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Autore: Allie__    05/03/2013    2 recensioni
La situazione, la tensione, vederlo così.. gli aveva fatto salire il sangue al cervello e quella che lei, aveva interpretato come gelosia, aveva fatto venire a galla la sua, che aveva represso per anni.
«Io..» non riuscì a dire altro, che il resto delle parole le morirono in gola.
«Tu come al solito non finisci le frasi. Ma sai una cosa, non abbiamo più 3 anni..» la guardò per un attimo «..direi che tu non hai più bisogno di me e io penso di aver più nessun bisogno di te» e così dicendo uscì sbattendo la porta.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Chapter 6.











 
 
Erano nove del mattino e Evie  guidava lungo la strada principale di Atlanta, oltrepassando caffè, negozi e persone che li riempivano già a quell'ora, passando quel caldo sabato mattina e tutto l'imminente pomeriggio a fare spese.
Lei per sua fortuna era riuscita a ricavarsi il week end libero e ora si stava dirigendo verso il parco centrale dove Seline ed alcuni suoi amici, la stavano aspettando. 
Dall'improvvisata di Tom a casa sua era passata ormai una settimana e da quel momento non l'aveva ne più visto ne sentito. Forse voleva lasciarle il suo spazio per calmarsi e stava aspettando che lei prendesse quel telefono e lo chiamasse, cose che Evie era stata più volte tentata di fare, ma che ogni volta che prendeva il telefono in mano, andava sulla rubrica e scorreva fino alla lettera T ed era pronta a schiacciare la cornetta verde che appariva sullo schermo , accanto al suo nome, rispegneva il telefono. 

Per sua fortuna, il lavoro stava andando bene e non le pesava più così tanto, aveva imparato a non dar troppo peso alle persone che entravano dall'entranta del negozio e limitarsi a porgere, il più cordialmente possibile ciò che chiedevano e stamparsi in faccia un sorriso di circostanza. Era convinta che se avrebbe fatto qualche provino per interpretare qualche parte in un film qualsiasi l'avrebbero presa, talmente era diventata brava a recitare. 
Ammetteva che però senza Seline, le cose sarebbero state sicuramente molto più complicate di quel che voleva far credere, perchè in così poco tempo era diventata la sua ancora di salvezza. Aveva cominciato a confidarsi con lei, raccontandogli la sua vita compreso Tom, uscivano la sera e qualche volta la ragazza si fermava a dormire da lei come due amiche che erano cresciute insieme. Evie normalmente non era una che si legava facilmente alle persone ma Seline era così trasparente nel mostrarti cosa provava e la sua simpativa,allegria e la sua stravaganza ti contagiava subito, che era impossibile non legarsi a lei. Uscendo con lei aveva conosciuto anche altri 3 ragazzi, che da qualche giorno a quella parte vedeva quasi ogni sera per andare a bere qualche in un pub.

Macy, Jason e Michael. 

Era abbastanza schiva inizialemente nei loro confronti e ancora un po lo era, ma riuscivano a farla sentire a suo agio ed a farle dimenticare per quelle poche ore che stavano insieme, tutto il casino che aveva in teste.
 
Parcheggiò e scese dall'auto afferrando la borsa, sul sedile del passeggero accanto a lei, chiudendosi la portiera alle spalle e dopo essersi data un'ultima occhiata al riflesso di se stessa nel vetro del finestrino della sua macchina, sistemandosi la coda in cui aveva raccolto i suoi capelli neri, si voltò e indossando gli occhiali da sole e si incamminò alla ricerca degl'altri, passando accanto a persone che si erano già accampati con coperta e cestino da picnic per essere sicuri di non arrivare troppo tardi e di non trovare più uno spiazzo verde libero.
Sul suo viso si accese un sorriso appena intravide Seline che si sbracciava per farsi vedere seduta su una coperta leopardata, che sicuramente apparteneva a lei.
Si avvicinò con passo deciso, facendo lo slalong tra le varie persone. 
Appena arrivò, una testa bioda si voltò verso di lei e sorridendole, si alzò e l'abbracciò salutandola. 
«Ciao, bella sei arrivata finalmente» disse Macy lasciandola e tornando a sedersi, seguita subito da Evie che si sedette tra lei e Seline. 
«Si, scusatemi per il ritardo, ma sembra che oggi tutta la città si sia svegliata di colpo dopo millenni..» 
«Bhe tesoro, l'importante è che sei arrivata giusto in tempo, stavamo decidendo cosa fare questa sera» disse Seline, sporgendosi verso di lei per darle un bacio sulla guancia. 
Evie si sistemò sulla coperta, conscia del fatto che sarebbero rimasti li a lungo come ogni volta, che dovevano decidere dove andare il sabato sera. 

