Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Ricorda la storia  |      
Autore: fuxiotta95    06/03/2013    2 recensioni
Un sogno che puó rivelare piú di quanto si possa pensare. É giunto il momento di fare i conti con ció che si era e scoprire ció che lui non ha mai voluto dirti
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ti guardo mentre dormi, il tuo viso luminoso anche nel buio della stanza, le tue labbra sottili tirate in un dolce sorriso provocato molto probabilmente da ció che stai sognando, le braccia e le gambe allargate come a voler abbracciare la pace che il sonno ti provoca, un tuo piede appoggiato al mio polpaccio, una tua mano a pochi centimetri dalla mia fronte. Cosa sogni Italia? Chi sogni? Chi rende il tuo viso cosí luminoso?
A volte mi illudo di essere io a renderti felice, ma come posso? Io che ti urlo sempre, che ti sgrido, che ti ho allontanato da tutti, che ti ho trascinato in questa guerra che molto probabilmente lascerá profonde cicatrici sul tuo corpo, cicatrici da cui faticherai a guarire…tu non sei fatto per la guerra, eppure sulle tue spalle porti giá  i segni di un passato doloroso e questo mi fá pensare che la tua nazione sia nata per essere segnata dal dolore…
Lentamente ti rimbocco le coperte per evitare che tu prenda freddo, sbuffo di fronte alla tua natura infantile, ma sussulto non appena vedo che il tuo sorriso si allarga ulteriormente quando ti sfioro il petto con le dita, mi rigiro nel letto ed inizio ad osservare il soffitto cercando di non ascoltare il mio cuore che mi batte forte nel petto. É la solita storia, mi basta vedere il tuo sorriso per  perdere il controllo del mio corpo, chiudo gli occhi e smetto di pensare, lascio che la mia mente vaghi da sola andando a ripescare vari frammenti della giornata passata: gli esercizi, i pasti con te e Giappone, le strategie, gli attacchi a sorpresa dei nostri nemici…ogni cosa mi appare nella mente velocemente, mi sembra che solo pochi minuti fá ti lamentavi che non volevi svegliarti e ora siamo nuovamente in questo letto in cui ormai hai preso abitudine a intrufolarti, prima aspettavi che mi addormentassi e ora senza pudore mi segui in camera e ti tuffi sul materasso morbido lasciando sprofondare il tuo viso paffuto nel cuscino che hai portato. Lascio che il sonno mi invadi completamente facendomi finire nelle braccia di Morpheus.
 
-Dove sono?…-
Apro lentamente gli occhi sentendo un lieve tepore avvolgermi, un canto celestiale mi risuona nelle orecchie, ma non riesco a comprendere le parole, o meglio mi sembrano famigliari eppure non riesco a capire. Mi desto dallo strano intorpidimento che mi ha colpito, mi osservo in torno non riconoscendo il luogo dove sono finito, enormi vetrate dai mille colori mi circondano proiettando sul pavimento e sulla mia figura un arcobaleno di magnifica bellezza, mi incanto ad osservare i colori disperdersi su queste mattonelle di marmo bianco, ma un acuto, della stessa voce che stava intonando quella canzone a me sconosciuta, mi riporta alla realtá costringendomi ad alzarmi e a puntare il mio sguardo sulle varie panche in legno che mi circondano
-Una chiesa…-
Sussurro continuando a guardarmi in torno e notando due statue raffiguranti santi di cui in ricordo il nome, ma che riconosco dagli oggetti che tengono in mano. Sposto il mio sguardo al soffitto a volta a croce decorato con un affresco ancora incompleto. Abbasso lo sguardo puntandolo all’enorme altare anche esso incompleto, alcuni punti sono celati da ponteggi in legno che fanno presagire che chiunque abbia commissionato quel lavoro desideri un magnifico altare decorato da mani esperte, ed ecco che il mio sguardo viene catturato da un’esile figura avvolta da un abito lungo bianco con decorazioni dorate e una fascia rossa a cingergli le spalle e un copricapo bianco, la sua voce cristallina risuona tra le mura antiche di quel luogo rendendolo magico, mi da le spalle troppo presa dal rivolgere il proprio canto al enorme crocifisso appeso sopra l’altare. Rimango nel totale silenzio, seduto sul tappeto rosso che attraversa la navata ascoltando quel canto dal tono malinconico
-Deus,dimitte peccata mea, sed cor dolet usque adhuc amant, et si vellem quotidie patitur meminisse ...
