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Autore: silviayuna    22/09/2007    1 recensioni
Hinata è destinata ad un grande futuro, che lei però non vuole. Riuscirà il suo grande amore, Naruto, ad aiutarla in questa situazione difficile, o il suo posto sarà preso da qualcun'altro?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Kiba Inuzuka
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Hinata fantasticava su cosa sarebbe successo quel pomeriggio e soprattutto sul fatto che avrebbe visto Naruto. Mancava poca strada alla casa di Tenten, doveva solo girare l’angolo. Stava per fare un passo quando una specie di razzo la travolse e lei si trovò seduta per terra dolorante.

- Ehi stai più attenta la prossima volta!-

Quella voce le fece fermare il cuore all’improvviso. Era la sua voce. Alzò gli occhi per cercare una conferma e la trovò: davanti a lei stava un ragazzo biondo con degli strani baffi sulla faccia. Hinata si ritrovò il viso bordeaux e cercò di mascherarlo abbassando la faccia verso terra.

- Scu…scusa-

Il ragazzo rise e le porse una mano per alzarla. Hinata rifiutò gentilmente e si mise in piedi da sola, sistemandosi poi la gonna sporca di terriccio.

- Non ti preoccupare, sono un po’ di fretta e quindi non ero molto attento a dove stavo andando-

- No no…no è co…co..colpa mia-

- Insomma eravamo tutti e due soprappensiero. Ora devo andare-

- Cia…ciao Naruto-

Hinata lo salutò e scappò via verso la casa dell’amica, pronta per raccontarle ogni cosa che era appena accaduta.

- Ehi aspetta! Come fai a sapere come mi chiamo? Tu chi sei? Ehi…-

La ragazza non fece in tempo a sentire la frase perché già si era rifugiata nel giardinetto della casa di Tenten.

L’amica la stava aspettando sulla porta e quando la vide, affannata e ancora colorata in viso, non esitò a tempestarla di domande.

- Sono andata a sbattere contro Naruto! Capisci?-

- Oh Hinata, sono felice per te! Finalmente l’hai conosciuto!-

- Sì! E oggi lo vedremo agli allenamenti!-

Tenten la guardò stupita: non aveva mai visto la cugina del suo ragazzo così felice. Però quella storia degli allenamenti…

- Allenamenti?-

- Oh sì scusa. Mi sono dimenticata di dirti che…ehm…Neji mi ha chiesto di andare con te ad assistere ai suoi allenamenti insieme a Naruto-

Hinata cercò di mentire ma anche questa volta le guance diventarono purpuree, per la vergogna però. Infatti solo in quel momento si ricordò di Kiba, del loro incontro nel bosco e dell’appuntamento per il pomeriggio. Aver visto Naruto le aveva fatto dimenticare tutto. Un po’ si sentiva in colpa ma in fondo grazie a quel ragazzo avrebbe potuto conoscere il suo amato.

Tenten sembrò credere a quello che l’amica le stava dicendo, interpretando il rossore come causa dell’aver nominato il nome di Naruto.

- Ok, sono d’accordo con te. Ora andiamo! Una lunga giornata ci aspetta-

Le due ragazze passarono il resto della giornata in giro per Konoha a visitare negozi, girare per i parchi e sedersi sulle panchine a raccontarsi le novità degli ultimi giorni. Alla fine arrivò l’ora di raggiungere il boschetto. Hinata e Tenten si incamminarono verso il punto stabilito e, appena arrivate, trovarono già il gruppo al completo.

 

Naruto e gli altri ragazzi avevano deciso, per grande fortuna di Hinata, di invitare anche Neji ad esercitarsi con loro, anche se lo consideravano un po’ superiore visto il possesso del Byakugan.

Però la visita di due ragazze li lasciò molto stupiti. L’unico a non esserlo in parte fu Kiba, visto che l’aveva detto lui a Hinata. In ogni caso fu felice che lei fosse lì.

- Ehi ma quella! Tu sei quella contro cui mi sono scontrato questa mattina!-

Naruto indicò minacciosamente la Hyuga che arrossì violentemente.

- Lei è mia cugina, si chiama Hinata-

Neji intervenne in aiuto alla ragazza che in quel momento avrebbe preferito sprofondare nel terreno.

