Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: afewmistakesago    05/03/2013    12 recensioni
Arielle sapeva sbucciare una mela, camminare con dei libri in equilibrio sulla testa, parlare correntemente il francese e suonare al piano forte tutte le sinfonie di Beethoven.
[.. ] Arielle portava sempre i capelli legati con un fiocco, in una coda bassa.
Arielle ripiegava sempre la camicetta color pesca nei jeans a vita alta e indossava sempre le Clarks di camoscio beige che suo padre le aveva regalato a Natale.
[..] Vorrebbe un’altra identità, forse un doppia.
Per non deludere nessuno.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



 xheimalik 




Him&Her.
(1.)

 

'and girl you and I,

we're 'bout to make some memories tonight'





Quella mattina la professoressa Hill entrò nella sua amata aula di Psicologia con ampio ritardo.
L'auto non partiva, perse la metro e litigò per almeno cinque minuti con la macchinetta del caffè che, come al solito, non voleva darle il resto.
Il frastuono degli alunni era così elevato che solo in pochi videro e sentirono la grassa insegnante inciampare nei mocassini arancioni, prima di arrivare alla cattedra. Sospirando rassegnata dalla mancata attenzione, firmò il registro e lo sfogliò annoiata.
La prima ora del lunedì mattina era la più dura in assoluto, e si sentiva un bambina a sbadigliare più frequentemente dei suoi allievi svogliati.
Nella classe si era ristabilito un certo ordine quando la mano rugosa della Hill si passò tra le mani il gesso bianco, lo posizionò tra pollice e indice e scrisse.
“Lui&Lei” lesse Louis in un sussurro.
Tirò una leggera gomitata al biondino accanto a lui, che per poco non dormiva.
“Niall, Lui&Lei” si lamentò ancora; in risposta l’amico farfugliò qualcosa di sicuramente poco casto su una certa Marylin di terzo, che lo fece amareggiare ancora di più.
Louis lo aveva sempre odiato quello stupido progetto del quale, poi, non capiva proprio l’importanza. L’anziana Hill ripeteva ogni hanno che fosse un ottimo esercizio di comunicazione e che valeva la pena ‘divertirsi’ per cinque mesi con la ricompensa di un posticino nell’annuario.
“Ritirerete le informazioni sul vostro compagno in segreteria” disse come fosse un ordine “il prima possibile”.
Passò velocemente il cancellino polveroso sulla scritta bianca che sparì subito, poi prese a parlare di Freud.
Louis estrasse il libro dallo zaino rovinato e, per il resto dell’ora, scarabocchiò gli angoli ingialliti delle pagine.
Al suono della campanella gli toccò svegliare Niall, che ormai stava anche sognando, per trascinarlo a Biologia.
Nei corridoio si respirava la classica aria scolastica: armadietti aperti, bacheche strapiene di volantini inutili, che riempivano i muri tinteggiati di un giallo tenue e studenti indaffarati che si spostavano frequentemente da un’aula all’altra.
Prima di entrare nella classe dell’ora dopo, Louis e l’amico, vennero intrattenuti da una strana ragazza che parvero conoscere.
Si era avvicinata quasi saltellando e rivolgendo un sorriso tiratissimo aveva intavolato una noiosissima conversazione, comprendente anche squallide battute a cui rideva da sola.
“Chissà se capitiamo insieme anche quest’anno, Louis!” lo guardò accuratamente “sarebbe divertente, no?”.
Aspettò che il ragazzo annuisse e, richiamata dal suono della campanella, schizzò nella prima porta che trovò.
Ecco uno dei motivi per il quale Louis odiava quel progetto: non sapevi mai con chi saresti capitato.
In primo anno era in coppia con quella rossa e magrolina, quella che aveva sempre maglione e scalda muscoli coordinati, quella che lo aveva avvicinato prima. Era spaventosamente noiosa, isterica e tutti a scuola erano ormai convinti lei avesse una cotta sproporzionata per Louis. Forse era per questo che ogni anno, appena annunciato l’inizio del progetto, lei lo raggiungeva e recitava il suo triste teatrino.
“Amico tutte tu” sghignazzò Niall, mentre lui si dimenava sulla scomoda sedia dell'aula di Biologia.
“Peggio di quella, nessuna” rispose a tono.






