Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: luz79    23/09/2007    14 recensioni
Draco Malfoy nasconde un segreto... Hermione Granger vuole scoprire di cosa si tratta... ce la farà? La storia parla di come dai pregiudizi può nascere un'amicizia o forse qualcosa di più! Buona lettura!
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
16.Amici?!

Alla ricerca del cuore di Drago.

16. Amici?!

Era la prima volta.

In sette anni, era la prima volta che Hermione Jane Granger non fremeva dalla voglia di rimettere piede a Hogwarts.

Di tornare alla sue "sudate carte".

Non sarebbe riuscita a impegnarsi nello studio...

Non avrebbe potuto prepararsi ai M.A.G.O., con la guerra che imperversava dentro di lei.

Draco aveva bisogno di un cuore di drago.

Un cuore per non morire.

Per continuare a vivere.

Continuare a essere quell’arrogante bastardo che l’aveva insultata e umiliata per sei lunghi anni.

Continuare a essere quel meraviglioso principe che la faceva sentire viva con un semplice sorriso.

Draco Malfoy aveva il potere di destabilizzarla.

L’aveva fatta piangere quella notte in biblioteca, prima di porgerle un fazzoletto.

Era in grado di accelerarle il respiro.

Farle battere forte il cuore.

Scuotere le viscere.

L’aveva baciata quel Natale sotto il vischio, prima di prendersi gioco di lei.

Minare le sue sicurezze.

L’aveva schiaffeggiata quel pomeriggio nell’abisso, prima di curarla amorevolmente.

Renderla pazza di gioia.

Aveva fatto l’amore con lei…

E folle d’infelicità.

….prima di abbandonarla senza una parola.

"Ci rivediamo a scuola!"

Ancora le tornava in mente quella stupida frase, quel suo tono sbrigativo, quel freddo distacco.

"Perché dovevo innamorarmi proprio di un deficiente!? Perché!?"

Probabilmente nessuno avrebbe saputo esprimere meglio lo stato d’animo di quel momento, eppure la vocina lamentosa che aveva invaso lo scompartimento dell’Hogwarts Express non era stata certo la sua.

"Sarà il fascino dell’eroe!" si ritrovò a replicare, prima di scoppiare a ridere in faccia all’amica.

Gabrielle Delacour, seduta di fronte a lei, provò a lanciarle uno sguardo truce, ma dovette subito desistere, contagiata dall’ilarità dell’amica.

Forse Harry Potter poteva essere un eroe per tutto il mondo magico, ma di certo non era questo il motivo per il quale la francesina gli si era affezionata.

"Herm, secondo te ho esagerato?" domandò soprapensiero, torcendo nervosamente una ciocca di crini dorati.

"Noooo, che dici! Ti è sembrato forse esagerato schiaffeggiarlo davanti a tutti durante la festa di capodanno, accusandolo di essere un maniaco pervertito?!" celiò la brunetta con sarcasmo.

La corvonero sbuffò offesa. "Ma… ma… lui… Santa Morgana Herm… ci stavamo baciando solo da mezzo secondo, quando le sue mani sono finite sul mio sedere. Harry è un porco!" sbottò incollerita.

"Io direi che è semplicemente un maschio, tesoro!" commentò Hermione con un sorrisino amaro, prima di ritornare seria. "Ascolta Gaby, non voglio intromettermi nel vostro rapporto, ma se fossi in te, parlerei con lui. Raccontagli dell’estate scorsa, di Jenny e di quella mattina alla Tana. Spiegagli come ti sei sentita, dei tuoi timori… del fatto che se tiene veramente a te, deve andarci un po’ più piano!"

La piccola Gaby stava per replicare, quando un immusonito Ronald Weesley spalancò la porta del loro scompartimento, entrando con un Harry serioso al seguito.

Il bambino sopravvissuto andò a sedersi senza una parola il più lontano possibile dalla corvonero, mentre Ron si stravaccò vicino a Hermione, gemendo sconsolato.

"Non mi perdonerà maiii… la mia vita è finitaaaa!" mugugnò il rosso con fare melodrammatico.

