Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Sam27    03/03/2013    1 recensioni
Rose ha 17 anni, una moltitudine di cugini, dei genitori famosi, un fratello rompiscatole, un acerrimo nemico ed una migliore amica. Una ragazza quasi normale. Quasi perchè è una strega e si accinge a frequentare l'ultimo anno alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Tutti la confondono con usa madre:Hermione Granger, ma lei non ci vuole avere nulla a che fare. Quindi non è una Granger, lei è una Weasley. E come ogni Weasley che si rispetti odia i Malfoy e odia Scorpius, ma lui è davvero il ragazzo presuntuoso e odioso che lei conosce? E se è così perchè il suo migliore amico e cugino ci sta sempre insieme? E perchè al voce della sua coscienza continua a preseguitarla?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dominique Weasley, Famiglia Weasley, Fred Weasley, Fred Weasley Jr, Harry Potter | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
18. Terza Prova.

Io deglutisco ed entro nella tenda dei campioni, Sarah mi rivolge appena un cenno e Alena fa uno sbuffo che forse -dico,ripeto e sottolineo il forse- dovrebbe essere un saluto. Dopo di che Sarah inizia a camminare per la stanza, in tondo ed io sento la nausea salire.
-Potresti smetterla?- le chiedo, quasi certa di essere diventata verde.
-No, non credo- risponde lei dura.
-Che problema hai?-                                               
-Be’ avresti tu un problema se una sottospecie di cugina Weasley ci provasse con il tuo ragazzo- dice lei sprezzante, quasi mandando scintille dagli occhi.
-Che cosa?!- grido con voce acuta, più del normale.
Prima che qualcuna possa dire altro, prima che Alena possa inferire ulteriormente, prima che Sarah possa tirare fuori la bacchetta, prima che io possa chiedere altre spiegazioni, prima di tutto questo entrano nella tenda il Ministro della Magia, Finch-Flechtey e i tre presidi.
Tengono il loro discorso, ognuno di loro, sui valori del Torneo, sulle amicizie, sul nostro coraggio, sui punteggi, sulla prova che dobbiamo affrontare. Io non riesco a capire una parola, mi sembra che la colazione, la cena di ieri (e persino una tortina che avevo mangiato a sei anni) mi salgano su per lo stomaco e premano contro la gola.
Per tutti questi motivi quando Kingsley dice “Ed ora Sarah e Rose si sfideranno per prime, quindi vi prego di seguirmi” io mi trovo del tutto impreparata e quasi mi chiedo dove sono. Dopo la consapevolezza si fa ancora più grande.
-Cinque minuti per prepararvi- aggiunge Flinch-Flechtey dopo averci lanciato una breve occhiata ed io ne devo dedurre che abbiamo tutte e tre un aspetto orribile.
Dovrò affrontare Sarah, davanti a tutta la scuola, nervosismo-time. Non mi ricordo un solo incantesimo, so a malapena il mio nome. Le gambe si fanno improvvisamente molli, il mondo prende a girare e la testa mi duole da far paura.
Improvvisamente le gambe smettono di tremare, la testa smette di pulsare, il mondo ritorna a stare in equilibrio e credo di aver ripreso un po’ di colore. Una mano si è infilata nella mia, stringendomela.
-Ehi- dice guardandomi attraverso gli occhiali e quegli occhi verdi così familiari.
-Non ce la farò mai e non capisco come io abbia mai potuto pensare di farcela non so come ho potuto pensare di iscrivermi e non so proprio perché l’ho fatto, secondo me poi il Calice di Fuoco si era fumato qualcosa e per questo ha confuso il mio nome con quello di qualcun altro e mi ha scelta, però io perderò e farò la figura della cretina davanti a tutta la scuola e non solo, io non posso vincere, non ce la farò, è inutile, se potessi ritirarmi l’avrei già fatto- dico tutto d’un fiato, guardandolo con gli occhi lucidi.
Lui mi abbraccia come solo Albus Severus Potter sa fare, trasmettendoti tutta la sua fiducia.
-Tu ce la farai. Perché non ho mai conosciuto una ragazza più in gamba di te, non sai quante volte avrei volentieri scambiato la mia personalità con la tua Rosie Granger- dice lui sorridendo e sciogliendo l’abbraccio.
