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Autore: _itsmebitches    06/03/2013    3 recensioni
Jamie, 17 anni, vive a Londra con la madre e con diversi problemi.
Liam, 19 anni, vive a Londra.
Entrambi ballerini.
Cosa succederà tra i due?
Accenni Larry, Zayn e Niall entreranno a momenti dopo diversi capitoli.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam Payne
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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“”Jamie, più dritte le braccia, su, impegnati”

“Si signora, mi scusi” dissi io.

“Devi impegnarti, il gran Galà è vicino”

 

Jamie, 17 anni, tipica ragazza irlandese trasferita a Londra per seguire il proprio sogno che pian piano sta diventando realtà.

 

“Liam, anche tu, fammi tre piroette, su”

“Si Signora.”

 

Liam, 18 anni, ragazzo londinese che cerca di realizzare il mio stesso sogno che pian piano sta diventando realtà.

 

“David, anche tu fammi tre piroette, avanti”

 

David, 20 anni, ragazzo newyorchese che insegue il suo sogno come tutti gli altri allievi di quella scola.

 

 

“Bene, per oggi è tutto, potete andare”

“Buongiorno signora” dicemmo tutti noi all'unisono.

“Ah Liam, cerca di essere puntuale domani, mmh”

“Si Signora, e scusi ancora per il ritardo di oggi” rispose gentilmente Liam.

 

Tranquillamente mi avviai per gli spogliatoi quando qualcuno mi prese per un polso bloccandomi.

“Lo muovevi bene quel culo Stewart” mi disse sensualmente Liam.

“Di certo non per te Payne, ora se vuoi scusarmi, io avrei un appuntamento” dissi io cercando di liberare il mio polso dalla sua presa fin troppo forte per i miei gusti.

“Mh, devi andare dal fidanzatino, vero?”

”Si, con permesso” dissi lasciando la presa definitivamente.

Ovviamente mentii, non avevo nessun ragazzo, l'unico che volevo era lui nonostante il modo in cui mi trattava.

 

****

 

“Tesoro, andresti a comprare il pane per favore?” mi chiese mia mamma.

“Certo mamma, metto le scarpe e vado” le risposi gentilmente.

“Va bene amore, ti metto i soldi sul tavolo”

Scesi le scale di fretta, stavo morendo di fame.

Presi i soldi e mi avviai al negozio vicino casa mia.

“Ah amore, non dimenticare il pane”

“Mamma, sto uscendo a posta per quello” dissi io ridendo

“Lo so amore, ma conoscendoti te ne dimenticherai”

“No mamma, tranquilla”

 

****

 

“Stewart” mi richiamò una voce

“Payne, ma che sorpresa” dissi ironicamente io.ò

“Andiamo da qualche parte, bella signorina?”

“Si, adesso ciao” risposi fredda io.

“Ma no, dove vai?”

“A prendere il pane”

“Non credo, vieni con me” disse lui tirandomi per un polso.

“Liam, mi fai male, lasciami subito” dissi io lamentandomi cercando di lasciare la sua presa.

“Liam, lasciami ho detto” continuai io nella speranza che facesse ciò che gli avevo appena detto.

“Oh sta zitta Jamie” mi zittì lui.

“Ma..”

“Ho detto sta zitta” mi ripeté lui.

“Entra in macchina” disse aprendomi lo sportello

“Dai, devo andare a prendere il pane”

“Non dobbiamo andare da nessuna parte, volevo stare un po in silenzio con te”

“E perché mai?” chiesi io

“Bhe..” disse baciandomi il collo

Piccoli brividi percorsero la mia schiena, chiusi gli occhi e misi le mani sulla sua testa per farlo avvicinare più al mio collo.

“Perché..” altri baci, altri brividi.

“Avevo bisogno di..” un altro bacio, cazzo io adesso svengo.

“Avevi bisogni di cosa, Liam?” lo incitai io

“Avevo..” adesso passa alla mascella, perfetto.

“Bisogno di..” un altro bacio, più lungo.

“Te..” disse finendo di baciarmi la mascella

Mi leccò l'angolo della bocca e si allontanò.

Avevo una faccia strana, che sarebbe potuta andare benissimo per Paperissima.

“De..devo andare” dissi io ancora in trance.

“No ferma, ti accompagno io”

“Non ce ne bisogno”

“Si invece”

“Ma devo comprare ancora il pane” dissi io giustificandomi

“Già preso” disse lui estraendo da uno dei sedili posteriori una bagette.

