Dedicato
ad Alexia,che si subisce le mie
continue
paranoie e domande. Grazie perché sei
venuta
in biblioteca e hai letto in anteprima
il
capitolo! Sappi che la prossima volta ti fai
pure
tu qualche problema <3
-Audrey,svegliati-
-dici
che è morta?-
-ma
piantala,è viva. Credo.-
-dici?-
-si,si.
Respira-
-Audrey,sono
le otto-
la
mano di Melany mi scuote leggermente la spalla
-si,arrivo.-
bonfacchio prima di girarmi dal lato opposto e mettere la testa sotto
il cuscino.
-è
tardi! Devi per forza alzarti!-
-okay,eccomi-
a fatica mi alzo dal letto,stropicciandomi gli occhi con la mano.
-ti
consigliamo di correre in bagno o non riuscirai a tornare neanche per
l'ora di pranzo!-
-bene-
rispondo assonnata prendendo il beauty e una salvietta.
-stai
attenta e non avere pietà,non farti sorpassare alle file-
-lotterò
con le unghie e con i denti!- rispondo chiudendomi la porta alle
spalle.
La
poca luce che entra dalle finestre in fondo al corridoio illumina gli
inquietanti quadri appesi alle pareti.
-quanto
siete brutti?- penso osservando meglio la foto di una scolaresca
appesa al muro.
Deve
essere molto vecchia,le divise erano molto più spartane e meno
colorate. I ragazzi seri e dall'aria malinconica.
La
scritta placcata in oro recitava ''anno 1920-1921''. tra tutte
le ragazze, sembra spiccarne una bassina,capelli scuri e occhi
grandi,chiari come il cielo. A parte l'ultimo dettaglio,poteva essere
la mia gemella mancata: siamo identiche. Piego la testa e guardo
meglio la ragazza,i cui occhioni sembrano fissarmi e seguirmi. Non ha
un sorriso neanche accennato e mani dietro la schiena.
-ehi,meglio
che ti sbrighi,se vuoi andare in bagno. Presto ci sarà l'ondata
delle ritardatarie,non hanno pietà.-
la
voce di Megan mi riporta velocemente alla realtà. Ora che ci
penso,questa mattina non era in camera.. deve essere stata a
prepararsi fino ad ora.
-oh,ciao.
Grazie del consiglio,cercherò di non ritardare. In fondo è il mio
primo giorno di scuola-
un
cenno del capo e mi sorpassa,continuando il suo cammino verso la
stanza Grace.
Io
dimentico il quadro e mi incammino verso la stanza da bagno.
Nonostante tutto,continuo a sentire i penetranti occhietti della
ragazza del quadro attaccati alla schiena.
Gli
stessi della sera prima. Mi
rendo conto della stupidità del pensiero e scuoto la testa per
allontanarlo. Eppure,mi sta osservando.
°°°
-quel
posto è una giungla!-
esclamo
spalancando la porta della stanza da letto.
-io
ti avevo avvertito..- dice Eileen,abbassando subito lo sguardo per
continuare ad allacciarsi la scarpa.
-com'è
che era? Devo girare intorno alle orecchie del coniglio... e poi?-
-non
sai allacciarti le scarpe?- Megan la guarda esterrefatta
-tornando
al bagno.. tutte spingono,cercano di superarti in fila o ti
raccontano storie drammatiche per convincerti a farle passare
avanti!-
-hahahaha
una volta una mi ha detto che aveva bisogno di sbrigarsi perché se
faceva ancora ritardo il professore di inglese aveva promesso di
bocciarla-
-non
farti impietosire,sono avvoltoi!-
-è
una giungla! Una giungla!-
-dai,vestiti
che ti accompagno a matematica. In classe incontreremo anche Chas-
mi
incita Megan
-okay,prendo
la divisa- apro l'armadio e,con una smorfia,prendo la gonna scozzese
e la camicetta.
Tutto
sommato non è così brutta. Il colore è gradevole,un bordeax vino
con qualche dettaglio grigio chiaro. C'è piuttosto freddo,quindi
decido di mettere anche un paio di calze grige. Spero solo di
riuscire a non romperle,come al mio solito.
