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Autore: lovewholovesyou    06/03/2013    2 recensioni
Lea, Dianna, Naya e Heather ne hanno avuto abbastanza della loro vita. Così decidono di partire e il destino incrocierà le loro strade.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Dianna Agron, Heather Morris, Lea Michele, Naya Rivera, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Buon pomeriggio a tutti! 
Eccomi qua dopo una settimana esatta dall'ultimo aggiornamento!
Sono contenta che nonostante non ci siano molte recensioni però le visualizzazioni aumentino!
Spero ancora in una buona riuscita del tutto.
Torniamo al capitolo: da questo capitolo in poi ci saranno un po' più di movimenti sia per quanto riguarda Heather e Naya che per Dianna e Lea, non è tutto così rose e fiori per nessuno, purtroppo!
Mi odierete!

Ora vi lascerei al capitolo!


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 / qui la canzone a cui si riferiscono le parole in corsivo nel capitolo, io ve la consiglio, è bellissima.






6. Jealousy

 

Heather non chiamò per circa tre giorni. Naya non ebbe sue notizie per quel lunghissimo tempo: non una chiamata, un messaggio. Era anche andata a cercarla dopo le prove e dopo la prima ma, ogni volta, le avevano risposto che Heather se ne era già andata.

La latina non aveva intenzione di diventare assillante ma sentiva l'esigenza di parlare, di dirle che quello che era successo era stata solo una piccola incomprensione. Piuttosto che rivelare che per lei aveva significato tanto.

Così decise di aspettarla nella hall del suo hotel, un pomeriggio dopo il lavoro. Quando la vide arrivare, Heather si accorse subito di Naya. La bionda sospirò mostrando la sua preoccupazione e si avvicinò alla latina, che stava già correndo verso di lei.

«Naya, io...»cominciò Heather tremando, quasi in preda al pianto. «Giuro che non mi è mai capitato di...» ma non fece in tempo a finire quella frase che già singhiozzava.

«Heather, vorrei che tu mi ascoltassi: puoi stare tranquilla, qualsiasi cosa tu voglia dirmi, prometto di non offendermi.»

Heather la guardò confusa.

«N-non sono lesbica.» balbettò mentre si asciugava le lacrime. «Non so come mi sia venuto in mente di baciarti.»

A quel punto Naya non capì: se negli ultimi giorni aveva creduto che Heather fosse attratta da lei ora non stava comprendendo che cosa significava quel bacio. Per un momento si era perfino illusa.

«Oh.» si limitò a dire la latina.

«Scusami se la cosa può averti dato fastidio ma, davvero, ancora non capisco come abbia potuto farlo...»

Naya sorrise con un po' di amarezza.

«Non importa, puoi stare tranquilla. Anche se lo fossi stata non ti avrei detto nulla.»

«Ma non devi neanche preoccupartene perché non lo sono!» le rispose Heather quasi scocciata.

Naya la guardò sollevando un sopracciglio.

«Heather, forse questo ti spaventa, ma potresti essere confusa...» tentò di dirle Naya un po' preoccupata dalle possibili reazioni della bionda.

«No.» rispose secca. «Sono sicurissima. Ora cambiamo argomento: stasera ho uno spettacolo e il tuo posto è ancora libero. Ti va di venire?»

Naya sospirò e fu costretta ad annuire. Non perché non le andasse di andare allo spettacolo di Heather, ma perché quel piccolo dialogo che c'era appena stato tra loro la rattristò.

Ammettere che Heather stava cominciando a piacerle davvero tanto non era un problema per Naya: quanto volte si era innamorata, questa non era sicuramente la prima. Non contando il fatto che fino all'ultimo aveva creduto che Heather non potesse essere interessata a lei.

Aveva ancora l'immagine di quel breve bacio in mente, il sapore sulle labbra, il calore della stretta della sua mano intorno al braccio. Non riusciva a mantenere la calma. Forse era troppo presto, forse stava correndo ma Naya era innamorata di Heather.

Morì dentro quando le sorrise, quando l'abbracciò o quando le fece un complimento per i bei capelli che aveva quella mattina.

La povera ragazza stava letteralmente impazzendo e non sapeva per quanto tempo ancora sarebbe durata.

