Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: SilverKiria    07/03/2013    4 recensioni
E se in piena guerra non riuscissi più a fidarti dei tuoi migliori amici? E se trovassi un alleato in chi meno te lo aspetti? E se la forza dell'amore riuscisse a superare barriere di secoli?
Tutto questo ed altro proveranno i nostri eroi nell'ultimo anno ad Hogwarts, tra amori, lotte, morti, battaglie e tradimenti. Tutto sarà rimesso in discussione.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



 

 

§ CAPITOLO 32 - CON LA MORTE NEL CUORE §


 

«Le prime vittime sono sempre gli innocenti.»

Albus Silente




La casa era completamente lasciata a sé stessa: aggeggi strani, sedie, tavoli, fogli, libri; tutto alla rinfusa dove capitava.
Harry, Ron ed Hermione si scambiarono uno sguardo preoccupato.
La polvere copriva la maggior parte degli oggetti lì dentro ed Hermione trattenne uno starnuto.
- Ehm…signor Lovegood? – iniziò Harry cautamente.
L’uomo si fermò di colpo, come svegliato da uno stato di trance.
Si girò e fissò Harry come se lo vedesse per la prima volta.
Hermione avvicinò la mano alla tasca dove teneva la bacchetta.
- Signore…possiamo parlarle? – continuò Harry.
- Oh, oh sicuro. Non qui però, no. Andiamo… andiamo di sopra. –
L’uomo salì la scala a chiocciola che compariva dal centro della sala e, dopo altri sguardi di muta preoccupazione, i ragazzi lo seguirono.
Di sopra era, se possibile, più in disordine che giù.
Lovegood li fece accomodare su una serie di poltrone e divani, tutti in cerchio.
Appena i tre si sedettero delle nuvole di polvere salirono dai mobili, ma Lovegood parve non notarlo.
Draco toccò leggermente la spalla di Hermione, per farle capire che le era dietro.
Hermione annuì leggermente.
- Bene, che cosa posso fare per lei, signor Potter?- chiese l’uomo, la voce stanca e quasi trascinata.
- Noi volevamo chiederle un informazione. Si tratta di questo – ed Harry si fece far passare da Hermione il libro di Beda.
Trovò la pagina e mostrò il simbolo all’uomo.
- Pensavamo potesse sapere cosa significasse, dato che indossava una collana con questo simbolo al matrimonio. – disse Harry.
- I tre fratelli… I Doni… - iniziò a farfugliare l’uomo, alzandosi e andando a guardare fuori dalla finestra, come in attesa di qualcuno.
- Scusi? – chiese Hermione.
Lovegood si avvicinò a loro e guardò Hermione con curiosità.
- Luna mi dice che lei pensa di sapere tutto, signorina Granger. Strano che non conosca la storia dei Doni della Morte.  –
Hermione assottigliò gli occhi e rispose acida: - Sì, l’ho letta. Cosa c’entra comunque con questo simbolo? Quella è solo una favola.–
- Luna mi aveva avvisata della sua incredibile debolezza di visione, ma così tanto… Sa, dovrebbe aprire più la mente, è pericolosamente chiusa. Se continuerà così rimarrà sola, signorina Granger. –
Hermione stava per rispondere, l’aria omicida, ma Ron ebbe il buonsenso di intromettersi.
- Vuol dire che non è solo una storia? –
- Esattamente, signor Weasley. –
- Ehm, scusate, ma di cosa state parlando? – domandò Harry, confuso.
Tutti gli occhi furono su di lui e fu Lovegood a rispondergli.
- Se la signorina Granger ne possiede una copia potrebbe leggerla per noi. –
Hermione si fece ridare il libro da Harry e iniziò a leggere.