-Stai meglio?- aggiunge dopo un po’.
Io annuisco.
-Ah! Anche Lily, James, Roxanne, Fred, Louis e tutti gli altri Grifondoro ti augurano buona fortuna, sperando davvero che tu vinca- il suo sorriso è più ampio che mai.
- E Scorpius ti manda tutto il suo immenso amore- conclude con una smorfia.
-Oh- commento io arrossendo compiaciuta.
-Signor Potter fuori! Signorina Delacour, signorina Granger … no, mi scusi. Prima o poi ce la farò a chiamarla Weasley, sì, ecco, venite.- disse la McGranitt anche lei visibilmente preoccupata.
Il campo da Quidditch è trasfigurato ed io mi lascio sfuggire una smorfia, c’è una grande arena, tipo quella che si usa nel pugitato (o pugipato o pugilato o come si chiama) Babbano. Io e Sarah entriamo nell’arena, mentre Finch-Fletchley fa la cronaca descrivendoci come “pallide e stressate ma pronte all’azione”. Quindi io e Sarah ci inchiniamo e tiriamo fuori le bacchette.
Ora che sono davvero qui e che sto per affrontare la Terza Prova. La mia parte da Grifondoro fluisce in me e dimentico tutto, da tutta Hogwarts (Beauxbonts e Durmstrang) che mi sta guardando all’ansia che mi divorava poco fa. Esistiamo solo io e Sarah, le nostre bacchette.
-Le regole sono semplici: chi di voi due fa cadere per primo a  terra l’altro o lo disarma tre volte vince, non si mira per uccidere o ferire gravemente, non si usano maledizioni illegali o incantesimi non riconosciuti dal Ministero- spiegò con al voce amplificata dal Sonorus il direttore degli Sport e Giochi Magici.
-Expelliermus!- esclama lei.
“Protego!” penso io.
Il sortilegio scudo si sovrappone fra me e lei e l’incantesimo le rimbalza addosso, facendole svolazzare i capelli.
Iniziamo a duellare sul serio, presto lei inizia a prevalere ed ogni volta che un suo Incantesimo mi sfiora o rimbalza troppo vicino a me rabbrividisco. Sarah è mossa da una determinazione –e rabbia- cieca mentre io non vedo l’ora di spiegarle che fra me e Lysander non c’è NIENTE, se non pura e vera amicizia!
Si sa, però, che la rabbia è una cattiva consigliera e a lungo nuoce. Infatti ora i suoi Incantesimi iniziavano a farsi meno precisi e costanti, i miei sempre più pericolosamente vicini a lei.
-Elettro!-  il mio Incantesimo le colpisce il polso, che trema in preda ad una scossa, la bacchetta le scivola di mano e cade a qualche metro da noi.
-Accio Bacchetta!- esclamo in fretta e il pezzo di legno vola fino nelle mie mani.
Ora siamo pari, due a due, la prossima mossa sarà la vincente ed entrambe vogliamo vincere. Iniziamo a girare in cerchio, squadrandoci. La sua mano fa un fluido movimento, la sua bocca non si apre, ma una fune dorata scaturisce dalla punta della bacchetta e avvolge il mio avambraccio.
Brucia, come se il mio braccio fosse lambito dal fuoco. Mi salgono le lacrime agli occhi, ma so che non devo mollare la presa, cerco di resistere e stringo i denti.
“Bombarda Maxima” punto la bacchetta esattamente ai suoi piedi e un’esplosione ci fa balzare ambi due all’indietro.
Ha funzionato.
Io sono di nuovo libera dalla corda e lei è quasi caduta a terra o almeno ancora sorpresa. Decido in un attimo di cercare di sfruttare questo momento per finirla qui. La mia mente vola veloce, cercando un Incantesimo adatto.
-Exulcero- la mia voce rimbomba nel grande campo da Quidditch mentre tutti trattengono il respiro, sapendo che questi sono gli ultimi istanti e quindi i più sensazionali.
La Fattura Pungente le colpisce la mano che immediatamente si riempie di bolle e –dalla sua espressione- si capisce che brucia almeno quanto a me prima.