Arielle camminò svelta verso la segreteria, che pullulava di gente, senza staccare mai il naso dal libro che stava leggendo.
Aspettò il suo turno, inebriandosi dei dolci versi che Dante dedicava alla sua Beatrice.
Un colpo di tosse le fece chiudere lo spesso libro con uno scatto veloce, per poi farglielo riporre nella cartella.
“Mi servirebbe conoscere il nome del corrispondente Lui, del progetto di Psicologia, di Arielle Hamilton” compose la frase con estrema risolutezza.
La giovane segretaria abbassò il viso sullo schermo e le dita picchettarono per qualche minuto sulla tastiera del vecchio computer. Aveva la pelle rosea, i capelli gialli con un’evidente ricrescita scura e gli occhi vitrei. Le iridi erano contornate da un intenso strato nero, mentre il centro era celeste con striature bianche. La pupilla era grigio sporc e sembrava non riuscisse davvero a vedere Arielle. Ma in realtà la scrutava, lo vedeva dalla posizione del viso e dagli angoli della bocca, curvi verso il basso.
“Ecco a lei” fece scivolare il post it verde sulla scrivania e chiamò il ragazzo successivo.
Arielle prese tra le mani il foglio e lo spiegò per leggere. C’erano un numero di telefono, un indirizzo, la classe e il nome.
Ripose i contatti nel diario, abbottonò il cappotto di lana grigia e sistemò la sciarpa su bocca e naso.
Fece pochi metri nel parcheggio della scuola e poi salì sull’auto di sua madre, che l’aspettava da un po’.
“Dove ti eri cacciata, ma petit?”  le chiese coperta dal ruggito del motore che si accendeva “mi stavo preoccupando”.
Maman, sto bene. Dovevo solo chiedere in segreteria il nome del mio compagno per il progetto Lui&Lei, ricordi?”.
“Uhm e chi ti è capitato?”
“Uno di quinto, mai visto in giro” rispose pensierosa.
“Stai attenta, ma chérie” un cipiglio preoccupato infastidì Arielle.
Momie, devo passarci solo un pomeriggio” si lamentò nei limiti nei quali le fosse permesso.
La signora Hamilton parcheggiò nel vialetto e incoraggiò sua figlia a salire in casa, lei avrebbe preso la spesa e l’avrebbe raggiunta.
Arielle si chiuse in camera e studiò. Rivide sua madre per un breve pranzo e quando fu l’ora di andare al conservatorio.








Louis aveva deciso che sarebbe andato a cercare lasua ragazza durante la pausa pranzo.
Harry, suo amico del quarto anno, aveva raccolto notizie per lui e non c’era nulla di positivo nelle sue conclusioni: noiosa, secchiona, francese, parla poco.
“Non ci si può ritirare dai corsi di psicologia, Louis” sbuffò Harry.
“Devo trovare un modo” sbattè la testa contro il muro scritto degli spogliatoi maschili “Devo trovare una via d’uscita”.
“Prova a chiedere alla Hill se si possono cambiare coppie” provò il riccio mentre allacciava gli scarpini.
“Già provato. Mi ha cacciato dalla sala professori urlando che non sarei mai diventato un buon sociologo” fece una smorfia. “Ma chi cazzo ci vuole diventare? Mi sono iscritto a psicologia perché speravo di poter dormire un po’ sul banco” fece ridere l’altro ragazzo “Non lo voglio un futuro così” concluse deciso.
“Portatela a letto, no?”
“Si, magari è anche vergine Harold” lo rimproverò “O solo racchia”.
Gli diede un pugno sulla spalla, spronandolo a raggiungere il resto della squadra di calcio già in campo.
Un'ora dopo uscì dagli spogliatoi con i capelli ancora un po’ bagnati, la borsa che gli pendeva su un fianco e gli scarpini consumati al collo.
Estrasse dalla tasca dei jeans bassi un angolo di foglio accartocciato e avanzò nei corridoi, cercando la classe giusta.