-  C'erano una volta tre fratelli che viaggiavano lungo una strada tortuosa e solitaria al calar del sole. Dopo un po' i fratelli giunsero ad un fiume troppo pericoloso da attraversare. Essendo versati nelle arti magiche ai tre fratelli bastò agitare le bacchette per costruire un ponte. Ma prima di poterlo attraversare, trovarono il passo sbarrato da una figura incappucciata: era la morte. Si sentiva imbrogliata perché di solito i viaggiatori annegavano nel fiume. Ma la morte era astuta: finse di congratularsi con i tre fratelli per la loro magia e disse che meritavano un premio per la loro abilità a sfuggirle. Il maggiore chiese una bacchetta più potente di qualsiasi altra al mondo, così la morte gliene fece una da un albero di sambuco che era nelle vicinanze. Il secondo fratello decise di voler umiliare la morte ancora di più e chiese il potere di richiamare i propri cari dalla tomba, così la morte raccolse una pietra dal fiume e gliela offrì. Infine la morte si rivolse al terzo fratello, un uomo umile, lui chiese qualcosa che gli permettesse di andarsene da quel posto senza essere seguito dalla morte e così la morte con riluttanza gli consegnò il proprio mantello del invisibilità. Il primo fratello raggiunse un lontano villaggio armato della bacchetta di sambuco e uccise un mago con cui in passato aveva litigato. Inebriato dal potere che la bacchetta di sambuco gli aveva dato, si vantò della sua invincibilità... ma quella notte un altro mago rubò la bacchetta e per buona misura gli tagliò la gola. E così la morte chiamò a se il primo fratello. Il secondo fratello tornò a casa, tirò fuori la pietra, la girò tre volte nella mano. Con sua gioia la ragazza che aveva sperato di sposare prima della di lei morte prematura, gli apparve. Ma presto ella divenne triste e fredda perché non apparteneva al mondo dei mortali. Reso folle dal suo desiderio il secondo fratello si tolse la vita per unirsi a lei. E così la morte si prese il secondo fratello. Riguardo al terzo fratello, la morte lo cercò per molti anni ma non fu mai in grado di trovarlo. Solo quando ebbe raggiunto una veneranda età, il fratello più giovane si tolse il mantello dell'invisibilità e lo donò a suo figlio, poi salutò la morte come una vecchia amica e andò lieto con lei, congedandosi da questa vita da pari a pari. –