 Curabitur dolor angit amor meus et tribus mea bella procul omissis, cutis altius vulnerata est, sed est vulnus cum dolore maiore animo reliquerit ...
ignosces Dei ...

 Deo placere non possunt iuvare populum meum propter quod bellum cor meum.
 Ego sum contentiones Scimus! Sed quod sentio est nimis fortis.
Deum oro Deum, et non derelinquam populum meum propter peccata defendentibus ... quamvis filio tuo vitio caret, sed vindicare possit, protege ... ad me nuper se posters iustus rediisset. Reditum quanti dare paratus sum, ille me scire vis videre poterit fine redire percussit cor meum ut obliviscaris mei.

 Deus, placere mihi peccata dimittat, Deus, placere salvam eam, Deus, placere vigilabo super populum meum, Deus, placere protegam eam ...(perdonami Dio per i miei peccati, ma il mio cuore ancora ama anche se fa male, anche se ogni giorno soffro e vorrei poter dimenticare... con il mio amore stó trascurando la mia nazione che soffre tormentata da guerre vicine e lontane, la mia pelle viene ferita in profonditá, ma la ferita piú dolorosa rimane quella che lui ha lasciato nel mio cuore...
(ti prego Dio perdonami...ti prego Dio aiuta la mia gente perché io non ci riesco essendo che il mio stesso cuore é in guerra. Sono un egoista lo só! ma ció che provo é troppo forte.
ti prego Dio non abbandonare la mia gente per colpa dei miei peccati...Dio proteggilo anche se é per colpa tua che questo tuo figlio ha perso la strada, ma proteggilo per me, proteggilo affiché lui possa tornare da me...mi basta anche solo che torni. Sono pronto a pagare ogni prezzo per il suo ritorno, vorrei solo rivederlo per sapere che stá bene e poi lo potró dimenticare cosi che il mio cuore torni a battere per la mia gente. Dio ti prego perdona i miei peccati, Dio ti prego salvalo, Dio ti prego veglia sulla mia gente, Dio ti prego proteggilo...)-
La sua voce risuona ancora per qualche minuto prima di scomparire del tutto in questa enorme chiesa, lo osservo muovere il braccio destro, molto probabilmente per farsi il segno della croce, prima di voltarsi e non appena incrocia il mio sguardo il cuore perde un battito
-Chi siete?-
Mi chiede scendendo dall’altare con incredibile elleganza, alcuni ciuffi castani gli ricadono sulla fronte morbidi, un sorriso dolce e disergnargli le sottili labbra, gli occhi dorati luminosi...no, non sono per niente luminosi, in quei occhi leggo il dolore delle guerre, riesco a scorgere il viso dei volti di un popolo distrutto dalla peste, riesco a vedere il dolore per un amore lontano...
-Vi ho chiesto chi siete-
Ripete avvicinandosi ulterriormente con passo sicuro percorrendo la navata, calpestando il tappeto qiuasi con timore di macchiarne la perfezione con cui e stato posato sulle piastrelle
-I...Io-
Ormai e vicino mi porge la mano per aiutarmi ad alzarmi, osservo la pelle candida diquella mano, pelle rovinata da piccoli tagli che ne rovinano la perfezione
-Voi?-
La voce carica di doclezza e di bontá
-Se vuoi mi presento prima io-
Annuisco non riuscendo a proferire parola, ma so giá chi é, chi sei
-Io sono Feliciano Vargas-
Lo sapevo, eppure sei cosí diverso, il tuo corpo e piú minuto, il tuo viso piú paffuto...ho capito...é un sogno...eppure é cosí reale
-Che anno é?-
Mi guardi sorpreso dal fatto che non mi sono presentato eppure continui a sorridere con quella doclezza che appartiene solo a te
-L’anno del signore 1499-
