PARTE 6

 

     Dopo le congratulazioni, il pômpernikkîl venne spezzato secondo il rituale e diviso tra la neo-coppia, le loro famiglie e i loro attendenti, e Legolas scoprì con stupore che non era affatto duro come poteva sembrare, e che aveva un ottimo sapore. Riconobbe il gusto della segale integrale, semplice e terrestre, dello sciroppo di barbabietola e del malto, e decise che gli piaceva. Anche la birra aveva un sapore dolciastro, e si rivelò incredibilmente forte. Talmente forte, anzi, che l’Elfo fu lieto di sedersi al tavolo dei banchetti.

     Il banchetto era all’altezza di quel raro e gioioso evento. I piatti erano saporiti, anche se un po’ troppo pesanti per lo stomaco di un Elfo, e i boccali venivano riempiti a una velocità spaventosa. Legolas aveva l’impressione di essersi chissà come trasferito in un’Era anteriore, quando le cose erano più semplici e la gioia di vivere meno annebbiata, più fiera. Beninteso, era già più che alticcio. Gli Elfi avevano una straordinaria resistenza al vino, ma la birra nanica era tutta un’altra storia.

     “Che cos’è?” chiese, sforzandosi di nascondere un singulto poco dignitoso, quando gli venne portato un dolce a forma di pagnotta, coperto di zucchero in polvere.

     “È un pane dolce, cotto al forno con frutta secca, noci, miele e pasta di mandorle nel centro,” spiegò Birna, seduta alla sua destra. “Noi lo chiamiamo stollen(6). Lo mangiamo soltanto a Capodanno.”

     “Perché?” domandò Legolas, leggermente confuso a causa di tutta la birra che aveva consumato.

     “Il Capodanno per noi è il tempo della nascita,” disse Birna. “Ricordiamo in questo periodo come Mahal destò i Sette Padri dalla pietra, dopo aver lavorato a lungo e con fatica per crearli. E così anche lo stollen viene preparato almeno una luna prima di Capodanno e conservato in un luogo buio, affinché si riveli poi in tutta la sua dolcezza.”

     “Ma come mai ha la forma di una pagnotta?” chiese Legolas. A parer suo, un dolce doveva avere la forma di un dolce - oppure no?

     “La pagnotta rappresenta i Sette Padri prima che assumessero le loro sembianze definitive,” rispose Birna, ma i suoi occhi brillavano maliziosi, e dunque Legolas non poteva sapere se stesse dicendo la verità o se non lo stesse invece ‘tirando per la barba’, come dicevano i Nani. Beninteso, non aveva una barba per la quale farsi tirare, e tuttavia… il tutto era alquanto sconcertante.

     Ma lo stollen era eccellente, ricco e dolce, e sapeva di tutti gli svariati generi di frutta secca, noci e miele che erano serviti per prepararlo, e per un istante Legolas considerò seriamente l’idea di presentare questa tradizione nanica al suo popolo. Dopo quel fugace istante, tuttavia, gli comparve alla mente la vivida immagine di suo padre e ciò che Thranduil avrebbe potuto ribattere a un simile suggerimento, e decise che in fin dei conti non era una buona idea.

     Inoltre non era il momento adatto per pensare al futuro. Le danze erano appena cominciate, e Legolas, anche se con qualche incertezza, si alzò in piedi per unirsi agli altri. Era una questione d'orgoglio, in fin dei conti Gli Elfi erano i maestri della danza. Era il caso di dare una bella lezione a quei Nani.

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