Quando Hermione finì di leggere vi fu un silenzio che venne interrotto da Ron.
- Sarò scemo, ma ancora non capisco. Che c’entrano i Doni con il simbolo? –
Lovegood si mosse bruscamente e iniziò a cercare qualcosa, farneticando tra sé e sé.
Tornò da loro con una piuma d’oca e un foglio.
Tracciò una linea retta, in verticale.
- La Bacchetta di Sambuco –
Disegnò un cerchio e aggiunse: - La Pietra della Resurrezione –
E infine chiuse i due simboli in un triangolo, enunciando: - Ed il Mantello dell’Invisibilità. Insieme, essi formano un Padrone della Morte. Ecco cosa c’entrano. –
Mentre Harry e Ron guardavano il disegno, Hermione domandò, scettica: - Ma scusi, non insinuerà forse che i Doni… esistano, no? –
- Di nuovo la limitatezza della sua mente mi stupisce, signorina Granger. –
Hermione ne aveva abbastanza: si alzò di scatto ed annunciò: - Ora dobbiamo andare, grazie di tutto, signor Lovegood. –
I due amici la seguirono senza remore giù per le scale, ma lo stesso fece l’uomo, che la superò e bloccò l’uscita.
- Oh no! Non potete andarvene! Non…non avete ancora salutato Luna! Lei arriverà presto, è andata al torrente a pescare Plimpi d’Acqua. Che ne dite di un po’ di Succo di BaccaViola? Li coltiviamo noi, sono ottimi. –
Detto questo Lovegood partì verso la cucina, cercando forsennatamente qualcosa.
- Veramente, signore, noi dovremmo…- iniziò Ron, avvicinandosi ad Hermione.
- Signor Lovegood, lei sa cos’è questo? – lo interruppe la ragazza.
L’uomo si voltò e guardò il quadro che la ragazza indicava, da dove emergeva un enorme corno.
- Oh, quello è un rarissimo esemplare di Corno di Ricciocorno Schiattoso e…-
- No, è un Corno di Erumpent. E’ altamente pericoloso, se toccato può esplodere. – disse sicura la ragazza.
- No, signorina Granger. Come sempre pensa di sapere tutto ma non è così. E’ un Corno di Ricciocorno Schiattoso, molto costoso, tra l’altro.-
Hermione stava per ribattere ma Harry esclamò:- Noi dobbiamo andare! –
Stavano per uscire quando sentirono la casa tremare.
Alcuni oggetti caddero dal soffitto ed Hermione si strinse agli amici, sentendo anche Draco vicino.
Lovegood uscì dalla casa e lo sentirono urlare: - E’ LUI! CE L’HO! E’ HARRY POTTER! RIDATEMI LUNA, E’ QUI! –
Hermione si voltò e guardò i due amici.
Stava per smaterializzarsi quando un Anatema che Uccide le sfiorò l’orecchio, mancandola di un soffio.
- SONO LORO! VENITE QUI! –
Hermione si sentì gelare: la voce di Greyback le risuonò nella mente.
Poi, tutto avvenne in un secondo.
Hermione, Harry e Ron lanciarono degli Schiantesimi, Draco li protesse dai colpi dei nemici, quattro Mangiamorte.
Hermione vide che uno dei nemici aveva fiutato l’odore di qualcun altro e lo colpì, non accorgendosi però di un incantesimo che le veniva contro.
Ron si buttò e lo prese in pieno petto.
Iniziò a sputare sangue e non respirava più.
- RON! –
Un secondo, uno sguardo.
Hermione vide gli occhi azzurri che amava tra le lacrime, un cenno.
La ragazza sentì un soffio d’aria calda e un leggero “Ti amo”, prima di venir risucchiata dalla smaterializzazione; le orecchie che però sentivano la casa cedere.
Draco l’aveva fatto: aveva fatto esplodere il Corno.
E mentre curava Ron, Harry accanto, le lacrime non smisero di bagnarle le guance.
L’aveva visto, il corpo di Draco, sotto le macerie.
Draco era… morto?

 

Qualche ora dopo, Hermione si alzò dalla branda, i capelli ancora sporchi di polvere, il corpo stanco.
- Harry? –
Un sussurro, un rumore.
Il migliore amico le fu subito accanto e l’abbracciò.
- Come sta Ron? – chiese in un soffio.
- Meglio, l’hai salvato. Sta dormendo, è un po’ affaticato ma credo se la caverà senza problemi.-
Hermione si staccò da lui e, guardando quegli occhi verdi che tante volte l’avevano sorretta, fece la domanda che le pulsava dolorosamente nel petto.
- Draco…? –
Harry distolse lo sguardo, nessuna parola.
Hermione si staccò e uscì dalla tenda, oltrepassò Ron e si buttò nel gelo di Febbraio; l’unico indumento la sottile camicia e i pantaloni della tuta.
- DRACO! DRACO! –
Iniziò a chiamarlo, sempre più forte, sempre più disperatamente.
Prese l’anello e si ripeté che lo voleva accanto, che aveva bisogno di lui.
L’anello non fece niente.
Allora Hermione iniziò ad urlare, le corde vocali che le facevano male.
Maledì l’anello, lo lanciò lontano, lo riprese, lo pregò.
Eppure, l’anello continuava ad essere freddo come il suo respiro.
- No…lui non…-
Sentì qualcosa caderle sopra e avvertì le braccia del moro che la prendevano.
- Herm, non è detto che…-
- Gliel’ho detto io. Gliel’ho chiesto io. Harry, sono stata io…- sussurrò lei.
- No. Non è colpa tua. – le rispose lui.
- Quando ho scoperto del Corno l’ho guardato e lui mi ha letto nella mente. E’ un Legilimens. Lui… lui l’ha fatto per causa mia. Io… -
Harry le coprì la bocca con la mano e la strinse a sé.
- Non è morto Herm, so che non è morto. –
- E come lo sai? – gli chiese lei, tra le lacrime.
- Perché ti ama troppo per morire. –
Da qualche parte, nel suo cuore, Hermione sentì qualcosa battere, forte.
- E se… - iniziò.
- No Herm, no. Lui è vivo, punto. Dai, andiamo. Se non entriamo morirai tu di freddo. –
Harry l’aiutò a tirarsi su ed entrarono nella tenda, spalla contro spalla, mano nella mano.
 