"Padma non vuole proprio passarci sopra?" domandò dolce Gabrielle, accarezzandogli un ginocchio.

"Nooooo. Ha detto che non avrei dovuto permettere a mia madre di fare quei commenti su di lei, durante la festa. Ha aggiunto che il nostro rapporto non può avere nessun futuro, finché non taglio il cordone ombelicale e mi decido a crescere…" sputò fuori amaro, lasciando cadere la testa contro il sedile. "Io… io… la amoooo! Ragazze vi supplico, provate a parlarle voi… ditelo voi a Padma che neppure un ungaro spinato può far tacere la mamma! Aiutatami vi prego, vi prego… io non so stare senza di lei…"

Mentre Harry scuoteva la testa, esasperato dalla teatralità dell’amico, la grifoncina provò a farlo ragionare: "Io e Gaby le parleremo sicuramente, ma non credo che servirà a un granché! Qualunque strega al posto suo avrebbe fatto lo stesso Ron. Tua madre l’ha maltrattata per tutta la serata e tu non hai mosso un dito. E prima il suo vestito era troppo corto e poi non mangiava la carne e poi beveva un po’ troppo… Quantomeno avresti dovuto provare a limitare Molly o tenerla lontana da Padma."

Ron, le cui orecchie si accesero di collera, l’attaccò astioso: "Non è colpa mia se mia madre ha un debole solo per te! Per lei nessuna regge il confronto con Hermione Granger. Anche se le presentassi la strega più intelligente, simpatica e bella del pianeta le troverebbe qualche difetto! E poi se vogliamo dirla tutta tu…"

La brunetta lo fulminò con lo sguardo, interrompendo il suo discorso.

"Non ti azzardare a scaricare la colpa su di me Ronald Weesley, mi hai capito!?" – sbottò furiosa, alzandosi in piedi e osservandolo dall’alto in basso – "Sai cosa ti dico… ti dico che Padma ha fatto un affare a scaricarti. Lei ha ragione da vendere e tu… tu sei un cretino e un bambino! Invece di trovare in me un capro espiatorio, fatti un bell’esame di coscienza e vedi di crescere!" urlò prima di uscire dallo scompartimento, seguita a ruota da Gabrielle.

Hermione marciò agguerrita per l’intero corridoio del treno, lanciando improperi contro Ron e contro i maschi in generale.

La sua corsa venne interrotta solo quando qualcosa di grosso e morbido, le finì addosso.

"Tiger…" balbettò, non appena sollevato il capo si rese conto di essersi scontrata con la mole dello slytherin.

"Granger…" mugugnò l’altro in risposta, prima di oltrepassarla per dirigersi verso la venditrice di dolciumi.

"Hey Vince, prendimi anche un po’ di cioccorane" borbottò la voce di Goyle che era apparso sulla porta di uno scompartimento.

Hermione dopo questo piccolo intoppo continuò diretta verso la fine del treno, anche se la rabbia verso Ron sembrava essere sbollita.

"Sarà tornato a scuola prima!" sentì dire da Gaby che aveva camminato in silenzio dietro di lei per tutto il tempo.

"Di chi parli, scusa?" domandò la brunetta, facendo finta di cadere dalle nuvole.

"Sto parlando di qualcuno che stai cercando con lo sguardo da quando siamo arrivate a King’s Cross!"

"Io non ho cercato proprio nessuno Gaby!" rispose secca, negando persino l’innegabile.

"Come vuoi Herm!" sospirò la biondina rassegnata. "Se non te la senti di dirmi cos’è successo durante le vacanze di Natale, rispetterò la tua decisione, solo vorrei sapere come comportarmi. Insomma, sarò costretta ad essere gentile perché ti rende felice, oppure dovrò vendicarti con una ginocchiata dove non batte il sole?!"

La grifoncina non poté fare a meno di sorridere di fronte a tanto affetto e tanta comprensione.

"Gaby tesoro, per il momento la tua solita indifferenza andrà benissimo, se poi serviranno le maniere forti, ti terrò in seria considerazione!" commentò divertita.

