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Autore: Michelle92    09/03/2013    2 recensioni
E' la prima volta che scrivo su questo sito, spero di sfornare una bella Fan-Fiction e di farvi passare dei bei momenti mentre le leggerete! :)
"Non sono mai stata così tanto a mio agio in un posto e in un tempo che credevo fosse impossibile avere, finalmente ho trovato me stessa e la mia vita."
"Lo sguardo di Paul cadde nei miei occhi, e così mi persi nell'immensità dei suoi, qualcosa di speciale ci legò..qualcosa che sarebbe durata per molto tempo o forse per l'eternità"
"Non risposi e continuai a fumare la mia sigaretta, odiavo il mio problema, lo odiavo perché niente mi aveva mai reso così fragile e impotente di controllare i miei sentimenti…era arrivato all’improvviso e mi aveva sconvolto la vita. "
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buongiorno carissime! :)
Ecco il nuovo capitolo, finalmente è arrivato; spero vi piaccia! Buona lettura!
un bacio <3


-N-nonna, che diamine dici?- ero confusa, volevo capire e lei continuava a guardarmi quasi divertita
-Per favore, mi dici che sta succedendo?- continuai con un tono lamentoso
-Vedi cara, credo che io ti debba delle spiegazioni; sapevo che avresti reagito così alle mie parole-
-Certo che ho reagito così! Io mi son ritrovata qua, negli anni 60 senza un motivo...a momenti arrivavo a pensare di essere pazza-
-No, non sei pazza...è tutto reale e io e tuo nonno ne siamo gli artefici- alla parola nonno rabbrividii...ormai erano anni che era morto  ma mi mancava lo stesso, anzi ogni giorno che passava mi mancava ancora di più; una lacrima mi rigò il viso
-Dai piccolina, non piangere; so che ti manca il nonno ma pensa ad una cosa: lui è più vivo di quanto pensi dentro al tuo cuore-
Nonna aveva ragione, lui viveva con me
Mi divincolai dolcemente dall'abbraccio per guardare nonna negli occhi
-Nonna, allora? Mi devi delle spiegazioni- le sorrisi
-Su, siediti e ti racconto...-
-Son tutta orecchie!- Dissi una volta accomodata nel divano
-Tutto è incominciato quando io e tuo nonno eravamo giovani; ricordi quale era la passione e il lavoro di nonno?-
-B-bè era una specie di "scienziato", no?-
-Bravissima; quando noi avevamo più o meno la tua età avevamo il desiderio di scoprire il futuro perchè pensavamo fosse migliore! c'era troppa povertà e la prima guerra mondiale stava entrando in scena; il mio vero anno di nascita è il 1893, infatti ho 71 anni giusto?-
Io la guardavo basita, immobile, senza parole...quello che mi stava raccontando sembrava qualcosa di impossibile perchè io ero abituata a sapere che nonna avesse 71 anni nel 2013 non nel 1964
-Tuo nonno, appassionato com'era delle tecnologie, era riuscito ad inventare una sorta di macchina del tempo-
-Ehhhhhh???- il mio viso si impallidiva sempre di più e iniziavo a sudare freddo; non poteva essere reale una cosa del genere
-Rebb, piccola, posso capire che sei spaventata, che sei stranita dalle cose che sto dicendo ma è così-
-V-va b-bene continua...-
-Con questa macchina del tempo avevamo spostato le nostre date di nascita: io nel 1944 e tuo nonno nel 1940 avendo noi 4 anni di differenza; così io nel 1964, che sarebbe quest'anno corrente, avevo 20 anni e tuo nonno 24...-
-Nonna, dimmi che è uno scherzo...-
-No Rebecca, non è uno scherzo...è strano, stranissimo ma mi devi credere-
In effetti la sua spiegazione era l'unica credibile: che altro motivo mi avrebbe potuto trascinare nel 1964?
-Sono spaventata nonna, però io ti credo-
-Bene; quindi tu, adesso stai vivendo in quelli che dovevano essere i "tuoi anni", tu appartieni a quest'epoca...non appartieni al 2000-
Questo si che era uno shock! Ci sarei dovuta arrivare da sola ma ero troppo sconvolta adesso molte cose si spegavano..
-Ecco perchè mi sento a mio agio nonna; io i 2000 proprio non li sopportavo: per me erano anni superficiali e senza senso-
-Esattamente, tu con i 2000 non ci hai niente a che fare; tu sei figlia dei 60. Io ti avevo notata, eri un pesce fuor d'acqua così ho deciso di regalarti quello che ti spettava di diritto-
-Oh nonna!- L'abbracciai forte, era grazie a lei se stavo vivendo il mio sogno, "senza principe azzurro"purtroppo; 
-Piccola, non ringraziarmi...io e tuo nonno siamo stati degli sciocchi; abbiamo sconvolto tutto-
-Adesso è tutto apposto- le dissi continuando ad abbracciarla
Poi subito però mi era sorta in mente una domanda abbastanza logica..
-ma quindi, quell'aggeggio funziona ancora?-
-No piccola, solo un'andata e un ritorno-
Il che voleva dire...
-Resterò per sempre qui? Non posso più tornare alla mia vecchia vita?-
-No tesoro, per sempre qui..-
Il mio viso si scurì; ricordai tutto quello che era successo con Paul...solo a pensarlo mi venivano i brividi
-Che c'è Rebb?Pensavo fosse il tuo più grande sogno! Eri così entusiasta quando ti raccontavo di questi anni, mi dicevi sempre che avresti voluto viverli-
Quello che diceva era vero, la mia reazione era un controsenso ma avevo i miei buoni motivi..
-Si nonna, è vero; io adoro i 60....ma....-
Non continuai; non sapevo se fosse il caso di raccontarle le mie disavventure
-Cosa non va? Non è che c'entra qualche ragazzo?- Nonna mi sorrise dolcemente; aveva un intuito eccezzionale, aveva fatto centro...
-Bè.....- abbassai la testa
-Per qualunque cosa io ci sono piccola, ricordalo-
-Vedi, Paul Mccartney....- pronunciai quel nome velocemente affinchè il dolore non fosse troppo forte, ma non riuscì a terminare quello che volevo dire perchè scoppiai a piangere e mi gettai fra le braccia di nonna che mi accolsero calorosamente
-Paul Mccartney? Certo che però hai buon gusto piccolina! Sai, io ero andata ad uno dei suoi concerti...ero pazza di loro!-
-é bellissimo.....-
-Bè ma qual'è il problema Rebecca?-
Cominciai a raccontargli tutta la vicenda in singhiozzi, ommettendo ovviamente dei particolari un pò "piccanti" ...
-Non sa quello che si perde quel ragazzo! Tu sei unica..e comunque mi sembra strano che si vedeva con un'altra contemporanemante a te-
-Nonna- e la guardai con occhi iniettati d'odio per quello che avevo visto l'altra sera -gli ho visti baciarsi!-
-Si, ho capito! Ma da come mi hai parlato di com'era lui prima che succedesse questo "fatto" sembrava davvero premuroso nei tuoi confronti
-è un bugiardo! ecco cos'è! -
-però avresti dovuto lasciarlo parlare quando ti è corso incontro a casa di Pattie-
Bè forse aveva ragione! Non avevo voluto sentire una parola...
-Lo so, ma ero troppo arrabbiata....-
-Prenditi il tuo tempo piccola, vedrai, si aggiusterà tutto! Tu meriti il meglio-
-Grazie nonna, sei così dolce con me-
-Oh, la mia piccolina! Vieni qua!- Mi abbracciò e io contraccambiai la stretta

