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Autore: Michelle92    03/03/2013    3 recensioni
E' la prima volta che scrivo su questo sito, spero di sfornare una bella Fan-Fiction e di farvi passare dei bei momenti mentre le leggerete! :)
"Non sono mai stata così tanto a mio agio in un posto e in un tempo che credevo fosse impossibile avere, finalmente ho trovato me stessa e la mia vita."
"Lo sguardo di Paul cadde nei miei occhi, e così mi persi nell'immensità dei suoi, qualcosa di speciale ci legò..qualcosa che sarebbe durata per molto tempo o forse per l'eternità"
"Non risposi e continuai a fumare la mia sigaretta, odiavo il mio problema, lo odiavo perché niente mi aveva mai reso così fragile e impotente di controllare i miei sentimenti…era arrivato all’improvviso e mi aveva sconvolto la vita. "
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente potevo scorgere la mia Italia dal finestrino dell'aereo. Quel viaggio sembrava infinito; avevo dormito, mangiato, letto ma il tempo non passava mai, forse perchè nella testa avevo in mente solo certe brutte immagini e le ultime parole che mi aveva detto: Posso spiegarti, Ti amo, Non è come pensi. Ma che se ne vada al diavolo, quello che avevo visto era stato fin troppo chiaro per i miei occhi, come aveva potuto farmi una cosa del genere? Ero stata una fesse a credere che Paul Mccartney poteva essere realmente innamorato di me, sarebbe stata troppa grazia.
-Grazie per aver viaggiato con noi, arrivederci-
Eravamo atterrati e l'hostess ci stava congedando. Presi il mio bagaglio a mano con quella poca forza che avevo e me lo trascinai dietro a malavoglia; presi gli altri bagagli che per fortuna usciro no subito da quel rullo che girava all'infinito e aspettai un taxi fuori dall'aereoporto.

Dovetti aspettare un bel quarto d'ora finchè non ne arrivò uno
-Salve signorina! Le do una mano con i bagagli- Il tassista mi guardava stranito, e adesso cos'avevo? 
-Si grazie, gentilissimo-
-Si accomodi pure in macchina-
Cosi mi sedetti in auto mentre l'autista sistemava le mie valige nel cofano
-Bè, signorina...la sua destinazione?-
-Bovolone, via San Pietro al numero 15-
-perfetto, sono circa mezz'ora di viaggio-
Così mi sistemai nel sedile e cominciai a guardare fuori dal finestrino, perdevo il mio sguardo e i miei pensieri tra le poche nuvole che popolavano il cielo in quella notte stellata. Qua faceva un gran caldo, insomma luglio in Italia è diverso dal luglio inglese; ma anche se qua non c'erano molte nubi, sentivo la pioggia scrosciante sopra di me...è incredibile quanto una persona possa incidere sul tuo umore.
-Eccoci signorina-
-Quant'è?-
-4 mila lire-
Gli diedi i soldi e l'autista mi diede una mano a scaricare i bagagli.

Eccomi di fronte a casa mia; non era esattamente come me la ricordavo:mancava il cancello elettrico, la casa non era più verde ma giallina, le finestre in legno bianco e il tetto rosso.
Entrai timidamente, avevo paura di quello che mi aspettava...
-Rebecca! Tesoro! Che ci fai qua? Oh la mia bambina...mi sei mancata così tanto- mamma cominciò a corrermi incontro e si lanciò su di me con un forte abbraccio, io lo ricambiai stringendola forte;  anche se era solo una settimana che non la vedevo mi era mancata. La cosa che mi lasciò stupita anche se sapevo che avrei trovato dei cambiamenti, era che anche qua in Italia erano gli anni 60, anche mia mamma era vestita come andava di moda ma era sempre la stessa, era bella comunque con i suoi capelli scurissimi e con i suoi  occhi cangianti e l'affetto che nutriva per me non era cambiato.
-Ehi Rebb, che piacere..ma che ci fai?- Scorsi mio padre che si era appena affacciato nella veranda che dava sull'ingresso
Corsi verso di lui e l'abbracciavo, anche lui mi era mancato

-Dai Rebecca allora, come mai sei tornata? Non ci hai ancora detto nulla!- Mia madre era impaziente di sapere il motivo della mia rimpatriata
-Ma tutto bene a lavoro, si?- mio padre incalzava; mi stavano mettendo l'ansia e non sapevo nemmeno dare un motivo per il mio ritorno inaspettato: insomma, non potevo certo dirgli che era per Paul! Non volevo fare la figura della ragazzina sentimentale piagnucolosa
-Si si a lavoro tutto benissimo, ho preso delle ferie- ecco la prima bugia- e quindi ho deciso di venire a trovarmi perchè mi mancavate e mi mancava anche l'Italia- una seconda bugia, anche se rivederli mi aveva fatto piacere; stavo dicendo loro anche una terza bugia implicita perchè non avevo la minima intenzione di raccontargli "del mio viaggio nel passato" altrimenti mi avrebbero preso per pazza e non volevo finire in una camera imbottita.
-Oh, guarda che tenera nostra figlia Marco!-
-Si, Rebecca è una ragazza davvero dolce-
Ahhh tutto questo miele mi stava dando ai nervi così decisi di liquidarli visto che era notte ed ero davvero stanca
-Senti mamma, vado in camera mia così sistemo le mie cose poi faccio una bella dormita; i viaggi stancano!-
-Buonanotte tesoro- disse dolcemente mia madre
-Buonanotte Rebb- disse papà
Portai le mie valige in camera mia, che a momenti non riconobbi e le sistemai in un angolo. La mia camera ora aveva le pareti rosa pallido e tutto l'arredamento era fatto di ciliegio, era carina e non mi dispiaceva affatto; tastai il letto ed era comodo come sempre: finalmente ero a casa! non so perchè, ma mi dava un senso di protezione in più

-Rebecca, Rebecca! dai svegliati...- sentivo queste parole offuscate, lontane ma erano più vicine di quanto pensassi; aprì gli occhi e trovai il viso di mia madre a pochi centimentri dal mio mentre tentava di svegliarmi. 
-Accidenti Rebecca, non cambierai mai...sei sempre la solita dormigliona-
-M-ma mamma lasciami in pace, sono appena tornata e già rompi?- 
-Io sto uscendo per andare a lavoro, c'è tua nonna in cucina.è passata di qua per portarmi degli strofinacci che mi ha cucito con le sue mani così le ho detto che eri tornata: dice che vuole assolutamente parlarti!-

Presi tutte le forze che avevo e mi alzai, volevo vedere nonna; le volevo un gran bene ed era da tanto che non ci parlavo.

-Nonna! Mi sei mancata!- la strinsi in un abbraccio fortissimo che lei ricambiò con grande affetto
La guardai ed era bellissima come sempre con i suoi occhi blu come i miei, le sue rughe e i capelli bianchi legati in una crocchia.
-Come stai nonna?-
-Bene tesoro, non vedevo l'ora di incontrari...ti devo parlare..- mi guardava con uno sguardo indagatore, e che vorrà adesso mia nonna?
-Dimmi nonna, ora sono tutta tua- nel frattempo mia mamma era uscita...dopo che nonna sentì sbattere il portoncino riprese a parlare
-Che te ne pare degli anni 60? Finalmente sei a tuo agio qua?-
Probabilmente sbiancai a queste parole; cioè come faceva mia nonna a sapere tutto quello che non avevo mai raccontato a nessuno? A momenti impazzivo e decisi di chiederle spiegazioni all'istante.
  
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