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Autore: furbacchina     03/03/2013    1 recensioni
sequel di "tra nuvole e lenzuola"!
Tre anni dopo la fine della sua storia con Draco, Hermione non è più la stessa: è sfuggente, riservata, silenziosa. I suoi amici hanno fatto l' abitudine ormai a quello sguardo perennemente perso nel vuoto.
Harry e Ginny si sono ufficialmente fidanzati ed aspettano un figlio, Ron produce fuochi d'artificio e si frequenta con una parrucchiera babbana.
Solo Hermione sembra essere rimasta ancorata ai tempi di Hogwarts.
Un litigio feroce con Ginny pone Hermione davanti ad un bivio: dimenticare il passato è veramente l' unico modo per essere felice? Possibile che il pensiero di Draco sia solo un ricordo destinato a sbiadirsi??
hermione decide di partire. Lontana da lavoro, amici, pensieri.
L' incontro con draco in un cafè è sconvolgente.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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12
 
Il giorno dopo Hermione si svegliò nel letto di Draco.
Aprì gli occhi piano. Draco era dinanzi a lei, di spalle.
Era davanti allo specchio, a sistemarsi i capelli. Vestito di tutto punto.  
·         Dove stai andando? –
·         Devo tornare a Windsor, Granger. Ho degli affari grossi da sbrigare – rispose il ragazzo con un tono fermo e distaccato. Non si girò neppure a guardarla.
Hermione alzò un sopracciglio, scettica.
·         Così, da un giorno all’ altro? –
·         Mi ha telefonato Phil stamattina… ho una riunione nel pomeriggio…  -
Hermione si alzò dal letto. Era in intimo, come si era addormentata. Ancora intorpidita si avvicinò a Draco.
·         C’è qualcosa che non va, Draco? Qualche problema? – il suo tono era determinato.
Draco la guardò, non una sola espressione tradiva un’ emozione, un pensiero, uno stato d’animo. Nulla.
·         Devo lavorare, Granger – rispose evitando il contatto con i suoi occhi. I suoi movimenti divennero più frettolosi e impercettibilmente più goffi – nessun problema, penso che la chiacchierata di ieri sia stata molto esplicativa, di certo mi aiuterà a risolverne molti – e detto questo, Draco prese il suo cappotto ed uscì.
Hermione non ebbe il tempo di fermarlo. Draco era gia uscito sbattendo la porta. Rimase allibita.
Qualcosa nel suo comportamento le era parso strano. E lei sapeva decifrare quel comportamento.
 
La stazione era gremita di persone in viaggio per le festività natalizia. Ciononostante  Draco non ebbe particolare problemi a riconosce Phil tra la folla.
Era la classica persona che non passava inosservata. Vestito col suo cappotto di cachemire color cammello e la sua sciarpa Burbery.
E il cappello di lana col pon pon che sua zia Eleonora gli aveva fatto con tanto amore e gli era costato lo scherno di Draco.
Si salutarono con una palla sulla spalla.
·         Come ti sei ridotto, bello? Te ne vai in vacanza e mi ritorni così ridotto? A te fa meglio lavorare –
·         Lascia perdere Phil e vieni al dunque – rispose Draco seccato. Sapeva benissimo che il suo aspetto non era dei migliori, nonostante si fosse svegliato di buon’ ora per coprire le tracce della rissa del giorno prima – che novità mi porti? –
·         E tu che novità mi porti? Come va con la vecchia “fiamma”, ha gli artigli la gattina? –
·         Non solo lei, Phil, lasciamo perdere –
·         Dai ora davanti ad un buon cappuccino mi racconti tutto, su – rispose Phil con un sorriso – ho bisogno di  qualcosa di caldo –
Dinanzi ad una bevanda calda Draco si rese conto che non aveva altra scelta che vuotare il sacco. La motivazione principale era che Phil non avrebbe mollato la presa tanto facilmente. E poi forse era proprio quello di cui aveva bisogno.
 Iniziò a raccontargli della cena, di quel Weasley che aveva rotto i coglioni appena aveva messo i piedi nell’ appartamento, di Blaise che si era rovinato la vita, della rissa con Harry, del litigio e di come s’erano trovati a fare l’ amore sul pavimento della cucina.
Non era un tipo molto loquace in realtà, non lo era mai stato. Qualcuno credeva fosse dovuto ad un’ educazione troppo rigida. In realtà non era altro che una componente del suo carattere.
Conoscendo Phil però la sua riservatezza aveva attutito un brutto colpo. Phil era di un’ intelligenza acuta e brillante. Un ottimo avvocato e, nonostante tutto, un ottimo amico.
Tuttavia era decisamente spregiudicato. Non conosceva limiti, non conosceva regole, non conosceva la parola “discrezione”.
Draco seppur si sentiva a volte infastidito, ci aveva fatto l’ abitudine e, col tempo, aveva imparato ad apprezzare quelle sconsiderate conversazioni con Phil.
 
