Capitolo 4
Una decina di minuti dopo un
raggiante Jonny e un Chris che ancora si manteneva la
testa scesero nella sala ristoro per fare colazione. Erano già tutti in piedi,
Will e Guy, seduti allo stesso tavolo, leggevano
rispettivamente un giornale e un vecchio libro, davanti a loro, oramai vuoti,
due tazzoni di caffè. Phil ed altri membri della crew erano intenti a chiacchierare sorseggiando dalle loro
tazze e mangiando dolci locali. Infine, seduti ad un tavolo sotto la finestra,
c’erano Chloe, Violet e Jonah. Violet, vivacissima
nonostante il suo break notturno, era seduta alla destra di Chloe,
mezzo cornetto infilato in bocca e una marea di briciole sul vestitino bianco
che la madre aveva scelto con cura per lei, Jonah se
ne stava buono nel suo passeggino a giocare con delle costruzioni di
gommapiuma.
«Buonfonno
zio Chrif» salutò Violet
ancora tentando di masticare l’enorme morso di cornetto che si era infilata in
bocca.
«Violet…»
la riprese severa la mamma per la mancanza di educazione nel parlare con la
bocca piena.
«Buongiorno Violet, sono felice di vedere che qualche ora in più di
sonno e un buon cornetto ti hanno restituito la parola» rise Chris «buongiorno
di nuovo Chloe, buongiorno Jonah»
«Non era morto come tutti
speravamo, stava solo aspettando il bacio del buongiorno» scherzò Jonny rivolto a Chloe ma con un
tono di voce tale che tutti nella sala potessero sentirlo e ridere.
«Fossi in te mi terrei queste
confessioni per quando tua moglie non è nei paragi Buckland»
sgnignazzò Guy dal suo
tavolo alzando appena lo sguardo dal suo libro.
«Sei geloso Berryman? Lo vuoi anche tu il bacio del buongiorno domani
mattina?»
«Tieni la tua barba lontana
da me»
Vi fu uno scroscio di risate
nella sala ristoro, era una bellissima giornata, tutti erano di buon umore,
l’unico a non ridere era Chris che sembrava perso in altro.
«Sei sicuro che è tutto ok?
Ti vedo distante…» disse Jonny
piano all’ amico mentre prendevano posto al tavolo con Chloe
ed i bambini.
«Si, è tutto ok, davvero, è
solo la mia testa…credo sia in procinto di implodere
o qualcosa del genere…» rispose il ragazzo biondo
stringendosi forte le tempie tra le mani «sono certo che un po’ di zuccheri
sistemeranno tutto»
Chris bevve una tazza di
cioccolata calda nella speranza che la sua pietanza preferita in forma liquida
potesse curarlo ma nulla, la testa continuava a pulsargli come se ci fosse
qualcosa lì dentro che tentava di liberarsi. Ricordi, pensò per un attimo Chris
memore dei pensieri della notte precedente, ma il dolore era così forte che
perfino questi ultimi scomparivano sotto le fitte lancinanti che trapassavano
la sua testa. Era ancora chino con le tempie tra le mani, gli occhi chiusi,
quando sentì una mano familiare posarsi sulla sua spalla.
«Hey…non
mi piace come stai» c’erano dei grandi occhi verdi e preoccupati a fissarlo
«su, vieni con me, ti accompagno in camera…»
«Non preoccuparti J, non ce
n’è bisogno, sta passand…» mentì e in quel momento
un’altra fortissima fitta gli fece stringere gli occhi che quasi iniziavano a
lacrimargli per il dolore.
«Non fare storie, andiamo a
metterti a letto, hai probabilmente solo bisogno di riposare e di qualche
analgesico» disse Jonny prendendo sotto il braccio
Chris e costringendolo ad alzarsi «resto io a farti un po’ di compagnia»
«NO» risposte, forse in
maniera un po’ troppo secca ed ad alta voce Chris. Quella risposta aveva
spiazzato e anche un po’ ferito Jonny, glielo leggeva
negli occhi «è il tuo compleanno…devi passarlo con la
tua famiglia» spiegò dolcemente Chris posando entrambe le mani sulle spalle
dell’amico, sorridendo.
«Ma io…senza
te…»
«Ti divertirai lo stesso»
«E tu…qui
da solo…»
«Sopravvivrò»
Jonny rimase a fissarlo qualche secondo, per niente
convinto, labbra strette come a trattenere un amaro boccone, in procinto di
reclamare nuovamente.
«Vai, ti prego, non potrei
mai perdonarmi di averti costretto a passare il tuo compleanno al mio capezzale
e lo sai come sono io quando mi sento in colpa per qualcosa, non voglio che ti
rovini il giorno del tuo compleanno per me»
«Non sarebbe rovinato» disse Jonny quasi in un soffio, distogliendo gli occhi da quelli
dell’ amico.
«Ti prego…divertiti,
io vado a riposarmi in modo da essere in forma per stasera e festeggiare io,
te, Guy e Will, solo noi quattro, festeggiamenti tra
uomini» chiuse il discorso Chris.
Jonny sapeva che a quel punto era inutile opporsi, era
inutile cercare di convincere Chris che un pomeriggio passato con lui non
poteva essere in alcun modo un pomeriggio sprecato, annuì e sorrise.
Chris, soddisfatto, lasciò
andare Jonny dalla sua presa e si voltò per dirigersi
verso le scale che portavano al piano superiore.
«Niente bacio del buon
pisolino?» sogghignò Guy
«Oh fottiti Berryman» sentì Jonny rispondere
alle sue spalle e ridendo scomparve attraverso la porta della sala ristoro.