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Autore: DreamingAdelaide    03/03/2013    5 recensioni
Solite vacanze con i genitori, solito posto, solita vita. Un giorno salvi un coniglio da una trappola per animali e ti ritrovi una fata dei boschi che ti promette il ragazzo dei tuoi sogni. Hai una settimana per farlo innamorare di te e sarà tuo per sempre.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Come facciamo io e te ad essere amici?

«Buongiorno! Eravate stanchi ieri sera, eh?» esclamò Harry vedendoci addormentati sul divano con la tv accesa.
Feci un lungo sbadiglio e mi guardai intorno, poi guardai Niall che sembrava non avere intenzioni di svegliarsi.
Mi voltai poi a guardare l'altro ragazzo. «Buongiorno Harry. Dammi un po' di tempo per riprendermi e partiamo»
«Nessun problema, dimmi quando sei pronta. Tanto da lì non si muovono».
Andai di sopra nella mia stanza a prendere un cambio, poi mi diressi al bagno per fare una doccia.
«Che sollievo!» esclamai quando l'acqua entrò a contatto con la mia pelle.
Restai poco tempo sotto la doccia per non approfittare della pazienza di Harry.
Nel giro di un quarto d’ora mi asciugai e vestii per poi fiondarmi per le scale.
«Cosa vuoi per colazione?» mi chiese il riccio appena mi vide. 
Guardai le cose che aveva preparato e, con l’aria infantile, indicai col dito ciò che avevo scelto.
Lui mi porse il piatto sorridente.
«Spero tu sia un cuoco eccellente come Liam»
«Pff, è ovvio che io sono molto più bravo» si pavoneggiò.
«Ma per favore!» esclamò Liam, sbucando da dietro la porta del frigorifero.
«Hey, ti ho insegnato un mucchio di cose io, quindi taci»
«Taci tu. Io le ho perfezionate».
Battibeccarono ancora finché non cercai di mettere pace fra i due.
«Basta cosi. Siete fantastici entrambi e credo che ingrasserò a forza di mangiare cosi tanto».
Gonfiai le guancie. «Diventerò cosi».
Scoppiarono a ridere. Evidentemente la mia faccia era molto buffa.
Finito di mangiare, misero tutto a posto. «E gli altri?» chiesi.
«Niall è ancora sul divano e non vuole proprio svegliarsi» mi guardò malizioso Harry.
Liam se ne accorse ed intervenne subito. «Zayn invece è nella sua stanza e Louis dorme sempre fino a tardi».
«Quindi non credo che facciano colazione» concluse Harry.
Salutammo Liam e uscimmo di casa. «Sai, non vorrei chiederlo perché l’ho fatto per due giorni ma sono troppo curiosa. Dove andiamo?»
Fece un sorriso sghembo.«Per il momento al parco, poi si vedrà»
«Ma... a piedi? L’altra volta con Liam abbiamo preso l’auto»
«Non è lo stesso parco. È più piccolo ma molto carino. Se devo farmi conoscere, quello è il posto giusto».
Restammo in silenzio per un po’, poi chiesi: «Cosa ne pensano le vostre fan di questa storia? Insomma, passate intere giornate con me. Non danno di matto?»
«Sanno che sei una nostra amica, perciò non danno di matto se vedono delle foto nostre mentre stiamo insieme»
«Capito. Ieri Niall mi ha raccontato che sei stato con una mia amica».
Sorrise. «Già, Jade. Mi disse che non poteva fidarsi di me, che ero sempre in giro per lavoro e che avevo sempre bellissime ragazze intorno. Non me la sono presa più di tanto perché ci conoscevamo da poco. Gliel'hai chiesto perché Jade e Lee non sono mai venute a trovarti?».
Annuii. «Più che altro, mi chiedevo se avevo altri amici al di fuori di voi».
Finalmente, intravedemmo il parco. Non aveva un’enorme prato verde, come quello dove ero stata con Liam, però aveva un sacco di giochi per bambini.
«Che facciamo? Giochiamo sullo scivolo?»
«Non noi, loro».
Mi voltai verso il punto che stava indicando e vidi dei bambini da lontano correre verso di noi. «Di solito venivamo qui a giocare con i bimbi della casa famiglia qui vicino» mi spiegò.
Alcuni di loro mi abbracciarono, altri invece mi chiesero come stavo.
«Ma è vero che anche tu non hai più la mamma e il papà?» chiese una di loro.
Rimasi senza parole. Ero stata colpita dalla verità a cui cercavo di non pensare. La verità era che, in quella realtà, io ero orfana.
«Ehm... credo che non sia il caso che ti risponda, Chelsea» intervenne Harry.
«Perché no? Qui siamo quasi tutti orfani »
«È passato troppo poco tempo per parlarne. È una ferita ancora fresca»
«La perdita dei genitori ti lascia dentro una ferita che non cicatrizza mai completamente» intervenni, poi cambiai discorso. «Allora, chi vuole andare sull'altalena?» chiesi e loro gridarono gioiosi.
I bambini. Ci voleva cosi poco a distrarli dalle cose spiacevoli.
Corsero tutti alle giostre e noi li raggiungemmo.
Non avevo mai sopportato i bambini, per non dire che li odiavo. Quelli, invece, erano diversi. Con loro mi stavo divertendo e poi erano dolcissimi. Mi riempivano di abbracci e baci e, alcuni, avevano portato persino dei disegni per me.
Arrivò il momento di salutarli. Uno alla volta ci baciarono le guancie e raggiunsero la loro responsabile.
Sorrisi soddisfatta, poi chiesi: «Ora che facciamo?»
«Andiamo al concerto di un amico. Ci ha riservato due posti in prima fila».
Mi ritrovai catapultata al concerto di un certo Ed Sheeran. A prima vista mi sembrò simpatico.
Iniziò a cantare e fu lì che persi ogni contatto con la realtà. 
Quella voce, quelle notte, quelle melodie.
Ebbene si, il giovane Sheeran aveva incantato le mie orecchie proprio come si faceva con i serpenti.
«Adesso, canterò una canzone che ho scritto per i miei amici e colleghi. Molti di voi la conosceranno sicuramente. Little Things».
A quelle parole, un boato si alzò dall’intero teatro. Harry sorrise compiaciuto.
 