 

 

Dianna e Lea ritornarono nel grande appartamento della bionda, cenarono con Taylor e Valerie ed infine si piazzarono sul divano a cantare e ballare come solitamente facevano le due giovani ragazze con la bambina. A Lea piaceva quel l'atmosfera di serenità che le aveva trasmesso il passare una serata con quella che si poteva considerare una piccola famiglia: Taylor era una appassionata di musica e aveva intrattenuto Dianna, Lea e Valerie con alcuni pezzi che lei stessa aveva scritto. Pezzi che Lea trovò meravigliosi. Non solo il fatto che fossero dei testi così profondi ammaliava Lea, ma anche la voce tanto delicata di Taylor rendeva tutto così bello che la mora faticava a trovargli un aggettivo degno.

Valerie, con la sua dolce voce da bambina, conosceva tutte le parole delle canzoni che suonava Taylor. E ci fu poi un momento, quando Dianna prese in braccio Valerie. La tenne seduta sulle ginocchia e fece un cenno a Taylor. La bambina stava già sbadigliando.

«You’re little hands wrapped around my finger and it’s so quiet in the world tonight.» cominciò a cantare Dianna mentre l'amica l'accompagnava con la chitarra. Lea rimase in silenzio ad ascoltare ogni parola della canzone.

«Your little eyelids flutter cause you’re dreaming so I tuck you in, turn on your favorite night light.»

Dianna accarezzò dolcemente la guancia di Valerie mentre la dondolava sulle sue gambe.

«To you everything’s funny, you got nothing to regret. I’d give all I have, honey, if you could stay like that...»

Dianna aveva già la voce rotta dal pianto e per un secondo Lea credette di averla vista girarsi verso di lei e fissarla. Incredibile come Valerie tenesse lo sguardo di quegli occhietti verdi sulla madre e rideva con lei quando Dianna le sorrideva.

«Oh darling, don’t you ever grow up, don’t you ever grow up, it could stay this simple.
I won’t let nobody hurt you, won’t let no one break your heart and no one will desert you:
Just try to never grow up.»

Dianna fu presa da un singhiozzare che presto la portò a lacrimare e che dovette fermarsi dal cantare.

Lea cominciò a lacrimare anche lei, non solo per l'adorabile scena davanti ai suoi occhi: le mancava sua madre. Per quanto quella donna fosse stata crudele e menefreghista, e per quanto Lea odiasse ammetterlo, le mancava sua madre. Una persona che nonostante tutto non sarebbe mai riuscita ad odiare.

«Lea, tutto okay?» le chiese Taylor riportandola per un momento con la testa sulla terra.

La mora annuì asciugandosi gli occhi e mostrando un dolce sorriso sia a Taylor che a Valerie. La bambina era quasi crollata nel sonno tra le braccia della madre. Dianna guardò Lea e alzò un sopracciglio.

«Poche volte si addormenta così facilmente. Torno subito, aspettami qui.» Dianna si rivolse a Lea, che sapeva avrebbero avuto un discorso, e si incamminò portandosi Valerie tra le braccia.

 

 

Anche se era il decimo spettacolo che andava in scena, Heather aveva tanta paura e agitazione. Da quando c'era stata la prima, ogni spettacolo aveva registrato il tutto esaurito. Un grande successo che spaventava sempre di più la ballerina.

Quella sera, oltretutto, sarebbe stata presente anche Naya e Heather non voleva sbagliare nemmeno un passo: temeva che la nuova amica potesse pensare che lei fosse incapace.

Heather fece capolino da dietro il sipario pochi minuti prima dell'inizio dello spettacolo. Il teatro era pieno e il pubblico già in fermento per lo show. La bionda cercò nelle prime file e trovò Naya intenta a controllare il suo cellulare. Heather sorrise e tornò nel dietro le quinte per prepararsi all'entrata in scena.

