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Autore: lavignesforce    28/03/2013    3 recensioni
STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA (A LUNGO)
Mi prende per le spalle e mi spinge contro il muro.
-Ma sei matto?-
Gli urlo mentre cerco di divincolarmi e sfuggire dal suo braccio.
-Senti piccola, tu mi piaci-
Sento il suo fiato di tabacco. Che schifo. Odio le persone che fumano.
-Grazie per la tua dichiarazione ma io ti trovo disgustoso-
Ride fragorosamente prima di parlare di nuovo.
-Non resisterai ancora per molto-
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Finisco di riporre l’ultimo libro rimasto fuori posto, con un tonfo tale da far sobbalzare i presenti in biblioteca, e la mia datrice di lavoro, una donna acida e ansiosa mi fulmina con lo sguardo.
Controllo l’orario sul grande orologio e noto con piacere che il mio turno è finito. Prendo velocemente la mia borsa ed esco dalla biblioteca nella quale lavoro. Mentre cammino lentamente verso casa mi sento chiamare da lontano. Cerco di capire da dove viene la voce e i miei occhi incontrano proprio colui che non volevo vedere. Zayn.
-Nina, non si salutano più gli amici?- Sempre con quel sorriso furbo.
Odio il modo in cui dice il mio nome.
-Non siamo amici, Zayn.- Marco esageratamente il suo nome, proprio come lui ha fatto con il mio.
Ride beffardamente e raccoglie una delle mie ciocche sfuggite dalla coda. Sposto bruscamente la testa e gli chiedo innervosita.
-Ne hai ancora per molto o posso andare?-
-Vieni a bere qualcosa con me.- Mi chiede con un tono che sotto intendeva qualcosa di più che bere qualcosa.
-Io non vengo a bere qualcosa con te neanche se fossi disidratata- gli rispondo con tono ostinato.
-Giuro di non avere cattive intenzioni-
Mi fa un occhiolino che io ignoro.
-Poi mi lascerai stare per il resto della mia vita?-
-Può darsi.-
Mi afferra un braccio e mi trascina letteralmente in uno Starbucks dietro l’angolo.
Ci sediamo ad un tavolino vicino l’entrata.
-Tu sei pazzo.- Mi ricompongo subito.
-Me lo dicono in molti-
Arriva subito la cameriera che prende le nostre ordinazioni.
-Non le staccavi gli occhi dalla scollatura.- noto.
-Colpa sua se aveva tutto in mostra- mi dice seguendo con lo sguardo quella povera ragazza che si era accorta degli sguardi di Zayn ed era arrossita.
-Che schifo.- Borbotto.  Improvvisamente sono fiera della  maglia a
collo alto che indosso.
Un’altra ragazza ci porta i nostri cappuccini e Zayn fissa lo sguardo su di me.
-Che vuoi?- Gli sputo le parole contro.
-Sei strana.-
-Ah scusami tanto!- sbotto
Faccio per alzarmi ed andarmene quando lui mi blocca con un braccio.
-Mi lasceresti andare?-  Gli chiedo seccamente.
-Siediti.-
-Sicuramente non sto agli ordini di chi mi critica senza conoscermi.-
-Gesù, mi fai finire di parlare?- Mi chiede scocciato.
Mi risiedo lentamente.
-Allora cosa avevi da dirmi? Perché dovrei essere ‘strana’?-
-Sei strana, vorrei capire cos’hai in quella testolina- Con un dito mi indica la testa.
-Sicuramente più materia grigia di quella che può esserci nella tua.- Rispondo con una scrollata di spalle.
Sorseggio il mio cappuccino, e quando rialzo gli occhi dal bicchiere di vetro noto che mi sta di nuovo osservando.
-Hai fatto? Vuoi dirmi qualche altra cazzata?- Sbotto acidamente.
-Pulisciti la bocca stupida.- Mi lancia un tovagliolo ridendo.
Arrossisco e mi pulisco per bene.
Finiamo con calma e usciamo nella strada che sta iniziando a rabbuiarsi.
-Devo andare si è fatto tardi. Addio Zayn.-Gli dico mentre controllo il display del mio blackberry.