Io esulto, credo di avere la vittoria in pungo. Ma è troppo presto. E’ un errore, che –capisco solo ora- mi è costato la vittoria. Mentre il suo “Stupeficium” appena sussurrato mi colpisce in pieno petto, io cado per terra e la bacchetta mi vola via, vedo nei suoi occhi una certa tristezza mischiata al compiacimento.
-E la vittoria va alla signorina Delacour!- esclama la voce di Finch-Fletchey.
Io sospiro, mi tiro su e ci facciamo un piccolo inchino da congedo. Cammino in fretta verso la tenda per farmi medicare le ferite da Madama Chips –mentre inizia il Duello fra Alena e Sarah, quest’ultima non sembra mostrare segni di stanchezza-, sento il sapore della sconfitta amaro e indesiderato che mi riempie lo stomaco e la gola, provocandomi un fastidioso nodo che non riesco a mandare giù. Non dico una parola, né mentre l’infermiera mi costringe a bere una tisana e né mentre resto appena in disparte ad osservare le duellanti.
Accolgo quasi con sollievo la fine della battaglia e la vincita di Sarah, la quale è prima ora. Mi preparo –più che altro psicologicamente- a battermi con Alena e avanzo più o meno decisa verso l’arena.
 
Così ora siamo noi due, una di fronte all’altra, gli sguardi fissi. Ci squadriamo e facciamo un piccolo inchino senza mai toglierci gli occhi di dosso. Viene dato il via al Duello fra Maghi – o meglio, streghe-. Incantesimi iniziano a rimbalzare dappertutto, lampi d’oro,d’argento, verdi e bianchi invadono l’atmosfera e il silenzio è interrotto da esclamazioni, trattenimento di respiri e ovazioni da parte del pubblico ma anche da scoppi, Incantesimi urlati, sussurrati e insulti a mezza voce. Non ci siamo mai state molto simpatiche e nonostante dopo che io l’avevo salvata il nostro rapporto fosse migliorato Alena resta sempre la stessa superba, altezzosa, insopportabile ragazza. Sono decisa a batterla, anche perché se no sarò ultima e sicuramente nella seconda parte della prova partirò in netto svantaggio. Senza che io me ne sia resa conto siamo già uno a zero, per lei.
-Sectumsempra-
-Pietrificus Totalus- urla Alena schivando il mio Incantesimo facendo una piccola piroetta a mezz’aria.
E che cazzo! Sembra molto più perfetta e molto più “Campione del Torneo” di me!
-Lumos Solem!- grido prendendola alla sprovvista, una luce fortissima invade tutto il campo da Quidditch ed è talmente forte che molti spettatori devono coprirsi il viso con le mani. Anche Alena, ed è proprio per questo che io insisto e penso “Expelliermus” facendole volare via la bacchetta dalla mano.
Uno a uno.
-Pietrificus Totalus!-
Le mie gambe si immobilizzano e non riesco più a muovere un muscolo, resto così per un secondo ma quanto basta a lei di dire –Levicorpus-
 Poco prima che l’Incantesimo mi colpisca penso con tutta la forza di cui sono capace, un semplice “Protego!”. La mia bacchetta sembra quasi armata di volontà propria e devia l’Incantesimo giusto in tempo.
-Tarantallegra!- esclamo, decisa a vendicarmi. Le sue gambe iniziano a ballare senza freno e lei fa molta fatica a reggersi in piedi.
-Impedimenta- il suo Incantesimo avanza velocemente verso di me, mi sposto di lato e lo evito.
-Stupeficium!- riesco a colpirla per un soffio, che è davvero un soffio, se non fosse in preda ad un ballo sfrenato non ci sarei mai riuscita. Fatto sta che cade a terra, rotolando di lato.
Due a uno.
-Bombarda Maxima!- grida alzandosi, l’Incantesimo colpisce lo spazio di arena ai miei piedi e pezzi di cemento mi rimbalzano addosso, uno mi colpisce in testa, facendomi perdere il senno per qualche secondo. Riesco a riprendermi piuttosto in fretta, tutto sommato.
Ben decisa a vendicarmi faccio qualche passo avanti, ancora con la testa dolorante.