“Ma come..?” chiesi io.

“Jamie, ti conosco da due anni e mezzo, e so che ogni sera tua mamma ti manda a comprare il pane”

disse lui.

“Ma che sei? Uno stalker?” chiesi io incredula.

“No, semplicemente ti spio” disse lui tranquillamente.

“Questo è sinonimo di stalking Liam” dissi io sorridendo nonostante la situazione.

“Bene, adesso ti accompagno a casa e niente obiezioni” insistette lui.

“Va bene, grazie” decisi di non obiettare e lasciai che mi accompagnasse a casa.

Non ci rivolgemmo la parola per tutto il 'viaggio' e appena davanti alla mia porta lui decise di scendere dall'auto e di accompagnarmi fin sotto la porta.

“Bhe, allora buonanotte” disse lui avvicinarsi pericolosamente a me.

“Ma Liam, sono ancora le sei e quaranta” gli risposi io.

“Bhe allora che ne dici di andare a fare un giro, che ne so, andiamo da Starbucks” mi propose lui.

“No, ti ringrazio, va pure a casa, tranquillo”

“No, dai, non è un problema, ti porto a fare un giro dai” mi convinse lui.

“Okey, lascio il pane a mia madre e arrivo”

Suonai alla porta e mi aprì mia madre.

“Mamma, sono venuta a lasciarti il pane e adesso vado a fare un giro con Liam”

“Con chi, scusami?” chiese lei quasi incredula

“Con lui” dissi io indicando Liam

“Salve signora, io sono Liam Payne”

“Piacere mio, quindi sei tu il famoso Liam? Io sono Charlotte, e dammi del tu, grazie” rispose mia mamma stringendo la mano a Liam.

Figura di merda numero uno.

“Liam, perché non rimani a cena da noi?” continuò mia mamma.

Figura di merda numero due tra poco su questi schermi.

“Con molto piacere signora” disse Liam sorridendogli.

“Bene allora, potete accomodarvi in salotto, io finisco di preparare la cena.”

“Va bene mamma”

 

****

 

“Liam, dai, non toccare tutto” lo sgrido io allontanandogli le mani dalle foto esposte sul camino.

“Ma eri davvero carina quando eri piccola, sai?” disse lui sorridendomi dolcemente.

“Si lo so, ero carina”

“Ma no, sei bellissima mia piccola Jamie” disse lui accarezzandomi la guancia destra con una mano.

“Non è vero” obiettai io.

“Si..” disse baciandomi la clavicola.

Rincominciava perfetto.

“Che..” continuò sempre su quel punto.

“E'..” iniziò a succhiare.

“Vero..” concluse soffermandosi sempre sulla clavicola.

Quando si staccò mi sentì avvampare proprio in quel punto.

Ci guardammo e mentre stava per dirmi qualcosa mia madre lo interruppe.

“Ragazzi, è pronto”

“Arriviamo Charlotte” rispose senza scrupoli Liam.

 

****

 

“La cena è stata deliziosa Charlotte, davvero, grazie ancora” si complimentò Liam.

“Ma di nulla Liam, torna quando vuoi, mi raccomando” ma mia madre i cazzi suoi no eh?

“Bene quind..” mia madre m'interruppe.

“Orsacchiotta accompagna Liam alla porta” disse mia madre.

Orsacchiotta?

Bene, figura di merda numero tre.

“Bene, grazie ancora Charlotte, buona notte” disse Liam abbracciando mia madre.

“Vieni Liam, ti accompagno” dissi facendogli cenno di seguirmi.

Arrivammo alla porta e mentre stavo aprendo la porta lui mi blocca la mano e la chiude.

“Bene orsacchiotta, dove eravamo rimasti?”

“Da nessuna parte orsacchiotto” dissi io ridendo

“Io credo che abbiamo una partita in sospeso” continuò lui.

Mentre si avvicinava nuovamente al mio collo lo allontanai.

“Liam, ti prego..”

“Sssh..” mi zittì lui.

Mi bacio la parte centrale del collo, io volevo allontanarlo ma non ci riuscivo.

Iniziò a succhiare su quel punto e io buttai la testa all'indietro.

Si staccò e ci guardammo negli occhi.

“Adesso tutti sapranno che sei mia, dolce notte Jamie, a domani” disse uscendo da casa mia, io ancora in trans mi appoggiai allo stipite della porta.

L'indomani avremmo dovuto parlare.

Oh si se dovremmo parlare.

  
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