Storie originali > Soprannaturale > Vampiri
Segui la storia  |       
Autore: Sarapillo_    05/03/2013    1 recensioni
Anastasia sapeva. Lei sapeva che lui la stava cercando e sarebbe venuto a prenderla era solo questione di tempo. Anastasia aveva la convinzione, aveva la certezza che Il Principe Delle Tenebre sarebbe venuto a "finire il lavoro". Quello che aveva iniziato uccidendo i suoi genitori, quello che aveva iniziato quando aveva cominciato ad perseguitare la sua famiglia. Lui l'avrebbe trovato e uccisa, non si sarebbe accontentato di nulla meno di vederla morta e nella tomba, se avrebbero ritrovato il corpo.
Anastasia però non voleva più scappare, lei voleva combattere.
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo  “Destinati“


Mi sveglio, mi gira la testa cerco di alzarmi ma ricado sul un letto che non è il mio. Dove sono? Mi guardo intorno e non è la mia camera.
Questa è una stanza con pareti  cremisi scuro, un grosso lampadario antico regna sul soffitto: decorato  con  complicati intagli di angeli e frecce.  Il silenzio esistente viene distrutto solo dal mio respirare.
Un camino ,compare dalla parte opposta della stanza, emana un calore costante quasi fosse comandato da qualche forza che lo spinge ad ardere e consumare voracemente i ciocchi di legno.
Sopra di esso un quadro anzi un ritratto che raffigura:
< Vlad L’Impalaore. >
Boccheggio con orrore osservando rapita l’immagine di quel potente tiranno protagonista di molte stragi anche forse quella dei suoi   figli prediletti. Reso vampiro da qualche belzebù raffiorato da chi sa quale inferno sotterraneo. 
Il letto sul quale sono adagiata è borgogna , a baldacchino e matrimoniale.  Molto spaventoso oserei dire anche se i piumoni sono molto affascinanti e raffinati. Sulla testiera sono intagliate immagini di astri, luna e sole.  C’è anche una finestra a balconcino incorniciata da tende di raso rosse.
E’ già sera eppure quando ero tornata a casa era presto, devo andare a casa o Jenny e Carl si preoccuperanno. Esco dal letto ancora un  po’ intontita e stanca.  Mi rivesto.. aspetta un attimo non ricordo di essermi.. oddio qualcuno mi ha spogliato. Ho un pigiama addosso. La mie guance si infiammano mentre corro a prendere i jeans e la felpa celeste della nike.  Mentre mi vesto ho il tempo di dare un occhiata dalla finestra.
La casa è circondata da un alto cancello e poi da un bosco. Non penso proprio che riuscirò a fuggire da questa pseudo prigionia. Mi avvicino alla porta ma è chiusa a chiave, che diavolo!  La mia buona sorte non conosce rivali.
Se non vado errato questo è un reato: sequestro di persona.
Guardo ancora una volta la camera, cammino avanti e indietro dopo mi affaccio alla finestra ; scorgo ora che ci sono delle sentinelle ai quattro angoli della casa,ma non riesco a vederne i volti.  Questa deve essere la casa di cui Ludovico mi ha parlato, quella dopo il bosco.  
Mi ci sono avventurata molto raramente Jenny e Carl non hanno mai acconsentito  forse credendo che mi avrebbe ricordato i miei genitori.
Avevano ragione poiché ogni pensiero rivolto a loro mi fa
riaprire una voragine mai chiusa veramente e la collana si illumina…
È la prima volta che accade o almeno credo. La prendo fra le mani e la cullo stringendola delicatamente al petto, sembra alleviare un po’ il dolore del buco nel mio petto.
Diffonde una luce e un calore puro quasi angelico, sembra di avere una stella fra le mani.

La porta si apre con un lieve rumore e io mi accingo a riporre la collana in tasca.
< Angelo hai riposato bene? > domanda Ludovico apprensivo.
Quel nomignolo mi fa sorridere
< Si Ludo. Ma dove mi trovo? E cosa mi è accaduto? >
Si siede sul letto vicino a me prendendomi la mano

< Sei nella mia dimora> sottolinea indicando le mura, < Comunque sembra che tu abbia avuto un calo di pressione, sei svenuta e ti ho portata qui per farti visitare e riposare. > mormora.
“Forse si sente in colpa”.  < Grazie Ludovico, ma ora vorrei tornare a casa. Carl e Jenny si preoccuperanno. >
Si acciglia, corrugando la fronte e  scuote il capo  < No, tu hai bisogno di riposo l’ha detto il dottore. >
< Io devo andare. > mi alzo cercando di arrivare alla porta ma lui con la sua velocità mi blocca sulla soglia chiudendola a chiave.
< No tu non te ne vai devi riposare l’ha detto il dottore. > ribadisce con cocciutaggine.
E’ arrivato il momento di una cosa che non avrei mai pensato di fare nei confronti di un vampiro : supplicare e fare gli occhi da cucciolo.

