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Autore: Lady Deeks    08/03/2013    4 recensioni
E se qualcuno tornasse dal passato di uno dei membri del team?
E se questo qualcuno fosse...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kensi Blye, Marty Deeks, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Prima o poi ritornano
Capitolo 4

 

Kensi guidava spedita per le vie di Los Angeles, infilandosi in scorciatoie strette e svoltando in strade principali senza incontrare il ben che minimo accenno di ingorghi, incidenti o semafori rossi. Il tipico traffico mattutino della città sembrava essersi estinto, privando i due agenti dell'unico tempo utile per parlare da soli in privato, ma Deeks sapeva che, anche se avessero incontrato del traffico, non avrebbero mai intrapreso una discussione. Il silenzio sembrava, infatti, essersi impadronito dell'auto e regnava tra i due partners come mai aveva fatto: Kensi non accennava a voler parlare, chiusa nei suoi pensieri, e Deeks non aveva neanche provato ad aprir bocca e non aveva ancora idea di come intavolare una discussione senza finire con un occhio nero.
Si voltò verso la donna pregando di conoscerne i pensieri: gli occhi di Kensi erano fissi oltre il parabrezza e concentrati sulla strada da percorrere ma, dopo gli anni passati insieme, Deeks aveva imparato a comprenderli e in quel momento vi leggeva ansia e preoccupazione.
L'auto si fermò nel marciapiede opposto all'abitazione di Sanders ed Heale: una casetta giallo chiaro davanti la quale era posteggiata una Kawasaky 1100.
Kensi si slacciò la cintura di sicurezza preparandosi a scendere, quando Deeks la fermò.

-Ti va di parlarne?-

-Non c'è nulla di cui parlare, sto bene.- rispose, aprendo la portiera. Deeks sospirò e Kensi si rese conto dell'errore commesso.

Nell'esatto momento in cui i suoi occhi avevano incrociato quelli chiari di Jack la preoccupazione e un leggero senso di soffocamento si erano lentamente impossessati di lei.
Kensi aveva paura.

Paura di vederlo, di incontrarlo, di ciò che gli avrebbe potuto dire, di ciò che lui avrebbe potuto dire, e soprattutto di ciò che avrebbe potuto dover fare.
Jack era un militare, non si sarebbe fatto prendere facilmente... in uno scontro sarebbe stata in grado di fare ciò che andava fatto?
Questi e tanti altri pensieri e domande le vorticavano e nascevano in testa nonostante il tentativo di Nell, a quanto pare vano, di tranquillizzarla. All'OPS l'amica le aveva assicurato che sarebbe tutto finito per il meglio, che sicuramente Jack non era l'assassino e che, presto, se ne sarebbe andato di nuovo.
Ma lei voleva davvero questo?
Per anni lo aveva aspettato sperando di trovarselo davanti alla porta, voleva davvero che Jack se ne andasse?
Ed era davvero innocente?
E ora la domanda di Deeks l'aveva risvegliata dal torpore mentale in cui si era rinchiusa e, come una stupida, era caduta nella trappola... che poi una ''trappola'' non era: Kensi sapeva benissimo che il suo partner era semplicemente preoccupato, ormai lo conosceva...
Eppure c'era cascata di nuovo!
L'unica frase che avrebbe potuto confermare eventuali sospetti in lui era ''sto bene''; gliel'aveva detto durante un caso: ''Quando dici che stai bene, non stai bene'', e lei continuava a cascarci.
Kensi guardò Deeks che si liberava dalla cintura di sicurezza, pronto ad uscire dall'auto.
Era il miglior partner, no, il miglior amico, che avesse mai avuto e si fidava di lui talmente tanto da risultarle incredibile; parlare con lui e averlo vicino la rendeva felice e ascoltare la sua voce e le sue battute, per quanto stupide, la facevano sentire bene e la rallegravano anche nei momenti più bui e confusi.
Lui sistemava sempre tutto.

-Ho paura.- disse infine, e il biondo si bloccò con la portiera aperta. La richiuse in silenzio e, sempre senza dire una parola, fissò la partner aspettando che continuasse.

-Sono sette anni, ormai, che non lo vedo. Ho sempre sperato che tornasse, e ora che quel giorno è arrivato...- sospirò. -E se mi avesse dimenticata?-
Aveva paura di molte cose, è vero, ma forse quel che la spaventava di più erano i suoi sentimenti per Jack e ciò che lui avrebbe ancora potuto provare per lei.
Era terribilmente confusa... Il timoniere della sua nave mentale doveva essersi preso una vacanza!