- Capisco. Beh piacere! Io sono Naruto Uzumaki, il più forte ninja della foglia!-

- Smettila di fare il buffone-

- Shikamaru ha ragione. Non dovresti montarti la testa di fronte ad una ragazza-

Sasuke cercava sempre di mettere in difficoltà l’amico. Difatti il biondino mise il broncio e si girò, dando la schiena alle nuove arrivate.

- Allora, iniziamo questo allenamento?-

Un coro di sì accolse la proposta di Neji. Kiba raggiunse Hinata e Tenten e le invitò a sedersi su un tronco al bordo della radura.

- Hinata, guarda quanto sono bravo!-

La ragazza annuì arrossendo leggermente mentre Tenten la osservava con uno sguardo curioso.

- Come fai a conoscere Kiba Inuzuka?-

- I…io…l’ho conosciuto ieri…e…-

- Ok ok…Ho capito! Dai guardiamo questi sbruffoni allenarsi!-

Hinata sorrise e ringraziò l’amica di non averle fatto continuare l’interrogatorio. I ragazzi, nel frattempo, iniziarono a mettere in mostra le proprie abilità, affascinando notevolmente le due spettatrici.

A fine giornata i sei ragazzi si misero seduti attorno alle due spettatrici e iniziarono a raccontarsi le cose che erano accadute quel mattino.

Ad un certo punto Naruto saltò in piedi e iniziò a gridare rivolto verso Neji.

- Tua cugina è una forza! Oggi quando mi è venuta contro mi ha picchiato la spalla talmente forte che mi è rimasto un livido. Guardate!-

Il biondo si tolse la maglietta e rimase a dorso nudo indicando con l’indice una minuscola macchia scura sulla spalla sinistra. In realtà quel livido l’aveva fatto il giorno prima picchiando contro un palo mentre correva al ritrovo con gli amici ma gli sembrava opportuno fare una bella figura con le ragazze e soprattutto attirare l’attenzione di Hinata. E aveva colto nel segno: la ragazza era talmente rossa in faccia che assomigliava ad un peperone maturo e il viso era completato da un sorrisino ebete e uno sguardo perso verso Naruto.

- Ok ok. Non ti sembra il caso di rivestirti?- Tenten guardò il compagno di scuola con uno sguardo omicida e poi, rivolta all’amica – Hinata è ora di andare, tuo padre ti starà cercando-

Per far capire meglio alla Hyuga ciò che le aveva detto, Tenten le diede un pizzicotto che sembrò farla tornare alla realtà.

- S...s...sì-

Hinata si alzò e seguì l’amica che si stava allontanando.

- Cia...ciao Na..Naruto-

- Ciao Hinata! Mi raccomando, ci vediamo domani!-

La ragazza annuì nascondendosi il viso in fiamme e girandosi verso la strada di casa.

- Vado anche io. Ci vediamo domani-

Neji raggiunse le ragazze e abbracciò Tenten.

Arrivati davanti a casa i due salutarono Hinata e si allontanarono lasciandola da sola. La ragazza si incamminò verso la camera talmente felice che si sentiva così leggera da fluttuare nell’aria. Una vocina interruppe però il suo idillio.

- Dove sei stata?-

Alle sua spalle era comparsa la sorellina.

- Parla a bassa voce, se no il tutore mi scopre-

- Tu non ti meriti di essere l’erede della famiglia Hyuga. Signor tutore? Hinata è tornata!-

- No, aspet...-

Hinata non fece in tempo a finire la frase che il tutore accorse al richiamo di sua sorella.

- Signorina Hinata! Dov’è stata?-

La ragazza fece finta di non sentirlo però guardò la sorellina con gli occhi lucidi.

- Io mi fidavo di te. E ora lasciatemi tutti stare-

La Hyuga si mise a correre verso l’uscita e in direzione del conosciuto bosco dove era stata fino a poco prima, lasciando la sorella colpita dalle sue parole e un uomo infuriato che non riusciva a fare il suo lavoro.

 

Hinata continuò a correre, gli occhi offuscati dalle lacrime, in una direzione non definita tra sterpaglie e alberelli. Ad un certo punto inciampò e cadde al suolo. Ora al dolore si aggiungeva anche la rabbia di essere una completa incapace che non riusciva a stare a passo con il proprio destino.

All’improvviso sentì un guaito molto vicino a lei. E l’unica cosa che riuscì a provare fu la paura. Un cane era nelle vicinanze. Cosa fare?