Erano un gruppo strano, doveva ammetterlo. 

Macy era una ragazza solare che si era iscritta da poco all'università ed a vederla era la classica "maschiaccia", sia nel vestire che nel carattare. Se c'erano una cosa che era certa, è che non avresti mai visto Macy in giro con tacchi o vestiti, ma sempre e solo con felpe di qualche taglia in più, in tuta e sneakers e odiava truccarsi, per questo si limitava a un filo di matita a contornare i suoi occhi color ambra, molto scuri. 
Tutto il contrario di Seline che viveva per i vestiti, tacchi e tutto ciò che rendeva una donna femminile. Invidiava Seline, per la sua carnagione e per i suoi capelli di quel biondo ramato. 
Lei a confronto delle due ragazze si sentiva un po in soggezione, perchè le riteneva entrambe delle belle ragazze e lei invece si trovava mille difetti. I capelli erano di un nero pece mossi e avrebbè dato oro per aver quelli di Macy dritti senza dover ricorrere alla piastra ogni giorno.
I due ragazzi invece erano normali, senza tante stramberie, anzi forse l'unica stramberia che avevano era che giravano con tre pazze scalmanate. 
Jason era il classico ragazzo capelli castani a spazzola, occhi verdi che si vestiva seguendo la moda e un po creando a la sua. Michael invece era l'opposto di Jason, capelli di un castano chiaro e occhi marroni.
Nell'insieme erano due ragazzi comuni, i classici americani. 
 
La discussione sul dove e quando si stava dilungando anche più del normale.
«Hanno aperto una nuova discoteca, non molto lontano da qui e stasera la inagurano.. andiamo li?» uscì improvvisamente Seline, illuminandosi. 
«No no, in una discoteca no!» esclamò Macy, scuotendo vigorosamente la testa.
«Oh avanti, per una volta non muori mica..» si impuntò Seline, incrociando le braccia la petto. 
«Ragazza vi prego non ricominciamo..» si mise in mezzo Michael che con un sonoro sbuffo, alzò gli occhi al cielo, chiedendo cosa mai avesse fatto di male. 
«Facciamo una votazione per alzata di mano!» propose Seline a quel punto. 
«Line, non siamo più a scuola..» disse Evie scoppiando a ridere, per la proposta dell'amica e coivolgendo anche gli altri. 
«Dai, facciamolo se no non finiamo più» disse alla fine Macy «Alzi la mano chi non vuole andare in questa discoteca!» e dicendolo fulminò tutti con lo sguardo, in una muta richiesta di alzare la mano o avrebbero tutti fatto una brutta fine. 
Ovviamente la mano di Macy scatto subito in aria, seguita da Michael che aveva ricevuto una secca gomitata nelle costole da Macy e dato che ci teneva alla sua salute fisica che mentale alzò anche lui la mano. 
Sul viso di Seline si dipinse un sorriso di vittoria. «Mi sa tanto che questa sera ti toccherà camminare sui trampoli» disse continuando a sorridere. 
«Questa sappiate che me la pagherete.. almeno tu Evie potevi alzare la mano» mugugnò guardandola. 
«Scusa Macy, ma è l'unica proposta decente che è uscita in due ore che siamo qui e il mio stomaco sta richiedendo del cibo» rise Evie .
«Parlando di cibo, andiamo a mangiare qualcosa? Ho dimenticato di portare i panini» disse Jason , alzandosi in piedi. 
Tutti acconsentirono e Jason aiutò Evie ad alzarsi, ma diede troppo slancio e si ritrovò Evie tra le proprie braccia. 
«Scusa» sorrise lui guardandola dritta negl'occhi. 
Lei diede un leggero colpo di tosse, guardandosi in giro. «Nulla tranquillo.»  si limitò a rispondere. 