Che noia la vita qua in Italia! Erano passati pochi giorni dal mio arrivo che già avevo stufato starci; sarà perchè prima in Inghilterra avevo le mie amiche, sarà perchè facevo la modella e sarà perchè la mia vita era frenetica...L'unica cosa buona di questo posto era che non vedevo, bè...meglio nemmeno pensarlo quel nome
Cercavo un lavoro, così avrei potuto prendere una casa tutta per me e vivere da sola ma non avevo trovato ancora niente.
Mi mancavano le mie amiche, in particolar modo Pattie: anche se la conoscevo veramente da poco, ci andavo davvero d'accordo...io e lei ci capivamo al volo e sapeva sempre ascoltarmi e darmi un consiglio; mi mancava però anche Cynthia, la moglie di John...era così simpatica e premurosa con me! Bè anche Katia e Cristina mi mancavano da morire, d'altronde loro erano le mie amiche già dalla mia "vita precendente". Chissà cosa stavano facendo ora; avrei voluto tanto sentirle, e vederle! 
"ho sempre il loro numero ed il loro indirizzo" pensai tra me e me, potrei chiamarle o scrivere delle lettere!
I miei pensieri poi si spostarono su altre persone: chissà cosa stanno facendo i Beatles! chissà cosa sta facendo Paul, maledetto stronzo! Chissà chi era quella ragazza con si stava allegramente baciando, son proprio curiosa! 
Dovevo smettere di pensarci, mi faceva solo male: il cuore mi batteva a mille e perdevo il senso di tutto, come se lui fosse la mia unica ragione di vita! In effetti lo era, mi sentivo vuota e persa come se mi mancasse qualcosa per far giungere l'ossigeno ai miei polmoni: non stavo vivendo, stavo sopravvivendo.


Tutti questi pensieri mi stavano distruggendo psicologicamente e così decisi di uscire per cambiare aria, presi la borsa e la carte di credito: un pò di shopping mi avrebbe aiutato...
Presi il treno per Verona, perchè nel mio minuscolo paesino non c'era proprio niente; il viaggio durò veramente poco e una volta arrivata mi incamminai verso l'arena: là vicino c'erano le rinomate strade per lo shopping.
Mi persi dentro vari negozi, provai vestiti, camicette, pantaloni e scarpe; ahh quanto mi piaceva! Questo era il mio mondo preferito, riuscì perfino a dimenticarmi dei problemi che attanagliavano il mio cervello...
Alla fine dello shopping mi ritrovai piena di buste, avevo le braccia cariche così decisi di tornare subito a casa; insomma, non potevo gironzolare per Verona con tutti quei pesi...ci sarei tornata presto tanto, per evadere dalla realtà.

-Mamma! C'è nessuno in casa?- spinsi la porta con il braccio per quanto potevo ma per fortuna arrivò qualcuno in mio soccorso
-Tesoro! Ma dov'eri? Potevi avvisarmi...ti stavo dando per dispersa!-
-Scusami mamma, non ci ho pensato...sono una sbadata!-
-Lo so, hai il cervello altrove! Comunque ci sono visite dall'Inghilterra per te!-
Visite dall'Inghilterra per me? Chi dovevo aspettarmi adesso in salotto?
  
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