***

Hermione e Gabrielle stavano marciando allegre verso la sala grande per la cena, quando la corvonero si bloccò d’improvviso.

"Hey Gaby che ti prende?" le domandò la caposcuola vedendo il volto dell’amica impallidire.

"Ni niente è che mi sono ricordata di aver dimenticato una cosa nel baule all’ingresso. Accompagnami giù un attimo… faremo prestissimo!" spiegò la biondina agitata, tirando Hermione per un braccio.

"Tesoro non possiamo prendere questa fantomatica cosa dopo cena?" domandò la grifoncina dubbiosa.

"No, no, non possiamo. Mi serve adesso!" ripeté la strega sempre più nervosa, mentre tentava di trascinare l’amica verso le scale.

"Gaby fermati! Vuoi dirmi che ti prende?"

Hermione vide la francesina assumere un espressione dispiaciuta, ma prima che quest’ultima potesse spiegarsi, una risata alle loro spalle fece voltare entrambe.

Elisabeth Arley, quinto anno, serpeverde, meglio nota a Gabrielle come "Harry voglio conoscerti meglio", stava camminando a braccetto con Draco Malfoy.

L’intento della francesina, di non far vedere ad Herm il biondo avvinghiato alla rossa era miseramente fallito. I due che aveva visto baciarsi pochi istanti prima vicino alla sala grande, dovevano aver deciso di saltare la cena, mandando al diavolo il suo piano di salvataggio. Eppure era sicura che Malfoy si fosse accorto di lei e Herm prima. Perché allora le aveva seguite?!

Hermione senza battere ciglio fissò la coppia serpeverde che parlottando e ridendo si stava avvicinando.

Draco con un braccio sulla spalla della nuova conquista, si fermò di fronte a loro.

"Hermione… Francia… passato bene le vacanze di Natale?" domandò in tono formale.

La grifondoro dal cui volto traspariva la più assoluta indifferenza, stava per rispondere, quando la voce di Gaby la precedette: "Magnificamente Malfoy! Ora se vuoi scusarci la cena ci aspetta..."

La biondina non avrebbe permesso un minuto di più a quell’idiota di respirare la stessa aria della sua migliore amica, quindi con fare deciso le prese il braccio e s’allontanò di gran carriera verso la sala grande.

Dopo una manciata di metri, sentì il corpo di Hermione sciogliersi.

"Grazie tesoro, ma non ce n’era davvero bisogno!" sentì sussurrare dalla strega, che sembrava essere invecchiata di colpo.

Gaby si voltò di scatto verso di lei, prima di sbottare: "L’ha fatto apposta! Sapeva che l’avevo visto con quella... eppure ci ha seguite. Giuro su Merlino che una fattura questa volta non gliela leva nessuno!"

"Gaby se davvero ci tieni a me non fare nulla. Draco ha solo voluto mettere le cose in chiaro e io ho avuto le risposte che volevo!"

Hermione dovette assistere alle rimostranze concitate e alle fantasiose idee di castrazione dei bianfuretti da parte della biondina, finché non si separarono per la cena.

Più la sua testa le diceva che tra lei e Draco non c’era nient’altro che una semplice amicizia, più il suo stomaco si stringeva e le lacrime minacciavano di invaderla.

Quella sera, quando finalmente riuscì a sgattaiolare in camera si lasciò cadere sul letto e pianse.

Pianse perché Draco aveva capito ciò che lei provava.

Pianse perché per lui non era lo stesso.

Pianse perché nonostante tutto lui non doveva morire.

***

La prima settimana di ripresa delle lezioni, dopo la pausa invernale, fu per Hermione più dura della sera del rientro.

Non solo la mole di compiti era raddoppiata, ma anche i suoi doveri di caposcuola erano diventati sempre più pressanti. Senza contare che Ron non le rivolgeva la parola dalla loro discussione in treno e la storia tra Harry e Gaby sembrava peggiorare giorno dopo giorno.

Infine poi c’era Draco, con il quale faceva coppia fissa per pozioni e con cui doveva costantemente collaborare.

