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Autore: leli sister    06/03/2013    1 recensioni
Salve a tutti!!!
Dal capitolo 1:
Erano passati più di due mesi dalla notte travolgente di Damon e Rebekah.
In questo periodo Elena aveva capito che l'amore della sua vita era Damon così, dopo aver rischiato di perderlo nella battaglia tra i Salvatore e i Mikaelson contro Finn e Esther, si era dichiarata a lui e si erano fidanzati.
Stefan inizialmente era deluso dalla coppia però poi capì che il vero amore non lo si può comprare ed era sollevato nel vedere il fratello così felice dopo il rischio che aveva subito per proteggerlo.
Si era avvicinato a Rebekah e uscivano di tanto in tanto.
Il rapporto tra le due famiglie si era alleggerito, non erano rose e fiori ma non si impalavano a vicenda. Damon e Kol avevano instaurato un buon rapporto e Elena e Rebekah non erano più in conflitto.
Una mattina di metà luglio Elena si alzò delicatamente per non svegliare il vampiro dagli occhi di ghiaccio e scese per preparare la colazione. Transitò davanti alla stanza di Stefan e vide che era vuota. Scese di sotto ma quando passò davanti all'ingresso sentì bussare e aprì la porta.
spero che vi piaccia... aggiornerò ogni MERCOLEDI...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Rebekah Mikaelson, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Era il 14 gennaio, al mattino Rebekah e Elena avevano terminato di preparare i lettini, Damon e Stefan erano usciti subito dopo pranzo. Nel primo pomeriggio...

Rebekah: Ele!

Elena: Si? – si girò. – O mio dio!

Rebekah: Già!

Elena: Vado a prendere il borsone.

Rebekah: Ok. Ti aspetto giù.

Elena: Aspettami. Scendiamo insieme.

Rebekah: Ok.

Elena: Eccomi andiamo.

 

Salirono in macchina e andarono all'ospedale. Appena sistemata nella stanza Elena chiamò Damon.

Damon: Ciao amore.

Elena: Ciao, dove siete?

Damon: Che succede?

Elena: Siamo all'ospedale quindi ovunque siate è meglio che tornate indietro e venite qui.

Elijah: Che succede?

Elena: Era Elijah?

Damon: Si siamo insieme.

Elena: Bene quindi venite il prima possibile. Torno dentro.

Damon: Grazie. Ciao.

Kol: Allora?

Damon: Deve nascere, sono all'ospedale. O mio dio.

 

Alle 16 arrivarono in ospedale tutti e quattro e si diressero in reparto.

Damon: Rebekah Mikaelson?

Infermiera: Stanza 5, la stanno trasferendo in sala parto.

Stefan: Su forza vai, dagli un bacio da parte mia. – lo abbracciò.

Damon: Si. – così andò nella stanza.

Elena: Eccoti.

Damon: Ciao. Come... Come stai?

Rebekah: Male, molto molto male. Anche se sono un vampiro sto male. Tuo figlio mi sta massacrando.

Damon: Ehi. – si avvicinò e si abbassò baciandole il capo e posando la mano sul ventre. – Pensa che tra poco ci sarà la pulce. Stefan ti dà un bacio.

Rebekah: Si hai ragione. Elijah e Kol sono venuti?

Damon: Eravamo insieme.

Infermiera: Ok. Ti portiamo in sala parto.

Rebekah: Ele?

Elena: Si, sono qui. – le strinse la mano.

Rebekah: Aspettaci.

Damon: Certo. Vi aspetterò ma fate presto.

Rebekah: Ti voglio bene.

Damon: Anche io.

 

Così la portarono in sala parto e Damon tornò in sala d'attesa.

Elijah andò a casa per avvertire Nick ma non trovandolo gli lasciò un biglietto sul frigo e tornò all'ospedale. Alle 17.15.

Dottoressa: Eccola qui! – e il pianto risuonò nella stanza.

Elena: E' una bambina!

Rebekah: E' femmina! – dissero in preda all'emozione. La dottoressa tagliò il cordone ombelicale e adagiò la piccola sul petto della madre. – Ciao piccola mia. – la baciò.

Elena: Benvenuta pulce. – le accarezzò la manina.

Rebekah: Gli occhi di Damon.

Elena: Già. Glieli ha rubati al suo papà.

Infermiera: Dobbiamo portarla a fare dei controlli poi te la riportiamo nella stanza.

Rebekah: Ok. – appena la prese iniziò a strillare.

Infermiera: Tra poco ritorni dalla tua mamma. Tranquilla.