Sulla
camicetta bianca infilo il maglioncino color vino rosso, sul cui
petto è cucito il simbolo della scuola: un gufo con davanti le
iniziale di ''scuola William
Wetmore Browning''
-ragazze,come
si mette questo cosino?-
agito
davanti al viso un nastrino grigetto che dovrebbe fungere da
cravattino,o qualcosa di simile.
-c'è
un bottoncino,credo. Comunque puoi anche non metterlo,in teoria
farebbe parte della divisa ma nessuno lo indossa-
osservo
le mie compagne e mi accorgo che nessuna ha il nastrino al collo.
-meglio
così. Già lo odiavo-
raccolgo
la cartella,preparata la sera prima. Mi sistemo un ultima volta i
capelli allo specchio e guardo le altre.
-io
sono pronta-
-perfetto,andiamo?-
-subito-
usciamo
tutte chiudendoci la porta alle spalle.
Non
passiamo alla mensa per la colazione,siamo troppo in ritardo.
-dovrai
farti fare una copia delle chiavi,dovresti passare a chiederla in
segreteria... più tardi ti ci accompagno- dice Eileen.
È
sicuramente quella che sta più cercando di farmi integrare. Megan,al
contrario,mi parla il minimo indispensabile. Lo stesso fa anche con
gli altri,quindi non credo di starle particolarmente antipatica. È
solo un po' solitaria.
Passando
davanti al ritratto del 1920 rabbrividisco. Non ho il tempo di
osservarlo di nuovo,ma continuo a sentire quegli occhietti
penetranti che mi fissano. Impazzirò qui dentro.
-tu
che dici,Audrey?-
-emh?
Scusate,mi ero distratta-
-secondo
Lee,Aaron è gay-
-perché?-
chiedo,leggermente sconvolta. Devo dire che un po' mi dispiacerebbe.
Tra i ragazzi,era quello più interessante.
-non
ha mai avuto una ragazza. Neanche un flirt... sicure che non sia
dell'altra sponda?- la rossa difende convinta la sua teoria.
-ma
va'! No che non è gay-
-io
dico di si-
-io
dico di no- melany continua imperterrita a sfidarla
-accompagno
Audrey al suo armadietto,è a fianco al mio,ma sappi che non finisce
quì-
sposta
le dita dai suoi occhi a quelli dell'amica,lasciando intendere che
avrebbero continuato la conversazione. Probabilmente durante l'ora di
inglese,che avrebbero condiviso.
La
rossa mi incita a seguirla e saluto le bionde,che invece imboccano un
altro corridoio.
-questo
è il tuo armadietto. Ci puoi mettere e appendere quello che vuoi,è
nelle tue mani-
-fantastico-
guardo la scatoletta di metallo che mi si para davanti. Magari ci
avrei appeso qualche foto... probabilmente una delle ultime scattate
con Deb e Cam.
Poso
la maggior parte dei libri contenuti nel mio zainetto,tenendo solo
l'astuccio e l'occorrente per matematica.
-eccomi,pronta
per un interessante lezione del professor Cox?- chiede ironica Megan
arrivando davanti ai nostri armadietti.
-non
vedo l'ora- salutiamo la rossa e ci incamminiamo verso la nostra
aula.
Arrivate
davanti alla porta vediamo la testa rossa di charles spuntare tra gli
altri.
-Ehi!
Meg,Audrey.-
-ciao
Chas!-
-ciao
Charles-
i
due ragazzi mi accompagnano al mio posto,appena dietro al loro.
-le
stavo giusto dicendo che l'ora di Cox è tremenda, noiosissima,
difficilissima e spiegando quanto il nostro professore sia sadico e
malvagio-
-ma
piantala! Audrey,non ascoltarla. Cox è un tipo simpatico. Procede
velocemente con il programma,ma spiega bene. In teoria bisognerebbe
solo stare attenti..-
dice
cambiando tono e fissando Megan.
-e
perché guardi me? Io sono sempre attentissima! È solo che la
matematica è difficile.-
risponde,fingendosi
offesa
-la
matematica è semplice,invece.-
-cohf
secchione cohf-
-buongiorno
ragazzi! Sedetevi,sedetevi.-
un
uomo alto e panciuto fa capolino nella stanza. La testa pelata e
lucida riflette la luce che entra dalla finestra. Deve avere uno
strano gusto,in fatto di moda, penso osservando la vivace camicia a
quadri gialli,verdi e viola,i pantaloni a coste marroni e gli
occhialoni rossi posti sul naso. Devono essere quelli che cambiano
colore a seconda della luce dato che,per colpa della fitta luce che
lo colpisce, le lenti sono diventate verdognole.