Nel frattempo, Naya stava spegnendo il suo cellulare ed aspettava seduta sulla sua poltrona. Quella accanto a lei era ancora vuota ma presto la latina avrebbe scoperto chi avrebbe preso il suo posto: una ragazza alta, dai capelli ricci corti e castani le si sedette affianco. Naya fece cadere l'occhio sulla ragazza che si stava sistemando il corto abito color rosso fuoco, scoprendo un po' le gambe bianche. Solo dopo essersi soffermata su una rosa tatuata sul petto della ragazza, quasi sulle curve dei seni, Naya la riconobbe: era Sara, una ragazza con cui aveva avuto una sorta di relazione trasformatasi in parecchie serate bollenti qualche mese prima. Naya era rimasta folgorata dal corpo e dalla sensualità della ragazza, talmente tanto che quando la rivide cominciò a sudare freddo.

Sara si voltò verso e Naya e, dopo poco, la riconobbe anche lei.

«Naya?» le chiese. «Nay Nay? La mia latina preferita?» continuò già con il sorriso. «Quanto tempo!»

Sara l'abbracciò continuando a ridere contenta per l'incontro.

Certo le sensazioni che aveva provato erano le stesse che stava provando in quel momento.

«L'ultima volta che ti ho vista ricordo solamente che ci stavamo divertendo parecchio...» le ricordò maliziosamente Sara.

Naya se lo ricordava bene invece. Eccome, se si ricordava tutto.

«Una delle nostre serate più belle...» sentenziò la latina, ricordando quanto lei e Sara avevano fatto: non a caso le ritornarono in mente i tanti baci, le sue mani calde, il suo corpo da favola...Naya stava indirizzando troppo i suoi pensiero verso qualcosa di propriamente non casto.

«Già, speravo non fosse l'ultima.» le rispose Sara, sorridendole ancora una volta, mentre le luci si spegnevano e il sipario si apriva.

Dietro il telo rosso, Heather era schierata con gli altri ballerini, preoccupata per la sua esibizione che, nonostante tutto, le andò benissimo.

Per tutta la coreografia non aveva guardato il pubblico: solo alla fine della prima scena aveva cercato lo sguardo di Naya e l'aveva trovata intenta ad applaudire parecchio presa. La bionda ignorò l'idea che la ragazza seduta affianco alla latina potesse cambiare la serata e corse a cambiarsi per il secondo atto.

Naya e Sara lasciarono il teatro verso le undici e mezzo ma si fermarono all'entrata dell'edificio per aspettare Heather un altro po' di tempo.

Naya aveva sempre avuto un debole per Sara. Non a caso, lei e la ragazza avevano iniziato la loro relazione. Relazione che entrambe capirono non avrebbe funzionato perché troppo diverse. Il loro non fu un rapporto disastroso, tutto sommato: da ragazza desiderosa di piacere che era, e che probabilmente era ancora, Sara non aveva deciso di troncare l'amicizia con Naya. Anzi, trovarono un equilibrio nel soddisfare i desideri intimi di entrambe, lasciando i sentimenti al di fuori. A causa però dei loro diversi orari di lavoro, Naya e Sara avevano smesso di vedersi.

Sara era rimasta la stessa bellissima, attraente e seducente ragazza.

«Allora, spero ti sia piaciuto lo spettacolo perché potrebbe continuare anche a casa a casa mia, mhmh?» la malizia di Sara non era certo cambiata, come pensò Naya. «The show must go on.» le fece un occhiolino.

«Sara, sono sempre lusingata dalla tue proposte ma ho promesso ad una mia amica che l'avrei aspettata qui dopo la fine dello spettacolo.» le rispose Naya.

Sarà si strinse nelle spalle e appoggiò la mano sulla schiena di Naya.

«Magari potrebbe venire con noi.» le propose con ancora in viso un sorriso malizioso.

«Fingerò di non aver colto alcun doppio senso.» le rispose Naya ridendo e togliendole la mano dalla sua schiena.

«Non hai mai rifiutato.» Sara alzò un sopracciglio.

«Penso di aver messo un pochino la testa apposto.» le disse, guardandola negli occhi con un sorriso perverso.

La ragazza davanti a lei le si avvicinò al viso muovendo le labbra adornate da un rossetto rosso fuoco, lentamente e abilmente finché Naya non si fece tentare da quel contatto di pochi attimi con le labbra di Sara.

«Mmhmh...» mugugnò la latina, lasciandosi scappare un sorriso.

«Penso proprio che stasera avremo una lunga serata.»