 
 
Da una distanza più ampia, la scena poteva essere facilmente malintesa.
Il viso di lei era semi nascosto da quello di lui e poteva benissimo sembrare che i due si stessero baciando. 
Due occhi color ambra, purtroppo aveva assistito a quella scena e avevano subito fatto uno più uno. 
La rabbia montò in lui quando vide il gruppo di ragazzi, seguiti dalla corvina, allontanarsi e le mani si chiusero istintivamente in due pugni.
La voce di suoi fratello lo fece ripredere dallo stato in cui era caduto. 
«Tom il cane!!»
Si voltò verso l'origine di quella voce che lo richiamava e rivoltandosi indietro un'ultima volta vide la ragazza, salire su un'auto seguita dagl'altri. 
«Toom!» 
Al secondo richiamo decise di incamminarsi verso suo fratello.
«Arrivo!»
 
 
 
 
 
 
 
 
 






 
 
***
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
L'armadio era aperto davanti a lei e i suoi occhi continuavano a scorrere da una parte all'altra alla ricerca di qualche da indossare. 
Il letto era ricoperto da una montagna di vestiti, il tappeto non era messo tanto meglio ricoperto da scapperpe.
Non era una che dava molta importanza all'apparenza, ma Seline si era raccomandata per quella sera e sapeva che se non si sarebbe vestita bene, come intendeva Seline, l'avrebbe ripostata in casa e l'avrebbe fatta cambiare, rischiando anche di arrivare tardi e no una figura simile non ci teneva a farla. 
Quindi fu costretta a munirsi di tanta pazienza e scegliere cosa mettere.
Si malidì più volte, per non aver mai comprato un vestito o qualcosa che sembrasse anche solo lontanamente sexy o elegante. 
Alla fine riuscì a trovare un tubino nero, con scollo a V e con la schiena coperta solo da un sottile strato di pizzo fino sopra al fondoschiena, che arrivava a metà coscia. Non sapeva neanche di averlo un vestito simile, non per altro lo trovò nel angolo più remoto di tutto il suo armadio e non avendo altre opzioni di vestiti si decise di mettere quello.
Afferrò un paio di decoltè nere e si rinchiuse in bagno. 
Truccò gli occhi azzurri con una linea di eyeliner e con un po di ombretto nero e bianco e maschara e sulle labbra stese un rossetto rosso non troppo acceso. 

Erano le dieci e mezza quando sentì il campanello suonare e scalza si diresse verso la porta per aprire.
Non appena aprì la porta, si ritrovò davanti una Seline mai stata così bella.
Indossava un mini abito bianco senza spalline, con delle borchie sulla scollatura a cuore e sopra una giacca di pelle nera con anch'essa delle piccole borchie sul colletto e ai piedi portava un paio di tronchetti neri. 
«Ma come siamo belle questa sera» disse Evie, sporgendosi verso di lei per dagli un bacio e la face entrare. 
«Ma ti sei vista tesoro? sei uno schianto!» disse Seline,facendole fa una giravolta.
«Non esagerare dai, metto i tacchi e sono pronta, gli altri?» chiese Evie mentre spariva dietro la porta della camera, prendendo in mano le delcoltè che aveva preparato in precedenza ed indossandole. 
«Macy e Michael arrivano assieme, Jason dovrebbe essere già li» 
Evie, apparve subito dopo, con la giacca di pelle sul braccio e controllando di aver tutto dentro la borsa.  
«Possiamo andare?» chiese Seline, eccitata. 
«Andiamo.» 
 