-Avis- uccellini d’orati appaiono dal nulla. –Oppugno- i carinissimi uccellini si scagliano contro la mia avversaria. Ricordo che zio Harry mi ha raccontato che una volta mamma ha spedito a papà lo stesso incantesimo, e quella è stata una delle volte in cui hanno litigato sul serio, non parlandosi per settimane, …
-Expelliermus!- l’Incantesimo di Disarmo mi porta a guadagnare un punto ancora una volta.
Tre a uno.
Ho vinto, faccio dei gran sorrisi al pubblico che applaude. Sono seconda a Sarah ed ora ci aspetta la seconda parte, tutto sommato non è andata poi così male. O almeno spero …
Faccio un’altra sosta nella tenda, da Madama Chips, che mi rimette in sesto e –apparte la stanchezza mentale- mi sento come se dovessi ancora lottare. Io e le mie coetanee aspettiamo pazientemente Finch-Fletchey che non tarda ad arrivare, accompagnato da un fotografo che inizia a scattarci mille fotografie e a riempirci di domande, o almeno fino a quando Alena non gli sibila di andarsene se non vuole finire in Messico , mezzo nudo e con un tatuaggio sulla schiena dove c’è scritto “Sono scemo, tiratemi un calcio. Grazie a chi lo farà”. Io mi trattengo appena dal ridacchiare e faccio passare la risata per un colpo di tosse particolarmente violento, questa tecnica me l’ha insegnata papà ed è pressoché infallibile.
-Bene. Immagino che tutti voi sappiate cos’è il “Tria Expertus”-
-Emh … no- dico io.
Sarah annuisce, Alena si volta verso di me.
-Come non sai cos’è? Oh insomma! Lo sanno tutti cos’è il Tria Excoso … - subito dopo si gira verso Justin.
-Cos’è il Tria Expertus?- domanda con voce angelica mentre io mi trattengo dal prenderla a pugni.
-E’ una disciplina magica, non popolare come il Quidditch, certo, ma pur sempre molto diffusa. Consiste in tre prove –ed infatti Tria Expertus, significa proprio tre prove- di capacità fisiche. La prima consiste nel volo, la seconda nel nuoto e la terza nello smaterializzarsi-
-N-nuoto?- mormoro io.
-V-volo?- chiede Alena in un sussurro, con voce tremante.
-Materializzarsi …- dice Sarah quasi fra sé e sé.
L’uomo annuisce, osservandoci per un attimo, poi prosegue. –Quindi voi dovrete superare questo Tria Expertus, la prima che lo farà e quindi che arriverà alla coppa, vince. Tutto chiaro?-
Noi annuiamo e lo seguiamo fuori dalla tenda, un’ultima volta, per l’ultima Prova.
Veniamo disposte dai nostri presidi in tre diversi punti del campo, a un metro di distanza una dall’altra. Per prima Sarah, dopo io, ultima Alena. Ci consegnano una scopa –io insisto per appellare la mia-, ci permettono di tenere la bacchetta e ci augurano buona fortuna –la McGranitt un po’ apprensiva, abbandonando la solita aria severa-.
-Bene … Uno, due, tre e … Partite!- esclama Finch-Fletchey.
Ed è proprio così, tutte e tre siamo montate sulle nostre scope e ci siamo date una leggera spinta verso l’alto, iniziando a planare. Io seguo il percorso che mi è indicato da una piccola freccia blu, la quale sfreccia davanti a me a velocità irrefrenabile. Presto mi ritrovo a solo qualche metro di distanza da Sarah, mentre Alena non si vede nemmeno dietro di noi. Voliamo spedite, senza parlare. Il campo da Quidditch finisce e ci ritroviamo a sorvolare la Foresta Proibita, ogni tanto perdiamo quota a causa di un gufo particolarmente dispettoso o ci alziamo ancor di più per evitare un albero più antico degli altri. Facciamo un rapido giro, le frecce si abbassano fino a quando le mie scarpe non arrivano a sfiorare la superficie del Lago Nero. Sprono ancor di più la mia scopa, spingendomi in avanti, ben decisa a superare Sarah. Ma nemmeno lei ha intenzione di mollare ed anche lei si china in avanti, dando dei piccoli colpetti al legno. Un lampo di genio ed ho una idea molto sciocca e nel contempo molto geniale. Mi abbasso ancora, ormai ho i pantaloni bagnati fino al ginocchio. Passo sotto di Sarah e in un istante sono davanti a lei e l’ho superata. La sento imprecare contro Morgana, ma non credo che questo la possa aiutare. Completiamo il giro e scendiamo dalle scope, trafelate, ci siamo fermate –sempre avendo seguito le frecce- al bordo del Lago e un Patronus di uno dei giudici ci indica l’acqua con la testa, in un gesto molto chiaro e preciso. Io deglutisco ed inizio a spogliarmi, Sarah mi segue subito dopo, lanciando lontano la scopa appena mette piede a terra e affrettandosi. Piego i vestiti e li rimpicciolisco con un semplice incantesimo, per poi infilarmeli incastrati fra l’orologio e il polso, Sarah mi osserva mentre faccio ciò, ghigna e si tuffa senza voltarsi.