Si avvicina a me e avvicina il viso al mio per poi lasciare un bacio vicino le labbra. Una serie di scariche elettriche si propagano per tutto il mio corpo, per poi lasciare spazio ad una sensazione di formicolio subito dopo. Si dilegua dopo avermi guardato con un espressione soddisfatta. Porto quasi subito la mano sinistra nel posto dove poco prima le sue labbra si erano poggiate sulla mia pelle. Con un gesto secco la getto lungo il fianco e mi incammino verso casa cercando di scacciare il pensiero di quello che era successo pochi minuti prima.
Appena apro la porta della mia abitazione, un profumo inconfondibile mi invade completamente.
-Mamma!- Urlo
-Nina! Sei tornata finalmente!-
Corro in cucina e trovo mia madre seduta su uno sgabello. Mi fiondo ad abbracciarla.
Lei è una donna dalla bellezza ammaliante. Fluenti capelli biondi e due gemme verdi al posto degli occhi. Un fisico mozzafiato e una carnagione leggermente dorata, di quelle che sembrano abbronzate tutti i giorni dell’anno. L’esatta fotocopia di Eather. Per il mio conto posso dire di aver preso da mio padre. Sfortunatamente. Con tutto il rispetto che ho per lui, però mi sarebbe piaciuto essere come quelle ragazze che si vedono su Cosmopolitan. Ho degli insignificanti occhi
marroni, dei capelli che neanche Jean Louis David riuscirebbe a domare e una carnagione pallida che mi da un’aria fragile e delicata.
Nonostante tutto amo il mio aspetto anche se sembro una bambola di porcellana fatta male.
I miei genitori abitano in un paese a circa due ora di distanza da qui. Si sono trasferiti per lavoro mentre Eather ed io siamo rimaste qui per gli stessi motivi.
-Allora vi fermerete per molto?- Chiedo speranzosa.
-Veramente noi stavamo ripartendo. Siamo passati solo a salutarvi.
Stiamo andando ad un convegno importante.- Mi risponde mio padre.
-Ah.- dico visibilmente delusa.
 -Mi dispiace cucciola- Dice con voce comprensiva mia madre, schioccandomi un bacio in fonte.
Li accompagniamo in macchina ed io e mia sorella torniamo in casa.
Accendo il mio portatile e mi siedo comoda sulla poltrona ed Eather va a cucinare. Mentre giro tra i siti internet, apro la mia pagina facebook.
Una richiesta di amicizia. Zayn Malik.
Soffoco una risata e accetto.
No aspetta, veramente l’ho fatto? MERDA HO ACCETTATO L’AMICIZIA DI QUEL TAMARRO? Sono un caso irrecuperabile.
Pop.
Abbasso lo sguardo sulla casella di chat che si era aperta.
Zayn Malik:Nina :)
Io:Sai anche leggere! Non avevamo detto che mi avresti lasciato in pace?
Zayn  Malik: Tu hai accettato l’amicizia ;)
Merda. Sa sempre come mettermi a disagio. Dio se lo odio.
Io:Come fai a sapere il mio cognome?
Zayn Malik: Sai dovresti togliere il cartellino con il tuo nome la prossima volta ;)
Con la mano scatto sul mio seno sinistro. Avevo lasciato l’etichetta che segnalava ai frequentatori della biblioteca che facevo parte dello staff. Esiste persona più stupida di me?
Zayn Malik:Hey, babe perché non rispondi?
Oltre ad essere becero, buzzurro ed uno scassa palle è anche asfissiante ed ossessivo!
Io:Smetteresti di essere così opprimente?
Zayn Malik:Domani sera esci con me? ;)
-Lo odio!- Urlo al vuoto.
Eather si affaccia dalla cucina con gli occhi spalancati.
-Hai ricominciato ad urlare con i libri Nina?- Mi chiede visibilmente sconvolta.
-Ah, scusa non volevo spaventarti.  Dico senza staccare gli occhi dallo schermo.
-Fammi vedere.- Si avvicina al computer e lo volta verso di lei.
Digita qualcosa e soddisfatta torna in cucina. Con un brutto presentimento controllo quello che aveva fatto.
-Eather!- Battendo i piedi per terra la raggiungo in cucina.
-Hai detto a Mister  Ossessione che sarei uscita con lui?- Sbotto con voce talmente alta da poter svegliare tutto il quartiere.
-Smettila di rifugiarti sempre nei libri! Esci e divertiti! Mi innervosisce vederti in giro per casa!-
-Io non uscirò con quell’individuo!- sibilo,  prima di sbattere la porta della cucina per rifugiarmi in camera.