Una mano delicata toccò la sua spalla, lei alzò lo sguardo chiaro dal quaderno e si voltò. La sua amica Lydia era in piedi accanto a lei e le sorrideva.
“Mangi qualcosa con me?” domandò cortese.
“No grazie. La Thomson interroga su i promessi sposi.” deglutì “Devo ripassare”. 
Tornò a leggere in silenzio. Ormai era sola in classe e, a dir la verità, si spaventò un po’ quando lo stridio di un banco riecheggiò nella camera vuota. Si agitò sulla sedia e punto gli occhi su un ragazzo appena dopo l’uscio.
“Sai dove posso trovare Arielle Hamilton?” sorrise l’altro ragazzo con gli occhi glaciali.
“Perché?” la bionda si alzò in piedi, si appoggiò al banco e incrociò le braccia sul petto.
“Lui&Lei” rispose “Allora la conosci?”.
“Mh sono io” accennò un sorriso.
Louis si sentì sollevato. La sovrastava in altezza, era minuta e a suo agio in un maglione con un taglio semplice; i capelli biondi erano legati ordinatamente in una coda che le ricadeva sul seno desto, sui grandi occhi blu non c’era un filo di trucco e i lineamenti del viso erano dolci.
“Comunque si legge Arièlle” lo riprese marcando l’accento sulla prima ‘e’.
“Oh, giusto.” prima pessima figura “E’ francese, dimenticavo”.
“Come lo sai?” si incuriosì la ragazza.
“Si parla anche di te in questa scuola” lui non riusciva proprio a decifrare la sua espressione.
“Si parla di tutti in questa scuola”. Due a zero per la francesina.
“Mangiamo qualcosa insieme?” chiese con gentilezza il moro, per rompere il silenzio tagliente.
“Niente da fare, ho l’interrogazione di letteratura dopo” la campanella suonò in aiuto di Arielle “Ci si sente Louis”.
Uscì sorridendo e lasciò il ragazzo a pensare quanto fosse fico il suo nome con l’accento straniero.



 

 ....swift, bitches.



I'm back, people bkjhvf .
Come state? Siete ancora vivi? ahahah no dai, il mio ritardo è dovuto solo al numero di recensioni nel prologo.
ecco, volevo aspettare che almeno una decina di persone lo leggessero, quindi ringrazio le 14 meraviglie che lo hanno recensito :')
anyway, il capitolo? so che non ve lo aspettavate un incontro del genere hehe
e so anche che forse non ci avrete capito nulla di questo famoso progetto, ma è tutto calcolato (sese). 
ah, colgo l'occasione di precisare che questa long sarà completamente diversa di ogni mia storia mai scritta :) 
direte "finalmente qualcosa di non depresso" hahahah, ci sarà da ridere non vi preoccupate. 
vi fartò scoprire una 'nuova' me, promesso kjbhv. 
giusto un'altra cosa: le recensioni. 
allora, io apprezzo tutto quello che mi dite, ma non me ne faccio niente di chi mi dice solo 'bellissimo *.* continua', perchè dovrei sapere 
cosa c'è che non va in quello che scrivo e cosa vi spinge a dire che sono brava (gbihvjfc).
colgo l'occasione per spronare i lettori silenziosi (so che ci siete!). vi prego di sprecare solo un minuto della vostra esistenza 
per dirmi che ne pensate. 
mh, a sì sono molto grata a tutte quelle ragazze che continuano a seguirmi nonostante i commenti non sempre positivissimi (?) alle loro storie. 
si tratta di essere maturi, grazie mille. 
aaah, visto che mi chiedete di passare da voi ma io mi scordo sempre, ho deciso di farmi una lista di persone dalle quali passare lol
scrivetemi 'mettimi nella lista' e state certi che, prima o poi, passerò cc: 
per chi aspetta il 13esimo di emotions are messy, abbiate fete ce l'ho tutto in testa e presto arriverà. 
più che alle storie mi sono dedicata alla bio (di efp) in questo periodo, lol *si nasconde*
cciao gente bellissima,
Martina :)

ps. la didascalia è ovviamente presa da live while we're young c': 


@ladykiIIer on twitter, contattatemi se vi va! 



 

  
Leggi le 12 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: afewmistakesago