Non sono mai stata brava a nuotare, almeno non in superficie e senza un incantesimo dovrei salire a prendere fiato circa ogni 40 secondi. Quindi applico su di me un Incantesimo Testabolla che -per il freddo o per l’ansia- non mi riesce al primo colpo e devo riprovare a farlo cinque o sei volte, quando finalmente la mia testa è circondata da una bolla che mi permette di respirare sia adesso che appena mi immergerò, Alena mi ha raggiunta e guarda l’acqua titubante, poi si tuffa. Io la seguo, dapprima esitando e poi buttandomi a capofitto nel Lago Nero. L’acqua gelata mi toglie il respiro e per un attimo resto frastornata, poi prendo a nuotare dando poderose bracciate, in stile rana, senza avere il problema del respirare. Raggiungo Alena e la supero, Sarah è troppo lontana da raggiungere. Nuoto fino quando non sento le braccia farsi pesanti e le gambe tremare, finalmente riemergo in superficie, dove scopro fa ancora più freddo. Raggiungo stremata la riva ed ho il desiderio di accasciarmi sulla sabbia, rimanere qui e mollare tutto.
Dopo ricordo Albus, Scorpius, Hugo e i cugini Weasley, loro credono in me e così tutta la scuola. Così mi costringo a mettere un piede dopo l’altro davanti a me e raggiungere l’altro Patronus. Questi sta spiegando a Sarah dove si deve smaterializzare: in centro al campo da Quidditch, nei tre cerchi che sicuramente prima aveva notato, esattamente in quello azzurro, io in quello giallo e Alena –che avanza verso di noi ansimante- in quello viola.
Faccio mente locale di quando ho volato sopra il prato, in sella alla mia scopa, sì, in effetti c’erano dei cerchi … Sì, sì! Esattamente in centro al campo!
Annuisco al Patronus, o meglio nella sua direzione perché quello si è già dissolto nel nulla.
Tremiamo tutte e tre e ci guardiamo per alcuni minuti spaesate, Sarah è la prima a riprendersi fa un cenno più rivolta a se stessa che a noi. Fa un giro intorno a sé e … cade a terra. Trema troppo, deve star morendo di fredda, dopo tutto indossa solo la canottiera e le mutande. Se non ci fosse l’ultima prova del Tremaghi ora sorriderei, perché per una volta ho avuto una buona idea, tiro fuori i vestiti e li ingrandisco. Dopo li indosso uno ad uno, asciugandoli con la bacchetta e sentendomi subito meglio. Sarah asciuga i suoi, seppur miseri e Alena fa lo stesso. Non sto a vedere se riescono a materializzarsi, giro su me stessa e penso disperatamente al cerchio giallo.
Pop.
Ed eccomi qua, dopo la solita sensazione super sgradevole sono arrivata proprio in mezzo al cerchio e tutti mi stanno aspettando, giudici, amici e non. Vedo la Coppa davanti a me, corro disperatamente verso di essa. Avverto dietro di me un altro POP, Alena mi sta raggiungendo. Metto la mano in avanti e sprono le mie gambe, che ad un certo punto vanno da sole perché io non ce la faccio davvero più.
Un ultimo sforzo, penso disperatamente.
Sì, un ultimo sforzo. Afferro la coppa e faccio in tempo a sentire una gradevole sensazione che sa di vittoria frasi spazio nella mia pancia che tutto diventa nero.

 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Sam27