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Autore: Closs    04/03/2013    1 recensioni
Quando tutto è perso,puoi odiare chi porti in grembo? Anche se proprio a causa sua hai perso tutto?
Mai.
Sarai guerra e pace,odio e amore,dolce e salato,sarai Ares.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gianni.

 
Gianni se n'è andato da tre settimane,sono passati già ventuno giorni da quella notte.
Io non voglio andarmene da qui: è la casa di Gianni.
Lui vive qui,viveva.
Guardalo piccolino! E' sulle foto sopra la credenza in soggiorno,non lo vedi seduto sul divano,con solo la canotta bianca e i pantaloncini?Oppure sul tavolo della cucina,mentre si sforza di finire un rompicapo?
 
-Arianna,figlia mia,hai visto cosa ti ha fatto? Non restare ,vieni a casa,per Dio!
Vieni a casa!- la mamma è sul punto di piangere,è come se sentissi le sue lacrime uscire dal ricevitore.
-No mamma,questa è la sua casa..- scivolo appoggiata alla parete con l'apparecchio sulle ginocchia.
-Appunto Arianna,non permettere che ti faccia di nuovo male..Per favore,papà vuole vederti e anche Maria.-
-Ma no mamma,mi riferivo ad Ares. Questa è la sua casa,lui è nato qui,è casa di suo padre.-
-PADRE?- la vena di rabbia prende il sopravvento. -PADRE ARIANNA? Che padre è uno che picchia la sua promessa sposa a sangue? Almeno permettimi di tenerlo con me,potrai vederlo sempre,sarà sempre e comunque tuo figlio.-
-Mamma io amo Gianni e mio figlio.- riaggancio.
 
 
Inizio a piangere appena la mia mente cade in un vorticoso uragano di flashback.
Non so neppure come è successo. In pochi secondi mi ha colpito,in pieno viso.
-Puttana!Sono stato in guerra sei mesi,torno per andare dalla donna che amo e la trovo incinta? DI CHI E'? Chi è il padre?- non mi ha dato il tempo di rispondere, le sue braccia si muovevano già veloci e rabbiose.
Con una mano mi costringeva a terra,mentre l'altra era impegnata a sfigurarmi il viso.
-Voglio vedere chi ti vorrà quando avrò finito,chi vorrà un figlio bastardo.-
-Gianni ti prego.-
 
Poi il buio. Come se la mia mente mi avesse portato altrove,per non sentire dolore e appena il peso di Gianni si è allontanato dal mio corpo,sono tornata cosciente.
-Gianni è tuo figlio,due mesi prima che partissi in cima alla collina!-ho sputato tra il sangue mentre abbandonava casa sua,me e il bambino.
Ma Gianni non poteva sapere che ero alla trentaduesima settimana di gravidanza,non poteva capire che il figlio era suo,la mia pancia d'altronde non è mai cresciuta molto.
Io,quasi,non mangio.
 
 
Le lacrime scorrono.
-Ares,perchè adesso! Non potevi aspettare qualche anno? Perchè?Perchè? Perchè?- inizio a picchiare il ventre.
 
Il trillo del telefono,mi sveglia.
Credo di essere svenuta. Ho la pancia dolorante e piena di lividi.
-Pronto?- poca voce mi esce dalla gola secca.
-Arianna..-
Per la miseria! Piccolo! Ares! E' Gianni!
Non riesco a parlare.
-Arianna,il bambino è mio?-
-Si,Gianni.-
-Ma quando,quando è successo?-
-Sulla collina,ricordi?-non respiro più.
-Merda! cosa ti ho fatto..- piange. -Arrivo da te.-
 
Gianni che piange è una sorpresa.
"Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhh" un dolore assurdo mi attraversa il corpo,dai piedi percorrendo la spina dorsale fino al cervello.
Sono sicura: Ares vuole vedere suo padre.
E' ora,vuole nascere.
 

 
  
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