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Autore: Zayns quiff    06/03/2013    2 recensioni
Neanche la morte poteva distruggere il nostro amore..
Our love is the most worthwhile thing I've ever done.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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ZAYN'S POV


Niall è fuori da troppo tempo e questa poltrona sta diventando sempre più scomoda ogni minuto che passa. L'orologio batte le 3 del pomeriggio e ormai sono più di quattro ore che Niall non si vede, gli altri sono tranquilli ma ritrovo la mia stessa agitazione e preoccupazione negli occhi verdi di Harry. Si accorge del mio sguardo così mi sorride per darmi coraggio, ma la stanza sta diventando troppo stretta e sento mancarmi l'aria così esco dalla porta sul retro per fumarmi una sigaretta cercando di calmarmi.
Mi siedo sul dondolo in giardino e mille ricordi mi affiorano in mente facendomi girare la testa, per­ché l'ho lasciata? Cosa mi è passato per la testa in quel momento?
Mi sento scoppiare mentre una grande voglia di urlare si fa strada dentro di me fino ad arrivare alla gola dove però non riesce ad uscire. Una porta sbatte con forza, mi affaccio per vedere chi è entrato e scorgo un ciuffo biondo, lo stomaco mi si contrae terribilmente.
Le voci in soggiorno si fanno sempre più accese finché non sento Harry urlare qualcosa prima di uscire di casa, respiro l'aria pungente di Febbraio che mi congela i polmoni.
«Hey» alzo la testa di scatto ritrovandomi il mio migliore amico di fronte.
«Hey» rispondo abbassando gli occhi, Niall inizia a raccontarmi tutto quello che è successo all'aero­porto lasciandomi spiazzato.
«Tu.. lei? Perché non mi hai detto che eri innamorato di lei?» sussurro serrando i pugni così forte da infilzarmi le unghie nella carne.
«Non lo so, non volevo litigare»
«Ora cos'è cambiato? Perché l'ho lasciata non vuol dire che io non sia più innamorato di lei..» dirlo ad alta voce è come liberarsi di un peso enorme, le lacrime mi scorrono improvvise e veloci caden­do a terra.
«Io.. non lo sapevo, mi dispiace ho combinato un casino» sospira lui passandomi un braccio intorno alle spalle; rimango rigido, ma non posso litigare con lui altrimenti mi sentirei completamente per­so. Ci abbracciamo rimanendo in silenzio cercando di far chiarezza nei nostri pensieri senza però trovare nessuna soluzione.

 

 

 