Your hand fits in mine, like it’s made just for me...
 
Cominciò a cantare fermandosi ogni tanto per far intervenire il pubblico.
“Che bella che è questa canzone. Sembra che abbia letto i cuori delle donne”.
 
You can’t go to bed without a cup of tea and maybe that’s the reason that you talk in your sleep”.
 
Mi venne da sorridere quando immaginai che, la ragazza del tè, fossi io.
Subito dopo, Harry si avvicinò al palco. Ed gli diede una mano a salire e cominciò a cantare tra le grida assatanate delle ragazze.

'I know you’ve never loved the sound of your voice on tape. You never want to know how much you weight. You still have to squeeze into your jeans, but you’re perfect to me’.
 
Avevo quasi gli occhi lucidi perché sapevo che lui stava cantando per me. Sapevo che tutta la messa in scena della canzone, era stata una sua idea per me ed ero felice.
Alla fine del concerto, mi portò nel backstage a “conoscere” Ed Sheeran.
«Allyson! Che piacere rivederti» disse abbracciandomi. «Come stai?»
Si staccò da me per sentire la mia risposta.
«Ecco... ho perso la memoria»
«Oh! Mi... mi dispiace, non lo sapevo».
«No, tranquillo. Io sto bene».
Guardò Harry per cercare conferme e lui annuì. «Ha avuto un incidente stradale con i suoi genitori. Il medico dice che ha dei vuoti di memoria e ci ha detto di aiutarla a ricordare»
«Quindi, non si ricorda neanche di te»
«Ci stiamo lavorando. Io e gli altri abbiamo deciso, dopo una sua brillante idea, di dedicarle un giorno per ciascuno. Oggi e il mio».
Restai ad ascoltare la loro conversazione in silenzio. Dopo un po', Ed mi guardò e sorrise. «Quante cose ti stai perdendo con i tuoi vuoti di memoria»
«In che senso?»
Stava per dire qualcosa ma Harry lo fermò e gli sussurrò qualcosa all'orecchio. Per quanto mi fossi concentrata, non riuscii a capire cosa cercava di dire.
Harry si voltò a sorridermi. «Hai fame? Oggi non hai neanche pranzato»
«Abbiamo mangiato un hot dog, ricordi?»
«Se quello tu lo chiami pranzo! Dai, ti porto a casa e ti cucino qualcosa».
Salutammo Ed e ci dirigemmo verso casa. «Oggi ho capito che hai un grande cuore e una bellissima voce. Non mi hai parlato di te, però»
Guardava dritto davanti a sé. Restai a guardarlo quasi col fiato sospeso.
«Mi chiamo Harry Edward Styles e ho diciannove anni» disse all'improvviso. «Sono nato a Worcestershine ma sono cresciuto nel Cheshire. Mi piacciono molto i gatti» si fermò e mi guardò facendomi ridere.
«Si, questo lo so. Me l'ha detto Zayn. Io adoro i cani ma, a detta sua, me l'hai già perdonato»
«Già. Poi, il mio colore preferito è l'arancione, il mio soprannome è Hazza perché con i capelli bagnati, a detta di alcuni, sembro Tarzan, facevo parte di un'altra band da piccolo che si chiamava 'White Eskimo', odio le ragazze che dicono le parolacce e mi piacciono quelle coi capelli corti. Mmm... so cucinare, ma questo già lo sai, e tifo per il Manchester United»
«Come facciamo io e te ad essere amici? a te piacciono i gatti e a me i cani, ti piace l'arancione e io lo odio, tu tifi per il Manchester United e io per il Manchester City, non ti piacciono le ragazze che dicono parolacce e io ne dico da morire dalla mattina alla sera e poi ti piacciono quelle coi capelli corti e i miei sono lunghi»
«Chi lo dice che mi devi piacere come ragazza e non come amica?».
Annuii e sorrisi, ma in realtà ero stata colpita nel profondo della mia dignità. «Touché» dissi.
All'improvviso si fermò ma me ne accorsi solo dopo un paio di secondi. «Perché ti fermi?»
«Perché ho dimenticato di dirti una cosa».
Mi si avvicinò a grandi falcate, poi prese il mio viso fra le mani e avvicinò le sue labbra alle mie.
È impossibile spiegare le sensazioni che provai in quel momento. L'istinto suggeriva e io lo assecondavo. Schiusi le labbra e permisi alla sua lingua di entrare in contatto con la mia.
Era dolce, lento ma avevo la sensazione che fosse un bacio già vissuto. Come se non fosse la prima volta.
Si allontanò dopo non so quanto tempo. Secondi, minuti, ore? E chi se lo ricordava.
«Mi dispiace, non sono riuscito a resistere. Sapere che non ti ricordi di me, che l'amore della mia vita non si ricorda di me è... straziante».
«Non capisco, Harry».
«Ally, io e te stiamo insieme da più di tre mesi».



Writer's corner


Ta dà! non ve l'aspettavate, vero? XD
Diciamo che volevo dare un "guizzo frizzo" alla storia. Qualcuno se lo aspettava? Sinceramente, io no ahahahahahah
Per le fan di Niall,non disperate! :P Mancano ancora 4 giorni!
A presto col prossimo capitolo ♥
  
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