La
porta si spalanca di colpo ed entra un ragazzo dai capelli biondo
chiaro. Probabilmente si è svegliato tardi,ha la la camicia fuori
dai pantaloni e si sta allacciando alla meglio la cravatta bordeaux.
-in
orario come al solito,vero signor Moon?-
-mi
scusi tanto,ma..-
-cosa
è successo questa volta? Uno scoiattolo le ha rubato i calzini? O ha
visto un fantasma camminare per i corridoi e lo ha seguito?-
-quella
volta non stavo scherzando! Giuro che ho davvero visto quel
fantasma... appena avrò le prove dovrà scusarsi con me.-
-signor
Moon,sono solo leggende-
-io
sono convinto che davvero quella Grace si aggiri per la
scuola-
-questo
è matto- sento Chas sussurrare a Megan e lei annuisce trattenendo
una risata.
-e,per
la cronaca,era vero anche quando lo scoiattolo mi rubò un calzino.
Quegli animaletti sono sottovalutati.-
-certo,si
sieda. La prego,si sieda. Iniziamo la lezione,aprite il testo ''B'' a
pagina 158...-
il
biondo mi si avvicina offeso e prende posto al banco a fianco al mio.
Megan
si gira lentamente,approfittando del momento in cui Cox sta scrivendo
un problema alla lavagna.
-Pss,Audrey.
Lui è Caleb.-
bene,un
compagno di banco piuttosto normale.
-ah-
-piacere,dolcezza-
il
ragazzo si gira e mi porge la mano.
-piacere..-
-nuova,qui?-
-si,sono
arrivata ieri. Sto nella Grace-
-fossi
in te starei attenta,quella ragazza gira anc..-
-non
la terrorizzare! Non esistono i fantasmi!- Chas si gira e interrompe
Caleb
-io
sto nella Grace da un sacco e non ho mai visto questo
fantomatico fantasma..-
-bravi,non
credetemi. Ve ne pentirete-
-come
no..-
-comunque,se
vuoi più tardi posso farti fare un giro della scuola...-
-no
grazie.- rifiuto l'offerta del biondo -ci ha già pensato una mia
compagna di stanza-
-beh,nulla
ci vieta di pranzare insieme,comunque. Se vuoi oggi puoi unirti al
mio tavolo-
-grazie...ci
penserò-
-già
ci provi? Ti sei superato,Caleb.- Megan interviene nella
conversazione
-voi
la in fondo. Volete renderci partecipi della vostra conversazione?-
-no
signore,vi annoieremmo- Meg sorride spavalda,meritandosi una gomitata
da Chas che la invita a tacere
-bene,signorina
Grey. Se si distrae vorrà dire che ha capito il concetto. Venga pure
qui a risolvere il problema.-
la
bionda si alza a mala voglia sussurrando -quel tipo mi odia. Gli
auguro una morte lenta e dolorosa,lenta e dolorosa..-
per
il resto della lezione Charles si sbraccia cercando di suggerire a
Megan che,purtroppo,non riesce a capire gli aiuti e prende un brutto
voto. Quasi subito,Caleb si addormenta sbavando sul quaderno di
matematica.
Non
mi resta che cercare di seguire o scarabocchiare sul pesante libro
dalla copertina azzurra,colorando l'interno delle lettere stampate.
Al
suono della campanella,Megan corre verso il suo banco ed esce il più
velocemente possibile.
Per
mia fortuna,Chas si ricorda di me e mi aspetta per aiutarmi a trovare
la prossima aula-quella di inglese.
-Comunque,bellezza,ricordati
del mio invito per il pranzo.- mi dice Caleb prima di girarsi e
uscire dalla stanza.
-tranquilla,puoi
anche dargli buca- mi rassicura Chas vedendomi riluttante all'idea di
pranzare con quel..coso. - puoi pranzare con noi,ci farebbe piacere-
-okay,non
sai quanto ti ringrazio!- scoppiamo a ridere.
