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Autore: Mel97    07/03/2013    1 recensioni
Ciao, mi chiamo Gabrielle ho 15 anni e vengo da un piccolo paesino della provincia di Napoli, ma sono appena atterrata all'aeroporto di Parigi con mia madre.
Ho perso mio padre ingiustamente e ne io ne mia madre non riuscivamo più a vivere in posto dove tutto ricordava e parlava di lui. Era nato e vissuto lì, fin quando la camorra non l'ha ucciso sbagliando persona.
Ora posso iniziare una nuova vita in una nuova città
Ma persone del mio passato mai dimenticate potranno ritornare...
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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*15 Settembre 2012*
Non ho chiuso occhio tutta la notte, i miei soliti incubi mi hanno tormentato. Tutto quello che cerco di dimenticare ritorna indietro. Quegli occhi e  quel viso cosi perfetto: capelli neri, occhi castani, carnagione color cioccolato a latte, labbra carnose..  “basta, non devo pensarci. Devo dormire e pensare alla nuova vita. Non posso innamorarmi di nessuno.”
Primo giorno di scuola, sono terrorizzata, il mio entusiasmo di essere arrivata qui a Parigi è sceso subito. Io e la mamma, abbiamo passato la notte nella villa più lussuosa di Parigi, proprietà di Marie-Clare Rousseau, mia nonna materna. Nata e cresciuta in questo paese e di conseguenza anche mia madre. Si era sposata con un ricco imprenditore parigino a 25 anni.. Amava il nonno, ma pochi anni fa è morto.. Sono tanto legata a lei, quando vivevo ancora in Italia ci sentivamo ogni settimana, mi ricopre di regali sempre.. infondo, sono la sua unica nipote.. Invece la mamma, Eléonore Legrand, si è innamorata di mio padre, quando aveva 17 anni. Lui, era a Parigi per uno stage. Si sono incontrati a Notre-Dame ed è stato amore a prima vista…
“Merda, mi sono persa nei miei pensieri del cazzo  e ho perso l’autobus! Mi toccherà farmela a piedi..”
*A scuola*
Entro a scuola con l’affanno e ad aspettarmi c’è un bidello dall’aria annoiata, sulla cinquantina,  con pantaloni di velluto nero, scarpe lucide nere, una camicia azzurrina e un camice blu, armato di secchio e scopa, pronto a lavare il pavimento..
-Primo giorno di scuola e già in ritardo, signorina?
- Mi scusi, ho perso l’autobus questa mattina. Sono nuova.. sa dirmi dove posso trovare la mia classe?
- Mi segua.. Lei è Gabrielle Rossi?
- Si.
-La stavamo aspettando. Lei frequenterà la 2A dell’indirizzo linguistico, aula 34.
*In classe*
-Professoressa Fonteyn, questa ragazza è Gabrielle Rossi. Si è appena trasferita dall’ Italia.
- Salve Gabrielle, sono la professoressa Fonteyn, insegno storia e letteratura francese, prego si accomodi affianco a Clare. Può andare Antoine.
“Perché mi fissano tutti, non hanno mai visto un italiana?, forse ho qualcosa sul viso, tra i capelli? No, non mi sembra, e quest’altra che mi fissa?...”
-Ciao, sono Clare.
-Piacere, Gabrielle. (sfoderando uno dei miei sorrisi diplomatici)
-Allora, come mai ti sei trasferita qui a Parigi?
-Ehm.. adoro la Francia e poi mia madre è cresciuta qui..
-Perché hai lasciato l’Italia?
-Fatti miei…. Non mi va di parlare di questo..
-Scusa… Hai un fidanzano?
- Ehm.. no.. tu?
- Lui.
Clare, mi indica un ragazzo seduto in fondo all’aula che assomiglia molto a Freddie di Skins.. alto, capelli castani, occhi verdi con filamenti d’orati.  Portava un paio di converse nere, jeans larghi e una camicia a quadretti verde acqua e blu..
-Ti piace? E un fico da paura…
-Si, è molto carino…
-Si chiama  Alec, stiamo insieme da due mesi.. non facciamo altro che fare sesso…