Le sarebbe tanto piaciuto non farsi tentare così facilmente da Sara ma Naya era stata fin troppo sedotta con grande facilità che non aveva resistito a non cadere nella trappola.

Naya stava giusto per risponderle quando Heather corse verso di loro con un enorme sorriso sul viso, che si incupì un po' quando vide Sara. Heather guardò Naya come per chiederle spiegazioni e Naya dovette mentire.

«E' una mia amica. Sara, lei è Heather.» disse, nascondendo l'evidente eccitazione.

«Piacere.» disse Heather salutando la ragazza, parecchio seccata dalla sua presenza.

Non sapevo spiegarsi nemmeno il perché, ma vederle troppo vicine stava facendo impazzire Heather. D'altronde erano solo amiche.

«Okay, ragazze, che ne dite di farci un bel giro? Conosco un piccolo posto dove chiacchierare con in mano un bel drink!» propose Sara guardando ancora una volta Naya.

«Non avevo molta intenzione di bere, dato i precedenti, ricordi Naya?» alludette Heather alla latina.

Sara anticipò Naya nella risposta.

«Si può anche ballare. Dovrebbe piacerti, no?» Heather capì che Sara, con quel tono, stava cercando di sfidarla. Di conseguenza non poté reagire a quel sorriso inquietante se non accettando la sfida indirettamente lanciata.

Naya sentiva perfettamente la tensione tra le due ragazze ma non sapeva come si sarebbe conclusa la serata.



Dianna rientrò in salotto dopo che Valerie si era addormentata. La ragazza fece un cenno all'amica Taylor, seduta sul divano accanto a Lea, intenta a raccontare alla mora delle sue canzoni. Taylor annuì e si alzò dal divano, uscendo dal salotto. L'iniziale silenzio imbarazzante si interruppe grazie a Lea.

«Taylor scrive delle canzoni davvero bellissime, Dianna!» le disse la mora visibilmente stupita. «Dovresti dirle di presentarsi a qualche discografico.»

Dianna rise e si sedette affianco a Lea, portandosi dietro la coperta che aveva preso dalla camera di Valerie.

«Ti va di parlarmi un po' di quelle lacrime?» le disse Dianna cercando lo sguardo di Lea, intenta a cercare il telecomando.

"Quali lacrime?" chiese la mora, ignorando Dianna e i suoi occhi.

«Lea, sai di che parlo.» la bionda insistesse capendo che Lea voleva evitare appositamente l'argomento.

La ragazza sospirò profondamente e lasciò perdere l'inutile ricerca del telecomando e si soffermò a guardare lo schermo nero del televisore. Aveva il timore che guardarla negli occhi l'avrebbe resa più vulnerabile di quello che già normalmente era.

«Quando sono andata via da New York credevo che mia mamma non mi sarebbe mancata. Non ho mai avuto quell'amore che una mamma dovrebbe dare alla propria figlia. Io odiavo mia madre.» disse la mora, lasciandosi scappare solo di voltarsi per un attimo verso Dianna.

«Voglio dire, non sapeva nemmeno che sono stata fidanzata con una ragazza, che ho partecipato a centinaia di provini! Non sa nemmeno che a me piace il teatro! Proprio per questo non ha mai visto una delle mie recite a scuola.»

Lea si guardava le dita, si spostava i capelli dietro l'orecchio, tutto senza cercare il contatto visivo con Dianna.

«La mia ha fatto finta di amarmi, quindi posso capirti. Ora, perché sei triste?»

«Dianna, vedere il modo in cui ami tua figlia...È quello che ho sempre desiderato. E in quel momento, quando ho cominciato a piangere, ho capito che mia madre mi mancherà. Sempre e comunque.»

Dianna le prese la mano e solo allora Lea alzò lo sguardo e la guardò in viso. La bionda le accarezzava dolcemente il dorso della mano.

«Troverai qualcuno che rimpiazzerà quell'amore, te lo prometto. Ci sarà qualcuno che ti amerà tanto da farti scordare il tuo passato perché renderà il tuo presente e il tuo futuro più maestoso e magnifico.»

Dianna non si fece troppi problemi e allargò le braccia per ospitare Lea nel loro calore. La ragazza singhiozzava appoggiata sulla spalla della bionda.

«Te lo prometto.»

  
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