Studiavano insieme praticamente tutti i pomeriggi, eppure non erano mai stati più distanti. Neppure quando si insultavano c’era stato un tale muro d’indifferenza. Parlavano di pelle di Girilacco, di centinodia, di polvere di corno di unicorno, ma non avevano più affrontato l’argomento drago o Russia.

Hermione era convinta che con un po’ di tempo e pazienza avrebbero potuto ricostruire il rapporto di amicizia che li aveva legati i primi mesi di scuola, invece più passavano i giorni, più si rendeva conto di essere furiosa con lui.

Era arrabbiata perché lui evitava il suo sguardo.

Era gelosa perché lui si faceva vedere in giro con quella stupida rossa.

Era imbestialita perché lui sembrava rassegnato a vivere i suoi ultimi mesi senza fare niente.

Dentro di lei una fastidiosa vocina cominciò a farle credere di essere stata solo una pedina nelle sue mani.

Forse i discorsi, i piani, le risate, le confidenze, le tenerezze erano state tutte un inganno, un enorme bugia orchestrata per ottenere il suo aiuto.

Forse Draco Malfoy aveva finto.

Aveva finto di essere gentile.

Finto dei sentimenti.

Finto un'amicizia che in realtà non c’era.

Hermione con questo tarlo nella testa andò avanti per giorni, finché Draco non le diede la giusta occasione per esplodere.

Un venerdì pomeriggio, nell’aula di Piton, intenti a preparare una pozione, le sue dita sfiorarono involontariamente la mano di Draco che come scottato si ritrasse repentinamente.

"Smettila!" gli sibilò a bassa voce, dopo aver espirato spazientita.

Draco guardò di sottecchi il viso di Hermione contrarsi in una smorfia tra il sofferto e l’infastidito.

"Non capi…" provò a replicare, servendosi del tono più incolore che conosceva.

Le parole gli morirono in gola, quando sentì le dita di Hermione posarsi attorno suo polso.

Preso in contropiede alzò gli occhi per vedere due iridi brillare di furia cieca.

"Smettila di evitarmi. Smettila di provare a fare finta che non sia successo niente nelle ultime settimane… e smettila di trattarmi come se fossi un’estranea!"

Draco percepì indistintamente il petto stringersi in una morsa dolorosa ad ogni singola sillaba che udì uscire da quelle labbra di fragola. C’era una tale rabbia e una tale amarezza in quella richiesta che ne rimase annichilito.

L’unica azione che riuscì a compiere fu continuare a guardarla smarrito.

"Dì qualcosa maledizione!" ringhiò lei strattonando il suo braccio. "Dì che mi hai raccontato un sacco di fandonie! Dimmi che mi hai preso in giro per questi mesi! Dillo che sono la mezzosangue più ingenua e stupida che tu abbia mai conosciuto!"

Dopo interminabili secondi lo slytherin si divincolò da quella presa seccato, mormorando frustrato: "No! E’ stato tutto un errore! Un maledettissimo errore!"

"Cosa è stato un errore?" lo incalzò Hermione insofferente.

Non ricevette risposta.

"Cosa è stato un errore?" ripeté per la seconda volta furiosa. "Cercare il drago è stato un errore?! L’avermi coinvolta in questa storia?! L’avermi presa in giro?! L’essere stati insieme?! Il voler provare a vivere?! Desiderare vivere?!"

Draco avrebbe finito col cedere… col cederle, se un ignaro Theodore Nott non fosse venuto a chiamarlo per gli allenamenti, interrompendo quella penosa discussione.

La grifoncina alla vista del moro strinse i pugni e tornò vicino al calderone, allontanandosi di qualche passo da Malfoy.

"Cos’è mezzosangue, non hai ancora imparato a che distanza devono stare quelli della tua razza da noi?!" soffiò fuori velenoso lo slytherin, a cui non era sfuggito il presunto scontro tra i due.

"Vai Theo… io arrivo subito!" tentò di allontanarlo Draco, senza risultati.

Nott aveva voglia di divertirsi a umiliare la mezzosangue.