---

Metto frustata l’ultimo fermaglio nei capelli per mantenere fermo il mio chignon. Aggiusto la mia camicetta nera sui miei jeans e mi decido a scendere in sala da pranzo dove ci sono i miei genitori di ritorno dal loro convegno.
-La mia bambina!- dice con voce stridula mia madre. Mi soffoca in un abbraccio.
-Mamma! Evita per favore. Ho vent’anni dai!- me la scrollo infastidita da addosso.
Li saluto frettolosamente ed esco nella strada. Noto la sua moto rossa a qualche isolato di distanza.  Raggiungo quell’esemplare ormai estinto di tamarro e lo saluto con un rapido gesto della mano. Mette la sigaretta che stava fumando tra le labbra e mi abbraccia come se fossimo amici. Metto entrambe le mani sul suo petto e lo spingo via con tutta la forza. Mi guarda stralunato.
-Uno: non abbracciarmi mai più come un’ameba in astinenza dal sesso. Due:Non toccarmi se hai una sigaretta in mano, brutto coglione potevi bruciarmi i capelli, anzi spegnila. Tre:Cretino abito la!- Indico la mia casa.
-Uno: non so cosa sia un’ameba. Due:Non mi obbligare a non fumare. Tre: Non è colpa mia se avete tutti le case uguali!-  mi fa il verso trattenendo a stento una risata.
Sbuffo spazientita.
-L’ameba, dal greco Amoeba, è un organismo unicellulare la cui caratteristica è la variabilità della forma. Quando si muove emette dal corpo dei tentacoli chiamati pseudopodi.- Getto tutto d’un fiato.
Zayn si accascia sulla moto ridendo come se io avessi appena raccontato qualcosa di divertente.
-Hai finito?- Chiedo acidamente.
-Si. E perché non dovrei fumare?- Mi chiede ancora con le lacrime agli occhi.
-Il fumo rovina i tuoi polmoni e ti uccide lentamente!-
-Ah, menomale. Non vado mica di fretta io. Nina spegni la wikipedia che hai nel cervello almeno per una sera!-
-Mi dispiace deluderti ma non credo lo farò. Allora vogliamo sbrigarci? Domani dovrei andare a lavoro.- Incrocio freddamente le braccia sul petto.
Scuote la testa con il suo solito sorriso. Ma non potrebbe prendere una paralisi facciale? Almeno smetterebbe di rompere le palle a tutti.
-Pianeta terra chiama Nina!- Mi schiocca l’anulare con il pollice avanti gli occhi.
-Che cazzo vuoi!- Gli urlo
-Vuoi salire?- Indica infastidito la moto.
-Cosa! Stai scherzando spero!- Dico alterata!
Si alza cavalcioni sul sedile.
-Se non vuoi salire ti tocca venire a piedi. Ci vediamo al ristorante cinese nell’angolo di Abbey Road.- Mi risponde naturalmente.
Mette in moto e parte.
-Zayn!- urlo disperata.
-Hai cambiato idea?- ride beffardamente.
-L’unico neurone che avevi nel cervello è morto di solitudine? Volevi veramente lasciarmi qui?- blatero mentre lo raggiungo.
Mi da una mano a salire su quel colosso di moto ed io mi tengo stretta alla sua vita fortunatamente sfortunatamente. Una volta arrivati,
scendo frettolosamente non senza inciampare. Zayn mi afferra per un braccio e mi evita di cadere.
-Imbranata.- sussurra.
Gli lancio uno sguardo gelido e spingo la porta del locale. Una cameriera ci fa sedere ad un tavolo quasi al centro della sala.
Appoggio il cappotto dietro la sedia e mi siedo.
-Allora, cosa fai per vivere Zayn?- chiedo acidamente.
-Il dj, tu?-
Roteo gli occhi, che razza di lavoro è il dj!
-Lavoro in una biblioteca. Ti senti orgoglioso a fare da colonna sonora a ragazzi che si ubriacano e si drogano?- chiedo accigliata.
-E tu ti senti  orgogliosa ad aiutare le persone a decidere come annoiarsi meglio?- Risponde guardando altrove.
Spero che questa serata finisca presto.

