Serie TV > I Cesaroni
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Autore: AlexMarinuzzi    04/03/2013    2 recensioni
L'estate è finita. Marco, Eva, Rudi, Alice e tutti i protagonisti della storia sono pronti a vivere una serie di nuove avventure
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Passò una settimana da quel maledetto giorno e la vita in casa Cesaroni cercava di tornare alla normalità.
Era mattina e le varie sveglie in casa iniziarono a suonare.
Il primo a svegliarsi fu Mimmo.
"Buongiorno mondo" disse a se stesso.
"Dormiglioni svegliatevi. Marco, Rudi" urlò verso i fratelli.
"Zitto nano che abbiamo sonno" rispose Rudi nel sonno.
Marco era tornato a vivere a casa Cesaroni. Fu il padre a convincerlo perché non voleva che Marta vedesse i genitori separati.
Anche Alice ormai era tornata a vivere in casa Cesaroni e tra lei e Rudi si stava ricostruendo piano piano quel rapporto che sembrava perso. Lui e Sandra si lasciarono a causa di questo.
 
"Siete azzeccati come una cozza allo scoglio." disse Sandra a Rudi qualche giorno prima.
"Se non fossi la tua ragazza potrei pensare che sei innamorato di tua sorella"
"Sorellastra" rispose prontamente lui.
"Non cambia nulla. Ma credevo che io fossi più importante per te"
"Sandra sei molto importante per me. È solo che Alice è ancora scossa da quello che è successo"
"Non ci sei solo tu in famiglia. C'è tuo padre, tua madre, Mimmo, Eva..."
"Io e Alice abbiamo sempre avuto un rapporto speciale"
"E va bene. Ho capito va. Sei malato"
Sandra uscì da casa sbattendo violentemente la porta.
Rudi rimase davanti la porta d'ingresso ripensando a ciò che era appena successo.
"Rudi che cosa è successo?" chiese Alice.
Il ragazzo si girò e un sorriso si dipinse sul suo volto.
 
Mimmo prese le sue cose e corse in bagno sperando di essere il primo ma era già occupato da Eva e Marta.
Per Marta era un giorno speciale. Per lei quel giorno sarebbe iniziata la scuola, e tutti erano in fibrillazione.
Eva mise il grembiulino a Marta e uscì dal bagno.
"Buongiorno Mimmo. Scusa per il bagno. È tutto tuo"
"Non ti preoccupare Eva. Ma che bella che sei Marta. Sembri una principessa"
La piccola sorrise.
"Hai sentito che dolce lo zio Mimmo? Come si dice?"
"Grazie zio" rispose Marta continuando a ridere.
Mimmo diede un bacio alla nipote e seguì con lo sguardo Eva e Marta scendere le scale dirette in cucina.
In quel momento dalla camera uscì Rudi che entrò in bagno prima del fratello.
"Rudi!" gridò Mimmo.
"Scusa nano. Ci sono bisogni impellenti che non posso trascurare" rispose Rudi dal bagno.
Anche Marco uscì dalla loro camera.
"Ti ha fregato di nuovo vero?" chiese.
Mimmo annuì.
"Il solito. Il bagno di papà e Lucia è libero. Puoi andare lì se vuoi."
"Grazie Marco ma preferisco che vada tu. Devi accompagnare Marta a scuola e non vorrei essere causa del tuo ritardo."
"Grazie Mimmo. Faccio in un attimo"
 