-Wow…
-Vieni, te lo presento..
-Ma stiamo facendo lezione…
-No, la campanella è suonata, vedi, la Fonteyn non c’è…
-Alec: Ciao ragazze… *Alec da un bacio a stampo sulle labbra di Clare*
-Ciao amore, lei è Gabrielle.
-Piacere, Alec.
-Ciao…
-Come stai?
“Wow, è la prima persona che mi chiede come sto da quando…”
-Senti, Gabe, noi andiamo alla villetta qui vicino, ti va di venire?
“Gabe?”
-No Clare.. grazie ma devo aiutare mia madre con il trasloco..
-D’accordo.. Allora a domani..
-Certo, a domani…
“Di Clare, mi sono colpiti subito gli occhi color miele. E alta, magra(fisico da ballerina), capelli biondo ossigenato con qualche ciocca azzurra.. Tipica francesina.. Il suo stile è molto trendy, anche se il trucco un po’ esagerato. Indossava jeans chiari e un top rosa, che risaltavano la sua carnagione chiara e il grosso seno che ha, tacchi vertiginosi e uno zaino rosa confetto, con firme e frasi delle canzoni dei Paramore. Io invece ho indossato un jeans scuro, top bianco con un camicia a mezze maniche rossa e le mie Vans nere.  Trovo che Clare sia molto simpatica, ma forse un po’ troppo invadente in alcuni casi.. E dolce e carina.. Ma credo lei e quell’ Alec non vadano bene come coppia, forse solamente per scopare.. non voglio essere pessimista, ma spero che diventeremo amiche.. soprattutto in questo momento, ho bisogno solo di distrarmi, farmi dei nuovi amici e pensare a questa nuova vita..”
*A casa*
-Ciao tesoro mio, come è andato il primo giorno di scuola? Hai fatto amicizia?Com’è la scuola? Che cosa hai fatto?
-Mamma, una domanda alla volta.. allora: e andato tutto bene, ho fatto amicizia e la scuola è molto grande.. L’aula è molto spaziosa, e abbiamo anche una lavagna multimediale. Ho solo fatto due ore con una prof di storia e letteratura francese.. Tu che hai fatto?
-Niente, ho sistemato un po’ qua e la.. disfatto le valige…
-La nonna?
-In giardino..
-Bene, vado a salutarla e poi corro in camera a studiare..
-D’accordo..
--------------------------------------------------------------------- Hei nonna… *eccola lì, da quando il nonno è andato via, passa il suo tempo libero prendendosi cura delle sue piante.. Dice che la fa sentire in pace, e vicina al nonno.. Anche lui, amava molto i fiori.. Ricordo, che quando veniva a trovarci a Napoli, mi portava sempre dei semi da seminare nel nostro piccolo giardino.. *
-Bambina mia.. com’è andato il primo giorno di scuola?
-Bene..
-Brava la mia piccolina..
-Nonna, vado in camera mia, a disfare le valigie...
-Certo piccola, a dopo…
-Ah Gabrielle, dopo ti va di fare una partita a tennis?
-Con piacere nonna.
----------------------------------------------------------------------- “I can fly
but I want his wings
I can shine even in the darkness
but I crave the light that he brings
revel in the songs that he sings
my angel Gabriel

I can love
but I need his heart
I am strong even on my own
but from him I never want to part
he's been there since the very start
my angel Gabriel
my angel Gabriel

bless the day he came to be
angel's wings carried him to me
heavenly
i can fly
but I want his wings
I can shine even in the darkness
but I crave the light that he brings
revel in the songs that he sings
my angel Gabriel
my angel Gabriel
my angel Gabriel”
“La mia vita è la musica, un porto sicuro dove approdare.. l’unica cosa che può farmi rilassare… Cuffie alle orecchie, mi stendo sul letto, mi rilasso.. di nuovo quegli incubi, quella sera, quegli occhi… Perché? “
  
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