Mi rispondi muovendo il braccio come a mostrarmi ogni affresco e quadro che fanno comprendere che ci troviamo in pienoRrinascimento, periodo dove l’arte trova un perfetto posto nella tua storia, ti guardo mentre sorridi, ma vedo perfettamente che soffri. No, non soffrire Italia, perché se tu soffri sento un peso al cuore che mi opprime...non te lo mai voluto far vedere, ma esso c’é e mi fá male. Ti guardo comprednendo che il Feliciano che ho di fronte ha soltanto 17anni
-Ora potete dirmi chi siete?-
La tua voce mi riporta alla realtá, mi costringo ad alzarmi e ti guardo dall’alto al basso, come faccio ogni girno, mi porto una mano al petto
-Io sono Ludwig Beilschmidt!-
Rispondo fiero prima di porgerti la mano, l’afferri stringendola con calore
-Piacere Ludwig-
Lentamente camminiamo nel chiostro della chiesa, mi racconti della tua nazione, di tuo fratello, della tua fede, ecc. ti blocchi quando finisci sul discorso della guerra per poi scuotere il capo e ricominciare a parlare, magari delle feste dei vari paesini…
-Adoro osservare il sole tramontare dal campanile-
Ti fermi alzando lo sguardo al cielo che inizia a tingersi di rosso, ma non il rosso che ami
-Feliciano?-
Mi fermo e ti guardo preoccupato prima di puntare lo sguardo al cielo notando il rosso incandescente e una coltre di fumo scuro alzarsi lentamente
-No!-
Inizi a correre tenendoti il lembo dell’abito per non inciampare, d’istinto ti seguo, l’odore del fumo mi penetra le narici, un odore acre, odore che si attacca alla pelle e ai vestiti provocandomi il voltastomaco, un odore che mi è stranamente famigliare e mi fá bruciare gli occhi, ma continuo a seguire la tua esile figura che si fá largo tra i vari preti e monaci che scappano impauriti
-FELICIANO!-
Ti chiamo, ma continui a correre, il rosso del fuoco si apre di fronte alla porta che da sulla piazza di fronte alla chiesa, finalmente ti sei fermato, ti affianco e ti prendo per l’avambraccio scuotendoti appena per intimarti di voltarti per guardarmi, ma tu rimani immobile, osservo il tuo viso, gli occhi sbarrati, le labbra schiuse, due lacrime silenziose si fanno strada sulle tue gote. Mi volto e a stento trattengo un conato di vomito; di fronte alla chiesa una pila di cadaveri, donne e bambini, a cui e stato dato fuoco. Tremi fortemente, lo riesco a sentire dal fatto che non ho lasciato ancora andare il tuo braccio
-Perché?...-
Sussurri continuando a guardare la pila di cadaveri, d’istinto ti copro gli occhi, ma la tua mano corre sulla mia spostandola
-No Feliciano, non devi guardare!-
Ti ordino, ma tu non mi ascolti, muovi un passo costringendomi a lasciarti andare
-Feliciano?-
-Perché…?-
-PRETE!-
Una pietra ti colpisce il viso ferendoti al sopracciglio sinistro, non appena ti volti verso la voce che ha attirato la tua attenzione, ti porti una mano al punto ferito, ma non vacilli, non cadi, non scappi, ma guardi con amore colui che ti ha scagliato la pietra. Seguo il tuo sguardo vedendo un gruppo di ragazzi dai vestiti stracciati, ad un tratto due avanzano tenendo per le braccia un ragazzo simile a te
-Lovino!-
La tua voce si fá preoccupata e spaventata, ma non mi chiami, perché non mi chiami? Perché non chiedi il mio aiuto? Rimani li fermo con la mano sul sopraciglio e lo sguardo puntato a quel gruppetto
-PERCHÉ AVETE FATTO QUESTO FIGLI MIEI? PERCHÉ?-
La tua voce è autoritaria, ma carica di perdono e amore
-VOI PRETI SIETE DEI LADRI, VE NE STATE CHIUSI NELLE VOSTRE MURA, BEANDOVI DEI SOLDI CHE RUBATE ALLA POVERA GENTE CHE MUORE DI FAME E DI PESTE!-
Urla di approvazione si alzano dal gruppetto riecheggiando nella piazza illuminata dalle fiamme del demonio
-AVETE DATO FUOCO AI VOSTRI FRATELLI E ALLE VOSTRE SORELLE PER QUESTO?-
Urli indicando la pila di cadaveri che continua a bruciare mentre i corpi avvolti dalle fiamme si scompongono e continuano ad emanare il loro odore