Usciamo
dalla stanza e ci inoltriamo nel corridoio affollato. Un punto
positivo è che questo è decisamente più luminoso e meno lugubre e
inquietante di quello dei dormitori.
-che
ora hai adesso?-
-umh..
credo inglese.-
-ah!
Con la professoressa Smith! Vedrai che ti piacerà.- Charles sembra
adorare qualsiasi materia o professore. Forse è davvero un po'
secchione,come dice Megan.
-speriamo-
rispondo io.
-Questa
è la tua aula- dice,fermandosi davanti a una delle stanze - dovrebbe
esserci mia sorella. Cercala,io vado; ho francese... ci si vede a
pranzo!-
-okay,ciao-
appena
entrata non ho difficoltà a trovare Eileen. È seduta da sola,quindi
decido di avvicinarmi.
-questo
è libero?- indico il posto a fianco al suo.
-in
teoria no... ma il mio compagno di banco non mi sta particolarmente
simpatico,quindi si,è libero.-
sorrido
e mi siedo,tirando fuori dalla cartella il testo di inglese.
-piano,piano,piano.
Hei,bellezza,mi rubi il posto ora?- Caleb mi si avvicina,fingendo un
broncio
-mi
spiace- risponde Eileen -è già occupato.-
-per
questa volta cedo,ma solo perché sei una bambola- schiocca la lingua
prima di allontanarsi.
-ma
quanto è..-
-Pietoso?
Pervertito? Obrobrioso?- mi interrompe Lee.
-pensavo
a viscido,ma hai reso l'idea-
-lascialo
stare quello,si è appropriato del posto accanto a me e,da allora,non
mi da pace. Chas ha minacciato più volte di spaccargli la faccia ma
lui non cede. Ci prova con tutte-
-si,decisamente
viscido-
-giorno
ragazzi! Svelti aprite il libro che sono arrivata in ritardo,non
abbiamo tempo da perdere!-
una
donna alta e magrissima entra nell'aula. Le do sui 50 anni,capelli
biondi palesemente tinti.
Pensavo
che Melany e gli altri esagerassero,quando ieri si lamentavano del
suo pessimo gusto estetico,ma solo ora capisco che erano stati fin
troppo gentili. Coco Chanel si sta rivoltando nella tomba.
Pantaloni
verdi a zampa,maglione a righe colorate da cui spuntano i polsini e
il colletto di una camicia azzurra. La borsona marrone che si
trascina dietro potrebbe averla rubata a un barbone e i capelli ricci
deve averli acconciati mettendo un dito nella presa di corrente.
Non
parliamo poi del giubbottone verde bottiglia che le arriva quasi ai
piedi.
-certo
che si veste davvero male- commenta Lee,quasi mi avesse letto nel
pensiero.
-pensavo
scherzaste ieri sera,ma non avete per nulla esagerato-
-sai
chi si veste bene? La Edwards,quella di latino. Non so quanto
guadagni un professore,ma lei veste solo firmata.-
-cavolo!-
-si,si.
Ha davvero buon gusto-
passiamo
la lezione a spettegolare e lei mi spiega le altre ragioni per cui
immagina che Aaron sia gay. È diversissima dal fratello. Lei
raggiunge a stento la sufficienza ,lui è eccellente in tutte le
materie. Le uniche cose che li accomunano sono i capelli rosso acceso
dato che anche il carattere è differente.
Dopo
inglese vengo accompagnata all'ora di Latino,dove posso constatare
che la Edwards si veste bene sul serio, successivamente all'ora di
biologia e,in fine,cerco pazientemente l'aula di filosofia;dato che
non trovo nessuno che possa accompagnarmi. Purtroppo sarò sola,dato
che nessuno che conosco condivide la lezione con me.
Dopo
aver chiesto indicazioni in giro,riesco finalmente a trovare l'aula.
-scusi
il ritardo,professoressa..-
-Murrai,cara.
Murrai.
-professoressa
Murrai.-
-prendi
pure posto vicino a Samantha-
mentre
passo davanti alla signora questa mi fissa,aggiustandosi gli occhiali
sul naso.
-Grace?
-
-..scusi?-
-n-niente.
Si sieda,si sieda.-
mi
dirigo velocemente al mio banco e inizio a scarabocchiare sul foglio
bianco posato sul banco.