I giorni passano, il tour continua e ci stiamo abituando pian piano a convivere con il pensiero che Cait non tornerà, mentre qualcuno che pensavo sparito per sempre torna insistentemente.
«Zayn non puoi continuare così»
«Lo so, ma cosa posso farci Harry?» mi arriva un sms «Eccola di nuovo..» sospiro buttando il tele­fono sul divano.
«Adesso rispondo io!» esclama afferrando il cellulare, mi alzo di scatto per prendere l'Iphone impe­dendogli di fare un disastro irreparabile.
«No lascia stare» bussano alla porta e si affaccia Lia sconvolto, entra chiudendo la porta dietro di se sbarrandola con il suo corpo come ad impedire a chiunque di entrare.
«Liam stai bene?» chiedo.
«Io? Certo solo che..» non riesce a finire la frase che qualcuno inizia a bussare alla porta come se la dovesse buttar giù; Harry si alza, ma Liam lo blocca pregandolo di non aprire.
«Non fare il bambino, spostati!» afferma Styles scansando l'amico e aprendo, ma il misterioso per­sonaggio che vuole a tutti i costi entrare cade addosso ad Harry finendogli tra le braccia. Scorgo una chioma rosa ed inizio a sudar freddo, guardo Liam che mi osserva scusandosi e giustificandosi che lui non voleva farla entrare prima di filarsela via.
«Non volevate farmi entrare?» domanda Perrie rimettendosi in piedi.
«No è che.. stavamo giocando con le cuffie e non sentivamo» cerca di giustificarsi Harry sorriden­do, lei sembra crederci e si avvicina a me.
«Puoi lasciarci soli?» chiede rivolta al riccio, lui fa l'occhiolino e sparisce.
«Senti Perrie io..» inizio a dire, ma lei mi blocca con la mano sedendosi accanto a me.
«Lo so che stai passando un periodo davvero brutto e mi dispiace tantissimo, so di averti assillato questi giorni con quegli stupidi sms ma volevo parlarti volevo vedere di persona come stavi» mi os­serva spostandosi i capelli colorati, ogni volta che la vedo ha un colore di tinta diverso «Sono venu­ta a vedere il vostro concerto sta sera, spero di non disturbare» sorride.
«Oh no no tranquilla, mi fa solo che piacere»
«So che domani partite per l'Italia allora volevo salutarvi anche perché noi partiamo per l'America»
«Davvero? Che bella notizia» la abbraccio felice che anche lei abbia trovato successo con la carrie­ra.
Il pomeriggio passa veloce, Perrie rimane con noi raccontandoci le sue avventure con il resto delle ragazze delle Little Mix e Niall non smette di dirle tutte le nostre cavolate, i nostri episodi che ci sono successi questi mesi durante il tour.
Mi alzo per affacciarmi al finestrino mentre il tour bus percorre le strade della Germania, non mi è mai piaciuta un granché questa città e mi sembra strano che Perrie si sia scelta un ragazzo originario di qui.. Monaco è bella, ma mi fa pensare ad un posto troppo caotico e triste, mi manca Londra non riesco a pensare come sarà passare altri mesi lontani da casa.
Domani è il gran giorno, finalmente torniamo in Italia chissà se Cait verrà a trovarci anche solo per salutare Niall, anche solo per sentirci cantare di nuovo come la prima volta che l'ho conosciuta.. neanche si ricordava chi eravamo e ora è tutto finito..
«Fa male pensare troppo» sussurra Louis poggiandomi una mano sulla spalla.
«Hai ragione eppure non riesco a smettere, sono cambiate così tante cose in un anno la mattina mi alzo per guardarmi allo specchio e a volte stento a riconoscermi» sussurro abbassando lo sguardo.
«Zayn tu sei stato sempre la roccia del gruppo, ogni volta che abbiamo un problema, ogni volta che magari sbagliamo qualcosa, una strofa, un verso i nostri occhi cercano i tuoi che riescono sempre a darci la giusta sicurezza. Tu sei forte lo so, è solo un periodo e passerà vedrai!» mi sorride, lo ab­braccio forte. Questi sono i momenti che ringrazio quel giorno in cui mia madre mi ha costretto a fare il provino di X Factor, è a lei che devo tutto.
Saliamo sul palco accolti dalle grida dei fans tedeschi cantando più forte che mai, cercando di diver­tirci al massimo dando loro tutte le emozioni che sono venuti a provare qui sta sera. Perrie mi guar­da sorridendomi, è una persona speciale sono contento che abbiamo chiarito tutte le nostre diver­genze e finalmente siamo tornati amici.
A fine concerto ci stringiamo tutti in un grande abbraccio inchinandoci, poi ci posizioniamo sulle piattaforme che ci riportano giù nei camerini.
«Uao che concerto!» esclama Niall saltando ovunque, dopo i concerti nessuno di noi riesce a stare fermo perché siamo ancora carichi della musica.
«Allora che si fa sta sera?» chiede Harry guardandoci.
«Niente! Andate a letto di corsa perché si parte subito» risponde Paul stroncando ogni nostra spe­ranza di divertimento, vedo la delusione dipingersi nei volti di ognuno di noi ma Paul non ha nessu­no pietà ci intima di cambiarci per poi filare subito sul bus.
«Allora ci vediamo presto, e stai tranquillo che andrà tutto bene» sorride Perrie, ci abbracciamo for­te separandoci di nuovo.
Saliamo nel bus dirigendoci ognuno al letto, mi rigiro per almeno un'ora tra le coperte senza riuscire a prendere sonno mentre milioni di pensieri si affollano nella mente poi finalmente il sonno ha il so­pravvento..
«Sei pronto?» mi chiede Liam incoraggiandomi, usciamo dall'hotel di Milano e veniamo investiti da un sole cocente e da centinaia di urla di ragazze italiane che ci pregano di farci una foto con loro, di autografare dei CD, alcune ci lanciano fogli e altre semplicemente non riescono a smettere di pian­gere.
Tutto questo a volte mi sembra strano, io mi sento un normale ragazzo, perché qualcuno dovrebbe piangere per me?
Passiamo con passo veloce tra i fans fermandoci per qualche foto e per scambiare due parole, Niall sorride come un bambino gli è sempre piaciuta l'Italia e ogni volta che viene qui sembra rinascere, cerco tra la folla i suoi occhi verdi eppure non ci sono. Saliamo in macchina che ci porta in una ra­dio per un'intervista prima del concerto di questa sera.
«Allora ragazzi come vi sembra l'Italia?»
«Ci siamo già stati qualche volta ed è sempre una grande emozione, venire qui e vedere le nostre fans italiane che ci aspettano nonostante non ci vedano quasi mai. Sono le migliori perché credono in noi sempre» risponde Liam sorridendo.
«Quindi siete prontissimi per il concerto di questa sera» chiede ancora l'intervistatrice.
«Si siamo molto eccitati !» esclama Harry dandomi una gomitata per attirare la mia attenzione che però è distratta da qualcuno che passeggia su e giù per il cortile fuori dalla finestra, è una ragazza alta con i capelli biondi.
«Si eccitatissimi» sussurro in dubbio. «Scusate devo andare un attimo un bagno» esco dalla stanza sotto gli occhi confusi di tutti e percorro velocemente le scale fino ad arrivare al portone principale dove la ragazza si avvicina poi sovrappensiero ritorna indietro indecisa della sua scelta.
«Cait..?» sussurro uscendo sotto la luce del sole, è stata una bella idea venire in Italia a metà mag­gio visto che qui si va verso l'estate e le giornate sono sempre assolate e calde, forse è per questo che Cait ha scelto Milano.
Lei si volta spalancando gli occhi sorpresa di vedermi qui di fronte a lei.. mi avvicino per poterla toccare, per potermi rendere conto se questo è solo un altro dei miei stupidi sogni o è finalmente tut­to vero.

 

Credo che la forma peggiore di addio sia quella non detta, quando l’altro ha già deciso, mentre tu sei lì che aspetti. 



  
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