-QUELLA POVERA GENTE E MORTA PER LA PESTE!-
-E VOI ACCUSATE LA CHIESA DI QUESTO?-
Urli avanzando di un passo nella loro direzione, ma appena essi ti vedono avvicinare puntano un coltello alla gola di tuo fratello maggiore per intimarti a non fare un altro passo
-NESSUN PRETE E VENUTO AD AIUTARE LA POVERA GENTE-
Altre urla di approvazione e tu sei solo, eppure non hai paura, continui ad avanzare tenendo lo sguardo su tuo fratello che svenuto tiene lo sguardo puntato a terra, molto probabilmente se fosse sveglio sbraiterebbe come un pazzo invocando tutti i santi che conosce e tirerebbe testate a destrA e sinistra
-FERMATI O LO UCCIDIAMO!-
Ti fermi e punti il tuo sguardo in quello che sembra essere il capo gruppo
-Io sono uscito piú di una volta dalla chiesa, ho offerto pane, abiti…sono andato a casa delle persone malate per cercare di dargli una mano o almeno di accompagnarle nella loro ultima preghiera…-
Affermi con voce carica di rammarico per non essere riuscito a salvare quelle persone, ti osservo rimanendo sulla scalinata che porta al chiostro, sono sbalordito dal tuo comportamento, quasi non mi sembri tu
-PERCHÉ LORO SONO MORTI E TU NO?-
Ti porti le mani al cuore mentre altre due lacrime solitarie rigano il tuo volto
-AVREI VOLUTO MORIRE IO AL LORO POSTO! SE NON MI CREDI AFFONDA IL TUO COLTELLO NELLA MIA CARNE! NON TEMERE UNA PUNIZIONE DIVINA POICHÉ PREGHERÓ PER IL PERDONO DEI TUOI PECCATI! MA TI PREGO NON FARE DEL MALE AD ALTRA GENTE, NON FARE DEL MALE A MIO FRETELLO LOVINO!-
Urli incitandolo a colpirti al petto, osservo il ragazzo tenendomi pronto ad intervenire ad ogni suo movimento, ma lo vedo tremare di fronte al tuo coraggio ed al tuo spirito di sacrificio, la mano gli trema e il coltello cade al suolo, arretrano tremanti mentre tu inizi a camminare verso di loro, ti fermi a pochi passi dai due che tengono per le braccia tuo fratello, alzi la mano destra volgendola al rogo che continua a bruciare e una folata di vento si precipita nella piazzetta alzando la polvere e facendo danzare le tue vesti sacre, le fiamme iniziano ad alzarsi verso il cielo come artigli in cerca di salvezza
-Averteigneminferni (Che le fiamme dell’inferno si spengano)-
Appena il vento si placa le fiamme muoiono lasciando dietro di se solo tizzoni ardendi, cadaveri fumanti e l’odore della carne bruciata, arriccio il naso non appena l’odore mi penetra le narici per riempirmi i polmoni facendomeli bruciare. I ragazzi iniziano a tremare ulteriormente e lasciano andare il tuo amato fratello che cade al suolo inerme, avvanzi ulteriormente. Sposto il mio sguardo sulo gruppo di ragazzi e ne vedo uno abbassarsi per raccogliere una pietra, il mio corpo si muove da sé, ormai abituato alle varie volte in cui ti ho dovuto salvare la vita, scatto verso la tua figura
-CHE IL DIAVOLO VI PORTI!-
Un tonfo e poi un forte dolore alla spalla
-Ludwig...-
Mi guardi con dolcezza mentre appoggi le tua mani dalle dita affusolate sul mio petto, con fermezza ti stringo le spalle mentre la folla alle mie spalle ha preso a borbottare, sento alcuni ragazzi imprecare contro il compagno che ha lanciato la pietra
-Stai bene Feliciano?-
Annuisci prima di spostarmi con delicatezza di lato per poter tornare a fissare il gruppo di ragazzi
-Vado, etDeus tibi ignoscat (andatevene e Dio vi perdonerá)-
Li guardo in malo modo, ma non é il mio sguardo a farli tremare, no, é il tuo...fiero, ma benevolo, autoritario, ma dolce. Chi sei? Non sei il solito Feliciano, o forse il Feliciano che conosco é solo una maschera che indossi...che questo sia il tuo vero volto?
