Estate
L’aria
estiva si sentiva alla tana, era un weekend in cui anche i gemelli erano a casa
sperimentando su Percy tutti i nuovi scherzi che avrebbero dovuto fare il boom
a Natale.
Ron
stava collaudando un nuovo accessorio per la sua scopa, Bill e Fleur erano
andati a Diagon Alley. Hermione era occupata a studiare libri riguardanti la
magia nera e incantesimi di difesa. Molly come aveva accennato a Harry era
occupata nel ripulire il capanno degli attrezzi e Arthur era, appunto, a fare un
ispezione.
Harry
doveva assolutamente trovare un modo per stare lontano da Ginny e, decise che
Hermione era l’ideale.
Bussò
alla porta: ”Hermione sono io posso entrare?”
Lei
lo invitò ad accomodarsi e ad aiutarla nello studio degli horcrux.
Mentre
Harry, dopo quella notte, si era convinto più che mai nello starle lontano, Ginny, ormai certa
di essere corrisposta al cento percento si convinse dell’opposto. Inoltre
quella notte aveva sognato un uomo incappucciato che combatteva con Harry ed
entrambi parlavano in serpentese;
solo quattro parole aveva potuto capire Ginny: “Tom
Ridde” dette da Harry e “avada kedavra”
dette da quello che aveva capito essere Colui_che_non_deve_essere_nominato.
Harry
nel sogno moriva e quindi capì che non doveva perdere tempo e stare con lui il
più possibile perché il sogno non era impossibile purtroppo.
Iniziò
la sua ricerca da Ron che tra l’altro, come Harry aveva pensato, le fece
perdere un oretta negli allenamenti, per usare al
meglio il nuovo accessorio. Quindi provò dai gemelli, dato che ultimamente
Harry si divertiva molto a stare con loro ed invece la fecero stare lì con loro
per due ore, un’eternità secondo Ginny, ad assistere agli effetti di alcune
novità.
Sicura
che Harry non fosse da sua mamma era con Hermione.
Chiese
ai gemelli: “Sapete dove è Hermione?”, non poteva chiedere direttamente di
Harry perché sarebbe stato indice di interesse troppo alto, Ma anche loro non
lo sapevano, vide Ron che rientrava ad apparecchiare e finalmente le disse che
era in camera di Molly sulla scrivania.
La
caccia a Harry era finita, anche perché Hermione e Harry entrarono
in cucina dalla scala a chiocciola e iniziarono ad apparecchiare
“troppa
gente” pensò Ginny
Finito
il pranzo i gemelli fecero con Percy una capatina al ministero, loro per certe
carte riguardanti il negozio e Percy, da bravo lavoratore, per controllare che
gli appuntamenti del ministro fossero stati riportati sull’agenda.
Ron, Harry, Hermione e
Ginny rimasero soli in casa., dato che la madre era ritornata a pulire il
capanno dicendo:” Che famiglia! Che famiglia disordinata, mai niente che sia
nel posto giusto, se questi ragazzi non iniziano a riordinare le loro cose gli
sbatto tutti fuori di casa!”
I
ragazzi si interrogarono tra di loro:
“Che
facciamo oggi?” disse Ron
“
Potremmo approfondire le nostre conoscenze contro le arti oscure” propose Hermione
“
Hermione sempre a pensare a studiare, è sabato non si può studiare di sabato!” Ron
“
Per te neanche il giorno prima di una verifica è il
momento per studiare, e mi spiace ricordarti che un certo mago oscuro è al
culmine del suo potere e quindi non si sta parlando di studio ma della nostra
incolumità!” ribatté Hermione guardandolo con aria di compatimento
Ron
stava per rispondere nuovamente quando Harry
intervenne:
“ Dai basta voi due non si può ribattere su ogni cosa siete
cane e gatto”
“
Allora cosa facciamo senza che nessuno abbia da ridire?” chiese Ginny con fare
scocciato che avrebbe preferito per levarsi dai piedi e stare sola con Harry
“Potremmo
giocare a quidditch? “ disse Ron
“
Ma se hai giocato tutta mattina?” ribatté Hermione
“
Ma anche tu volevi studiare e l’hai fatto tutta mattina” sbuffò Ron
“Ma
la volete smettere?” disse questa volta Ginny
“
Scacchi magici ? “ disse Ron
“
Ma sì tra le opzioni è la meno peggio” disse Hermione
“
Ma è solo per due!” disse Harry
“Tu
gioca con Ginny perché io con lei vinco sempre è noioso ...”
voleva dire a Ginny di giocare contro Hermione ma
sapeva che Hermione si sarebbe offesa e non voleva litigare con lei
Quindi
Hermione e Ron si misero a giocare insieme e lasciarono Harry e Ginny soli
“
E ora che mi inventò per andarmene da lei” pensò Harry
“Allora
Harry che facciamo?” sorrise Ginny mentre gli porse la
domanda
“Ehm
a te sinceramente va di giocare a scacchi magici?” Disse Harry ed il suo tono
faceva benissimo capire che gli scacchi non erano il primo dei suoi pensieri
“
Non mi interessa mi basta stare con te” disse Ginny guardandolo negli occhi
“Ginny
ma... certe cose in certi momenti è meglio evitarle...”
disse Harry con fare serio
“No.... non bisogna sempre deviare i problemi Harry.. noi due
siamo innamorati e non possiamo più nascondere l’evidenza..” Sospirò non ce la
faceva più lei lo amava
“
Ginny non posso
lo capisci non posso! Sai il perché mi sembra che tu sia sorda, più di una
volta l’ho ripetuto sei dura di comprendonio o cosa?” Il tono di Harry era
secco e Ginny era sull’orlo di un pianto
“
Ma non capisci che ti amo? È così difficile per te questa parola... amore? Non
la capisci. Io so cosa provi ma tu non ti sei mai
messo nei miei panni” una lacrima bagnò la guancia di Ginny
Harry
era sempre secco e distante nelle risposte ma dentro di se provava un rimorso
terribile era lui che stava facendo del male a Ginny, era tutta colpa sua:
“Ginny tu non puoi capire i miei panni ... non...” venne interrotto da Ginny: “ Harry stanotte ho avuto un
incubo in cui tu morivi per causa di Voldemort, Si di Voldemort per te
continuerei a dirlo e faccio fatica non è mia abitudine... non capisci che ti
ho visto morire davanti ai miei occhi?”
Ginny non riusciva a guardarlo era gelido e come risposta ottenne un :”
era solo un incubo” A quel punto Harry la vide correre via in giardino ma non
la seguì.. invece andò ad assistere alla partita di scacchi.....
Ron
gli chiese se andasse tutto bene e lui non rispose ...
Non andava per niente bene..