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Autore: Haley_    07/03/2013    22 recensioni
"Ognuno di noi accetta l'amore che pensa di meritare" (Stephen Chbosky)
Seguito di 'Una damigella per lo sposo'
Dal prologo:
"Ero spaesata, spaventata e non sapevo cosa ne sarebbe stato di me e della mia vita.
Ora che mi guardo allo specchio, invece, vedo una donna forte, sicura di sé e realizzata"

Dal quinto capitolo:
Sono passati appena dieci minuti e già stiamo per litigare.
“Avete legato molto a quanto vedo..” – Ignora la mia battuta per continuare – “Viene a cena da te, ti riporta a casa…”
“La mia macchina non partiva!” – Scoppio – “E poi non devo giustificarmi con te!”

AU, tutti umani
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Una damigella per lo sposo'
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 La storia è il seguito di ‘Una damigella per lo sposo’


Prologo

 "Ognuno di noi accetta l'amore che pensa di meritare" (Stephen Chbosky)

“Non ho parole.”
Caroline siede sulla poltroncina di pelle bianca, sfoggiando un’aria sognante che difficilmente lascia uscir fuori.
Con me non ha di certo paura di mostrare la sua parte più romantica, conosco bene la sua adorazione per le favole Disney e per i film in bianco e nero.
Se lo raccontassi in giro, però, mi ucciderebbe.
“Sei stupenda, favolosa, irresistibile… una vera principessa!”
Sorrido ai suoi complimenti, continuando a specchiarmi e a toccare le splendide rifiniture del vestito che indosso.
“Il merito va tutto al vestito” sentenzio, contorcendomi per controllare se il corpetto sia stretto a dovere. Lo sento leggermente largo, ma spero con tutta me stessa che si possa rimediare essendo questo l’ultimo abito rimasto del modello di cui mi sono innamorata.
“Quando fai la modesta sei insopportabile! Sei una strafiga, punto! E poi guarda che tette che ti fa!”
“Caroline!” La riprendo, notando due signore girarsi alquanto infastidite dai commenti della mia amica e dal suo tono di voce squillante.
“Oh, andiamo. Sto dicendo solo la pura verità!” – Esclama incrociando le braccia al petto e accavallando le gambe in modo che i suoi pantaloni color panna, già abbastanza attillati, le fascino ancora di più le lunghe gambe. Per un fulmineo istante penso di chiederle dove li ha comprati, ma desisto ricordandomi il tipo di negozi frequentati dalla mia amica. Assolutamente non alla mia portata, non più. – “Finalmente ti vedo sorridente e radiosa, te lo meriti.”
Nei suoi occhi compare uno scintillio che mi porta ad avvicinarmi a lei.
“Non starai piangendo?!” Le chiedo.
“No, è solo un po’ di allergia.” Mente, costringendosi in un sorriso tirato e, devo ammettere, abbastanza buffo.
“Saresti pronta a giurarlo sulle tue Louboutin?” la provoco, conoscendo i suoi punti deboli.
“E no! Sulle Louboutin no!” –  Si agita provocandomi una risata. – “La verità è che sono così felice per te! Ti ho vista piangere e disperarti per troppo tempo, e ne hai passate veramente tante in questi ultimi anni. Non c’è nessun altro che merita la felicità come te!”
“Ora farai piangere anche me.” Confesso, sventolando la mano sugli occhi nel vano tentativo di far scomparire quella fastidiosa patina che mi sta offuscando la vista.
Ma chi voglio prendere in giro?
Gli occhi mi si sono inumiditi e, per la prima volta dopo tanto tempo, posso affermare che questo sia il frutto di gioia e non di dolore.
“Lo sapevo!” – Una voce maschile irrompe nella sala. – “Io che aspetto come un povero idiota e voi che fate conversazione! Abbiate un po’ di rispetto, non per me, ma almeno per il genere maschile che da quando esiste il mondo è costretto a queste torture cinesi per colpa delle donne.”
“Via di qui!” – Urla la bionda, e se gli occhi potessero fulminare sarebbe di sicuro polverizzata dalle due signore di prima. – “Non puoi vedere l’abito prima del matrimonio!”
“Che razza di tradizioni esistono a casa tua?!” – Si lamenta Jeremy. – “Io mi limito ad accompagnarla all’altare, non sono così fuori di senno da sposare questa pazza isterica. Ovviamente, tutto il rispetto per il povero disgraziato che sta per firmare la sua condanna a morte.”
“Ah, ah. Molto simpatico, Jer.” Lo canzono, riducendo gli occhi a due fessure.
“Ma l’abito deve rimanere un segreto per tutti! Me esclusa ovviamente, sono la damigella d’onore!” Caroline non perde occasione per sottolinearlo, si potrebbe dire che aspetta questo momento da quando aveva cinque anni.
“Se non ti conoscessi e se tu rimanessi muta da qui all’eternità.” – Inizia Jeremy, ignorando la bionda. – “Potrei dire che sei perfetta.”
Sorrido.
Seppur a modo suo, mi sta facendo un complimento.
“Tu, però, per mia sfortuna parli e ti conosco fin troppo bene… quindi non ti dirò un bel nulla.”
“Idiota.” Commento, facendogli una linguaccia.
“Vado a controllare la macchina, è in doppia fila e vorrei evitare una multa… quindi muovetevi! Sono stanco di aspettare!”
“Dio, sono così emozionata.” Caroline si lascia prendere da un’altra ondata di adrenalina dopo l’uscita di mio fratello.
“Anche io!” Mi faccio trasportare dal suo entusiasmo, nonostante la paura del ‘grande giorno’ sia ancora tanta.
Quando, però, ripenso agl’ultimi anni trascorsi, mi sento invincibile.
Ero spaesata, spaventata e non sapevo cosa ne sarebbe stato di me e della mia vita.
Ora che mi guardo allo specchio, invece, vedo una donna forte, sicura di sé e realizzata; per questo, da una parte, non mi spiego il perché di queste paure e incertezze.
A dirla tutta, so qual è l’appiglio che mi tiene ancora stretta e non mi permette di spiccare il volo come vorrei.
Sto per staccarmi da una parte della mia vita, una parte fondamentale, ma dopotutto è giusto che sia così.
“Elena, mi senti?” – Caroline si sbraccia dal riflesso dello specchio. – Ti ho chiesto se hai scelto questo.”
“Cosa?”
“Il vestito! Cosa se non quello?!”
Ah già, il vestito.
Non so perché, ma avevo pensato a tutt’altro.
Mi do della stupida mentalmente, e non riesco a trattenere un sorriso.
“Quindi? Sei sicura?”
Se sono sicura?
No, non lo so.
Vorrei conoscere almeno una persona che, in vita sua, sia stata sicura al cento percento di una scelta.

