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Autore: lavignesforce    08/03/2013    8 recensioni
STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA (A LUNGO)
Mi prende per le spalle e mi spinge contro il muro.
-Ma sei matto?-
Gli urlo mentre cerco di divincolarmi e sfuggire dal suo braccio.
-Senti piccola, tu mi piaci-
Sento il suo fiato di tabacco. Che schifo. Odio le persone che fumano.
-Grazie per la tua dichiarazione ma io ti trovo disgustoso-
Ride fragorosamente prima di parlare di nuovo.
-Non resisterai ancora per molto-
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Sono sdraiata sul prato ormai da molto tempo, e i miei vestiti troppo leggeri per la situazione, sono umidi di rugiada primaverile. Secondo la posizione del sole, devono essere già le sette o le otto di mattina. Rientro in casa e noto quasi subito mia sorella Eather seduta sul divano, intenta a cercare qualche canale con cui intrattenersi. Incrocio le gambe sul divano di pelle nera e affondo il viso nei suoi riccioli biondi. Poco dopo lei scaglia il telecomando lontano tra i cuscini e si alza per dirigersi in cucina. La seguo e consumiamo la nostra colazione in silenzio, dal momento che nessuna di noi due è particolarmente loquace. Getto la mia tazza vuota nel lavandino, afferro un libro appena comprato e mi siedo comoda sulla sedia a dondolo in veranda, preparandomi ad una lunga immersione in un mondo tutto mio. Mi concentro sulla copertina che ritrae due mani giunte che porgono una mela rossa, ed una scritta in caratteri eleganti dice “Twilight, di Stephenie Meyer”. Ne avevo sentito parlare in un blog, ed avendo un bisogno disperato di una nuova lettura avevo deciso di comprarlo, anche per cimentarmi in libri diversi dal solito. Apro la prima pagina e l’odore di libri appena comprati mi invade, l’avvicino al naso e inspiro profondamente. Il profumo della carta mi avvolge completamente. Decido di iniziare la lettura e volto ancora pagina per arrivare al primo capitolo.
“ A prima vista: Io e mia madre viaggiavamo verso l’aereoporto con i finestrini abbassati. A Phoenix c’erano venticinque gradi e il cielo era blu, terso e perfetto”
Sorrido tra me e me, alzo gli occhi verso il cielo ormai uggioso e grigio di Bradford, il sole che questa mattina mi aveva svegliato e mi aveva invitato a stendermi sul prato ormai giocava a nascondino con le nuvole cariche di pioggia. Mi immergo nella lettura fino a quando non vengo distratta dalla figura imponente di mia sorella. Squadro il suo abbigliamento, un austero tailleur grigio per poi inquadrare il suo viso abbastanza spazientito.
-Nina, dovresti stare più attenta. Sto andando a lavoro. Torno questa sera quindi non aspettarmi per pranzo-
Gira i tacchi e percorre il vialetto di casa. Seguo con lo sguardo la sua figura alta e snella finchè non esce dal mio campo visivo. Mi alzo e rientro in casa. Ripongo il libro su uno scaffale, raccolgo i capelli in una treccia disordinata, afferro dei contanti dal barattolo dei risparmi ed esco di nuovo per andare al supermercato. L’aria fresca di aprile mi fa rabbirividire e mi stringo nella felpa oversize. Spingo la porta a vetri del supermarket, saluto l’anziano signore che si trova alla cassa che ricambia amichevolmente e prendo un cestello. Mi aggiro tranquillamente tra gli scaffali confrontando i prezzi e leggendo le etichette dei vari prodotti fin quando non sento delle risate fragorose. Giro l’angolo curiosamente e trovo tre ragazzi che si spintonano. Alzo gli occhi al cielo e continuo a fare ciò che stavo facendo senza neanche girarmi quando uno di loro fischia nella mia direzione.
-Hey tu!-
Sbuffo e mi volto. Il ragazzo che mi ha chiamato è un tipo dalla carnagione leggermente scura, un voluminosissimo ciuffo bruno con la punta bionda e due enormi occhi color nocciola.
-Parli con me?- Chiedo in tono vago.
-Perché non ti sei girata?-
-Non sono un cane, non mi giro ai fischi.- Rispondo con aria di sfida.
-Vieni a farti un giro con noi?- Mi chiede con un sorrisetto sulle labbra perfette.
-Non vedi che sto facendo la spesa?-
Metto a posto il flacone di shampoo che stavo studiando e vado alla casa. Pago la mia spesa, prendo i manici di plastica e mi affretto ad uscire.
-Ciao.-
Impreco sottovoce , mi giro e trovo il ragazzo di prima seduto su una motocicletta rossa fiammeggiante. Mi raggiunge e con uno dei suoi sorrisetti furbi mi tende la mano.
-Zayn.-
Guardo sospettosa la sua mano, gliela stringo leggermente e gli rispondo.
-Nina.-
-Posso aiutarti con le buste Nina?- Mi chiede con una sorta di tono canzonatorio.
-Sono leggere.- Ribatto prima di girarmi per andarmene.
-Aspetta!-
Mi ferma per un braccio.
-Ti accompagno- Dice sfoderando uno dei suoi sorrisi insolenti.
-Non ce n’è bisogno- borbotto. Ma Zayn non si intimidisce e mi segue per tutto il tragitto cercando di mantenere una conversazione senza risultati dato che io rispondo solo con monosillabi. Arrivata al cancelletto di casa mi volto e gli pongo la mano per salutarlo. Lui la squadra e scoppia in una risata sguaiata.
-Dovresti stringerla sai?-
-Come e non mi inviti neanche ad entrare?-
-E perché dovrei?-
-Dai Nina fa la brava-
Scavalca l’inferriata e inizia ad andare qua e là per il mio giardino.
Inspiro profondamente e lascio uscire dai polmoni tutta l’aria possibile. Apro con calma il cancello ed entro in casa seguita da quell’impertinente.
-Mi spieghi il motivo per cui dovresti stare in casa mia?-
Mi prende per le spalle e mi spinge contro il muro.
-Ma sei matto?- Gli urlo mentre cerco di divincolarmi e sfuggire dal suo braccio.
-Senti piccola, tu mi piaci.-  Sento il suo fiato di tabacco. Che schifo. Odio le persone che fumano.
-Grazie per la dichiarazione ma io ti trovo disgustoso-
Ride fragorosamente prima di parlare di nuovo.
-Non resisterai ancora per molto-
Inclina la testa sul mio collo per disegnare una linea bagnata con la lingua.
Lo spingo per farlo allontanare. Mi fa un occhiolino e con sorriso sfrontato mi da un bacio sulla guancia per poi andarsene. Guardo quel ragazzo e osservo il suo fisico asciutto, le scapole che si muovono a ritmo con le braccia sotto la giacca college, e le gambe lunghe e snelle coperte da un jeans nero che lascia poco spazio all’immaginazione. “Che bel ragazzo” scaccio subito quel pensiero malsano che si era appena formato nella mia mente ridendo ed entro  in casa finalmente sola.


 

Spazio autrice.

Salve a tutte, questa è la prima fan fiction che pubblico, quindi mi piacerebbe se voi recensiste. Mmm.. penso di dover trovare un nome per il mio "spazio autrice" così è troppo serio. Oh mamma sto blaterando troppo. Seguitemi su twitter sono @lavignesforce. Ricambio c: Occhei ora mi dileguo. Addio. <3

  
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