Hinata era troppo debole per alzarsi e scappare così decise di rimanersene lì e aspettare le conseguenze. Dei passi si avvicinarono e si fermarono a pochi centimetri da lei. Poi si sentì leccare il viso. Era una sensazione strana, ma in fondo non le metteva paura. Alzò il viso e si trovò a poca distanza dal muso di quel cagnolino che aveva visto fino a poco prima.

- A...Akamaru...Sei tu?-

Per tutta risposta ottenne un guaito affettuoso dall’animale che riprese a leccarle la guancia. Altri passi la raggiunsero.

- Cosa ci fai di nuovo sola? Ormai è quasi ora di cena-

- Ki..Kiba...-

- Dai, prendi la mia mano-

Il ragazzo le porse la mano e l’aiutò ad alzarsi. Il contatto tra i due provocò nella ragazza un brivido che le percorse la schiena e le fece imporporare per l’ennesima volta in quel giorno le guance.

- Gra...grazie-

- Figurati. Non hai ancora risposto alla mia domanda-

- Io...Sono...sca...scappata di casa-

Kiba la guardò per un momento in modo serio poi scoppiò in una risata.

- Ehi! Non c’è niente da ridere!-

Hinata si sentiva presa in giro ma in qualche modo quel ragazzo coinvolse anche lei e il silenzio del bosco fu interrotto da due ragazzi che ridevano come due isterici. Alla fine la mora si asciugò le lacrime e si sedette a terra incurante del vestito ormai sporco. Kiba si sedette di fronte a lei e continuò a fissarla con aria interrogativa.

- Allora?-

- Io... non sopporto più il mio destino. In qualche modo voglio cambiarlo!-

- Beh, perché non dovresti? Ognuno è libero di fare quello che vuole, prendere le proprie decisioni da solo. Non credi?-

- Per te è facile dirlo... Io... io mi sento oppressa dalla responsabilità. Non voglio essere un’erede. Neji è quello più grande ed è anche il più indicato in questo genere di cose. In fondo l’unica sua sfortuna è essere nato nella casata cadetta-

- E perché non lasci il tuo compito a lui?-

- Non è possibile, a meno che non si cambino le regole che stabiliscono le casate-

- Mmm... sembra una cosa complicata! Beh l’unica cosa che ti resta da fare è...impegnarti per farti piacere ciò che dovrai diventare. E se proprio lo dovrai diventare... allora dovrai cercare di modificarlo nei confronti dei tuoi sentimenti e di ciò che vuoi. Insomma, essere ciò che devi ma come vuoi tu!-

Hinata lo stava guardando con ammirazione. Ciò che diceva Kiba non era una stupidata. Ma non era neanche una cosa semplice da realizzare. Ma forse, se si fosse impegnata un po’ di più, sarebbe riuscita nel suo intento. La ragazza sorrise all’Inuzuka che, per concludere in bellezza il suo discorso, era scattato in piedi e camminava avanti e indietro davanti a lei.

- Grazie ancora-

- Questo e altro per un’amica!-

Il sorriso di Kiba era più simile ad un ghigno ma ciò che importava alla ragazza erano le sue parole: nessun ragazzo l’aveva mai considerata un’amica, nemmeno suo cugino. Hinata si alzò e si sporse in avanti ad abbracciare il moretto. Lo colse un po’ di sorpresa ma lui si riprese subito e ricambiò. Passarono alcuni minuti in quella posizione fino a che Akamaru, geloso che tutte le attenzioni non fossero rivolte a lui, iniziò a mordicchiare i sandali di Hinata e si attaccò al suo vestito tirando verso il basso. La ragazza si ricordò solo in quel momento della sua paura per i cani. Lanciò un grido acuto e scattò all’indietro.

- Uffa sei peggiorata-

Kiba la guardava con uno sguardo sconsolato, mani sui fianchi e muovendo la testa con per dire “no no no”.

- Fino a poco fa non te n’eri nemmeno accorta e ora che lui vuole le tue coccole tu te ne scappi così?-

- I...io... ho paura!-

- Ma non farmi ridere! E’ lui che ti ha fatto rinvenire non ti ricordi?-

- Sì ma...-

- Niente ma! Dai, vieni qui. Basta solo che ti avvicini e tutta la paura se ne va!-

Hinata non sembrava voler muovere un passo. Allora il ragazzo le porse nuovamente una mano e le parlò con il tono più dolce di cui era capace.

