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Autore: KidStardust    07/03/2013    1 recensioni
Sono le 9.43, la mia testa è già collassata all’ultimo banco, il professore spiega ma nessuno lo ascolta, c’è chi parla con il compagno di banco, chi gioca con il telefono e chi, come me, attende il lento scorrere del tempo… il guaio è che lo faccio solo io.
Il mio nome è Francesco, ho 18 anni e questo è il mio ultimo anno scolastico. Sono tutti agitati per la maturità e al contempo tristi perché non si rivedranno mai più fra loro. La falsità della gente, per 5 anni siete usciti insieme nei modi più assurdi e disparati, adesso improvvisamente si interromperanno tutti i contatti, che belle amicizie! Forse è per questo che non ne ho mai avute, sono altamente asociale, depresso per i comuni mortali, ma la verità è che questo mondo non è all’altezza delle mie aspettative e non mi da ciò che vorrei, anche se in parte questa è colpa mia visto che sono pessimista e arrendevole. Ecco io chi sono, ed ecco la mia storia…
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Inutile mentire, i primi tempi con Arianna sembravano il paradiso, ma per quanto mi impegnassi la storia non mi predeva. Continuavo a pensare a Eleonora, ma c’era l’inverno tra noi, sembravamo tornati in prima superiore quando ancora non ci conoscevamo, a pensarci bene non ci conoscevamo neanche adesso ma almeno avevamo iniziato a parlare, invece niente, silenzio, solo silenzio accompagnato da un freddo siderale.

Cos’è questa sensazione che sto provando, mi sento triste, sola, da quel giorno alla scogliera con Francesco non riesco a smettere di provare queste emozioni, non riesco a smettere di pensare a lui. Cinque anni nella stessa classe senza dirci una parola e adesso? Mi sono presa una cotta stando con lui una sola giornata?! Mi sento uno schifo, in parte per ciò che provo il resto per come mi sto comportando, lo sto ignorando cosi come sto ignorando il problema, ora lui è felice con Arianna e io non ho il diritto di intromettermi tra loro, me la farò passare, in un modo o in un altro!
<< Eleonora stai bene? >>
<< Si Diego, nulla di grave >>
<< Sei sicura? Mi sembri giù, dai andiamo alle macchinette che ti offro un caffè >>
<< No dai Diego, non importa >>
<< Dai Ele, mica ci sto provando, o forse si…. >>
<< Cosa??? >>


La campanella suonò e la quarta ora iniziò, io come al solito mi facevo i fatti miei sul banco mentre Arianna mi guardava e da brava “fidanzata” mi mandava i bacini, ma ero turbato, lo ero perché notai che Eleonora tremava, era nervosa, si mangiava le unghie, l’ultima volta che lo fece era per un esame importantissimo, quasi vitale. Rimasi schoccato quando vidi che si scambiava occhiate con Diego, bastardo!
Che aveva fatto? Che le aveva fatto? Passarono i minuti, le ore, io fremevo, stavo puntando Diego come un toro punta un torero con in mano il drappo rosso, la campanella suonò, mi alzai di scatto verso di Diego, due metri, un metro, pochi centimetri…..
<< Fra! Aspettami che usciamo insieme >>
Arianna mi prese sotto braccio senza che me ne accorgessi mi trascinò via dalla classe, questa azione di Arianna salvò Diego dalle mie ire, la strada verso casa mi aiutò a sbollire la rabbia e credo che Arianna se ne fosse accorta.
<< Fra, che c’è? Stai bene? >>
<< Si Ari, perché? >>
<< Sembri con la testa da un’altra parte >>
<< No, no, sono solo un po’ stanco >>
<< Comunque, sabato c’è la festa di metà anno, mi ci porti? >>
<< Va bene, se ti fa piacere ci andiamo >>
<< Grazie!!! >>
Se ne andò con un sorriso e questo mi calmò, andai a casa, finalmente quella giornata stava per finire.


Cammino, davanti a me ci sono Francesco e Arianna, sembrano così felici insieme, perché questo mi rende così triste? Sento questo senso di solitudine, questa voragine nel petto sembra quasi fagocitarmi, voglio che sparisca, vattene vuoto, vattene!
In quel momento mi vibrò il telefono:
'Diego: Ciao Ele, sabato c’è la festa e io ti ci voglio portare, vieni?'
‘Diego?!? Cosa vuole??’ pensai, ma dopo mille domande che mi posi per capire la ragione di questo suo exploit di attenzioni, pensai: ‘che importa? Tanto per stare a casa a deprimermi esco e provo a non pensarci, anche se per farlo devo uscire con Diego’. Così accettai, la solitudine è una cattiva consigliera, quando si prova questa sensazione non prendete mai delle decisioni troppo affrettate sui ragazzi, farete sempre la scelta sbagliata, purtroppo capii questo troppo tardi, troppo tardi…
  
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