Esisterà sempre un’incognita, quel qualcosa che ci spinge a dubitare, a temere di prendere una strada rispetto ad un’altra, ma la vita è questo. È scegliere, e scegliere ancora se si sbaglia.
L’ho imparato a mie spese.
“Scelgo questo.” Affermo decisa.
E sì, certo, sarà indispensabile qualche modifica qua e là, ma dopotutto la perfezione non esiste.

 


Divagazioni nonsense dell’autrice

 
Ehiii... *.*
 Dopo un periodo pieno di stress, ritorno a scrivere!
Mi mancava così tanto scrivere/pubblicare/rispondere alle recensioni!
Per questa volta vi annoierò di meno, sarò breve (spero :p).
La citazione che ho inserito proviene da 'Ragazzo da parete' di Chbosky...
ma penso che conosciate sicuramente il film 'Noi siamo infinito' ( a proposito c'è anche la Dobrev ^.^).

Mi ha ispirata molto per questa storia, per questo l'ho inserita!
Come ‘Una damigella per lo sposo’, la storia inizia dalla fine.
Il tempo non è ben definito… e tutto, almeno per voi, è un punto interrogativo.
Già dal prossimo capitolo si tornerà indietro per capire che cosa è successo… curiose??
Vi anticipo solo che torneranno i flashback che adoro e quindi non potevo non inserirli!
Spero che mi seguirete anche in questo seguito…
fatemi sapere cosa ne pensate e soprattutto le vostre supposizioni! (Ci tengo tantissimo)

Un abbraccio a tutte.
 
Ps. Il titolo della storia non mi convince, comunque si tratta di una canzone dei Snow Patrol

  
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