Come promesso, ecco a
voi la seconda drabble.
Anche questa è una delle meglio riuscite (se così possiamo osare definirle)
della prima turnata, quindi mi
sembrava d’obbligo postarla. Ammetto che la prima era troppo delirante,
quindi spero di potervi deliziare
(EH?!) con qualcosa di più serio (si spera).
Questa
storia tratta la Isshushipping
(Black/N o N/Black, dipende dai gusti) ed è ambientata nel contesto di Black e White I, precisamente prima
della battaglia finale. Ho voluto trattare qualcosa di piuttosto introspettivo e forse un po’ triste. È una storia a libera
interpretazione, se posso essere franca. Con la speranza che possa piacervi
ugualmente, ovvio!
La
canzone associata è Falling
inside the Black degli Skillet (gruppo che, personalmente, amo). Sarà per il
titolo, sarà per il contesto, ma io sono riuscita ad associarla perfettamente
alla Isshu. Poi potrei aver fatto benissimo flop e aver scritto una cosa
fallimentare, però a me piace.
In
ogni caso, Buona lettura!
Isshu
Falling inside the Black
Black
trattenne il respiro, non appena l’enorme drago nero atterrò di fronte a lui.
Strinse convulsamente il Chiarolite in una mano,
pregando che la profezia si avverasse e che lo riconoscesse come il Prescelto.
Doveva assolutamente contrastare Zekrom e liberarlo
dal giogo del malvagio capo del Team Plasma: solo in questo modo avrebbe
deposto il Principe dal suo trono e lo avrebbe salvato dall’oscuro destino che
lo attendeva.
Alzò
lo sguardo verso il giovane Allenatore in groppa al Drago leggendario,
perdendosi nel nero dei suoi occhi: un nero oscuro e malsano, sicuramente
dovuto al controllo di Zekrom sulla sua mente; un
nero che non aveva nulla a che fare con il verde limpido dei suoi occhi, quel
verde che tanto aveva amato e che trasmetteva gioia e serenità.
La
pietra bianca si accese nella sua mano. E lo sguardo di Black si perse in quel
nero profondo.