 
Ron si riprese presto ma Hermione volle aspettare qualche giorno prima di andarsene.
Quando quella mattina Harry le parlò, la voce era morbida ma sicura.
- Herm, lo so che non vuoi andartene; ma dobbiamo. Non possiamo rischiare. Lo capisci? –
Hermione alzò lo sguardo e sorrise, debole.
- Già, credo anche io. –
Ron ed Harry si guardarono, preoccupati dalla reazione dell’amica.
- Herm…stai bene? – chiese Ron, prendendole la mano.
- Oh sì, benissimo. E’ meglio sbrigarci, non possiamo perdere altro tempo. –
Detto ciò la ragazza si alzò sorridendo e andò nella sua stanza a preparare i bagagli, lasciando i due migliori amici senza parole.
Chiuse la porta, iniziò a raccogliere le sue cose.
Quando però raccolse da terra la sciarpa Serpeverde di Draco, non ce la fece.
Iniziò a piangere, senza freni, in silenzioso dolore.
- Herm, è tutto ok? – sentì chiedere da fuori.
Respirò a fondo e rispose, fingendo tranquillità.
- Sì, va tutto bene. Ora arrivo. –
Con un incantesimo finì l’operazione e uscì dalla tenda.
I due amici erano lì, gli zaini pronti sulle spalle.
Ron pronunciò l’incantesimo e la tenda si riavvolse su sé stessa, fino ad essere grande come una gomma da cancellare.
Harry la prese e la mise nella borsa di Hermione.
Harry e Ron stavano togliendo gli incantesimi ed Hermione si allontanò da loro.
Fece qualche passo e si chinò sotto un enorme pino, carico di neve.
Prese la bacchetta e fece comparire una rosa rossa il cui colore tramutò in argento.
L’appoggiò a terra e prese la sciarpa, che non aveva mai lasciato andare.
Ispirò a fondo il suo profumo, trattenendo le lacrime, cercando di trarre forza da esso.
Lo sistemò in modo che circondasse la rosa argentata e ci poggiò un bacio.
Si alzò, andò da Harry e Ron e, mano nella mano, scomparvero da lì.
Una di loro con la morte nel cuore.

 



SONO VIVA! Scusate se non aggiorno spesso questa storia ma, come già detto, preferisco aggiornare solo quando ho buone idee e l'ispirazione, come ora. Nella parte dei "tre fratelli" ho inserito il link alla storia del film, che secondo me è uno dei pochi pregi dell'ultimo film *_* Scrivendo questo capitolo devo ammettere di essermi commossa non poco :'( Ok, calma, andrà bene, deve andare bene! ( DELLA SERIE: GENIO, LO DECIDI TU SE VA BENE O NO O_O ). Mi fa comunque piacere notare che, scrivendo di questa storia, sento come calore alle dita, come un piacere, come ritrovare un figlio, no? Ok, sono troppo sentimentale, lo so XD 
Coomunque, ditemi che ne pensate, grazie a tutti quelli che lo faranno ;)
Alla prossima!

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: SilverKiria