''E se mi avesse dimenticata?'', quella frase lo ferì più di quanto avrebbe potuto credere.
Era questa la vera paura di Kensi, che Jack l'avesse dimenticata?
Per tanto tempo si era illuso di poter avere una possibilità, e in più di un'occasione aveva anche creduto di essere corrisposto... come poteva essere stato così stupido?!
Kensi provava ancora qualcosa per Jack, e quella domanda ne era la prova.
Fu inevitabile, per Deeks, pensare che se quell'uomo non fosse ricomparso le cose sarebbero andate meglio di come si prospettavano, e si sorprese nel provare tanta invidia e odio per un uomo che non aveva mai visto.
Avrebbe voluto rispondere di sì, che l'aveva dimenticata, o per lo meno che ci sperava, così, una volta chiuso il caso, Jack sarebbe potuto sparire di nuovo, ma Deeks sapeva benissimo che non era possibile: lui stesso non avrebbe potuto dimenticare Kensi, neanche volendo.

-Sono sicuro che non lo ha fatto.- quelle parole gli sembrarono terribilmente pesanti, ma allo stesso tempo le più giuste.

Il sorriso di Kensi, timidamente accennato e grato, lo trafisse come uno dei coltelli affilati di Sam e, nonostante tutto, non poté fare a meno di sorridere anche lui ora che la sua partner sembrava più serena.

-Forza, andiamo a scagionare ''Il re del mondo''.- cercò di fare il buffone, quel che gli riusciva meglio.

-Il re di cosa?- chiese Kensi, seguendo il collega verso la porta d'ingresso dell'abitazione.

-Del mondo, sai no: ''Sono il re del mondo''.- disse gesticolando e imitando una scena di ''Titanic''.

Kensi lo guardò irrisoria, scuotendo la testa. -Che scemo!-

-Andiamo! Ti sembra normale Jack Dawson come nome di copertura? È a dir poco...-

-Deeks!- Kensi lo interruppe.

La porta era aperta e presentava segni di scasso: brutto segno.
I due agenti si armarono e, a un segnale di Deeks, entrarono in silenzio e furono accolti da un breve corridoio che dava accesso a tutte le altre stanze.
Il poliziotto procedeva cauto e silenzioso seguito dalla partner fino a quando, un dedalo di stanze, non li costrinse a separarsi; l'uno si spostò a sinistra, la donna a destra.
La casa sembrava vuota, ma l'esperienza suggeriva ai due agenti di di non dare nulla per scontato e non abbassare la guardia.
Kensi procedette, pistola in mano, dentro la cucina, continuando poi a ispezionare una camera da letto; Deeks entrò invece in un piccolo studio... trovandovi dentro un uomo, steso a terra in una pozza di sangue. Si fece avanti cauto, ma qualcuno lo sorprese di spalle colpendolo alla testa. Il poliziotto cadde a terra, vedendo l'uomo che scappava; il colpo, fortunatamente, non era stato tanto violento da stordirlo, ma abbastanza forte da disorientarlo.

-Kensi, sta scappando!- urlò, in ginocchio, in direzione della partner.

L'agente si affacciò cauta al corridoio, puntando l'arma difronte a se, scorgendo l'uomo che usciva di casa; gli corse dietro.
Il fuggitivo era di fronte a lei, intento a far partire la propria moto. Non poteva scapparle.

-Agenti federali!- disse, avvicinandosi. -Scenda dalla moto e alzi lentamente le mani!-

Quello alzò le mani, voltandosi verso la donna e rivelando il proprio volto.
Kensi ebbe un tuffo al cuore.
Non poteva credere di avercelo davanti, dopo tutti quegli anni.
L'aveva già visto in foto, ma averlo lì di fronte, in carne ed ossa, era diverso.
Si fissarono per un tempo che le parve infinito e, solo dopo aver sentito il rombo del motore, Kensi si riscosse.
Ma che stava facendo?
Era stato trovato in una scena del crimine, doveva arrestarlo!
Kensi provò a parlare, ma la sua bocca si rifiutava di emettere un qualche suono; provò a raggiungerlo, ma anche le gambe sembravano non volerle rispondere. Era come paralizzata.
Poté solo osservarlo mentre la osservava, e poi andarsene come niente fosse accaduto.
Quando lui era ormai lontano, Deeks la raggiunse, massaggiandosi il capo.

-Cosa è successo?-

-È scappato.- rispose atona, fissando la strada, e Kensi si sorprese di poter di nuovo parlare.

-Come è scappato?- Deeks la scosse, portandosi di fronte a lei. -Chi era, l'hai visto in faccia?-

-Era Jack.-

 

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NOTA DELL'AUTRICE: mi scuso per l'enorme ritardo e spero di riuscire a farmi perdonare con questo lungo capitolo interamente Densi :) Avevo pensato di tagliare un po' inserendo una parte Neric, ma la lunghezza finale del testo mi ha portato a cambiare idea... sarà per il capitolo 5 :) Ringrazio tutti coloro che continuano a seguire la fiction e soprattutto le affezionate ValeBarbieKlaus, lou e densi_tiva che continuano a recensire :) Spero che questo capitolo vi piaccia e- perchè no!- di vedere nuove recensioni :) Fatemi sapere cosa ne pensate e a presto!

  
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