< Dai per favore, ti prego Ludo, voglio andare a casa a riposare. Mi stai facendo affaticare. > poggio una mano sulla fronte socchiudendo gli occhi mentre mi poggio un po’ sul suo petto.
Sorride e dice < Ana, mio angelo, sono al mondo ormai da centinaia di anni credi che io non sia capace di resistere alla tua supplica? E poi a Carl e Jenny ci ho pensato io. > mi abbraccia e sospira.
< Carl e Jenny non mi farebbero mai dormire a casa di un ragazzo. > sibilo scettica.
Tossisce  e proclama < Si da il caso che io non sia un ragazzo normale , io sono il tuo ragazzo non che  il re di quasi tutti i vampiri. >
< Peggio se il ragazzo in questione è il mio. Non ci casco Ludovico è inutile. E poi per essere fidanzati non ci vuole il consenso di entrambi? >
Ignora la mia domande e ribadisce  retorico < Io ho o non ho dei poteri? >
< Non avrai mica usato il lavaggio del cervello con i miei genitori? > . Sono inorridita, se l’ha fatto non potrei mai perdonarglielo.
< Non l’hai fatto vero? > “ Ti prego dimmi di no” supplica una mia vocina.
Mi allontano dalle sue braccia come scottata mentre lui evita il mio sguardo.
< Ludovico esci subito fuori di qui! > mormoro con orrore.
< Anastasia il mio potere non ha nessun effetto negativo sulla psiche umana. >
< Non è questo il punto. Loro sono i miei genitori e tu non hai il diritto di cancellare o influenzare i loro pensieri. Non è giusto! > non risponde ancora
< Oddio e se lo facessi a me? Non mi hai mai influenzato vero? > .
Si avvicina ma io indietreggio.
< Non ho mai usato il mio potere su di te, in primo luogo perché non voglio e poi credo tu sia immune perché non.
riesco a leggere i tuoi pensieri. >
< Ludovico lasciami sola, hai detto che devo riposare perciò. > sbuffa e va fuori.
Mi butto sul letto e la voglia di fuggire da questa prigionia si è raddoppiata. Passa circa una mezzora da quando Ludo se ne andato dalla " mia " camera e insieme alla voglia di fuggire si unisce un altro stimolo la fame infatti il mio stomaco brontola scocciato.







“Cara Anatasia,
voglio scusarmi con te per il mio comportamento  imperdonabile e inaccettabile hai ragione tu, perciò voglio invitarti ad unirti a cena con me. Ti prego vieni. Sei hai bisogno di rinfrescarti e cambiarti ci sono dei vestiti per te nell’armadio. 
P.s sono dietro la porta ho sentito il tuo stomaco brontolare.”

 



Mi si stringe il cuore, non ho più bisogno di riflettere su niente, io lo amo ed è inutile negarlo, siamo collegati come da un filo conduttore, siamo complementari. Ad un tratto non mi importa più niente se lui è un vampiro, so che non mi farà mai del male, so che mi ama e farebbe tutto per proteggermi anche se a volte esagera.
La collana ha ripreso ad illuminarsi.

Carro verso la porta,stringo la maniglia e si apre. Ludovico è seduto contro il muro con una rosa in mano.  Una rosa blu.  Si alza e lo abbraccio, stringendolo forte e mi sento a casa. Forse veramente la mia casa è lui,  il mio destino è legato a lui.





Spazio dell'autore!
Salve a tutti spero che il capitolo vi sia piaciuto scusate se ci ho messo così tanto tmepo pultroppo la scuola mi ha tenuta molto impegnata! Vi prego scrivetemi e recensitemi così io possa miglioriare e continuare la storia baci a presto <3
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Vampiri / Vai alla pagina dell'autore: Sarapillo_