---

Finito il dolce appoggio il braccio sul tavolo, giocherellando con i fili della tovaglia. Per tutta la serata Zayn non ha fatto altro che parlare dei suoi capelli, della sua nuova console e altre cose noiose. Io da buona samaritana l’ho ascoltato nelle sua blaterazioni senza obbiettare nulla, come avevo promesso ad Eather.
Zayn pone la sua mano sulla mia ed io con fare disgustato ritraggo la mia.
-Allontana i tuoi viscidi pseudopodi da me.- Dico acidamente.
-Diamo tempo al tempo.- Ridacchia.
-Ecco, giusta osservazione. Dai tempo al tempo che un giorno di questi ti uccido.- Ribatto sorpresa, la prima volta che ci troviamo d’accordo.
Mi alzo, afferro il cappotto e la borsa.
-Quindi vogliamo andare?-
Zayn si alza lentamente ed usciamo finalmente da quel locale.
Saliti di nuovo in moto mi reggo alla sua giacca e chiudo gli occhi.
Quando li riapro, ci troviamo in uno spazio di erba verde al cui centro si trova un laghetto silenzioso.
-Riportami a casa.-
Mi fa segno di stare zitta e prendendomi per un braccio mi guida lungo un sentiero. Arrivati vicino il lago si siede per terra e, tenendomi stretta per il giubotto, fa sedere anche me.
-Questo cosa sarebbe?-
-Un lago, mai visto uno?- Ride fragorosamente.
-Ti senti simpatico a fare queste battute?- lo fulmino con lo sguardo.
-Il sarcasmo stimola il cervello e riduce le possibilità di Alzheimer.- Mi stuzzica.
-Peccato che con te non funzioni.-
-Vorrei tanto capire cosa ho fatto di così male per meritarmi il tuo odio.- Dice a bassa voce.
-Dai tempo al tempo, non soffocarmi.- Mi alzo in piedi.
-Ora riportami a casa Malik.- Gli dico raggiungendo la sua moto.




Chiars

Buonasera mie care Amebe (?)
No vabbe mi sentivo in vena di scriverlo enorme, non fateci caso. Ebbene sì, ho trovato il nome per il mio spazio "autrice". Autrice poi è esagerato. Darmi della scrittrice è una bestemmia! Preferisco più scrittora (?) 
Sto vaneggiando. 
Anyway, mi scuso sommessamente per aver abbandonato la ff già al primo capitolo ma capitemi tra scuola, danza e robaccia varia, non mi sono connessa v.v . Vado, ma prima volevo ricordarvi di seguirmi su twittah sono @lavignesforce. (Si sono una little black star.) e avvisarvi che ho pubblicato la mia prima One Shoot! Yuh! 
Scompaio. 
Adios, mon amour.
P.s. CIAO MAMMA! (?)

  
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