Al piano inferiore intanto la famiglia era al gran completo. Giulio seduto a parlare con Ezio e Cesare e suoi immancabili cornetti, Lucia, Stefania e Pamela stavano preparando la colazione per tutti, mentre Matilde ammazzava il tempo guardando la televisione in soggiorno.
Eva e Marta raggiunsero gli adulti in cucina.
"Buongiorno a tutti"
"Buongiorno Eva. Ma che bella bambina abbiamo qui" rispose Giulio prendendo in braccio Marta.
Eva si sedette e bevve il caffè preparato dalla madre.
"Quindi ti accompagniamo noi a scuola con la bambina?" chiese sorridente Lucia.
"No mamma grazie. Andiamo io e Marco da soli" rispose altrettanto sorridente Eva.
"Ma noi vogliamo vederla mentre entra in classe" protestò Giulio.
"Ti capisco Giulio, ma è una cosa che dobbiamo fare io e Marco da soli"
"Buongiorno a tutti." disse Marco una volta arrivato in cucina. "Ciao amore mio. Lo sai che sembri una principessina?" continuò rivolgendosi alla figlia, prendendola in braccio.
"Marco il caffè è ancora caldo. Se vuoi c'è una tazza per te"
"Grazie Lucia. Ma stamattina non voglio nulla dato che si è fatto tardi."
Eva guardò l'orologio: "Cacchio sono le otto meno venti, rischiamo di arrivare tardi. Marco potresti prendere il giubbottino di Marta dalla mansarda?"
"Certo, torno in un baleno."
Marco corse su per le scale, prese il giubbotto della figlia e tornò giù.
"Grazie infinite Marco. Adesso ci mettiamo il giubbottino e andiamo a scuola. Non sei contenta?"
"Si che bello. Andiamo a scuola" esultò la piccola.
"Noi andiamo. Ci vediamo a pranzo." disse Marco congedandosi dalla famiglia.
In quel momento scesero Rudi, Alice e Mimmo.
"Buongiorno a tutti. Ma Marco, Eva e Marta sono già andati via?" chiese Alice.
"Sono appena usciti." rispose freddamente Lucia.
"È un peccato però, non vedere la piccola che inizia la scuola." aggiunse Giulio.
Un lungo minuto di silenzio invase la cucina di casa Cesaroni.
Come una molla tutti si alzarono in piedi e corsero verso la porta.
"Dai veloci altimenti non ce la facciamo." gridò Giulio fermo davanti la porta incitando tutti a uscire.
"E la bottiglieria chi la apre?" chiese Cesare.
"L'aprirà Nando. Cè non possiamo perderci il primo giorno di asilo della piccola"
"Certo che è strano. Pareva ieri che era nata e mo va già a scuola." aggiunse Ezio.
"Asilo, Ezio. La piccola va all'asilo non a scuola" lo rimproverò Stefania.
"E che ho detto io?"
Uscirono di casa ma la macchina non c'era.
"L'avrà presa Marco" costatò Lucia.
"Credo che con una corsetta potremmo arrivare in tempo." disse Rudi prima di mettersi a correre verso l'asilo seguito a ruota da tutti.
Il tragitto casa-asilo non era lungo, ma ad Eva sembrò durare un'eternità.
Non riusciva a stare nello stesso luogo con Marco per troppo tempo.
L'auto era silenziosa, e ogni tanto questo silenzio era interrotto da Marta che chiedeva com'era l'asilo e se poteva giocare.
"Certo tesoro che puoi giocare." rispose Eva.
"E conoscerai tanti amichetti" aggiunse Marco.
Marta esultava, non vedeva l'ora di iniziare l'asilo.
Finalmente arrivarono a destinazione e si diressero verso la classe di Marta.
"Buongiorno" disse la maestra quando Marco, Eva e Marta entrarono.
"Buongiorno." risposero i genitori della bambina.
"Voi siete?"
"Cesaroni"
La maestra spulciò il registro alla ricerca del cognome.
"Si. Cesaroni Marta. Lei è la madre, Eva Cudicini giusto?"
"Si sono io."
"E lei immagino suo marito. Marco Cesaroni."
Eva abbassò lo sguardo che si riempì di tristezza.
"Si sono Marco Cesaroni, padre di questa splendida bambina"
"Molto lieta di fare la vostra conoscenza. Io sono la maestra Pittaluga. Ma potete chiamarmi Paola"
"Siamo lieti anche noi di fare la sua conoscenza." rispose Marco.
"E tu quindi sei Marta. Andiamo a giocare?" chiese la maestra rivolta a Marta.
La bambina sembrò riluttante dal seguire la maestra.
"Ehi che c'è tesoro?" chiese Eva.
"No, non voglio andare"
"Perché amore? Eri tanto felice prima." chiese Marco.
"Perché la maestra è cattiva"
"Ma no amore. Dai ora giocherà con te con le costruzioni" rispose Eva.
Dopo un momento di titubanza, Marta prese la mano della maestra, si sedette e iniziò a giocare.
"Ci scusi" disse Eva.
