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Autore: Frieda_90    06/03/2013    3 recensioni
Quando cammini sul filo di lana, quando il baratro intorno a te pare voglia inghiottirti, quando bisogna guardarsi le spalle, quando la parola fiducia diventa impronunciabile. Sono questi i momenti in cui penso a te, Lily: a come arricci il naso, a quando corri sotto la pioggia con le braccia al cielo, ai tuoi pantaloncini corti, a quanto tutto questo ti abbia reso forte. Io naufrago nei tuoi occhi Evans e questa guerra scompare.
Genere: Fluff, Guerra, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, I Malandrini, James Potter, Lily Evans | Coppie: Harry/Ginny, James/Lily
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Dopo la II guerra magica/Pace
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PROLOGO: HEDWIG’ S THEME.
 
Era un freddo giovedì di gennaio quando sul tetto della casa al numero 10 di Notting Hill Road, quella con le begonie sulle finestre della cucina che restavano fiorite tutto l’anno come per magia, planò un grosso barbagianni marrone. Si posò poi sulla cassetta delle lettere, su cui si leggeva la scritta “ POTTER” in lettere nere.
L’animale portava, legata alla zampa, una spessa busta, in pergamena con un timbro di cera scarlatta. Sembrava piuttosto ansioso di consegnare questa missiva, poiché, come se magicamente sapesse dove andare, volò fino ad una finestra del secondo piano e cominciò a beccare il vetro con decisione.
 
Quel leggero ma insistente bussare svegliò la giovane dai capelli rossi, che però lottava con tutte le sue forze contro l’istinto di aprire gli occhi. Suo marito, accanto a lei sotto il piumone verde sottobosco, non sembrava dare segni di vita e continuava a dormire pancia all’aria con gli occhiali calati storti sul naso.
« D’accordo, d’accordo, mi sto alzando.. » mugugnò tra sé la ragazza e aprì gli occhi in direzione della finestra. « Posta a quest’ora? Merlino, è praticamente l’alba! »
Aperta la finestra e pagato il messaggero con delle monetine di bronzo, si sedette sul letto rigirando la lettera tra le mani e grattandosi la testa.
« Amore, devi proprio svegliarti. C’è una lettera per te, che vista l’ora e l’insistenza del messaggero, pare importante.. Dai su, dormiglione d’un Potter! » disse mentre spalancava di nuovo i vetri e toglieva il piumone di dosso al giovane.
Questi fece un balzo sul letto e poi si grattò la testa, ancora con gli occhi chiusi: « Che c’è? È già ora? Sta nascendo? »
« Sono incinta di due mesi! Come fa ad essere già ora? Sono una strega, non un coniglio! » rispose ridendo lei, mentre si accarezzava un piccolo pancino sotto la camicia da notte. « E’ arrivata posta, da Hogwarts. Credo sia importante. »
« Prima della posta, buon giorno amore mio! » disse il ragazzo stampandole un dolce bacio sul naso, facendoglielo arricciare, « E buon giorno a te, che hai già rapito il mio cuore » rivolto alla pancia.
Con tutta calma si alzò dal letto, e scompigliandosi i corti capelli neri lacerò la busta, estraendone due pergamene. La sua faccia mentre leggeva era devastata: sotto gli occhiali rotondi si intravedevano stupore, paura, eccitazione ma anche un sottile velo di tristezza, arrivato leggero come il primo fiocco di neve dell’inverno. Passarono diversi minuti in silenzio.
« Che succede? » trovò il coraggio di chiedere la rossa, « Qualcosa di grave? »
Lui non rispose e uscì dalla stanza, lasciando la lettera sul letto. Con mani tremanti, la giovane la prese e cominciò a leggere:
 
Caro Signor Potter,
Le scrivo questa lettera che probabilmente sarà  come un fulmine a ciel sereno.
Ieri pomeriggio mi trovavo nell’ufficio del Professor Silente e mi sono imbattuta in una lettera, finita chissà come, all’interno di un vecchio libro di Antiche Rune. Questa missiva, che allego, mi chiedeva di andare a cercare tra i ricordi del suo Pensatoio e di estrarre un gruppo di  particolare di ampolle, sette in tutto, e di mostrare a Lei il contenuto, una volta che la guerra fosse finita.
Sono sette ricordi dei tuoi genitori, Harry. Vieni qui appena puoi.
Con affetto infinito,
Minerva Mc Grannit
 
Ginny Weasly Potter non guardò nemmeno la seconda parte e corse immediatamente fuori dalla stanza, verso il corridoio, dove trovò Harry con la testa tra le mani, seduto sulla moquette.
« Ho bisogno di te. »
« Sono qui. Dove potrei andare? Non posso scappare dalla mia vita. Ho cominciato a viverla quando tu ci sei piombato dentro. » rispose semplicemente lei, lasciandolo piangere tra i suoi capelli rossi.
 