"Piton si dev’essere bevuto il cervello per farti fare delle ricerche con quella. Non so come tu riesca a starle così vicino tutti i giorni. Potrebbe infettarti non ci hai pensato?!" commentò con acredine.

Hermione, fremente di rabbia, estrasse la bacchetta, puntandogliela contro.

Lo slytherin sarebbe finito schiantato all’istante, se Draco non fosse intervenuto, frapponendosi tra i due.

La strega distolse lo sguardo da Nott per posarlo su Malfoy che l’ammonì irato: "Fermati maledizione! Non capisci che lo fa solo per provocarti?!"

"Lo so e non m’importa!" fu la replica seria di Hermione. "Ti avviso Draco o ti sposti immediatamente, oppure finirai schiantato insieme al tuo amichetto!"

Il biondo serpeverde per tutta risposta le si avvicinò e le strappò la bacchetta di mano.

"Non fare la stupida, qui non verrà schiantato nessuno!" disse imperioso, voltandosi poi verso il compagno di casa. "Theo chiedile scusa e andiamocene all’allenamento!"

Nott a quello che sembrava un ordine rimase letteralmente basito.

"Dra, che diavolo stai dicendo?!" sbottò, sicuro di aver inteso male il discorso.

"Scusati con lei e cerca di essere anche convincente!" ripeté il caposcuola verde-argento.

"Ma… ma quella è una mezzosangue!" balbettò il moro.

"E tu sei un idiota!" gli fece eco Hermione.

Theodore la guardò furente, prima di alzare la bacchetta su di lei.

Prima che il moro potesse lanciarle qualche incantesimo, Draco fece un incantesimo d’appello, prendendogli la bacchetta.

"Chiedile scusa!" ripeté per la terza volta.

"Mai!" fu il secco commento di Nott. "Quella ti ha fatto il lavaggio del cervello Draco. Non puoi veramente volere che mi abbassi a implorare il perdono di una sudicia sanguesporco. Lei è…"

Il ragazzo non ebbe neanche il tempo di finire di parlare che uno stupeficium lo colpì in pieno petto.

Hermione rimase smarrita nel vedere il corpo dello slytherin scivolare a terra e Draco riabbassare la bacchetta.

Malfoy si voltò verso di lei e le riconsegno la bacchetta.

"Ti chiedo scusa per la sua stupidità!" affermò serio. "Hermione non ti ho mentito. All’inizio volevo servirmi di te per trovare quel drago, ma poi tu… io… tu sei l’unica persona di cui mi fidi davvero. Lo so che tieni a me e non vorresti vedermi cedere, ma io ho preso la mia decisione."

Questo le disse, prima di posarle un bacio sulla fronte.

"Gli amici dovrebbero accettarti per quello che sei ed io mi aspetto proprio questo da te!" concluse poi, avvicinandosi al corpo di Nott e facendolo lievitare fuori dall’aula.

Lo slytherin era già nel corridoio, quando arrivò la risposta urlata di Hermione.

"Come vuoi… io rispetterò la tua scelta, ma tu dovrai accettare la mia! Ti avviso fin da ora Draco Malfoy: cambierai idea, dovessi portarti di peso da quel drago!"

E Draco sorrise fra sé, prima di allontanarsi dai sotterranei.


Ciao a tutti! Lo so che molte di voi sono pronte con la clava in mano (vero Fede?!), ma ugualmente provo a chiedere venia per l'enorme ritardo nella pubblicazione di questo capitolo. Come alcune di voi sanno, ho iniziato un nuovo lavoro che assorbe tutte le mie energie e non essendo ancora in grado di districarmi bene tra nuovi orari, lavoro, casa e famiglia, le pubblicazioni andranno a rilento.

Tesorucce e tesorucci affezzionati, vi chiedo di pazientare ancora. Fatemi riprendere in mano le redini della mia vita e del tempo e vedrete che tornerò con la stessa solita puntualità.

Un abbraccio forte alle mie amiche, alle L&L, a chi non perde una recensione e a chi legge solamente.

Sempre Vostra

Ri!

  
Leggi le 14 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: luz79