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Autore: Martina3    07/03/2013    1 recensioni
Jade è una ragazza diciassettenne che, in seguito a una cattiva esperienza, non crede più nell'amore. Sarà, però, un ragazzo con riccioli scuri e occhi turchesi a cambiarle la vita...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jade Pov

Quell'ultima frase cambiava le cose non di poco. Esitai e non seppi che rispondere: «Wow..!», feci un'imbarazzato sorriso.

«Non sei obbligata a rispondermi subito, tranquilla.», mi fece una carezza sulla guancia.

«E' una decisione che va presa con calma. Dammi questa vacanza per pensarci un po' su, va bene?»

«Non c'è fretta, amore, aspetterò quanto vuoi.»

Sorrisi e gli diedi un bacio, per poi prenderlo per mano e continuare per la nostra strada. Nonostante fossi miracolosamente riuscita a mascherare i miei sentimenti, dentro di me c'era incertezza, paura. Amavo Harry più di qualsiasi altra persona, ma non stavamo insieme nemmeno da un anno. Volevo passare anch'io il resto della mia vita insieme a lui, ma eravamo ancora molto giovani per convivere. Mi lasciai il pensiero, sebbene fosse non una cosa da niente.

 

Harry Pov

Il weekend arrivò, finalmente e mi svegliai, mentre Jade stava ancora dormendo. Ormai passavamo ogni notte assieme, a volte a casa mia, altre a casa sua. Temevo di spaventarla con quella richiesta di andare a vivere insieme. Forse avrei dovuto aspettare, pensai.

Mi cambiai velocemente senza fare rumore e scesi piano le scale. Mi misi la giacca e chiusi la porta. Mi recai al panificio vicino casa: «Buongiorno, Signora Wills.»

«Hey, caro. E' presto, vai al lavoro di sabato mattina?», mi chiese perplessa la vecchietta.

«Oh no. Sono venuto a prendere la colazione per la mia ragazza.», mi passai la mano tra i ricci.

«Fa conquiste, il nostro Harry.», ammiccò la Signora Wills.

«Già.», sorrisi, «Allora, mi consigli la cosa più buona che ha. E che sia adatta ad un risveglio romantico.»

«Oh, ragazzo mio... Guarda cosa ti do.», prese un piccolo vassoio di cartone e vi mise tre cupcakes con in cima un cuore di zucchero.

«La ringrazio, è una bellissima idea. Ritornerò di certo.»

«Quando vuoi, tesoro.»

«Quant'è?»

«Lascia stare, ragazzino.»

«Non se ne parla, Signora Wills. Mi dica quanto devo pagare.»

«Muovi le chiappe, prima che si svegli!»

Risi di gusto e la ringraziai.

 

Quando tornai a casa Jade, fortunatamente, stava ancora dormendo. Preparai il caffè e quando tutto fu pronto andai in camera.

Appoggiai il vassoio sul comodino e aprii le tende. Era una bellissima giornata e i suoni della primavera rompevano il silenzio mattutino.

«Buongiorno, bellezza.», mi sedetti sul bordo del letto.

Jade si rigirò tra le coperte e sorrise, ancora con gli occhi chiusi. Cercò alla ceca la mia mia mano e io afferrai la sua. Le diedi un bacio sulla fronte. Sbadigliò: «Buongiorno...»

Si mise a sedere e io le porsi la colazione. Fece un'espressione stupita: «Mi vizi, tesoro mio...»

Sorrisi.

«Mmm!», prese un cupcake e lo addentò, «Dio, è favoloso...»

«Mi fa piacere che ti piaccia.», le diedi una carezza.

«Tieni, assaggia.»

«Tutti tuoi.»

«Cos'è, tutta una strategia per mettermi all'ingrasso tipo la strega di Hansel e Gretel?», scherzò, «Dai sciocco, mordi.», rise.

Lo assaggiai: «E' buono. La Signora Wills mi ha saputo consigliare bene.»

«Aaaah, c'è il trucco...», mi stuzzicò lei.

«Che ti aspettavi, che mi mettessi con la sac a poche? Dico, mi vedi?»

«Certo che sì, amore mio.», mi schioccò un bacio sulla bocca, per poi procedere all'altro cupcake.

«Allora, dove mi porti?», chiese Jade con la bocca piena facendo un piccolo saltino sul letto.

«Non te lo dirò, te l'ho detto.», la provocai.

«Bene, vorrà dire che non verrò.», mise le braccia conserte, come una bambina capricciosa.

Mi avvicinai: «Va bene.»

Stette zitta.

Posai le mie labbra sulle sue. Stava immobile. Non staccandomi dalla sua bocca dissi: «Lo so, che lo vuoi questo bacio.». Sorrisi, ma lei non rispondeva. Era tenace, già. La baciai.

Mi prese il viso tra le mani e disse stringendo i denti: «Dio quanto ti amo, Harry, quanto...»

Le cinsi i fianchi e la strinsi forte: «Jade... sei tutto quello che ho.»

 

Jade Pov

Verso le dieci salimmo sul treno. Harry proprio non mi svelava dove mi stava portando, così decisi di rassegnarmi.

«Raccontami delle tue storie d'amore passate.», chiesi sgranocchiando una patatina.

Sorrise: «Come mai questa curiosità?», prese anche lui una patatina.

«Bhe? Non posso sapere qualcosa sul mio ragazzo?»

«Bene. Cominciamo. Preparati, ne ho una sfilza.», scherzò Harry.

Risi: «Mi metterò comoda.»

«A dire il vero ho avuto poche storie serie. Due o tre.»

«Poche?! Ti informo che questa è la mia seconda storia seria, non per dire.». In effetti, era un ragazzo non solo molto attraente, ma anche estremamente gentile e romantico.

