Prov. Erika
"Gentili passeggeri, stiamo per atterrare. Vi ricordiamo di allacciarvi le cinture di sicurezza e di assicurarvi che i tavolini di fronte a voi siano ben fissati. Vi preghiamo inoltre di non accendere telefoni cellulari fino allo spegnimento dei motori. Grazie per aver scelto il nostro volo."
Prendo la mano di Giogiò e la stringo per la tensione, chiudo gli occhi e aspetto che l'aereo atterri. Quando finalmente il segnale delle cinture si spegne, io e Giogiò contemporaneamente slacciamo le cinture e scattiamo all'impiedi ... BANG! Sbattiamo la testa sulla cappelliera
"Cominciamo bene" mi dice Giogiò massaggiandosi la testa mentre si risiedeva
"Che dolore!!!" Mi risiedo anche io e ci guardiamo un'istante negli occhi perima di scoppiare a ridere. Aspettiamo che l'aereo si sfolla, per alzarci CON MOLTA ATTENZIONE e prendere il nostro bagaglio a mano
Prov. Giorgia
"Arrivederci" dico all'hostess prima di scendere le scale dell'aereo seguita da Kika. Ma appena entriamo in aereoporto ci rendiamo conto che l'aereoporto inglese potrebbe essere paragonato a un labirinto se non capisci gli indizi "gentilmente scritti" sui cartelloni
"18 anni di inglese buttati nel cesso" le dissi con aria disperata prima di rendermi conto che lei era più disperata di me.
E:"Okay, non possiamo stare ferme qui quindi...andiamo da quella parte"
G:"E perchè mai?"
E:"Il mio istinto non mente mai, o quasi... forse... credo... si spera... vebbè andiamo di là e affidiamoci al sesto senso femminile u_u"
E alla fine riusciamo ad arrivare ai nostri bagagli grazie al suo istinto femminile (?)
Prov. Erika
"Uh ecco la mia valigia rossa!" trova anche lei la sua e ci avviamo verso il taxi
t:"Where are we going?"
Giogiò mugugna il nome della strada perchè nessuna delle due in quel momento era in grado di mettere insieme un soggetto e un verbo, per lo più in inglese.
Dopo un veloce giro turistico dal finestrino del taxi, entriamo nella nostra nuova casetta: sotto un salottino accogliente e la cucina; sopra due camere e il bagno. Entrando c'è subito il salone, a destra ci sono le scale per il piano di sopra e infondo il divano ad angolo con di fronte la tv, e al centro della stanza c'è un tavolo da pranzo; a sinistra si accede alla cucina che ha i fonelli; il lavandino, il forno e la lavastoviglie posizionati in un angolo, il mio amato frigorifero affianco e un bancone con sotto delle mensole contenenti pentole, posate, bicchieri, tovaglia, ecc...
G:"Che ore sono?"
E:"Sono le 10, perchè?"
Non mi risponde neanche che lancia i bagagli "in aria" e corre al piano di sopra. Io con molta più calma e delicatezza la seguo e vedo che stava già dormendo nella sua stanza. Beh... "sua stanza" perchè così aveva deciso lei in quel momento e perchè era tipo la prima stanza dopo le scale e quindi più facile da raggiungere stanca morta com'era. Quindi la "sua stanza" è, salendo le scale, quella difronte a destra, mentre la mia è quella a sinistra; il bagno è a destra della camera di Giogiò, in fondo al piccolo corridoio.
Entro in camera mia, disfo le valige e metto apposto la mia roba e mi rilasso.
per oggi è il secondo capitolo, vi piace? Aspetto recensioni