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Autore: LetMeCorrectIt    21/09/2007    9 recensioni
"Ormai ero l’unica rimasta sveglia, tutti gli altri miei compagni di Casa erano già a letto da un bel po’, ma io non riusciva a far meno di pensare. Pensare al mio ragazzo, Draco Malfoy, e al fatto che presto le vacanze natalizie melo avrebbero portato via per lungo tempo; che tristezza." Draco ed Hermione stanno insieme ma qualcosa e qualcuno si mettono in mezzo... come andrà a finire? ATTENZIONE: questo è il seguito di "Mezzosangue e Purosangue", vi consiglio di leggerlo prima di iniziare questa fic se volete sapere cos'è successo prima!
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lavanda Brown, Pansy Parkinson, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SPAZIO AUTRICE:
Una premessa: ho dovuto cambiare qualcosa del capitolo… che numero era? Ah, sì il 6… perché mi serviva per una cosa che succederà in questo capitolo. No, non occorre che andiate a vedere, è solamente una frase… semplicemente a Hogwarts non rimane soltanto Pansy delle Serpeverde ma anche qualcun altro.
Questo è il penultimo capitolo… spero di arrivare ad una degna conclusione dei fatti!
Un grazie di cuore a: stellina the best, sfigatalcubo, Slytherin Girl, Keira93, Shavanna, 8marta8, Jud_91, malfy, Lallix, mena, titti6493… per aver recensito!!!!
Scusate il ritardo ma ero molto impegnata in questo periodo…
Un bacione a tutti
***LIZZIE***


Era stranissimo stare seduta nella Sala Comune dei Serpeverde come se nulla fosse, come se io appartenessi a quel posto. Ed era ancora più strano vedere che tutti mi guardavano come io non dovessi essere in nessun altro posto tranne quello, come se io fossi esattamente dove dovevo stare… che cosa bizzarra. Quella stanza mi pareva così poco familiare, così poco accogliente, i ragazzi che mi salutavano tanto freddi, era una strana sensazione… essere nella vita di qualcun altro. Chissà se anche Pansy si sentiva in quel modo; sperai che fosse così perché mi sentivo totalmente a disagio e non vedevo l’ora di rientrare in possesso del mio corpo… anche perché dovevo farla pagare a certe mie conoscenze che non avevano saputo distinguere la loro migliore amica da Pansy Parkinson e anche un certo ragazzo che ora stava seduto sulla poltrona di fronte alla mia…
Non mi ero mai sentita tanto lontana da Draco come in quel momento, nonostante fosse a pochi metri di distanza; stava chiacchierando con Blaise, che per fortuna non gli aveva ancora parlato dello scambio e non sembrava intenzionato a farlo, almeno finché io ero lì davanti.
Mi sentivo così sola, come se le persone intorno a me non ci fossero,  non fossero davvero lì; l’unico mio sostegno morale era Blaise perché era l’unico a sapere. Chi avrebbe mai detto che un giorno avrei dovuto contare su di lui…
Non li ascoltavo nemmeno, non mi interessava neanche sapere di cosa parlavano; mi sentivo vuota, fuori posto… avrei voluto dire tutto a Draco ma avevo paura che non mi credesse e sapevo che se non l’avesse fatto io sarei morta di dolore… mi avrebbe fatto troppo male. Eppure una parte di me, che probabilmente era la più realista, mi diceva “Stupida, vai da lui e raccontagli tutto!” e avrei dovuto ascoltarla ma ero come bloccata dalle mie paure.
Io, la coraggiosa Grifondoro, che si fa sopraffare da dei timori del genere, che si fa rovinare la vita perché ha paura di soffrire. Mi vergognavo di me stessa… però continuavo a rimanere lì, immobile e zitta.
Pensai a Ron ed Harry, a come non avevano voluto ascoltarmi, faceva male e se fosse successa una cosa simile con Draco non avei potuto sopportarlo.