·         E così in neanche due giorni hai piantato su tutto questo casino? –
·         Già –
·         Alla fine ora è tutto risolto, no? Con l’ amico hai risolto, con lei anche , nel migliore dei modi direi. Qual’ è il problema? –
·         Il problema è che dopo tutto questo lei torna sui suoi passi. Ieri dopo aver scopato ammette di avermi cercato perché forse voleva solo sistemare una situazione che era rimasta irrisolta –
·         Ti ha infastidito? –
·         Decisamente. Perché so che non è così. Lei ha bussato alla mia porta per un motivo ben preciso. Lo stesso motivo per il quale io gliel’ ho aperta –
·         E quale sarebbe questo motivo, Draco? –
·         Ci siamo lasciati perché Lucius al tempo aveva un’ ascendente molto forte su di me. A diciassette anni ero convinto che mio padre non avesse limiti, che fosse una sorta di supereroe. Poi, quando l’ ho visto cadere rovinosamente a picco ho capito che non era quel grand’ uomo che credevo…– Draco guardò Phil, dritto negli occhi – io voglio una seconda opportunità. E so che anche lei la vuole –
·         Potevi cercarla tu, se è così –
·         Non sapevo dove trovarla. I contatti ad Hogwarts me li sono giocati proprio tutti. E poi mi sembrava una situazione senza speranza. Per tre anni mi sono lasciato questa storia alle spalle concentrandomi sul mettere al riparo il Manor e sul sistemare una situazione finanziaria decisamente “drammatica” –
·         E anche su questo dovremmo parlare Draco, perché o ti fai venire un’ idea davvero geniale o qui qualcuno mette le chiappe a sedere sui carboni ardenti –
·         Di cosa parli? –
·         Draco dai tuoi archivi sono spuntate fuori delle cosine “poco ortodosse”, accordi con tizi poco raccomandabili, denaro che appare, scompare, riappare… ci sono dei picchi e delle impennate clamorose di liquidità che non trovano spiegazioni –
·         Cosa rischio? – chiese Draco, con un sospiro
·         Tuo padre la galera. Almeno due o tre anni - Phil riprese fiato - E una condanna di questo tipo, tu lo sai, sui mercati finanziari esploderebbe come una bomba e … -
·         … e cio significherebbe finire a picco –
·         gia –
·         come posso sistemare la situazione, Phil? –
·         serve denaro contante, tanto denaro contante. Tu fatti venire un idea per il resto ti sistemo io la faccenda –
·         quanto denaro, Phil. Parla chiaro, che cifra devi coprire –
·         non ho con me la cifra esatta. Devo fare dei calcoli più precisi ma sommariamente sono almeno un centinaio di galeoni –
Draco rimase sbigottito, con una mano si toccava la testa, mentre una penetrante emicrania lo paralizzava.
 
·         Io posso darti tregua per un mese, perché loro ne daranno a me per non più di tre settimane… per quanto riguarda la tua donna, chiarisci presto questa situazione. Non puoi restare a Londra per sempre….-
Draco annuì con la testa.
·         Devo andare Draco, fatti sentire appena torni a Windsor. Io rimarrò a Londra per qualche giorno. Se hai bisogno… -
Si salutarono con un caloroso abbraccio. Poi Draco rimase solo. Senza sapere cosa fare.
 