- Fidati-

- O...ok-

Dopo piccoli passi indecisi la ragazza fu a poca distanza dal cane. Akamaru, felice, scodinzolava. Dai Hinata! Ne hai affrontate molte di difficoltà. Questa è solo una piccola prova di coraggio, devi farcela! E poi, c’è lui... Ok ora!  

La Hyuga si abbassò e ad occhi chiusi appoggiò una mano sulla testolina del cane. Che pelo morbido! Hinata aprì gli occhi e alzò lo sguardo su Kiba che la guardava soddisfatto.

- Ma come sei morbido Akamaru!-

La ragazza iniziò a grattarlo dietro alle orecchie mentre il cane muoveva la zampa a ritmo con la grattata.

- Ok basta ora se no si affeziona troppo!-

Questa volta ad essere geloso era il ragazzo. Si abbassò e le portò via il cagnolino.

-Noi dobbiamo andare. Ci vediamo domani. E cerca di sistemare la tua faccenda con il destino... ok?-

- Certo-

Hinata annuì e osservò il ragazzo con il suo animale andarsene nella direzione opposta di quella dove doveva andare lei. La ragazza si incamminò verso casa, convinta che avrebbe fatto grandi cose grazie all’aiuto di Kiba, il suo amico. O forse... semplicemente qualcosa di più.

 

 

DIECI ANNI DOPO

 

Hinata passeggiava tranquillamente per le vie principali di Konoha. Grazie all’aiuto di molti ninja quel villaggio era diventato il più prospero insieme a quello della Sabbia. Molti ragazzi che avevano fatto parte della sua adolescenza si erano sposati: Tenten e Neji, Ino e Choji, Shikamaru con Temari del deserto e Naruto con Sakura Haruno. Sì, proprio il suo Naruto. Alla fine aveva capito che lui non era quello che aveva creduto che fosse. L’unica persona che sembrava interessargli era proprio Sakura che alla fine aveva ceduto alle sue insistenze. E lei, Hinata, aveva accusato il colpo, con la convinzione che il futuro sarebbe stato migliore. Infatti, poco tempo dopo suo padre l’aveva ritenuta abbastanza pronta per prendere il ruolo di capo famiglia e le aveva lasciato la parte degli affari di famiglia come inizio del suo “lavoro”.

Camminava spingendo un passeggino. Incontrò Sasuke Uchiha che, non avendo ancora trovato moglie, era lo scapolo più richiesto di tutta Konoha. Vide Shino Aburame a braccetto con la fidanzata. Passò davanti al negozio di fiori di Ino Yamanaka dal quale proveniva un profumo inconfondibile di ciambelle. Forse fu proprio quel profumo che risvegliò il bambino nel passeggino. Ad un certo punto il piccolo si mise a strillare.

- Dai tesoro, siamo quasi arrivati. La clinica veterinaria di papà è qua vicina-

Il bimbo non sembrava interessato a smettere, così Hinata si fermò e prese il piccolo dal passeggino.

- Sempre a fare capricci! Ora ti porta Akamaru, contento?-

La donna mise il figlioletto sulla groppa del cane che camminava di fianco a loro. Il bambino smise di frignare e si attaccò al pelo folto del cane facendo dei versetti, felice.

- Bravo, così. Ora andiamo da papà, andiamo da Kiba-

Hinata alzò gli occhi al cielo sorridendo e non osando nemmeno pensare se, quel giorno, per caso, lei e suo marito non si fossero conosciuti. Forse il destino non è così crudele come dice Neji. In fondo, ognuno lo scrive da se.

 

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Ciao a tutti!!! Ecco qui la continuazione e la fine di questa ff su Kiba e Hinata! Ho deciso di mettere un epilogo perchè mi sembrava una cosa carina...così si scopre come va a finire per davvero! Spero di riuscire a scrivere presto altre ff su questa coppia perchè sono semplicemente adorabili!!^^

x angebo: qui c'è la fine...anche x me sono una delle coppie preferite!

x LEA91: grazie mille^^ spero che ti piaccia questa "fine"...a ancora grazie mille x i complimenti!

x ShikaxTema: mi piace un casino la coppia del tuo nick... io adoro Shika e Tema! comunque...grazie anche a te!

Ciao e bacioni^^

silvia

  
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