 

Dopo 10 minuti trasferiamo Rebekah nella stanza. Appena l'infermiera uscì si alzò.

Elena: Dove vai?

Rebekah: Ho bisogno di una doccia.

Elena: Aspetta ti prendo il cambio... Tieni.

Rebekah: Grazie. Per favore aspetta ad andare a chiamarli.

Elena: Certo. Fai attenzione.

Rebekah: Si.

 

Dopo una ventina di minuti, dopo essersi lavata, asciugata e rivestita legò i capelli leggermente umidi e rientrò nella stanza trovando Elena che cullava la piccola.

Elena: Scusa è entrata e me l’ha messa in braccio.

Rebekah: Ci mancherebbe, è anche tua.

Elena: Non è vero.

Rebekah: Si invece, è anche tua. Grazie per esserci stata sempre e che ci sarai sempre per lei. Ti voglio bene.

Elena: Anche io.

Infermiera: Perché in piedi?

Rebekah: Ho fatto una doccia.

Infermiera: Ma...

Rebekah: Niente ma. È tutto a posto, torni più tardi. – e la soggiogò.

Infermiera: Torno più tardi. – uscì.

Rebekah: Dorme? – si sdraiò.

Elena: Si. – si alzò e avvicinò al letto. – Tienila.

Rebekah: Grazie. Ciao amore mio, pensavo che fossi un maschietto e invece sei la nostra meravigliosa bambolina.

Elena: Si è magnifica. Vado a chiamarli.

Rebekah: Si grazie.

 

Damon: Ciao!

Elena: Ciao papà! Siete pronti? – sorrise.

Kol: Certo. Voglio vedere mio nipote.

Damon e Stefan: Stanno bene?

Elena: Si coraggio andiamo. – prese sotto braccetto Damon.

 

Rebekah: Ciao! – Damon notò la copertina rosa.

Damon: E’ una femmina?

Elena: Si. – si avvicinò.

Rebekah: Guarda un po’ papà?

Damon: E’ bellissima! – baciò il capo della neo mamma. – Ti somiglia. – Stefan si mise di fronte al fratello.

Stefan: Assomiglia a te. Ciao bellissima, anzi bellissime. – baciò Rebekah.

Rebekah: Prendila.

Damon: No no.

Rebekah: Si invece. Prendi la bambina. Prendi tua figlia.

Damon: Ok.

Rebekah: Tienile bene la testa.

Damon: Certo. Ma ciao pulce. – Stefan si sedette di fianco a Rebekah mentre Elijah e Kol senza parole guardavano la nipote.

Rebekah: Non mi dite niente?

Elijah: Cosa si può dire davanti a tanta perfezione? – abbracciò la sorella. – Grazie per avermi reso lo zio più felice al mondo.

Kol: No, sono io il più felice. Mi dispiace che somiglia così tanto a te amico.

Damon: Non è vero.

Elijah: Si invece.

Damon: No.

Elena, Stefan, Rebekah: Si!

Damon: Va bene mi arrendo. – si avvicinò al fratello. – Tienila.

Stefan: Grazie.

Kol: Sorellina. – l’abbracciò. – Il nome?

Elijah: Si è vero, come si chiama la mia nipotina?

Rebekah: Si. Damon hai ancora intenzione di riconoscerla?

Damon: Perché non dovrei?

Rebekah: E’ una femmina.

Damon: Guarda che eri tu, tutte e due eravate convinte che fosse un maschio, leggendo i vostri cari libri.

Kol: Posso prenderla?

Stefan: Tieni.

Kol: Grazie. Ciao bella dello zio! Quindi?

Rebekah: Si, avevo pensato a nomi che stavano bene sia con Salvatore che con Mikaelson, quindi abbiamo deciso… – guardò Elena.

Elena: Di chiamarla Elise, se vi piace.

Damon e Stefan: Elise? – si guardarono con gli occhi lucidi.

Rebekah: Non vi piace?

Stefan: No, no. Anzi.

Damon: E’… Era il nome di nostra madre.

Rebekah: Non… Non sapevamo.

Elena: Non mi avete mai detto niente.

Rebekah: Scusate.

Damon: Mi piace. Elise Salvatore.

Stefan: Si suona bene. – le ragazze sorrisero.

Elijah: Allora benvenuta Elise. Vai dalla tua bellissima mamma.

Rebekah: Grazie Elijah.

Elijah: Come ti senti?

Rebekah: Per essere un vampiro, resistente a tutto, malissimo. Sono distrutta, non morderò mai più una donna.

Stefan: L’importante è che stai bene.

Rebekah: No, l’importante è che lei stia bene.

  
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