Hermione era rimasta alquanto sorpresa quando, appena un’ ora dopo la partenza di Draco, sentì suonare alla porta.
Corse ad aprire, pensando fosse Draco, e rimase di stucco quando si trovò dinanzi i suoi due migliori amici: Harry e Ron.
·         Scusa per questa visita inaspettata ma vorremmo parlarti, Herm – irruppè Harry, senza troppi giri di parole. Hermione li fece entrare.
Mezz’ ora dopo erano seduti in cucina davanti ad una calda tazza di te.
·         Credo che a questo punto sia opportuno parlare chiaro e tondo di quello che sta accadendo Herm –
·         Di che parli Harry? –
·         Della tua relazione con Draco, Herm. Ho avuto modo di confrontarmi con lui e mi sono reso conto che alcuni punti di questa storia sono oscuri… -
·         Bando alle ciance, Herm – esordì Ron, ben più diretto - Cosa c’è stato tra voi? E cosa c’è adesso: avete una relazione o semplicemente scopate di tanto in tanto? –
Hermione arrossì. Non sapeva che dire. Forse era arrivato davvero il momento di parlare loro con il cuore in mano come mai aveva fatto finora.
Era turbata da loro, dal tradimento di Harry, dall’ imminente partenza di Draco. Ma cosa stava accadendo nella sua vita?
Draco in due  giorni le aveva messo così tante domande in testa da farle apparire lontano il giorno in cui era partita per raggiungerlo.
E i dubbi che l’ investivano allora le apparivano bazzecole adesso.
Con le dita si massaggiò le tempie.
Ma che senso aveva parlare con loro adesso di quello che c’era tra lei e Draco? Lui se n’ era andato di nuovo. Ammettere dinanzi a loro che li aveva uniti, non troppo tempo fa, qualcosa di ben più nobile del sesso, la faceva sentire tremendamente stupida. 
Perché Draco era l’ ennesimo fallimento nella sua vita sentimentale. Hermione nell’ amore si sentiva un tremendo disastro.
Sospirò. Tuttavia quella storia non avrebbe avuto alcun senso altrimenti.
La verità, Hermione. Solo la verità. Si disse tra se e se.
·         Quella volta in cui Draco m’ ha fatto il ritratto, ho avuto modo di capire qualcosa di lui che non trapela facilmente dai suoi comportamenti. Ciò ha fatto scattare una scintilla in me. Forse, ho pensato, non è solo vigliacco e meschino, forse ha anche lui qualcosa da dire. Quella stessa sera, complice l’ atmosfera, la confidenza che si andava creando e uno sciocco intruglio che mi ha dato a bere mi sono trovata a scivolare tra le sue braccia –
·         Hai fatto sesso con lui sotto l’effetto di qualcosa che ti ha dato a bere? –
·         No Ron, sapevo benissimo cos’era e non ha contribuito alla faccenda più di tanto. Fatto sta che da quel momento in poi ci siamo continuamente cercato per il ritratto e per il sesso. Le cose si sono intrecciate a tal punto che passavamo molto tempo insieme. Ci siamo conosciuti a fondo… col tempo abbiamo imparato ad apprezzarci l’ uno con l’ altra… ad amarci
Hermione rimase di stucco per come quelle parole fluirono senza intoppi dalla sua bocca.
Lo sguardo di Harry e Ron non era stupido né di disapprovazione, come si era immaginato.
Harry e Ron l’ ascoltavano attentamente, ma sembravano non essere particolarmente colpiti.
·         Herm… noi abbiamo sempre creduto tra voi fosse solo sesso. Che lui fosse legato a te dal sesso e tu a lui per un motivo a noi ignoto. Nessuno di noi credeva tra voi ci fossero dei sentimenti in ballo –
·         … non a caso molti eventi dell’ ultimo anno ad Hogwarts non davano a vedere sentimenti tanto nobili –
l’ allusione così poco velata di Ron la colpì al petto. Ripensò a Draco, quando le diceva che, forse qualche volta, i suoi amici doveva mandarli anche a quel paese.
Si chiese perché ci aveva provato, cosa l’ aveva spinta a farlo. Era tutto inutile.
Ron non avrebbe capito mai, le sue ragioni. Neanche tra un milione di anni.
·         Se la mettiamo su questo piano allora, dato che sei convinto di quello che sai, non capisco perché siete venuti qui – disse Hermione, cambiando tono.
Aveva ribattuto seccamente quelle poche parole, immaginando come se ne sarebbe compiaciuto Draco.
Harry riservò a Ron un’ occhiataccia.
Hermione s’era di nuovo chiusa a riccio. Harry pensò che tra lui e Ginny c’era da perdere la testa con il loro caratteraccio.
·         Quello che io e Ron intendiamo dire è che noi non eravamo al corrente di questo… Del fatto che ci fosse tra voi qualcosa di serio… -
·         Sono ben convinta della tua buona fede, Harry. Non so se per Ron vale lo stesso, però -
·         Non volevo essere opportuno… e solo che non so se fidarmi o meno di Draco… io non ero alla cena ma Ginny è tornata casa distrutta e… -
·         Ginny è tornata a casa distrutta perché ha fatto tutto il possibile per rovinare la serata a tutti, Ron. Pur ammettendo che Draco ha rivelato il peggio di se, Harry ti potrà confermare quanto Ginny si sia sforzata di mettere Draco in cattiva luce –
Hermione non sarebbe voluta entrare nell’ argomento “cena”. Era quasi certa che non una sola parola era scappata davanti a Ron, riguardo al tradimento di Harry.
Tuttavia, dopo l’ inqualificabile comportamento che Ginny aveva tenuto in casa sua, sentire quelle parole la innervosiva alquanto.
Che Ron fosse eccessivamente protettivo nei confronti di sua sorella era ben noto a tutti. Ma quell’ ennesimo, goffo tentativo di giustificare la sorella era parso ad Hermione inammissibile.
Non dopo tutto quello che aveva detto. Non dopo tutto quello che era successo.
Un pesante silenzio cadde nella stanza. Come Ginny, anche Ron aveva ingenti difficoltà ad ammettere gli sbagli.
·         Non so cosa dirti, Herm. Qui in ballo non ci sono ne io, ne Ginny. Ma tu. Non sono convinto del tutto della buona fede di Draco. – chinò il capo – ma se tu ci credi, Herm… -
Hermione sapeva che quella non era una reale presa di posizione, che Ron stava soltanto cercando di affinare il tiro.
Tuttavia se lo face bastare. Il discorso fluì verso il più e il meno e poco dopo i suoi amici la salutarono.
Dopo dopo Harry la telefonò.
·         So che Ron non si darà per vinto ma sappi che sono dalla tua parte – le disse. Hermione gli fu immensamente grata.
Erano le parole di un amico. E in quella sera non aveva bisogno d’altro.
 
 

  
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