Mi riprendo vedendo i ragazzi scappare e tu che ti avvcini al corpo di tuo fratello, ti inginocchi abbracciandolo con dolcezza, pulendogli il viso con la manica del tuo abito
-Ignoscerefratri nostro scire non patiuntur culpa veniam ... ignoscite! (Perdonali fratello, la nostra gente stá soffrendo e non sá a chi dare la colpa, perdonali...perdonami!)-
Sussurri stringendolo a te, mi avvicino con passo quasi insicuro, appoggio un ginocchio al suolo osservando la tua esile figura, incantandomi ad osservare il tuo viso dalla pelle candida
-Feliciano...-
Ti chiamo appoggiandoti una mano sulla spalla, ti volti sorridendomi per farmi capire che va tutto bene. Le mie iridi si riflettono nelle tue che iniziano a velarsi di lacrime, mi accarezzi dolcemente la guancia facendomi sussultare
-Ne hic et nunc quia scio quod me iuvat et bonus es ad me Sacri Romani Imperii amet ... ... amo Germania!(Tu non dovresti essere qui, ma ora sono felice perché só che stai bene e tornerai da me...ti amo Sacro Romano Impero... ti amo Germania!)-
-Feliciano io non capisco…-
La tua mano scivola dalla mia guancia al mio petto, prima un tocco leggero e poi una forte spinta
-Vai!-
Una luce accecante mi avvolge, sento il mio corpo debole, tutto sparisce, i suoni, l’odore dei corpi bruciati, il tuo tocco su di me
-FELICIANO!-
 

Sie solltennicht hier sein, aber jetzt bin ich glücklich, weil ich, dass Sie in Ordnung sind und komm zurück zu mir ... Ich liebe das Heilige Römische Reich ... Ich liebe Deutschland!

 
-Germania!-
Apro gli occhi chiudendoli diverse volte per riabituarmi al buio
-Germania stai bene?-
Alzo lo sguardo incrociando il tuo, mi guardi dall’alto, le tue mani appoggiate al bordo del letto, mi guardo in giro riconoscendo la mia camera da letto, mi massaggio la fronte cercando di capire che cosa sia successo
-Scusami non volevo farti cadere dal letto-
Sbuffo alzandomi per osservarti mentre a capponi sulla mia parte del letto mi chiedi perdono
-Sei il solito Italia!-
Ti sbraito afferrandoti il bavero della canottiera scuotendoti e le tue urla di paura riempiono la stanza
-Hai un’intera piazzola a tua disposizione!-
-Scusami!-
Il tuo acuto mi fá tornare in mente il sogno, ti osservo continuando a stringere la stoffa della tua canottiera mentre tu continui ad urlare implorandomi di non farti del male e lanciando scuse a vanvera. Ad un tratto ti zittisci comprendendo che mi sono incantato
-Geramnia?-
Appoggi le mani al mio petto riportandomi alla realtá, con attenzione osservo il tuo volto e mi accorgo di una sottile cicatrice che rovina la perfezione del tuo sopraciglio, non é molto visibile, prima non lo era, ma ora mi colpisce come una freccia, senza delicatezza vi appiggio le dita per poterla osservare meglio
-Feliciano, come te la sei procurata?-
Mi guardi stupito prima di assumere un’espressione pensierosa
-Credo durante il Rinascimento, perché?-
Il mio cuore perde un battito, possibile che tutto quello che ho visto non sia stato un semplice sogno? Possibile che ció che ho visto sia stato il passato?
-Germania?-
-Feliciano...che cosa vuol dire: Sacri Romani Imperii amet?-

 
SPAZIO AUTRICE
*si guarda in giro* non chiedetemi che cosa mi sia saltato in mente perché non saprei come rispondervi XD ho buttato giú questa storia che di sicuro odierete
-HAI RESO IL MIO FRATELLINO UN FILOSOFO CHE SI É APPENA FATTO UN’IGNEZIONE DI ZUCCHERO!-
ZITTO PRUSSIANO!!!
Coooomunque! Vi lascio con questa mia ultima pazia e vi invito a recensire! Bacioni dalla vostra pazza Fuxiotta95
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: fuxiotta95