Continuò: «Partendo dalle storielle adolescenziali... Ho dato il mio primo bacio a undici anni. Lei si chiamava Tracy. Era una bambina graziosissima. Eravamo a casa del mio migliore amico e stavamo guardando un film anche con la migliore amica di lei. E così è andata.»

Ascoltavo assorta le sue parole e mi chiedevo se quella bambina si ricordasse di lui. Come si poteva dimenticare un ragazzo così?

«La mia prima storia seria l'ho avuta a sedici anni. Megan era davvero bella... Ed ero perso di lei. Passavamo insieme un sacco di tempo ed eravamo follemente innamorati uno dell'altra. Ma poi la cosa si era fatta troppo seria per la nostra età e abbiamo deciso di finirla lì. Ho sofferto tantissimo e, da quanto mi avevano detto, anche lei.», si era fatto serio e guardava fuori dal finestrino.

«Dopo qualche mese in vacanza ho conosciuto Katherine. Diciamo che mi faceva il filo e a me dispiaceva farla stare male, così l'ho accontentata. Non l'amavo, già. Ancora oggi se ci penso mi sento un ipocrita. Come ho fatto ad essere così crudele? Katherine era una ragazza molto gelosa, così quando l'ho lasciata ho usato il suo comportamento come scusa. Sono stato ingenuo.»

Lo guardavo negli occhi, con la mano dentro il sacchetto di patatine, come un'ebete.

«Infine, per sei mesi circa sono stato fidanzato con Beth. Credo che lei sia stata l'unica ragazza tra le precedenti che mi abbia fatto sognare sul serio. La amavo moltissimo, ma evidentemente per lei non era lo stesso.», abbassò il capo, poi su guardò intorno come per non andare troppo infondo all'argomento e continuò, «Mi lasciò per un altro, già.»

Pensai a come potesse esser possibile spezzare il cuore ad un ragazzo come Harry. Vederlo così mi rattristava, soprattutto perché sentii di non essere abbastanza per lui. Forse non riuscivo a lenire quella ferita ancora aperta...?

Fece una lunga pausa: «E poi...», pensai: “Ancora? Meno male che erano due o tre...”, «Poi è arrivata nella mia vita una certa Jade, che ha rapito il mio cuore come nessun'altra. Sai, è una ragazza meravigliosa. E la amo più della mia stessa vita. La storia di Beth rimane solo un lontano ricordo che non permetterà mai di infierire con il mio amore per lei. Ho fatto tanti errori, negli ultimi tempi, ma sono ancora qui, con lei, incredibilmente felice.»

Mi specchiai sul finestrino. Ero bordeaux.

 

Il viaggio proseguiva, lento, ma allo stesso tempo veloce, perché ogni momento che passavo con lui non poteva mai essere noioso. Mi chiedevo se Harry mi stesse portando al polo nord o in Australia, ma nonostante lo tartassassi di domande, proprio non mi voleva svelare la sorpresa.

Il treno si fermò: «Siamo arrivati?», esclamai.

«Non ancora.», sorrise.

Sbuffai: «Mi puoi dire almeno quanto manca?», feci i capricci.

«Meno di un'ora, credo.»

Ma proprio mentre stavo per ringraziare il Cielo, si sedette a fianco a Harry una ragazza. Bella. Molto bella. Troppo bella. Con una quarta di seno. E un fisico magnifico.

Harry rise vedendo la mia faccia: «Cosa ridi, idiota?», sussurrai.

E da lì regnò il silenzio.

Mi accorsi che il mio care fidanzato lanciava delle occhiate dove non avrebbe dovuto. E il bello era che lei ricambiava con piacere. La tipa accavallò una gamba e vidi che Harry deglutì. Non mi guardai per vedere di che colore fossi diventata, ma potevo intuire un verde tendente al blu.

Anche lui cambiò colore. Già, rosso come la passata Mutti; solo che lui faceva la parte del rigatone che salta nel pomodoro e alla fine diceva: “Che polpa...”.

Ad un certo punto, lei fece finta di avere caldo e si slacciò un bottone della camicetta e lui sbarrò gli occhi: «Eh no, mia cara. Quel che è troppo è troppo. Lui è il mio ragazzo e l'abbiamo capito tutti che tu sei una figona e io un cesso con le gambe, ma metti giù le mani da lui, sono stata chiara?», tutti i passeggeri guardavano divertiti la mia scenata, ma non m'importava. «Non mi sembra che sia caldo, qui dentro, o sbaglio? Sbaglio signore?», mi rivolsi ad un povero sconosciuto che atterrito scosse la testa. «Bene. Quindi ti prego di alzare le tue belle chiappette sode e di andartene a quel paese.»

Lei, calma, si alzò e fece ad Harry con un cenno di capo verso di me: «Buona fortuna, tesoro.»

Tutti ripresero a far le loro cose, tra bisbigli e risatine e io misi le braccia conserte. Harry rise di gusto. «Cosa c'è?», chiesi.

«Jade, sei fantastica.», aveva le lacrime.

«Non lo trovo divertente.»

Rise di nuovo.

«Ci dai un taglio o vuoi andare avanti per tanto?»

Non fece a tempo a rispondere che il treno si fermò e vidi dal finestrino il cartello Portsmouth Station.

 

 

Ciao a tutte! Spero vi sia piaciuto il nuovo capitolo! Scusate ancora se non aggiorno molto spesso... E se non leggo le FF che mi chiedete, ma è già tanto se riesco a scrivere. :)

Pronte per la festa della donna?

Io tanto so che l'unica mimosa che riceverò sarà quella del supermercato. :)

 

Un bacio, Marti xx

  
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