-Ehi, che hai, Pansy?-
Alzai gli occhi verso Draco e non riuscii a spiccar parola, non potevo diventare Pansy, soprattutto non con lui, non mi era possibile.
Notò il mio sguardo sperduto –Sì, ti parlo di nuovo, so che è strano… ma se non hai più niente contro Hermione credo che potremmo tentare di tornare amici…-
Come potevo dirgli che in realtà Pansy ce l’aveva con me più di prima? Come potevo dire che non ero quella che pensava? Come?
-Ehm… Draco- intervenne Blaise, e stava per salvare la situazione ma io lo interruppi.
-Non voglio essere tua amica, Draco- dissi, con il cuore in gola. Non seppi perché lo dissi, forse perché volevo essere qualcosa di più di nuovo, forse perché non volevo che lui si riappacificasse con Pansy… mi pentii subito di averlo detto e cercai di rimediare… Blaise e Draco erano rimasti spiazzati.
-Scusa io… cioè… pensavo ad altro… sono contenta se torniamo amici…- va bene tutto, ma non sembravo per niente Pansy.
Blaise non sapeva che dire, Draco sembrò sorpreso –Pansy, ma… stai bene? Cioè… sembri diversa…-
-Beh, in effetti…- non riuscii a continuare, Blaise scosse la testa, esasperato.
-Prima Hermione e adesso tu! Ma che vi prende a voi ragazze…?- disse Draco.
-In che senso?- chiesi, speranzosa. Se ne stava accorgendo!
-Beh, oggi Hermione era strana, si comportava diversamente dal solito, sarà che stanno per iniziare di nuovo le lezioni ed è agitata…- poi mi guardò, probabilmente aspettandosi che io dicessi qualcosa al proposito, tipo che Hermione era una secchiona assurda e cose così.
-Ah, già, le lezioni…- dissi tra me, come faceva a pensare ad una cosa del genere? Io quando stavano per iniziare le lezioni non ero affatto agitata e oltretutto di certo non mi comportavo come Pansy!!
-Ehi, hai sentito che l’idiota non sta più con quell’oca?- chiese poi Draco, rivolgendosi a Blaise, con un ghigno.
Lui mi guardò, preoccupato, probabilmente pensava non gradissi sentir chiamare Ron idiota oca ma in quel momento l’unica cosa che riuscivo a pensare di lui era quella.
-Già- disse, senza entusiasmo.
-Sì, quel completo deficiente!- esclamai io -Non capisce niente e si è messo con Lav… la Brown solo perché è l’unica ragazza che lo prende in considerazione!- si, avevo decisamente bisogno di sfogarmi –E sempre che gira con.. con Potter! Quei due non capiscono un cazzo della vita e non riconoscerebbero un Auror da un Dissennatore!-
Blaise mi guardò, incredulo.
-Infatti!- esclamò Draco –E a me tocca sopportarli senza dire niente perché sono amici di Hermione… alla fine mi va bene tutto purché Weasley non le ronzi troppo intorno!-
-Sei stanca, Pansy? Perché non vai a dormire?- mi chiese Blaise, preoccupato che Draco non si spingesse troppo oltre nello sparlare dei miei amici.
Scossi la testa, e appoggiai la schiena al divano –Non ho sonno, grazie, Blaise-
-Ma avete visto poi come si veste quell’invertebrato? Con quei adorabili maglioncini fatti a mano dalla sua cara mammina e se gli va bene i vestiti smessi di qualche suo fratello ormai pieni di tarme!- continuò Draco, che non aveva nemmeno badato alla domanda che Blaise mi aveva rivolto –Mi chiedo come mai non è un Magonò… ci si avvicina notevolmente!-
Sorrisi malignamente, in quel momento non mi dava affatto fastidio sentirlo parlare male di Ron.
-Paansy!- chiamò una voce lagnosa.
