È bellissimo qui su. Nessuno aveva mai fatto una cosa del genere per me. Sento il cuore a tre mila quando Harry si avvicina a me e mi fa avvicinare ai vetri per vedere il panorama.
‘Ti piace?’ chiede Harry.
‘Se mi piace!? Harry, è meraviglioso.’ Lo abbraccio.
‘Sono contento che ti piaccia, piccola.’ Arrossisco leggermente per il nomignolo che ha usato.
‘Che ne dici se iniziamo a mangiare? Sto morendo di fame!’ esclama Harry.
Rido divertita e annuisco. Anche io ho una fame tremenda. Ci sediamo uno di fronte all’altro. La cena è già servita in tavola, non resta altro che mangiare.
Per tutta la durata della cena non facciamo altro che parlare di noi, della nostra vita, della nostra famiglia. Rimango un po’ scioccata quando, appena finito di cenare, Harry prende la mia mano invitandomi ad alzarmi.
Si avvicina ad un piccolo stereo ,che non avevo notato prima, e fa partire Someone Like you. Si riavvicina a me invitandomi a ballare. Poggia le sue mani sulla mia schiena e io le metto intorno al suo collo. Appoggio la testa sulla sua spalla, respirando il suo profumo. Balliamo lentamente, sulle note di quella canzone che amo. Al ritornello, Harry, con l’indice alza la mia testa dalla sua spalla e mi guarda negli occhi. Ho una voglia pazzesca di baciarlo. Alla festa, anche se per poco, ho sentito le sue labbra sulle mie e non ho potuto fare a meno di notare quanto siano morbide. Ed è come se mi avesse letto nella mente perché mi avvicina di più a lui e mi bacia. Stavolta non si allontana, anzi, mi attira più vicina a lui. Ci baciamo per minuti, ore. Le sue labbra sanno di cocco, ed io amo il cocco. Alzo timidamente le mie mani dal suo collo fino ai suoi riccioli e li stringo leggermente facendo sussultare Harry dalla sorpresa. Sorride nel bacio. E dopo quelli che sembrano anni, con dispiacere, ci stacchiamo.
‘Harry…’ cerco di parlare ma lui mi zittisce mettendo un dito sulle mie labbra.
‘Shh. Lascia parlare me.’ Dice sorridendo e quasi svengo. Ho già detto che amo il suo sorriso? Beh, lo ripeto: Amo il suo sorriso. Si perché Harry è quel tipo di persona a cui la bocca è stata fatta apposta per sorridere. E quando sorride, ci sa proprio fare.
Dio, sono così emozionata. Non vedo l’ora di scoprire cosa ha da dirmi. Quindi annuisco lentamente e aspetto che cominci a parlare.
‘Mi rendo conto che ci conosciamo da pochi giorni e con quello che ti dirò ora mi prenderai per pazzo, ma quando ti ho visto a quella festa, all'improvviso era come se qualcosa mi fosse scoppiato dentro, qualcosa che non mi era mai accaduto con nessun'altra e in seguito alla mia euforia dopo che ti ho conosciuta sono giunto alla conclusione che mi sono innamorato di te e voglio solo te al mio fianco ora e per sempre, capisci? Amo ogni tuo singolo difetto, ogni tuo singolo vizio. Mi piacciono i tuoi sorrisi semplici, le tue battute stupide, i tuoi capelli sempre fuori posto e  i tuoi occhi lucidi per niente. Semplicemente mi piaci tu. E adesso ti prego di dire qualcosa tu perché ho finito le parole.’ Conclude sorridendo imbarazzato e grattandosi la testa.
Senza rendermene conto delle lacrime cominciano a bagnare le mie guance ed Harry, avvicinando un pollice, le asciuga. Non so che dire, le parole mi muoiono in bocca. Harry è riuscito a farmi rimanere senza risposta. Lo odio per questo. Allora anche lui ha provato quello che ho provato io. Decido di non parlare ma di agire. Prendo la sua testa e la tiro verso me lasciando che le nostre labbra si incontrino di nuovo. Un gesto inaspettato per Harry, che rimane leggermente scioccato, ma dopo un paio di secondi ricambia il bacio. Ci stacchiamo ed Harry riprende la parola.
‘Non potevi dare una risposta migliore.’ Un sorriso, così grande da far apparire anche le fossette, si fa spazio nel suo volto. Scendiamo dalla cabina e, appena siamo a terra, Harry mi passa un braccio sulle spalle e io metto un braccio intorno alla sua vita, mentre con l’altra mano tengo le scarpe. Si, le ho tolte, facevano un male cane. Quindi, adesso, sono tornata la solita nanerottola di un metro e una virgolsol. Arrivati alla macchina, Harry, inaspettatamente mi abbraccia piegandosi per arrivare alla mia altezza. Inutile dire che la farfalle nel mio stomaco si sono liberate creando un vortice nel mio stomaco. Lo stringo forte a me prima di lasciarlo andare.
‘ Odio il fatto che tu sia più alto di me.’ Dico spingendolo scherzosamente.
‘Fidati, c’è un vantaggio in questo.’
‘Quale?’ chiedo confusa.
‘Quando ti abbraccio, puoi sentire il mio cuore che batte solo per te.’ Dice estremamente serio.
Ed è li che gli salto praticamente addosso. Credo che non riesca più a respirare. Mi lascia scendere, ma non prima di avermi dato un bacio. Saliamo in macchina e mi riaccompagna a casa.
‘Harry davvero, devo seriamente andare.’ Dico dopo l’ennesimo bacio che Harry mi da per non farmi scendere dalla macchina.
‘Uffa. Vabbè, vai. Ti chiamo appena arrivo, piccola.’ Detto questo mi da un ultimo bacio e mi lascia scendere dalla macchina.
‘Buonanotte, Harry.’ Mi volto per salutarlo ed entro in casa.
Mi lascio scivolare contro la porta con un sorriso che va da un orecchio all’altro. Sento dei passi e la luce del corridoio ce si apre.
‘Signorina, adesso mi racconti tutto. Hai capito? T.U.T.T.O.’ Scoppio in una grossa risata vedendo mia madre che saltella felice. Sarà una lunga notte.
 