"Non si preoccupi. Sono abituata. Tutti i bambini non vogliono staccarsi dai genitori. Però guardatela ora. Ha già stretto amicizia con gli altri bambini."
"Allora possiamo stare tranquilli." rispose Marco.
"Si. Ormai si è ambientata e non credo che vorrà staccarsi dai suoi giochi"
"La ringraziamo. Arrivederci." disse Marco congedandosi dalla maestra.
"Arrivederci. Ci vediamo alle quattro"
Marco ed Eva uscirono dall'aula e guardarono la loro bambina.
"Com'è cresciuta." disse Eva.
"Già sembrava ieri che era nata. E ora inizia l'asilo."
I due ragazzi si guardarono.
"Eva, i tuoi occhi rispecchiano quello hai passato in questi mesi. Tutta la sofferenza che ti ho causato. Vorrei rimediare in qualche modo. Ma non so come. Ogni volta che ti guardo, provo un dolce brivido che scende da dietro la schiena." pensò Marco.
"Marco non sai quanto è forte la voglia di poterti abbracciare, baciare e dirti che io sono ancora innamorata di te. Ma non riesco. Non posso distruggere tutto ciò che hai costruito con Maya."
I due ragazzi continuarono a guardarsi; i loro visi come se fossero due calamite di polarità opposte si avvicinarono sempre più e i loro occhi si chiusero in automatico.
Furono interrotti dal rumore pesante di passi. Si voltarono e videro la loro famiglia alla ricerca della classe di Marta.
"Papà, Lucia. Siamo qui" disse Marco.
"Marco. Non mi dire che è già entrata." rispose Giulio.
"Si, è già entrata e sta giocando."
"Lo sapevo. Noi che seguiamo le idee di Ezio."
"Oh quando accompagnavo Walter qui, prendevo sempre quella strada" cercò di difendersi Ezio.
"E infatti arrivavate tardi ogni giorno" tuonò Stefania.
"Ma non c'è modo vederla?" chiese Lucia.
"Beh se vi affacciate poche persone alla volte la vedrete. Ma mi raccomando cercate di rimanere nascosti" rispose Eva e piano piano tutti guardarono Marta in classe intenta a costruire una torre.
"Certo che è davvero cresciuta" disse Alice abbracciandosi a Rudi.
Lui sorrise e contraccambiò l'abbraccio stringendola al suo corpo in segno di affetto e protezione.
Giulio osservò tutta la scena sorridendo.
"A lucì. Mi sa che abbiamo una nuova coppia in casa." disse l'uomo sorridendo all'indirizzo della moglie.
"Io lo sospettavo da un po' di mesi. Certo non me l'aspettavo da loro due"
"Spero solo che non litighino per sciocchezze."
"Beh hanno litigato abbastanza da piccoli. Quindi non credo che continueranno. Non mettiamoci in mezzo stavolta."
"No, ho sbagliato in passato con Marco ed Eva."
I due si sorrisero e si baciarono.
Il cellulare di Eva squillò.
"Pronto? O cazzo Maura. Stavo per dimenticarmene. Sei già fuori? Perfetto ti raggiungo subito."
"Chi era?" chiese Alice.
"Una mia collega. Le avevo detto di passare a prendermi di qui per andare a lavoro. Va bene ciao a tutti. Buona giornata a tutti."
"Ciao Eva." risposero in coro.
"Beh Cesare credo che tocchi anche a noi andare a lavoro."
I due Cesaroni si diressero verso l'uscita seguiti da Ezio.
"Ci vediamo in bottiglieria eh Ezio" disse Stefania.
"Ma no Ciu Ciu. Prendo un caffè in bottiglieria e poi vado al garage."
"Se vabbè, sarebbe un miracolo. Lucia andiamo anche noi?"
"Si. La libreria non si apre da sola. Pamela vuoi venire con noi?"
"Certo. Ve faccio compagnia. Ciao Matilde. E muoveteve ad anna a scuola tu e Mimmo che già è tardi."
"Tranquilla. Ciao mamma. Ci vediamo a pranzo."
"Vengo anche io con voi mamma" aggiunse Alice.
Così Lucia, Stefania, Pamela, Alice, Matilde e Mimmo andarono via diretti verso le loro rispettive destinazioni.
"E così siamo rimasti solo noi due." disse Rudi.
"Ascolta. Il vostro gruppo c'è ancora?" rispose Marco
"Tecnicamente si, ma non suoniamo insieme da mesi."
"Allora chiamali tutti e incontriamoci al magazzino di Francesco. Avrei una proposta da fare a tutti voi"

A/N Buonasera a tutti :)
Come avete letto è un capitolo di passaggio, dove non accade nulla di straordinario, ma devo dire che il risultato mi ha soddisfatto :)
Mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione critica ;)
Un grazie va a tutti voi che leggete e recensite questa Fan Fiction :)
Alla prossima. Ciao :D
   
 
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