Mi voltai e vidi una delle ragazze a me sconosciute che erano rimaste ad Hogwarts, non sapevo nemmeno come si chiamasse anche se l’avevo vista un milione di volte in classe –Vieni in dormitorio? Io e le altre siamo tutte su…-
Guardai verso Blaise, non mi andava del tutto a genio l’idea di dover ritrovarmi tra le mie peggiori arci-nemiche… non era proprio il massimo.
-Vai, Pansy, no?- disse Blaise e mi fece segno di seguire la Serpeverde.
-Ok- dissi, poco convinta, e mi unii alla Serpeverde –Buonanotte-
-‘Notte Pansy-
-‘Notte-

Dopo l’allucinante serata passata assieme ad un branco di civettuole Serpeverde ero disposta veramente a tutto pur di non dover ripetere l’esperienza. Se Lavanda a volte mi pareva un’oca era perché non avevo mai parlato cordialmente con una di loro e se pensavo che Pansy fosse crudele era perché non avevo mai sentito cosa dicevano tra loro le care serpi. Dopo aver sparlato un po’ di Ron e di tutti i Grifondoro uno per uno (me compresa) cominciarono a discutere su come si vestivano male i Tassorosso e di quanto era cretina Cho Chang (-Come si fa ad innamorarsi addirittura di Potter? Va bene Diggory che era figo pur essendo Tassorosso ma… Potter? Dev’essere malata di mente!- aveva detto una di loro). Al che molte avevano preso a sospirare e altre a negare che Cedric fosse mai stato figo. Sinceramente la cosa mi infastidì davvero tanto; Cedric era morto, come facevano a parlare di una cosa simile? Solo a pensarci mi venivano le lacrime agli occhi.
Così la mattina dopo mi ero svegliata devastata visto che quelle galline mi avevano tenuta sveglia fino alle due per chiacchierare di cose futili.
La mattina seguente ero semplicemente a pezzi e mi trascinai in Sala Comune prima che quelle pazze furiose potessero alzarsi e con mia grande sorpresa trovai un disperato Blaise.
-Cazzo, Hermione, era ora che ti svegliassi!- esclamò, fuori di sé, venendomi incontro.
-Sono stata sveglia fino a tardi ad ascoltare apprezzamenti sul tuo sedere, Blaise, cosa pretendi? Che mi svegli all’alba?-
-A… apprezzamenti sul mio sedere?- ripeté, incredulo.
Annuii, esausta –Ma adesso dimmi qual è il problema, perché sei tanto agitato?-
-Draco- ansimò lui -È uscito-
-E allora?- sprofondai nel divano, gli occhi piccoli per il sonno.
-Uscito uguale con la finta Hermione!- esclamò Blaise –Dobbiamo tenerli d’occhio! Non vorrai che succeda qualcosa prima delle sei di sta sera???-
Mi svegliai all’improvviso e mi alzai di scatto, trascinandolo fuori dalla Sala Comune –Sbrigati, Blaise, dobbiamo raggiungerli!!!-
Per poco non lo feci ribaltare mentre uscivamo per dirigerci in Sala Grande. Purtroppo non erano lì e io comincia a dare in escandescenze.
Camminava avanti e indietro davanti all’ingresso della Sala Grande borbottando preoccupata –Ma dove sono? Dove sono dovesonodovesonodovesono?-
-Calma, Hermione, saranno  nei paraggi, no? Voi dove andate di solito di mattina?- chiese Blaise, che in realtà era agitato quasi quanto me.
Scossi la testa, con le mani tra i capelli, quegli odiosi capelli neri!
-Non lo so, di solito non ci vediamo la mattina presto!- esclamai.
Rimanemmo in silenzio per lunghi minuti carichi d’ansia e alla fine dei passi ci annunciarono che a noi si stava per unire qualcun altro. Da dietro di noi apparve Draco e con mio enorme sollievo (e con enorme sollievo di Blaise) era da solo. Da solo. Niente finta Hermione.
-Ciao Draco!!- esclamammo sia io che Blaise all’unisono, strafelici.