L'anziana
donna non sposta lo sguardo da me nemmeno un attimo,neppure mentre
spiega.
Mi
ha chiamata Grace. Aveva uno sguardo assente,pensieroso.
Appena
suona corro letteralmente fuori dalla classe,sperando di non
incrociare di nuovo la professoressa.
Cammino
sperduta nel corridoio. Pensando a Caleb e alla sua convinzione di
aver visto un fantasma,alla signora Murrai,a Grace,alla
ragazza della foto,a quegli occhietti penetranti...
persa
nella mia mente mi sconto con qualcuno che mi rendo conto essere
Aaron
-stai
più attenta,sei in un corridoio-
-emh,scusa.
Non ho mica fatto apposta.-
-ma
tu sei quella nuova...quella in camera con le ragazze..umh..-
-Audrey-
-ecco,si-
-si,sono
io.-
fa
come per camminare e lasciarmi li,in mezzo al corridoio e senza la
più pallida idea di dove andare. Scosso dai sensi di colpa,indugia e
torna in dietro.
-dai,seguimi.
Ti porto a mensa.-
-ah,grazie-
in
completo silenzio,camminiamo fino al piano di sopra e alla grande
stanza dalle pareti chiare.
-hei,eccoli!
Credevamo ti fossi persa!-
Melany
mi invita a sedermi vicino a lei.
-si
sentivano in colpa per averti abbandonata a te stessa ,temevano non
avresti mai trovato la mensa- interviene Carter.
-vieni,ti
accompagno a prendere da mangiare,noi abbiamo già fatto.- mi propone
melany -per te prendo io,tu stai pure qui- aggiunge,riferita ad Aaron
che si limita a farle un cenno col capo.
-mi
hanno detto che Caleb ti sta già appiccicato!- dice mettendosi in
fila.
-a
quanto pare si- rispondo rassegnata.
-tu
non starci,è un viscido-
-mi
hanno avvertita. Pensa che mi aveva invitata a pranzo,ma Chas mi ha
salvata chiedendomi se volevo venire da voi-
-visto?
A volte pure lui può tornare utile!-
giungemmo
davanti a una grossa donnona,la sua retina tratteneva dei capelli
rossi,palesemente tinti, e ci sorrideva cordialmente. Pelle candida e
guance arrossate.
-ciao,minnie!-
la
salutò Mely
-Melany!
Cara,come va?-
-bene,bene,grazie.
Lei è Audrey,la nuova della Grace.-
-piacere,tesoro!
Hai delle compagne simpaticissime! Vedrai che ti troverai bene.-
-grazie,signora.-
-chiamami
Minnie e dammi pure del tu! Allora,cosa volete,ragazze?-
dopo
aver ordinato prendemmo da bere e un frutto,tornando poi al tavolo.
-eccovi,finalmente.
Volevate farmi morire di fame?-
la
simpatia di Aaron ci investe appena ci sediamo.
-dagli
il vassoio,quando ha fame è anche più scontroso del solito!-
Melany
gli allunga il pranzo.
Durante
tutto il pranzo,lo sguardo di Jeremy non si sposta da Melany. É un
incessante fissarle le labbra.
Finito
di mangiare torniamo nelle nostre stanze per fare i compiti. Devo
mettermi al pari con il programma,dato che nella vecchia scuola
eravamo molto più indietro.
Per
fortuna Mely si offre di aiutarmi. Eileen,che raggiunge a stento la
sufficienza,segue insieme a me le spiegazioni dell'amica.
Alle
dieci,mentre sto per addormentarmi,mi arriva un attesissimo
messaggio.
''
ciao! Allora,come va nella nuova scuola? Compagne? Ragazzi carini?
Rispondi presto xoxo!
Ps.
Cam non ha credito''
mittente:
Debbie
Lori.
Ciao
a tutti. Eccomi con il secondo capitolo che,come avrete capito,più
che altro è di passaggio. L'ultima volta mi hanno detto che ho
scritto un capitolo un po' troppo lungo.. giuro che questa volta ho
provato a scriverlo più corto,ma purtroppo non sono riuscita lol.
Spero
comunque di non avervi annoiato! Non vedo l'ora di postare il
prossimo capitolo,a presto! (spero)