 
 
***
 










 
Un folata di vento le scombinò i capelli, appena scese dalla macchina di Seline.
Era una serata serena con il cielo stellato e la luna vista solo per un quarto nel cielo, con un venticello caldo che metteva ancora più adrenalina. 
Davanti a lei si ergeva una struttura colossale, che stonava non poco in mezzo a edifici di media dimensione.
Era la nuova vita notturna di Atlanta e sembrava che tutta la città si fosse riunita li quella notte, per inaugurare come si deve il posto.  Aveva sempre creduto che le città del vero spirito notturno, fossero New York o Los Angeles, ma dovette ricredersi quella sera. La gente di Atlanta sapeva il fatto suo in fatto di feste, sballo e divertimento. 
Si avvicinò all'entrata con l'amica ed aspettò il suo turno per entrare.
Ovviamente come ogni luogo notturno che si rispetti in una grande città, non mancavano ospiti famosi, che entravano senza alcun problema, passando davanti a tutti. 
Solo dopo un buon quarto d'ora riuscirono finalmente ad entrare e ci volle un'altro quarto d'ora abbondante per trovare gli altri. 
Era un'inagurazione con i fiocchi, doveva ammetterlo.
Cocktail a poco prezzo, musica a tutto volume, mille luci e fumo che ti facevano perdere la conizione dello spazio e del tempo.  
Ed Evie aveva proprio bisogno di una serata così, dove sicuramente non sarebbe riuscita a pensare a nulla, estraniandosi da tutti i mille problemi che aveva e pensare solo a divertirsi.
Di fatti non ci volle molto che si ritrovò al centro della pista a ballare con tutti gli altri, con già parecchio alcool in circolo.



 
«Vado a prendere qualcosa da bere»  urlò improvvisamente Evie, allontanandosi dal gruppetto che ancora si stava scatenando in pista, senza sosta da ore ormai. 
Arrivò al bancone, con non poca fatica e ordinò l'ennesimo angelo azzurro della serata, restando poi appoggiata al bancone per in attesa. 
Fece vagare lo sguardo ovunque, anche senza realmente vedere le facce di tutta la gente che li stava in torno e aveva seri dubbi, che sarebbe riuscita a ritrovare Seline e gli altri. 
Continuava a far scorrere il suo sguardo da un lato all'altro della pista quando una voce alle sue spalle la fece voltare di colpo. 
«Due mojiti ,grazie» urlò il ragazzo che le stava accanto. 
Evie, da suo canto non potè che restare a fissarlo come caduta in un mondo tutto suo. 
Il ragazzo, probabilmente molto più per puro caso che per il sentirsi osservato, spostò lo sguardo alla sua sinistra, incontrando due occhi azzurri che lo fissavano sgranati, come se avessero appena visto un fantasma. Gli sorrise, non sapendo esattamente cosa fare, ma poi una lampadina gli si accese immadiatamente, sgranando gli occhi a sua volta. 
«Evie?» domandò quasi come se fosse una domanda retorica. 
«Bi-Bill..»













Note: 
Eccomi, ho fatto una piccola modifica a quello che vi avevo anticipato. 
Avevo detto che questo sarebbe stato un capitolo con qualche colpo di scena diciamo, ma ho preferito rimandare tutto al prossimo per concentrare il tutto in un unico capitolo. 
In questo ho preferito concentrare di più l'attenzione di come la vita di Evie stia prendendo forma, ora che si trova ad Atlanta. 
Vi avviso già che purtroppo ho dovuo utilizzare un programma di scrittura che non mi mostra gli errori, perchè l'altro pc purtroppo è dal tecnico a riparare, quindi se trovare qualche strafalcione è comprensibile, anche se teoricamente ho riletto il tutto più volte, ma non si sa mai. 
Aspetto di sapere cosa ne pensate :) 
Ringrazio sempre chi gentilmente recensisce ogni volta ♥ 
Baci Allie.
  
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