-Ciao- aggrottò le sopraciglia –Avete visto Hermione per caso?-
-No!- esclamai –Assolutamente no!-
Mi guardo storto poi si strinse nelle spalle –Va beh…-
-Draco! Ma ci parli ancora con lei?-
Ci voltammo; che fastidio, io non parlavo in quel modo, teneva la mia voce troppo alta!
-Non ho intenzione di ucciderti, Granger- dissi, ironica, che fastidio! Io non sculettavo!
Mi ignorò e si allungò a scoccare un bacio sulle labbra a Draco. Strinsi i pungi, Blaise la guardava male.
Non ce la facevo, non potevo sopportare tutto questo, non potevo. In quel momento scesero anche i miei traditori… cioè… i miei amici. Li guardai con rammarico, la rabbia mi era passata e ora volevo solo che mi riconoscessero e dicessero a Draco che stava sbagliando tutto.
Draco, Ron ed Harry si scambiarono un cenno di saluto poco convinto mentre Hermione li salutò in modo assai poco allegro, non sembrava proprio felice di vederli. Forse anche lei aveva passato una pessima serata tra i Grifondoro.
Andammo a sederci in Sala Comune; Lavanda scese più tardi e si sedette vicino a Ginny e il più lontano possibile da Ron, mentre le Serpeverde che erano arrivate da poco in sala si mettevano a ciarlare e ridacchiare.
-Io non ce la faccio fino a stasera, Blaise!- dissi a bassa voce, mentre ingurgitavo il latte.
-Se non vuoi dirgli niente cos’altro possiamo fare?- chiese lui, seccato –Parlagli, capirà che sei tu! Te l’ho già detto, se ce l’ho fatta io per lui sarà un gioco da ragazzi!-
-No- dissi, in modo definitivo.
Sbuffò, contrariato -Come vuoi-
Quando Draco si alzò non potei non seguirlo con lo sguardo e stava per precipitarsi dalla finta Hermione quando io capii che non potevo davvero farcela, che mi si sarebbe rotto il cuore a guardarli, spaccato in due pezzi. Allora presi una decisione, decisi di seguire l’istinto e mi alzai sotto lo sguardo sbalordito di Blaise e mi avvicinai a Draco.
Pansy si stava avvicinando a lui ma appena mi vide si fermò, perplessa. Io continuai imperterrita a camminare e Draco si voltò verso di me. Non gli diedi il tempo di parlare.
Non chiedetemi perché lo feci.
Non lo so nemmeno io.
Però andò così: avvicinai la bocca alla sua e lo baciai, senza curarmi di tutti gli altri. Lo baciai. Rimase immobile per un secondo, poi si staccò e mi guardò, sconvolto.
Ron, Harry e Ginny si erano alzati in piedi e fissavano la scena a bocca aperta; Ginny si avvicinò –Parkinson, che cazzo stai facendo?- chiese.
Draco non le badò, guardò verso Pansy che mi guardava incredula e poi verso di me –Come… come diavolo…?- disse, guardandomi negli occhi –Hermione!-
Non l’aveva detto a Pansy, era rivolto a me, proprio a me. Aveva capito.
Ginny mi guardò, disorientata –Come?-
-Io non sono Pansy- dissi semplicemente e sorrisi. Sorrisi di cuore.
Ron e Harry si avvicinarono a loro volta –Che diavolo succede?- chiese Harry.
Anche lui fu ignorato e Draco guardò di nuovo verso la falsa Hermione –Ma… allora… Pansy?-
Harry e Ron impallidirono –Ma allora… non stavi mentendo?-chiesero all’unisono, rivolti a me.
Annuii –Ho cercato di spiegarvelo!-
-Come hai fatto?- chiese Draco –Tu… tu sei incredibile, Pansy!-
Si mise le mani sulla faccia e i miei riccioli castani le ricedettero sugli occhi.
Pansy stava piangendo.
Ma non stava solo piangendo, stava singhiozzando e grosse lacrime le scorrevano tra le dita mentre il suo corpo sussultava.
  
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