20 Agosto 2017
‘ E se si pente? E se si rende conto che in realtà io sono una grandissima scassa coglioni e non mi vuole sposare più? Se improvvisamente si rende conto che potrebbe avere qualcuno migliore di me?’
Sono passati quattro anni dalla mia prima uscita con Harry. Sono quattro anni che stiamo insieme. Reputavo un cosa stupida essere innamorati. Ma, da quattro anni a questa parte, ho scoperto che essere innamorati di qualcuno, essere totalmente dipendenti da quel qualcuno che ti ha fatto perdere la testa, è la cosa migliore del mondo. Non avevo intenzione di innamorarmi, ma l’ho fatto, ed è la cosa migliore che io abbia fatto in tutta la mia vita.
Mamma e Charlotte sbuffano per la milionesima volta.
‘Quante volte dovrò ripeterti che Harry ti ama da impazzire e che sarebbe capace di fare qualsiasi cosa pur di farti felice? Neanche le guarda le altre ragazze, per lui esisti solo tu. È vero, sei una scassa coglioni, ma lui ti ama per quello che sei, con i tuoi pregi e i tuoi difetti. Smettila di farti complessi. Hai due possibilità: continuare a piangerti addosso per tutto oppure muovere il culo e andare avanti e sposare Harry. A te la scelta.’ Risponde mamma alquanto alterata, mentre Charlotte annuisce pienamente d’accordo con lei.
Abbasso la testa, mamma ha ragione. Devo smetterla di pensare sempre al peggio. Sto per rispondere quando Samantha, la ragazza che ha organizzato il matrimonio, ci viene a chiamare.
Mi alzo dalla sedia, mi guardo un ultima volta allo specchio, prendo il buchè e, insieme a mamma e Charlotte, esco da quella stanza. Cammino fino alla sala dove si terrà il matrimonio. Papà mi prende sotto braccio, la marcia nuziale comincia. Vedo Harry voltarsi di scattò. È nervoso. Lo capisco perché ogni cinque secondi si passa una mano tra i capelli. Comincio ad avanzare verso l’altare. Sono arrivata. Papà, dopo avermi dato un bacio sulla guancia, mi affida ad Harry.
‘Sei bellissima.’ Mi sussurra ad un orecchio. Arrossisco leggermente sussurrando un leggero grazie. Ci voltiamo verso il Sacerdote, il rito comincia.
‘Vuoi tu, Harry Edward Styles, prendere Rebecca Margaret Smith come tua legittima sposa, per amarla ed onorarla ogni giorno della tua vita?’ ecco le fatidiche parole.
‘Si, lo voglio.’ Non c’è traccia di insicurezza nella sua voce.
‘Vuoi tu, Rebecca Margaret Smith, prendere Harry Edward Styles come tuo legittimo sposo, per amarlo ed onorarlo ogni giorno della tua vita?’ Sento gli invitati trattenere il respiro. Oh andiamo, quanta sfiducia nei miei confronti!
‘Si certo, lo voglio.’ Rispondo, sicura. Gli invitati lanciano un sospiro di sollievo, riprendendo a respirare.
‘Bene, può baciare la sposa.’ Harry non se lo fa ripetere due volta. Mi tira verso di se e mi bacia. Metto le dita nei suoi riccioli, come sono solita fare. So che a lui piace da impazzire quando lo faccio.
Smetterò di amarti solo quando un pittore sordo riuscirà a dipingere il rumore di un petalo di rosa cadere su un pavimento di cristallo di un castello mai esistito.’ È Harry a parlare, o meglio, a sussurrare.
Sento come se stessi per svenire, riesce sempre a stupirmi. Cavolo, lo amo da impazzire. È stato la persona sbagliata, nel posto sbagliato, al momento sbagliato. Peccato che si presentò con un sorriso incantevole.
 
Ovviamente devo sempre rovinare i momenti più romantici, così mi limito a dire.
‘ Tanto lo so che l’hai presa da internet, stupido ragazzo riccioluto.’
Scoppiamo a ridere e da li parte un altro, meraviglioso, bacio.
Salve a tutti c: Ecco una nuova OS. Ci ho messo tre giorni per scriverla e devo dire che, almeno per una volta, sono soddisfatta di quello che ne è venuto fuori :’) Ho messo anche il banner. Si, ho imparato a farli, pff. No, ok. All’inizio non riuscivo neanche ad aprire photoshop. Lol Vabbè, non credo che questo a voi interessi. Che ne dite di lasciare una recensione? Anche solo per dire se vi è piaciuta o no. Le vostre opinioni contano tanto per me e mi spingono a scriverne sempre di nuove.
Adesso mi levo dalle ovaie, sciao belle. C:
 
 
  
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