 
La sua mente vagava persa nel bianco della neve. Si guardava intorno come quando si manca da casa dopo una lunga vacanza: ogni cosa sembra sempre un po’ diversa, ma allo stesso tempo più bella. Ecco la sensazione che provò Harry James Potter più tardi, quel mattino di gennaio, quando si materializzò ad Hogsmeade. Sorrideva mentre il suo sguardo si posava sulla porta dei Tre Manici di Scopa, sulle vetrine colorate e invitanti di Mielandia, sul buffo disordine nel cortiletto davanti alla Testa di Porco. Per un attimo smise di sorridere quando i suoi occhi raggiunsero la Stamberga Strillante, teatro di tante avventure dei Malandrini e luogo in cui aveva scoperto la verità sulla morte dei suoi genitori, al terzo anno. Nonostante fosse passato diverso tempo dalla morte di Remus e Sirius, il cuore di Harry era ancora colmo di tristezza e per certi versi anche di senso di colpa. La colpa di chi sopravvive, di chi può sperimentare la dirompente forza della pace, l’allegria dei festeggiamenti, il bisogno di andare avanti e il terrore di dimenticare.
Proprio quando lo sconforto stava prendendo il sopravvento, la mano piccola e calda di Ginny fu nella sua, invitandolo a proseguire verso il castello. Nonostante Harry avesse visto Hogwarts sotto la neve moltissime volte, il suo cuore fece una capriola nel petto quando scorse le prime torrette innevate e la sagoma imponente della scuola.
Corsero a perdifiato verso l’entrata con la mente persa in dolci ricordi di spensieratezza e adolescenza: lì era nato il loro amore.  Una volta entrati dal pesante portone di legno scuro guardarono immediatamente alle clessidre con i punteggi della Coppa delle Case: il Grifondoro dentro di loro ruggì d’orgoglio vedendo l’enorme quantità di rubini prensenti.
« Da quando lei, il signor Weasly e la signorina Granger avete lasciato la scuola è molto più facile e meno, come dire, rocambolesco per la mia Casa vincere la Coppa, signor Potter » disse una voce tagliente alle loro spalle.
I due si girarono e una strega con gli occhiali quadrati  e un mantello verde stava lì, con un sorriso velato e l’aria sorniona.
« Bentornati a casa» disse e corse ad abbracciarli.
« Professoressa, che piacere vederla, abbiamo molto novità! » esordì un’euforica Ginny mentre la nuova Preside faceva strada verso la statua del gargoyle che conduceva al suo ufficio.
« Gatto Persiano » disse Minerva e questi si spostò ubbidiente.
Giunti nell’ufficio della preside Harry era nervoso come noi mai e la sua ansia aumentò appena vite il bacile in pietra poggiato sulla scrivania.
« Penso tu conosca il Pensatoio, Potter. Proprio accanto ci sono le ampolle di cui ti ho scritto nella lettera. Sono mortificata, non so come sia possibile che ci sia sfuggita quando abbiamo ripulito lo studio dopo la Battaglia di Hogwarts ».
« Lei.. insomma, lei li ha già guardati Professoressa? » domandò impacciato il ragazzo. « Assolutamente no Potter. Non sono cose che mi riguardano, sono dei tuoi genitori e io non voglio minimamente interferire.. Harry.. » continuò la Mc Grannit cambiando tono « stai tranquillo, nessuno ti mette fretta, potrai guardarli quando e dove vorrai tu. Il mio ufficio è a tua disposizione e se non vi va di fare avanti e indietro con Londra, potete sempre fermarvi qui a scuola tutto il tempo che vi occorre. Vi lascio soli, ho delle faccende da sbrigare con Hagrid » concluse.
Ginny lasciò trascorrere un attimo prima di parlare: « Se vuoi posso andarmene anche io Harry e lasciarti solo. Ti aspetterò nella Sala Grande e.. »
Harry la bloccò prima che finisse. « Non andare via. Ho paura. L’ultima volta che ho visto i ricordi di qualcuno riguardo i miei genitori a scuola ho scoperto che mio padre era una specie di idiota, irresponsabile e spaccone. Se succedesse ancora? »
« Ti ricordi cos’avevano detto Silente? E cosa avevano detto Sirius e Remus? Tuo padre aveva quest’atteggiamento, ma solo fino a quando non è cambiato per Lily.. era solo una maschera, per nascondere lati del suo carattere che invece mostrava nel privato con tua madre, con i suoi veri amici. Harry tu gli somigli molto anche in questo.. Tu sei famoso, ma quanti possono dire di conoscerti veramente?»
Il giovane prese la prima ampolla tra le mani, conteneva un fluido azzurrino, come tutti i ricordi che aveva visto fin’ora. La stappò e versò tutto nel bacile.
Prese fiato e immerse la testa.
 
 
 
 
Frieda’s Place
Ciao a tutti, ma soprattutto GRAZIE se siete riusciti ad arrivare in fondo. È un po’ di tempo che pensavo a questa FF e non avevo ancora avuto il fegato (o la faccia tosta) di pubblicarla. E’ il mio PRIMO lavoro su Harry Potter.
Devo ringraziare Simona_Lupin e la sua “ The Final Chance” per aver tirato fuori il mio coraggio Grifondoro. Grazie anche a Charlie, una persona conosciuta qui, che spero leggerà anche questo mio sproloquio.
Sono agitata come un Molliccio dentro un armadio. Spero che non faccia troppo schifo e la mia idea sia buona secondo voi.
Grazie in anticipo a chiunque recensirà, seguirà, leggerà o semplicemente sorriderà imbarazzato dalla mia presunzione.
Vi abbraccio uno ad uno.
F.
  
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